Scelta facoltà sbagliata, non so cosa fare

Inviata da Andrea · 16 feb 2016 Orientamento professionale

Salve a tutti, ho 19 anni e voglio esporvi il mio problema.
Sono al primo anno della facoltà di economia, ma ho già capito che questa non è la mia strada. Quando mi metto davanti ai libri non riesco proprio a concentrarmi, e i concetti che studio non riesco a ricordarmeli. Ne ho parlato con i miei genitori, spiegandoli che io vorrei studiare storia (la mia passione) ma loro mi hanno detto che non sosterrebbero questa mia decisione, per il fatto che poi non riuscirei a trovare lavoro. Io so che andando avanti con economia sarebbe uno spreco di tempo e di denaro, e non so più da che parte sbattere la testa. La mia domanda allora è: impormi con i miei genitori e decidere di cambiare (anche se li deluderei moltissimo, soprattutto mio padre che è laureato in economia, e ciò mi farebbe male) oppure continuare sapendo che quello che faccio non fa per me?
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Miglior risposta 18 FEB 2016

Gentile Andrea,
come prima cosa sarebbe interessante sapere sulla base di quale elemento l'anno scorso hai scelto gli studi di economia : avevi una qualche idea del programma e degli argomenti poi da studiare o hai solo voluto accontentare acriticamente il desiderio o consiglio di tuo padre pensando di avere la strada spianata o comunque facilitazioni per il futuro lavoro? Sei proprio sicuro che andando avanti non possa aumentare il tuo interesse?
Spesso l'interesse può aumentare (insieme all'autostima) quando si superano delle difficoltà e si entra più all'interno della materia, inizialmente ostica, assimilando e capendo di più su quello che si studia.
Detto ciò, se tu sei veramente sicuro di aver fatto una scelta che non volevi fare e sicuro del tuo desiderio (sopraggiunto dopo o che già esisteva prima?) di studiare storia, cerca questa volta di documentarti meglio (cosa che non hai fatto allora) su programmi, argomenti e possibilità lavorative e se tutto ti convince, puoi farti coraggio e aprire con più cognizione di causa un confronto pacato con tuo padre.
Probabilmente prima di fare ciò ti sarebbe utile qualche consulenza dal vivo con uno psicoterapeuta per presentarti più convinto e sereno al dialogo con tuo padre o entrambi i genitori.
Cordiali saluti ed auguri.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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23 FEB 2016

Caro Andrea
per un figlio maschio, è anche inevitabile, quasi fosse una prova iniziatica, dover affrontare qualche scontro-confronto con il padre.
In ogni caso, nel 2016 è necessario che ogni persona si senta libera di condurre la sua vita in termini di decisioni consone ai suoi interessi e ai suoi talenti specifici.
Credo che anche per un padre non sia poi tanto bello chiedere ad un figlio il sacrificio di condurre una vita inappropriata.
Quindi coraggio e affronta la situazione.
Se lui dice che ti taglia i viveri...rispondi che sei disposto a lavorare, qualsiasi cosa, per poter affrontare lo studio della storia, che è una tua passione.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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17 FEB 2016

Carissimo Andrea,
il concetto di porto "sicuro" ha mille sfumature. Una famosa citazione invita a mollare gli ormeggi e ad andare verso l'esplorazione di ciò che rende felici. Tra 20 anni sarà più facile essere delusi dalle cose non fatte che da quelle fatte.
Ha una sola vita e ha un grande punto di forza, sapere qual'è la sua passione, fortuna e intuizione che non tutti hanno la possibilità di consapevolizzare.
Intraprendere una strada che non è la propria porterebbe con il tempo ad accumulare frustrazione e insoddisfazione.
Da quello che mi pare di capire per alcuni aspetti è già così.
Parli con i suoi genitori del suo bisogno di scegliere per se. Loro inizialmente non potranno capire, ma con il tempo vederla soddisfatto di ciò che ha fatto ripagherà ogni cosa.
So che non si dovrebbe prendere posizione su alcune scelte ma la invito davvero a prendersi cura di ciò che sente. Il lavoro è un problema effettivamente, ma fare ciò che non le piace fare non le darà la sicurezza di cui ha bisogno, soprattutto a livello mentale. Guardiamo un dato di realtà, il posto fisso oramai è un'utopia. (se non lo ha visto la invito a guardare l'ultimo film di Checco Zalone "Quo vado").
Essere felici o fare felici? Si dia fiducia...
In bocca al lupo
Dott.ssa Antinoro Anna - psicologa e psicoterapeuta in formazione Torino

Dott.ssa Antinoro Anna Psicologo a Torino

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17 FEB 2016

Salve Andrea,
credo che debba mostrare la sua determinazione sia facendo una ricerca dove può mostrare che la laurea in Economia non da certezza di lavoro e/o altamente retribuito (A meno di avere già lei la strada spianata da suo padre..però ho visto persone che anno fatto determinati studi e poi le aziende dove lavoravano i pari cambiare la prassi di assumere i figli...).

Secondariamente se ha la passione per la Storia, si ingegni per mostrare ai suoi cosa significa per Lei (vuole portarli in un museo facendo da Cicerone ad esempio?).

Proponga di sospendere Economia per un anno e darle la possibilità di fare Storia per mostrare loro che lì sarebbe in grado di portare dei risultati come qui non riesce a fare, con la clausola che tornerà ad Economia se dovesse non riuscire.
Si informi altresì di quali lavori possono fare coloro i quali si laureano in Storia.
Se ne ha modo si faccia spiegare che percorso hanno fatto.

In alternativa potrebbe proporre ciò che fanno tanti nella sua situazione, trovano un lavoro part time per potersi pagare la formazione universitaria.

La preoccupazione dei suoi è legittima, ma a meno di accettare passivamente le loro decisioni (alla fine si è comunque iscritto a Economia) ovviamente deve poter mostrare loro che "sa di cosa sta parlando".

E' molto bello che non voglia deludere i suoi genitori, e anzi è una cosa molto dolce, però è un ragazzo adulto, che vuole prendere decisioni per la propria vita, parli con suo padre, gli spieghi che ha accettato di iscriversi a Economia perché non voleva deluderlo, ma che alla fine è come stare con una ragazza che non le piace ma con cui sta perché è simpatica a loro (oddio, pensa che un domani potrebbe correre questo rischio?). Gli chieda perché lui ha scelto di fare Economia (lo ha scelto? Gli è stato imposto? in entrambi i casi gli faccia ricordare se aveva una passione cosa provava nello studiare ciò che amava o al contrario come si è sentito nel fare un percorso "obbligato").
Dialoghi con loro mostrando che comprende le loro preoccupazioni, e anche però ricordando che nessuno può prevedere come sarà "l'economia" tra 3 o 4 anni e come sarà il mondo del lavoro (è possibile che tra qualche anno il sistema come lo conosciamo sia del tutto collassato o rivoluzionato o peggio che siamo ormai stati fagocitati da una situazione economico sociale anche peggiore di quella in cui ci troviamo ora...come possiamo saperlo?).

Insomma sia sincero e spighi loro come si sente, e allo stesso tempo che teme di ritardare di molto i tempi di laurea visto che fatica tanto a dedicarsi allo studio.

Mostri loro cosa significherebbe per lei studiare Storia, che prospettiva ideale ha in merito.
Insomma non dica loro "Basta non voglio fare più Economia, mi piace Storia" ma articoli un discorso più costruttivo dove spiega come si sente, la fatica che sta affrontando, le idee che si è fatto in merito (si prepari a questo discorso, alle loro domande, a portare esempi di chi "lavora" con una laurea in Storia...).

Ci faccia sapere come va, magari insieme riuscire a trovare un compromesso che soddisfi entrambi.

Claudia Popolillo - Studio Logos Psicologo a Lodi

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17 FEB 2016

Buongiorno Andrea,
sono d'accordo con le colleghe, ma credo che questa scelta complicata per tutti, sia molto difficile da fare senza una condivisione con i suoi genitori. Non so quale tipo di relazione abbia coi suoi genitori, se di solito si sente supportato da loro e se, riparlandone con le idee più chiare, e forse delle proposte costruttive, non si possa addivenire ad un accordo. Alle volte quando abbiamo un problema ci ostiniamo a vedere la questione da un'unica prospettiva. Alloargarla alle volte può essere la svolta.
In bocca al lupo
Dott.ssa Claudia Giangregorio

Dott.ssa Claudia Giangregorio Psicologo a Milano

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16 FEB 2016

Gentile Andrea,
posso comprendere la sua difficoltà nel vivere questa situazione. Come suggeriva la collega, da una parte ci sono i suoi desideri e la sua passione, come la definisce lei, dall'altra i desideri e soprattutto le aspettative dei suoi genitori. Partendo dal presupposto che la scelta è solo sua, proviamo a considerare le due opzioni per ciò che rappresentano per lei e per le emozioni che le suscitano: lasciare economia, disattendendo le aspettative dei suoi genitori come la farebbe sentire? Lei parla di " delusione": pensa che sarebbe un "cattivo" figlio? Proverebbe sensi di colpa o si sentirebbe un "fallito"? E' curioso che lei stesso definisca ciò che le interesserebbe studiare, storia, come una "passione" : pensa di non poterne un giorno farne un lavoro, come pensano i suoi genitori? Io partirei da questi interrogativi, e li esplorerei meglio, provando a chiedere un consulto psicologico. Essendo lei uno studente universitario, ricordo sempre che presso le università esistono solitamente dei servizi di counseling gratuiti. Può provare ad informarsi, se non vuole rivolgersi ad un professionista privato. In che città studia?
Per qualsiasi informazione rimango a sua disposizione.
Cari saluti

Dott.ssa Valentina Bua
Psicologa
Roma

Dott.ssa Valentina Bua Psicologo a Roma

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16 FEB 2016

Gentile Andrea,
il dubbio che La assale è un dubbio amletico: fare ciò che vuole mio padre o ciò che desidero?
Non è facile trovare una risposta, non si può razionalizzare, non si possono valutare pro e contro, o meglio, non è sufficiente per trovare una risposta definitiva e che possa sentire Sua.
Il mio consiglio è di rivolgersi ad un terapeuta per comprendere quale sia le scelta giusta per se stesso e riprovare a parlare con i suoi genitori, spiegarsi nuovamente sia per ciò che concerne le Sue aspirazioni (storia) sia per le Sue difficoltà (economia).

A disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Fornari Daniela

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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