Scelta universitaria sbagliata. Che fare?

Egregi dottori,
sono una ragazza di 22 anni, prossima alla laurea in mediazione linguistica (sto finendo la tesi) e completamente pentita della mia scelta.
Tre anni fa quando mi sono trovata a scegliere cosa fare dopo il liceo linguistico ho pensato subito di assecondare la passione che nutro da diversi anni per il fitness e la nutrizione tentando il test per dietistica. Però i pochi posti a disposizione per questa facoltà mi spaventavano molto dato che entrare a professioni sanitarie è sempre stato difficile, per di più per una ragazza con un background umanistico. Quindi amando la palestra avevo pensavo come piano B alla facoltà di scienze motorie che aveva a disposizione più posti e che mi avrebbe consentito dopo la triennale di scegliere una magistrale in nutrizione per diventare nutrizionista oppure di continuare in quel campo e magari insegnare educazione fisica nelle scuole. Entrambe le strade mi piacevano. Purtroppo però ho sempre sofferto di scarsissima autostima e quindi mentre mi provavo a "preparare" a questi test ho iniziato a pensare che avrei dovuto anche avere un piano C, che magari per una persona determinata poteva essere prendersi un anno di tempo e dedicarlo interamente allo studio di quelle materie per poi ritentare i test, ma io per paura di rimanere indietro rispetto ai miei coetanei ho deciso che se non fossi entrata dove volevo avrei continuato con le lingue, strada che vedevo ragionata e in linea con il mio percorso precedente. Arriva il covid e con esso la didattica a distanza, l'orientamento non viene fatto né dalla mia scuola e neanche dalle università o meglio non come dovrebbe essere fatto. Nel frattempo dedico sempre più tempo alla maturità smettendo di pensare all'università. Un giorno riesco ad andare a una presentazione dell'università della mia città con l'intento di ascoltare sia quella di lingue che quella di professioni sanitarie che scienze motorie. Però dopo aver ascoltato la presentazione di lingue avviene un meccanismo strano nella mia testa: è come se mi fossi autoconvinta che quel piano C poteva diventare il piano A perché tanto non sarei mai entrata in una facoltà scientifica con la mia preparazione e quindi tanto valeva perdere tempo a studiare.
Passa l'estate e mi iscrivo a mediazione linguistica abbastanza convinta, ma dopo il primo mese mi pento e dico a mia mamma che non volevo continuare perché volevo fare dietistica o scienze motorie. Mia mamma sembra non comprendere la mia richiesta e non accettare il fatto che avrei abbandonato l'università anche se cercavo di spiegarle che si sarebbe trattato solo di un anno. Allora cerco se ci sono facoltà a numero aperto dove potevo ancora iscrivermi, trovo tecniche erboristiche, sotto la facoltà di farmacia, non mi faceva impazzire ma speravo di iniziare ad avere un'infarinatura di chimica, biologia ecc e di poter poi eventualmente convalidare qualche esame qualora fossi mai entrata da qualche altra parte. Nel frattempo sento mia mamma che parla al telefono con mia zia dicendole che non è contenta di ciò che ho deciso, le materie sono difficili e i miei compagni sono già tutti avanti. Ancora una volta, per mancanza di autostima decido di lasciare perdere ma per non deludere mamma torno alla facoltà di lingue. Lei era contenta perché diceva che poteva aprirmi tante porte, decido di crederci anche io, e mi sforzo di farmi piacere ciò che studiavo. Passa un anno ho di nuovo ripensamenti, ma ho paura di deludere mamma di nuovo, quindi vado avanti e mi cerco di convincermi di nuovo che quella sia la scelta giusta per me. Durante il secondo anno inizio per caso e per fortuna a fare delle supplenze negli asili, perché causa covid mancavano insegnanti. Scopro l'amore per un altro lavoro. Fare un lavoro che mi piace mi permette di distrarmi e per fortuna riesco ad andare avanti con le supplenze. Questo è il terzo anno che faccio la maestra d'asilo, nel frattempo ho finito gli esami e sto scrivendo la tesi, ma resta il fatto che mi laureerò in qualcosa che non sento mio. Ora più che mai mi viene da pensare che scienze motorie sarebbe stata la scelta giusta perché avrei potuto insegnare come maestra elementare specialista di educazione motoria (figura introdotta negli ultimi anni) fondendo la passione per lo sport e l'insegnamento. Ora però non so se ho voglia e pazienza di prendere un'altra laurea 3+2. Ho anche pensato di fare dei corsi per diventare personal trainer e lavorare in palestra ma ho paura che non possa offrirmi la stabilità economica che vorrei, non essendo una figura professionale tutelata. Sono molto sconfortata e non so cosa fare, quello che so di per certo è che non continuerò una magistrale in un percorso che non mi piace solo per completezza. Spero possiate rispondermi.
Cordiali saluti