Scelta sbagliata del percorso universitario, mi sento paralizzato

Inviata da MIchele · 24 apr 2015 Orientamento scolastico

Salve, cerco di spiegare brevemente la mia situazione:
Il mese prossimo compierò 21 anni. Frequento la facoltà di ingegneria civile da tre anni, pur avendo sostenuto solo 8 esami.
Mi sono reso conto di aver fatto una scelta sbagliata, non mi piace ciò che studio e l'ateneo che frequento non è dei migliori. L'ho fatto presente ai miei genitori già due anni fa, ma loro mi hanno incoraggiato a continuare, così ho continuato.
Ho conseguito buoni risultati impegnandomi molto per un po' di tempo, ma mi risulta estremamente difficile.
Non sono motivato a proseguire in questi studi. Mio padre è laureato in ingegneria e mia madre in architettura, e ci tengono molto ad avere un figlio laureato e non accettano l'ipotesi che io lasci l'università.
Il problema è questo: sono diversi mesi che non sostengo esami, e sono caduto in una grave dipendenza da internet. Per dimenticarmi del mio problema mi sono rifugiato davanti al pc per mesi, tutto il giorno. Parlavo con amici lontani e passavo il mio tempo su videogiochi, anche a causa del mio carattere introverso, e semplicemente rimandavo il mio problema non pensando alle conseguenze. Tentativi di parlarne con i miei genitori hanno solo condotto a continui litigi e reso questa situazione insostenibile.
I miei genitori lavorano nel campo della pubblicità, il lavoro che mi piacerebbe fare è il grafico pubblicitario e già lo faccio nel "tempo libero". Tuttavia vogliono che mi laurei, e questa laurea in ingegneria civile non mi serve, perché non farò l'ingegnere in ogni caso.
Non so come uscire da questa situazione, gli esami sono molto difficili e non voglio studiare cose che non mi interessano e far spendere soldi ai miei genitori, che non vogliono assolutamente che io lavori (cosa che farei volentieri, sia chiaro). Anche perché in famiglia siamo in gravi difficoltà economiche. Non ho alcuna motivazione di andare avanti se non "lo faccio per non deludere mio padre", non posso lasciare l'università. Cambiare facoltà significherebbe ricominciare daccapo, inoltre dovrei andare fuori sede, e la mia famiglia non può permetterselo...

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Miglior risposta 24 APR 2015

Caro Michele,
ho avuto il privilegio di collaborare come psicologa presso il SAP (Servizio di Aiuto Psicologico rivolto agli iscritti all'Ateneo) dell'università di Bologna e devo dire che molte richieste presentate erano analoghe alla sua.
Racconti di un momento di vita vissuto come una sorta di "paralisi", proprio come dice lei, che genera sofferenza, sia perché impedisce qualsiasi movimento nella consapevolezza che intanto il tempo passa, sia perché è dovuta al conflitto tra forze opposte, apparentemente insuperabile, da un lato la spinta a fare ciò che si desidera, dall'altro la spinta uguale e opposta da parte dei genitori.
Molto in breve, davvero molto in breve, quando si finiscono le superiori, si finisce anche di essere bambini, ci si trova ufficialmente nel mondo degli adulti, ma in realtà psicologicamente non sempre si è pronti per essere adulti.
Se non ho capito male la dinamica in cui è incastrato è più o meno questa: "sono grande so cosa voglio, ma non posso farlo perché i miei genitori non vogliono e si arrabbiano." In pratica, ci sta dicendo che la responsabilità della sua "paralisi" e quindi della sua sofferenza è dei suoi genitori.
Una persona "grande" (adulta) fa le sue scelte anche se i suoi genitori non sono d'accordo, tenendo a mente che la scelta fatta può portare al successo o al fallimento e che l'impegno e le responsabilità della scelta saranno le sue.
Naturalmente, nella mia esperienza ho capito che arrivare a questa consapevolezza, con tutto quello che comporta emotivamente, non è facile né privo di sofferenza e che non sarà certo solo la mia mail a cambiare il suo modo di affrontare la situazione.
Mi auguro invece che il mio messaggio possa essere uno spunto per riflettere e farle capire che forse accedere ad un servizio psicologico e farsi sostenere da uno specialista in questo momento difficile può aiutarla a crescere e a stare meglio.
Viste le difficoltà economiche a cui accenna, provi a vedere se il suo Ateneo offre un servizio analogo a quello di cui le parlavo all'inizio (SAP di Bologna), che oltre ad essere gratuito è anche specializzato in questo genere di difficoltà proprio per la frequenza di questi vissuti tra gli studenti universitari.
In bocca al lupo e se ha bisogno sono qui.

Dr.ssa Federica Brucchietti Psicologo a Milano

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28 APR 2015

Buongiorno Michele,
ciò che posso dirti è quello di confrontarti con qualcuno che possa vedere la situazione che stai vivendo in modo diverso e, proprio perchè "esterno", possa trovare con te delle soluzioni alternative di risposta al problema, sia per quanto riguarda la tua scelta scolastica/laorativa, sia per la modalità con cui comunicarla ai tuoi genitori, sia per la tua tua difficoltà relazionale. E' veramente importante il confronto con una risorsa esterna al tuo sistema familiare, come può essere uno psicologo, che ti permetta di vagliare punti di vista differenti così da rompere il circolo vizioso che si è creato in questo moento della tua vita.
Spero tu possa, al più presto, trovare una soluzioe al tuo problema.
Dott.ssa Claudia Brambilla

Dott.ssa Claudia Brambilla Psicologo a Sarnico

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27 APR 2015

Caro Michele
lascia questa posizione decandente e regressiva di "rifugiato nella moderna tecnologia" e torna alla vera vita e alle passioni reali.
Vuoi fare il pubblicitario? benissimo "patteggia" la cosa coi tuoi genitori magari chiedendogli di metterti alla prova con un lavoretto che potrebbero affidarti.
E' una mia idea, ma possono essercene altre, ti dico così per dirti che devi andare con loro "oltre" le parole e le liti che aumentano conflittualità e tempo perso da parte tua e denaro da parte dei tuoi.
Parti dal credere fermamente nel tuo talento, fatti da lui (il talento) trasportare nel viaggio di ritorno al mondo dei vivi e dimostra in pratica che vali e che tutti potete guadagnare da scelte diverse.
Inizia ad essere da subito estroso e creativo nella vita ...non aspettare oltre, sorridi, non avere paura di niente e fai quello che vuoi fare veramente!!!
Auguri!
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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27 APR 2015

Caro Michele, nonostante il suo desiderio di compiacere i genitori, lei inizia a sentire il disagio di non essere protagonista della sua vita e delle sue scelte. Probabilmente la consapevolezza è arrivata piano piano, nel corpo e nella mente, ma ora non può più fingere. Ascolti il suo malessere, le sta dando un messaggio importante. Non si possono fare scelte di vita per accontentare gli altri, le pagheremmo con l'infelicità, mi creda. A questo punto cosa le conviene fare? Prenderne atto e assumersi tutta la responsabilità che ciò comporta. Parlare con i genitori come un adulto, non come un bambino, rimboccarsi le maniche e darsi da fare nelle scelte che desidera fare. Fare quello che desidera, anche se non viene approvato, assumendosene l'onere e l'onore. Coraggio, dia una svolta alla sua vita, vedrà che avrà meno voglia di perdere il suo tempo con i giochetti sul web, sarà bello imparare e veder crescere la sua vita nella direzione che lei desidera. Tantissimi auguri...in bocca al lupo.
Dott.ssa Anna Agresti
Psicologa psicoterapeuta
Prato

Dr.ssa Anna Agresti Psicologo a Prato

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26 APR 2015

Gentile Michele,
madre laureata in architettura e padre laureato in ingegneria e entrambi lavorano nel campo della pubblicità, se non ho capito male.
Sembra che abbiate molto di cui parlare rispetto al rapporto tra percorso universitario, carriera professionale e aspirazioni personali.
La mancanza di motivazione che descrivi e l'investimento di tempo e attenzione su internet potrebbero essere indicatori di una tua difficoltà a coniugare impegno e progettualità nel presente con aspettative e desideri per il futuro.
Confrontarti con un professionista può aiutarti a fare chiarezza sulle emozioni e i pensieri che hanno prodotto questo stallo e che sono alimentati dal tempo che passa. Sperimentare un dialogo aperto e alleggerito dal senso di responsabilità potrebbe darti lo stimolo per scoprire e allenare competenze relazionali che ti permettano di sostenere la tua posizione nel confronto con i tuoi genitori.

Dott. Nicola Lazzarini Psicologo a Viareggio

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26 APR 2015

Salve Michele,
comprendo bene la situazione che sta vivendo e la conseguente paralisi,ma credo che il nocciolo del problema sia rendersi conto che è lei responsabile della sua vita e che se altre persone la controllano è perchè lei vuole che sia così. Ora credo che la scelta a cui si trova davanti sia se continuare in questo modo o decidere di diventare attore protagonista della sua vita, assumendosi la reasponsabilità delle sue scelte e dandosi la possibilità di essere felice lavorando e non studiando; in fondo cosa c'è di male? So che non è semplice, ma non dimentichi mai che può scegliere, scegliere di essere felice|! Glielo auguro di cuore!
Dott.ssa Elenia Poli

Dott.ssa Elenia Poli Psicologo a Dozza

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25 APR 2015

Caro Michele,
la situazione che descrivi ti pone ad un bivio: o fai qualcosa per cambiare o l'angoscia che ti assale in questo periodo potrebbe aumentare. Poniamo che tu decida di intervenire per modificare lo stato delle cose. Hai già detto che hai provato a seguire il desiderio dei tuoi genitori, ma che non ci riesci. Qual'è esattamente il tuo desiderio? Lasciare gli studi? Cambiare corso di laurea? Lavorare? Lavorare e studiare? Qualunque sia la tua fantasia lasciala emergere, non tenerla soffocata, altrimenti pian piano prenderà il sopravvento in altri modi.
Cerca di chiarire dentro di te che cosa cerchi e cosa ti renderebbe più sereno in questo periodo e comunicalo ai tuoi genitori. Essi sapranno ascoltarti e vedrai che insieme potrete decidere per il meglio. A volte i genitori insistono per proseguire il corso di studi, ma lo fanno in buona fede, non pensando di crearti delle serie difficoltà emotive ed esistenziali. Se tu spieghi loro come ti sei sentito in questi mesi e che cosa hai fatto, quali sono le tue difficoltà anche emotive, troverai di certo ascolto e comprensione. I genitori vogliono il meglio per i propri figli, e sono felici veramente solo quando i figli sono felici. Hai cercato di porti in loro protezione assecondandoli, ma ti sei trovato senza una protezione per te...
Un'altra considerazione, pratica: ogni ateneo ha un centro di ascolto psicologico gratuito per le problematiche esistenziali e di studio che spesso si verificano alla tua età: potresti contattarlo e fare una chiacchierata con lo psicologo. Certo nessuno può scegliere per te la via da percorrere, ma condividere pensieri, emozioni e sensazioni (come peraltro hai fatto scrivendo qui) è sempre un passo importante.
Ti invio i miei migliori auguri per il tuo futuro
dr Luisa Morassi
Udine

Dott.ssa Luisa Morassi Psicologo a Udine

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25 APR 2015

Buonasera Michele,
ha provato a parlare con i Suoi genitori e proporre loro qualche "compromosso?"

A Sua disposizione.

Dott Fabio Glielmi

Dott. Fabio Glielmi Psicologo a Roma

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24 APR 2015

Gentile Michele,
situazioni come la sua che sono semplici da risolvere razionalmente, possono essere invece estremamente difficili nei fatti. La soluzione logica è probabilmente lasciare un corso di laurea che non le interessa e dedicarsi a studi e attività che oggi sono anche piuttosto ricercati, ma il problema non è nella logica, è nell'affettività.
Le consiglio di cercare prima possibile l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta, prima che la situazione peggiori ulteriormente, per dei colloqui; è probabile che sia necessaria la collaborazione dei genitori ai predetti colloqui. Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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