Sono incinta e molto preoccupata per il futuro

Inviata da Marica · 27 lug 2020

Buonasera,
sono una ragazza (forse meglio dire donna) di 35 anni incinta del suo primo figlio. Ho un compagno da 11 anni, lui ha 43 anni. Come coppia siamo più che consolidata, con lui al mio fianco mi sento me stessa e mi fa' sentire bene. Mi sono sempre fatta problemi per la nostra differenza di età che è tanta ma non abissale. Per colpa mia, lui fino a quest'anno non ha potuto realizzare il suo desiderio di diventare genitore. Ne abbiamo parlato tante volte ma io prima di quest'anno non mi sono sentita pronta. Lui non me lo ha fatto pesare né me lo fa' pesare tutt' ora. Ma io sono piena di sensi di colpa. A volte questi sensi di colpa non mi fanno riposare bene la notte oppure mi fanno venire il mal di pancia (dolore fisico, non metaforico). Sono figlia di un genitore "grande" (mio padre 44, mia madre 32) e non ho mai avuto rapporto con mio padre. Ottuso, perfezionista, ansioso e l'ho sempre visto "vecchio con vecchie idee". Durante l'infanzia e l'adolescenza ha sempre aggredito mia madre, mia sorella e me verbalmente e a volte fisicamente. Non abbiamo mai avuto lividi o ossa rotte, ma in casa comandava lui. Noi camminavamo sulle uova. Tutt'oggi se una persona mi coglie di sorpresa (esempio mi saluta mentre io sono di spalle) io trasalisco e mi spavento. Se sono sovrappensiero posso perfino fare un piccolo urletto di paura.
Il mio compagno non è niente di tutto questo. Se è arrabbiato raramente alza la voce (non mi ricordo l'ultima volta che sia successo), se avviene un litigio spesso cerca di appianare le cose e non c'è mattina o sera che non mi saluti dandomi un bacio, qualsiasi cosa sia successa.
La cosa che mi preoccupa è che lo farò diventare padre "vecchio". Non mi spaventano i primi anni di vita ma l'adolescenza dei figli. Si vergogneranno di lui/noi? Riusciremo a costruire dei buoni rapporti e ad avere un dialogo? Oppure il gap generazionale è incolmabile? Ce ne andremo da questo mondo quando loro saranno ancora troppo giovani per camminare sulle loro gambe?
Mi guardo intorno e mi sembra che tutti abbiano figli da giovani (anche se le statistiche dicono il contrario) e mi sento giudicata. Ho fatto un errore imperdonabile? Dovevo "esser convinta" prima?

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Miglior risposta 28 LUG 2020

Gentile Marika avrà notato come molti colleghi l'abbiano rassicurata sulla normalità dell'ansia in questo periodo. In particolare la gravidanza solleva ansie riguardandi specialmente la nostra sicurezza e il timore di inadeguatezza come madri. Ci interroghiamo fin da subito se saremo abbastanza brave e lei a modo suo si interroga se è già stata giusta nelle sue scelte, in grado di dare al suo bambino una buona famiglia, un buon papà. Sono ansie di adattamento al nuovo ruolo, ci preparano a diventare sensibili alle esigenze del bambino e per questo hanno un lato positivo. Accendiamo una lampadina quando i pensieri diventano sempre più intrusivi e spaventosi, ci rubano sonno e riposo, ci rendono irritabili tanto da compromettere le nostre relazioni. In questo caso le sarebbe molto utile chiedere un supporto psicologico da una psicologa perinatale specializzata. Un percorso ad hoc che rafforze la sue risorse e la prottega dall' instaurarsi di ansia disfunzionale può veramente darle il giusto supporto per attravesare serenamente la sua gravidanza. Le auguro intanto buon proseguimento e riuscire a condividere con una persona di cui si fida le sue paure e i suoi pensieri negativi, anche con suo marito sarebbe proficuo, in questo modo i pensieri perdono la loro forza di farci stare male.
Resto disponibile per ogni ulteriore chiarimento.
Un caro saluto

Dott.ssa Eleni Drakaki
Psicologa perinatale

Dott.ssa Eleni Drakaki Psicologo a Mantova

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30 LUG 2020

Buonasera Marica. Per quanto possiamo essere pronti a diventare genitori, non lo saremo mai del tutto. Si diventa genitori giorno dopo giorno, insieme ai nostri figli. Non si può essere genitori perfetti ma buoni genitori, questo assolutamente sì mettendosi in discussione e cercando di fare sempre il meglio per loro. Inevitabilmente le esperienze che abbiamo vissuto da figli, influiscono sul nostro essere genitori ma non lo determinato in toto. Siamo noi a decidere che genitore vogliamo essere per i nostri figli, cosa portare della nostra esperienza e cosa invece no. Avere ansie e paure è del tutto normale e comprensibile ma è importante vivere nel qui ed ora, vivendo momento per momento. Il legame con vostro figlio crescerá di giorno in giorno, sarete voi a decidere che strada intraprendere. Il suo compagno per primo ha compreso il suo bisogno, non l'ha giudicata ed ha aspettato il momento giusto per voi... Ed il vostro momento è arrivato! Non si può decidere quando si è pronti per fare questo passo , lo si sente. Ognuno ha i suoi tempi ed è giusto rispettarli. Essere più "giovani" non ci rende immuni dalle difficoltà insite dell'essere genitore, tutto sta nel come decidiamo di affrontarle. Parlate insieme dei genitori che desiderate essere per vostro figlio, cercare di vivere questa esperienza con consapevolezza, è importante per voi e per il vostro piccolo e vi permetterá di gettere le basi per quel rapporto che desiderate avere con lui/lei.
Per qualsiasi dubbio o perplessità resto a disposizione.
Dr.ssa Raffaella Donnini

Raffaella Donnini Psicologo a Roma

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28 LUG 2020

Cara Marica,
le esperienze che ha vissuto da figlia contribuiscono alla Sua paura attuale di non poter garantire a Suo figlio una vita serena.
La gravidanza è un momento di grande cambiamento fisico, psicologico, relazionale, di ruolo, emotivo. Le preoccupazioni, le emozioni anche diverse dal solito sono normali. Come mamma comprensibilmente desidera il meglio per il proprio figlio e fa tutto quello che è nelle Sue possibilità per garantirglielo. Ma non possiamo avere tutto sotto controllo. L'ansia è un'emozione normale con la funzione di aiutarci ad evitare i pericoli ma se è eccessiva, se guida costantemente la nostra vita quotidiana, perdiamo la serenità.
L'unica cosa che sicuramente non possiamo cambiare è il passato e per questo motivo la cosa più utile da fare è imparare a farci pace. Accettarlo non vuol dire essere d'accordo o inibire le nostre emozioni, è un processo a volte difficile, soprattutto se ci sono stati eventi stressanti. In questi casi diventa opportuno chiedere aiuto.
Preoccuparsi per l'adolescenza del figlio che deve ancora nascere, come sa già per esperienza, La fa stare male e non La aiuta a risolvere niente né a controllare il futuro.
Un buon rapporto genitore-figlio si costruisce dalla nascita, prendendosi cura del bambino, soddisfacendo i suoi bisogni di nutrimento, di accudimento, di affetto, di protezione, di comprensione. Questi aspetti non dipendono dalla differenza di età tra il genitore e il figlio. Essere un genitore giovane non garantisce automaticamente di avere un buon dialogo con il figlio o di accompagnarlo con successo all'autonomia o di guadagnarsi il suo orgoglio.
Lei sta diventando mamma adesso perché adesso è il momento giusto per Lei. Non si può diventare genitori per la pressione dell'ambiente esterno, è una decisone della coppia, di ognuna delle sue parti. Se si guarda attorno, vedrà tanti neogenitori della Vostra età. Le difficoltà sono altrove. Sarebbe utile comprendere meglio i Suoi sensi di colpa, le ombre del passato che qualche volta ancora percepisce nel presente, le preoccupazioni che non Le permetto di riposare.
Le auguro di vivere serenamente la Sua esperienza di mamma. Un caro saluto
Dott.ssa Katarina Faggionato

Dr.ssa Katarina Faggionato Psicologo a Vicenza

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28 LUG 2020

Buongiorno Marica,
leggendo le sue parole ho sentito forti le preoccupazioni per il futuro e l'ancoramento al passato, ma ancora più forte ho sentito il desiderio di diversificarsi ed essere altro dalla sua famiglia di origine. Le posso dire con assoluta certezza che lei non è suo padre e mi sembra chiaro che nemmeno il suo compagno lo sia. Nessuno di noi è condannato a ripetere una storia già vissuta e da come ha raccontato questo pezzetto della sua vita, risulta evidente che abbiate costruito una base ben diversa da quella sua passata. Questo vi permette di scrivere la vostra storia familiare in maniera assolutamente unica e irripetibile, con tutte le difficoltà, le soddisfazioni, le fatiche e le enormi gioie che l'essere genitore comporta.
Le auguro di essere la migliore protagonista di se stessa che le sarà possibile e sarà perfetto così.
Cordialmente
Dott.ssa Germana Oliva

Dott.ssa Germana Oliva Psicologo a Segrate

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28 LUG 2020

Buongiorno Marica,
dalle sue parole traspare molto il suo senso di colpa e i sintomi fisici lo rivelano bene.
Sarebbe utile per il suo benessere intraprendere un percorso psicologico per andare a fondo del suo vissuto. Rielaborando la sua storia con un professionista potrà comprendere meglio certe questioni e superare i sensi di colpa. Non sia così severa con se stessa, non c'è una regola nel diventare madre. Ciascuno di noi è diverso e vive le cose con i propri tempi. Se lei non si sentiva pronta e ha giustamente voluto aspettare di esserlo, ha seguito la propria norma soggettiva per poter vivere questo importante momento quando se la sentiva.
Rimango a disposizione.

Un cordiale saluto.
Dott. G. Gramaglia

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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28 LUG 2020

Buongiorno Marica,
la gravidanza e il divenire madre sono due momenti magici e speciali della vita di una donna, ma anche un momento in cui ci si oercepisce non più solo figlia e non più solo coppia. È normale che possano emergere paure, ansie e preoccuoazioni su molti fronti e soprattutto sopraggiungere "fantasmi" del passato che influenzano e angosciano il presente. Il suo compagno in fondo non è così "vecchio" per diventare genitore e i paragoni con il passato non servono né a lei come donna, come moglie e come futuro genitore.
Cerchi di vivere questo periodo, ripeto, "magico" con serenità e ottimismo e, qualora persistano paure e difficoltà, chieda un aiuto e un supporto terapeutico che sicuramente le sarà utile e di grande sostegno.
Saluti e tantissismi auguri
Dott. Ssa Manuela Patti

Dott. ssa Manuela Patti Psicologo a Bagheria

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28 LUG 2020

Buongiorno Marica,
dal suo scritto emergono latenze emotive, esperenziali difficili della sua storia evolutiva che credo siano all’origine dei suoi vissuti in previsione dell’arrivo di un figlio e nel futuro rapporto genitoriale.
Penso le sarebbe utile un aiuto psicoterapeutico per affrontare ciò che l’ha riguardata individualmente ( violenza, angoscia) per far ordine e toccare il suo sentirsi responsabile e paura che si riproponga quel che ha riguardato l’essere stata figlia di un padre con cui non ha avuto un rapporto.
Rimango a disposizione
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia

Dott.ssa Elisabetta Ciaccia Psicologo a Milano

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28 LUG 2020

Salve Marica, qualcosa del suo passare dallo status di figlia a madre la angoscia. Le preoccupazioni legate alla sua età, all’essere genitori tardi e al lasciare figli troppo piccoli non trovano un riscontro nella realtà ( come lei stessa si rende conto). Dunque la sua preoccupazione per il futuro sembra essere legata a suoi vissuti e al modo in cui si sente internamente (inadeguata?). Non posso che fare ipotesi molto avventate non conoscendola che solo attraverso questo breve messaggio. Il momento che sta vivendo è cruciale e la espone a tante considerazioni, in qualche modo anche a fragilità in parte connesse proprio al fatto di essere in attesa. Credo che potrebbe esserle di grande aiuto parlare più approfonditamente con un terapeuta che la aiuti nel elaborare alcune esperienze ‘pesanti’ della sua vita da giovane e da bambina. Sarebbe sicuramente una scelta importante che le permetterebbe di giungere alla maternità con una minore preoccupazione e una maggiore consapevolezza di sé. Un cordiale saluto. Dott.ssa Daniela La Porta

Dott.ssa Daniela La Porta Psicologo a Roma

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