Scelta universitaria sbagliata

Inviata da Marco · 8 ago 2023 Orientamento scolastico

Buongiorno dottori,
il mio nome è Marco e scrivo in merito ad un grande dubbio circa il proseguimento degli studi universitari: Quattro anni fa, andando contro i miei genitori , scelsi di iscrivermi al corso di laurea in archeologia, il primo anno mi piaceva e avevo ottimi voti, la crisi è subentrata al secondo anno, quando ho avuto l'opportunità di partecipare ad un campo di scavo archeologico in un sito dell'Italia Meridionale. Purtroppo non trovandomi d'accordo con i compagni e i responsabili dello scavo, a causa delle mie convinzioni politiche e religiosi, venivo sovente schernito, provocato e bullizzato. Quest'atmosfera tossica, mi ha fatto andare in odio anche la materia e mi ha spinto a prendere la decisione di cambiare corso di laurea. L'anno successivo ho iniziato scienze della comunicazione, ma, dopo l'entusiasmo iniziale, ho capito che non era la mia strada, in quanto le materie mi sembravano banali .
Nonostante tutto mi sono laureato a pieni voti e adesso devo decidere per la specialistica: non vorrei continuare sul settore della comunicazione, anche perché mi aprirebbe sbocchi professionali non nelle mie corde, mi piacerebbe invece molto ritornare ad archeologia, ma dovrei recuperare un anno quando già ne persi uno per il cambio di corso . I miei genitori non ne vogliono sentir parlare, dicendo che quando mi hanno lasciato libertà di scelta , ho sempre sbagliato. Non so più che fare, soprattutto come rapportarmi con i miei

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Marco

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Miglior risposta 10 AGO 2023

Buongiorno Marco,
complimenti per la laurea a pieni voti per una facoltà che non era la sua prima scelta per passione. Non si può parlare di scelte sbagliate, quanto di gestione dei problemi lungo i percorsi a cui portano quelle scelte. Ad esempio il problema di essere derisi per le proprie convinzioni potrebbero capitare in altri contesti lavorativi, e allora trasversalmente a tutti i lavori può essere utile lavorare sulla comunicazione efficace con gli altri e sul teamwork, mediare tra le proprie idee e quelle degli altri, gestire le critiche.
Le si aprono molte possibilità. Una potrebbe essere quella di sfruttare le competenze maturate in scienze della comunicazione ed applicarle al campo dell'archeologia (siti web, campagne di comunicazione, pubbliche relazioni, marketing - collaborazione con enti e università, studi associati, aziende del settore). Una quella di riprendere gli studi da dove ha interrotto. Una entrambe le cose, coniugando il lavoro per sostenersi economicamente e la sua scelta di continuare gli studi interrotti da studente lavoratore, scegliendo i giusti ritmi per lei. E così via.
Valuti di rivolgersi a un professionista per un sostegno, per un orientamento lavorativo e di studio, per implementare le abilità comunicative e relazionali e gestire i vissuti emotivi nelle situazioni difficili.
Le faccio tanti auguri. Cordialmente. Dott. Giovanni Iacoviello

Dott. Giovanni Iacoviello Psicologo a Bergamo

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13 AGO 2023

Gentile Marco,
se capisco bene, la sua decisione di abbandonare gli studi di archeologia è dipesa da difficoltà relazionali nel gruppo di lavoro di quello scavo e non da disinteresse per la materia.
Tuttavia, poichè ha completato un altro corso di studi, potrebbe ora provare a cercare un lavoro che le permetta anche di riprendere lo studio dell'archeologia.
Contemporaneamente e col sostegno di un supporto psicologico (utile per farle acquisire autostima e competenze socio-relazionali), potrebbe riprendere il dialogo con i suoi genitori argomentando con maggiore capacità persuasiva le ragioni della sua scelta.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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10 AGO 2023

Gentile Dott. Marco,
la ringrazio per aver condiviso la sua storia; sono sicura che molti lettori (specialisti compresi) possano rivedersi in almeno alcuni passaggi.
Mentre leggevo delle sue esperienze mi è tornata alla mente una frase tratta da un celebre film ("Memorie di una geisha"): "Nella vita nessuno di noi trova la gentilezza che meriterebbe". Non basta la passione, il titolo di laurea a comprovare le nostre capacità nel campo: trovarsi in relazione con gli altri (anche a livello lavorativo) ci porta a metterci in gioco anche personalmente.
La sua esperienza al secondo anno di studi, in questo senso, sembra averla segnata profondamente, al punto da portarla a rinunciare proprio a quella passione che l'aveva portata a scegliere (con una buona dose di coraggio, andando contro il parere degli Altri) di proseguire i suoi studi in archeologia.

Comprendo la fatica a condividere con i genitori le sue aspirazioni, ma su un punto mi sento di contraddirla: invece che dire "ho perso un anno", provi a dire "ho fatto una nuova esperienza e questo arricchisce di nuove consapevolezze le mie scelte".
In fondo, è stato proprio questo cambio di rotta che le ha permesso di ridare linfa ai suoi interessi.

Come professionista, mi soffermerei in seduta su alcuni passaggi allo scopo di riflettere oltre che sugli eventi, soprattutto sugli aspetti personali allo scopo di favorire una migliore comprensione di sé.

Per il resto, non mi resta che augurarle buona fortuna nell'Università... della Vita.

Dott.ssa Francesca Conti

Dott.sa Francesca Conti Psicologo a Roccafranca

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10 AGO 2023

Buongiorno Marco, la ringrazio per quanto ha scritto. Comprendo il senso di confusione che sente, e come ha esplicitato anche lei, vorrei porre la sua attenzione su un punto specifico, ovvero, il non sapere come rapportarsi con i suoi genitori. Quella in cui si imbatte è una decisione fondamentale della sua vita; in generale, per sentirsi gratificati e motivati sarebbe opportuno scegliere un lavoro che ci piace, che ci appassiona, anche se volte questo porta a percorrere strade più lunghe o con più "ostacoli"; ma proprio perché è la sua vita, credo che lei debba seguire ciò che sente e prendere tale decisione in libertà ed autonomia. Per questo, il consiglio che sento di darle è di provare a parlare con i suoi genitori facendo prevalere le sue ragioni e la sua capacità di decisione. Resto a disposizione se pensa possa servirle un supporto. Cordialmente
Monica Renna

Dott.ssa Monica Renna Psicologo a Terracina

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9 AGO 2023

Gentile Marco,
Questo suo dilemma ha le caratteristiche di essere tale ma contemporaneamente sembra risolubile in una scelta. La scelta è sempre qualcosa di tragico, nel senso etimologico del termine ( il tragos greco), poiché mette l’uomo di fronte all’incommensurabile e infinito svolgersi della vita come mistero. Prendere una strada o un’altra implica un dover sceglierne una a sfavore di un’altra, che così è eliminata. Quindi è l’atto di separazione cui l’uomo è messo di fronte a costituire il tragico dell’esistenza. Però dobbiamo dire che anche il mistero avvolge la vita, poiché viviamo senza garanzie e non sappiamo dove si va e cosa si incontrerà. D’altronde siamo stati gettati nel mondo senza sapere da dove si proviene e senza sapere dove si va. Quindi la vita è novità prima di tutto.
Il fatto che lei abbia cambiato facoltà per essere venuto in contrasto col suo ambiente universitario è molto misterioso. Il fatto che lei si sia laureato in scienza della comunicazione ancor più. Si sarebbe tentati di dire, seguendo una suggestione della simbolica psicoanalitica, che la ricerca archeologica si è interrotta per aprire una strada comunicativa (attraverso la scienza delle comunicazioni) con l’inconscio. D’altronde la metafora dell’ archeologo che scava reperti, testimonianza di un mondo vivo sotterraneo che viene alla luce, è cosa cara alla psicoanalisi. Verrebbe anche da chiederle se non le interessi in verità lo studio della psiche, come scelta ulteriore. In ogni caso perché non riprendere laddove si è interrotto?
Spero di averle fornito suggestioni che aprano in lei fruttuose riflessioni.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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9 AGO 2023

Ciao Marco,

Mi dispiace sentire che hai passato attraverso momenti difficili durante il tuo percorso universitario. È comprensibile che la tua esperienza negativa durante il campo di scavo archeologico abbia influenzato il tuo entusiasmo e la tua passione per quella materia. È importante prendersi il tempo per riflettere e prendere decisioni ponderate riguardo al tuo futuro accademico e professionale.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a prendere una decisione informata:

Auto-riflessione: Fai una profonda riflessione su ciò che realmente ti appassiona e ti motiva. Considera cosa ti ha inizialmente attratto all'archeologia e se questa passione è ancora presente.

Esplora opzioni: Ricerca diversi percorsi di studio e carriere che coinvolgono l'archeologia. Potresti scoprire nuovi ambiti di interesse che potrebbero soddisfare sia la tua passione che le tue aspirazioni professionali.

Parla con esperti: Cerca di entrare in contatto con professionisti dell'archeologia e discuti con loro riguardo alle prospettive di carriera, alle sfide e alle opportunità nel campo. Questo potrebbe aiutarti a ottenere una visione più chiara e realistica.

Pianificazione finanziaria: Valuta attentamente le implicazioni finanziarie di un ulteriore anno di studio. Assicurati di comprendere come potresti finanziare il tuo percorso accademico e di tenere conto del possibile impatto sulla tua situazione economica.

Comunicazione con i genitori: Nonostante le resistenze dei tuoi genitori, cerca di avere una conversazione aperta e sincera con loro. Spiega i tuoi sentimenti, le tue aspirazioni e i motivi che ti spingono a voler tornare all'archeologia. Mostra loro che hai ponderato attentamente la situazione e che sei determinato a fare le scelte giuste per il tuo futuro.

Supporto professionale: Considera di cercare il supporto di un consulente accademico o di carriera presso la tua università o un professionista esterno. Questo potrebbe aiutarti a valutare meglio le tue opzioni e a prendere decisioni informate.

Tempo e pazienza: Prenditi il tempo di cui hai bisogno per riflettere e prendere una decisione. Non c'è fretta nell'affrontare questa scelta, ed è normale sentirsi confusi in situazioni come questa.

Ricorda che il tuo percorso accademico e professionale è una decisione personale e dovrebbe essere guidato dalla tua passione, dai tuoi interessi e dalle tue aspirazioni. Non lasciare che le opinioni degli altri influenzino troppo la tua scelta, ma cerca di trovare un equilibrio tra ciò che ami fare e ciò che ti permetterà di costruire un futuro soddisfacente.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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9 AGO 2023

Buongiorno Marco,
potrebbe rivolgersi ad uno psicologo per capire i suoi punti di forza e qual è la scelta più opportuna da fare. Se invece è convinto per archeologia, segua la sua passione. I suoi genitori capiranno.

Buona fortuna!
Dott.ssa Lisa Zabeo

Dott.ssa Lisa Zabeo Psicologo a Treviso

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9 AGO 2023

Buongiorno! La situazione che ha descritto è carica di sofferenza, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio i significati delle sue scelte anche all’interno del sistema relazionale e familiare. Grazie ad una terapia acquisirebbe consapevolezza su cosa vorrebbe fare e quali soluzioni potrebbe trovare. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, Dott.ssa Paola Oggioni

Dott.ssa Paola Oggioni Psicologo a Brescia

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9 AGO 2023

Buongiorno Marco,
durante il percorso di studi spesso si va in contro a numerosi dubbi circa le scelte passate e le possibilità future. Innanzitutto, ogni corso di laurea ti permette di avere vari sbocchi lavorativi ma, nella società di oggi, non è l'unica soluzione. Si potrebbe dire che non esiste più il dover interpretare un unico ruolo lavorativo ma tanti quanti uno desidera ed intrecciare più ambiti e specializzazioni anche creanto profili lavorativi nuovi.
Il fatto che ha cambiato corso di studi non deve essere visto come limite. Le ha permesso di acquisire nozioni e competenze diverse che potrebbero essere unite per ricoprire un nuovo ruolo lavorativo, ad esempio potrebbe lavorare nella comunicazione politica, pubblica e istituzionale per conto di enti nell'ambito dell'archeologia. Quindi conoscere i bisogni di un ambito ed estrapolare una soluzione partendo dal suo bagaglio culturale ampliato dai diversi corsi di studi.
Inoltre, ad oggi ci sono molti corsi professionalizzanti della durata variabile ( giorni, mesi, anni) che possono essere svolti contemporaneamente ad un lavoro o ad un corso di studi per ricoprire un ruolo che richieda una formazione specifica.

Le sarebbe utile un supporto psicologico per accompagnarla nelle sue scelte e per aiutarla a comprendere maggiormente le sue risorse, bisogni e obiettivi.

Dott.ssa Pannone Ilaria

Ilaria Pannone Psicologo a Roma

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9 AGO 2023

Buongiorno Marco, credo che i suoi diano una lettura errata della situazione. Lei non sbagliò quando scelse archeologia visto che le piaceva molto, solo che si è trovato male a livello relazionale. Semmai il focus del problema sta nel comportamento vessatorio che ha subito e nel fatto che il clima tossico che viveva con i suoi colleghi ha determinato un rifiuto della materia. Sia lei che i suoi confondete una problematica relazionale con la materia di studio.
Se l'archeologia è una materia che l'appassiona dovrebbe riprenderla. L'attacco che i suoi fanno alla sua libertà e capacità di autodeterminazione è molto grave, non solo perché fare scelte indipendenti alla sua età è un diritto sacrosanto, ma perché semplicemente si basa su un falso e cioè che lei abbia fatto una scelta sbagliata. Al contrario avrebbe dovuto ricevere supporto e sostegno per ciò che ha passato e per la dolorosa rinuncia che ha fatto cambiando università.
Direi che, visto che si è laureato a pieni voti, il suo dovere l'ha fatto, quindi ha dimostrato di essere un adulto in grado di portare a termine un compito quando lo assume. Deve migliorare la sua capacità di rimanere saldo nella sua direzione, anche quando ci sono eventi relazionali che perturbano il suo percorso.
Ora la questione è prendere una decisione in base alle sue aspirazioni e desideri, far valere questa decisione senza che necessariamente i suoi genitori le diano la loro approvazione. Ovvio, che qui c'è un'ulteriore prova di essere adulto e cioè il riuscire a perseguire i propri obiettivi senza approvazione e senza sostegno. Ciò implica la capacità di diventare indipendente psicologicamente ed economicamente dai suoi genitori. Se la sente di studiare e lavorare per mantenersi agli studi?

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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9 AGO 2023

Ciao Marco. Il suo rapporto con i genitori si basa solo sulla scelta dell’università? Inoltre, la sua libertà di scelta da chi è comandata?
Presumo che tutti noi facciamo scelte nella vita… poi che siano giuste o sbagliate, nessuno può giudicarle. Lei deve fare quello che sente. Sono dell’idea che le cose che si fanno per piacere risultino essere le migliori. Dopo tutto il suo percorso pieno di ostacoli, non penso che le manchino forza e volontà per fare quello che scrive!

Saluti

Martina Prelati Psicologo a Roma

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9 AGO 2023

Gentilissimo Marco, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo quanto sia difficile prendere per il tuo futuro, date poi le esperienze negative che hai vissuto. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo quale sia il tuo desiderio, nonche la scelta più opportuna da fare. Resto a disposizione,
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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9 AGO 2023

Buongiorno Marco,
con riferimento a quanto scrive, le pongo alcune domande per aprire eventuali spazi di riflessione.
L'esperienza al campo archeologico può essere stata isolata e dunque non generalizzabile? I valori di cui parla in che modo erano relazionati al contesto degli scavi? Mi spiego: sarebbe stato possibile mantenere i suoi valori personali e lavorare con gli altri professionisti? Oppure trovare una mediazione che fosse funzionale per lei? In che altri modi avrebbe potuto reagire lei?
Per quanto riguarda la seconda scelta universitaria: che cosa ha considerato per effettuarla? Si è immaginato possibili sbocchi futuri, ha seguito interessi ed attitudini personali?
Le pongo domande come queste (e ce ne sarebbero tante altre) in quanto quando chiariamo e sentiamo "nostro" un obiettivo, la componente motivazionale (lat. motus, movimento verso qualcosa) è fondamentale, ci sostiene nel percorso, ci permette di trovare le soluzioni alle diverse situazioni vissute raggiungendo infine gli obiettivi desiderati (od altri eventualmente).
Cordialmente
Barbara Zanetti

Dott.ssa Barbara Zanetti Psicologo a Colognola ai Colli

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9 AGO 2023

Buongiorno Marco,
potrebbe esserti di aiuto un percorso di tutoring per orientarti nella scelta e per comprendere meglio quali sono i tuoi punti di forza e i motivi per cui ti senti spesso in difficoltà nel percorso universitario.
Sono a disposizione se hai bisogno di informazioni ulteriori.
Cordiali saluti
Dott.ssa Sara Beduschi

Sara Beduschi Psicologo a Firenze

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