Problemi con mia madre

Inviata da Sara · 6 giu 2022 Terapia familiare

Salve sono una donna di 38 anni con un rapporto difficile da gestire mia madre . Appena diplomata mi sono trasferita altrove per avere libertà e serenità . Fratelli opprimenti , padre assente e una madre pesante . Da circa 10 anni mia madre ha scoperto di avere una malattia reumatologica , a casa con lei c’è mio fratello , l’altro fratello vive con la compagna e la loro bambina . Lei si lamenta del fatto che non vado a trovarla , ma andare a casa mi fa stare male . Critica il fatto che non sono una figlia presente come le altre , ma io amo la mia vita lontana da loro . Ho un bel lavoro , amici , una mia casa . Forse sono un essere egoista . Adesso passa alle lacrime telefoniche facendomi sentire in colpa . Sono sempre al suo fianco quando è in difficoltà , ha fatto anche una serie di ricoveri per una brutta anemizzazione . Ci sono sempre stata , l’ho seguita mentre gli altri miei fratelli nemmeno andavano a trovarla in ospedale ( dicendomi che era lontana e che tanto c’ero io ) . Brutti a dirsi ma non la sopporto , ormai ho la mia vita e non sopporto questo stato d’animo ch e mi provoca . Lo so sono una persona orrenda . Mia madre per tutta la vita si è occupata solo di noi , e’ una casalinga . Non ha un hobby o amiche con cui passare il tempo . Ama fare ha giardinaggio e occuparsi della casa . Ma adesso qualsiasi cosa è una critica verso di me , che non vado mai a trovarla , che le rispondo male per qualsiasi cosa . Io sono cresciuta senza un padre alcolizzato , che ha lasciato la famiglia per tornare a vivere dalle madre . Lei mi soffoca , mi opprime . Mi rende nervosa . Non sopporto ciò che dice e quando piange la trovo una forma di ricatto . Che devo fare ? Ho provato a farle capire che per me tornare a casa è pesante che mi rende infelice . Le ho proposto di venirmi a trovare ma dice che mio fratello e la casa non possono rimanere più di un giorno senza lei . Non la sopporto più . Vorrei chiudere i ponti con loro per sentirmi pienamente serena . Che cosa succede ? Perché penso queste cose ? Perché stare lontano da lei mi fa stare bene ? La chiamo ogni giorno ma solo per non sentirmi dire che non la chiamo mai . Sono una persona orrenda ? Che cosa posso fare ? Grazie

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Miglior risposta 7 GIU 2022

Ciao Sara, le dinamiche relazionali sono dinamiche molto complesse. I rapporti possono evolversi e assumere diversa forma nel corso del tempo, pertanto le tue domande non possono trovare risposta se non viene analizzato il tuo caso specifico. Questo andrebbe fatto proprio perché sembrerebbe che manchino dei tasselli: "Che cosa succede? Perché penso queste cose? Perché stare lontano da lei mi fa stare bene? (...) Sono una persona orrenda?". Le risposte a queste domande sono fondamentali per poter prendere una decisione sana e consapevole (qualsiasi essa sia). In presenza di tutti questi interrogativi, siamo sicuri che "tagliare i ponti" sia la scelta che più ti farà stare bene? Non lo sappiamo, non sappiamo se farlo o non farlo faccia bene. Potrebbe essere necessario chiarire la tua posizione con i tuoi familiari, accettare emotivamente dei vissuti passati, capire perché provi questi sentimenti e/o altro ancora. In poche parole, quella che ti lascio è una risposta all'ultima domanda che hai posto: "Che cosa posso fare?". Quello che puoi fare è iniziare a vedere uno psicologo, in modo da poter sviluppare consapevolezze maggiori per poter prendere delle decisioni funzionali, decisioni che ti facciano stare veramente bene.

Resto a disposizione e spero vivamente che tu possa trovare risposta alle domande che poni, perché queste sono in te, in Sara. Un abbraccio.

Dott. Francesco Ferraiuolo

Dott. Francesco Ferraiuolo Psicologo a Cardito

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9 GIU 2022

Cara Sara,
perseguire i propri desideri non fa di lei una persona orrenda.
Può capitare spesso di pensarla in modo diverso dai nostri genitori per varie ragioni, l'importante è non pretendere che l'altro agisca o pensi nel modo in cui noi riteniamo sia giusto.
I modi, i tempi e le caratteristiche del supporto nei confronti di sua madre può deciderli solo lei.
Un percorso terapeutico potrebbe esserle utile per favorire un buon rapporto con sua madre e al contempo rispettare le sue esigenze.

Cordialmente,
Dott. Giancarlo Gramaglia

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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7 GIU 2022

Cara Sara,
il suo bisogno di separazione da sua madre non è qualcosa per cui deve sentirsi in colpa, ma comprendo i suoi vissuti perché non sempre è facile concedersi la libertà di provare quello che si prova, soprattutto se dall'altro lato c'è una persona che le trasmette che, invece, sarebbe necessario provare qualcosa di diverso da quel bisogno di separazione che prova lei. Da come me l'ha descritta, la sua è una madre iperprotettiva e intrusiva che fa di tutto per tenerla ancorata a sé, che desidera e si aspetta da lei intimità e vicinanza. È così che i suoi bisogni e quelli di sua madre, così diversi tra loro in questa fase della vita, si scontrano e generano tensioni tra voi. È vero, molto spesso allontanarsi dalla fonte del malessere è l'unica soluzione, ma in alcuni casi è possibile che ce ne sia anche un'altra: provare a creare un luogo di incontro tra questi bisogni abituati a scontrarsi. Credo, però, che prima ancora di provare a "creare questo luogo" con sua madre, sia indispensabile per lei attraversare le dinamiche che caratterizzano la vostra relazione e le emozioni che da esse scaturiscono.
Ognuno di noi, nel nostro ruolo di figli, svolge una funzione nella vita dei propri genitori, assegnataci proprio da questi ultimi, della quale non sempre siamo consapevoli. Imparare a riconoscerla è il primo passo per poterla superare e riuscire a guardare con occhi diversi quello che è successo nella nostra storia familiare.
Sara, la saluto con una frase a cui tengo moltissimo "Amare nonostante il distacco è possibile".
Se dovesse aver bisogno, resto a disposizione.

Dott.ssa Laura Ciardulli, Psicologa e Psicoterapeuta in formazione ad orientamento Sistemico-familiare

Laura Ciardulli Psicologo a Aversa

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7 GIU 2022

Buongiorno Sara,
il Suo racconto e' ricco di sofferenza e di sensodi colpa .
Mi dispice per la situazione familiare in cui vive e dalla quale ha cercato di svincolarsi per stare meglio , ammirando molro il suo coraggio nel farlo.
Ora sarebbe interessante poter riuscire ad affronatare questo dolore soffocante , e attraversarlo in un un contesto terapeutico che ha di certo radici profonde e che tocca aspetti del suo se bambina e adulta.
Le consiglio di valutare uno spazio terapeutico di ascolto e di aiuto .
Resto diponibile per ulteriori approfondimenti .
Cordialmente .
dr.ssa Alessandra Petrachi -pscicologa clinica -metodologia bioenergetica

Dott.ssa Alessandra Petrachi Psicologo a Rimini

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7 GIU 2022

Buongiorno Sara,
dal suo racconto emerge chiara la difficoltà che sta attraversando. Sembra delinearsi l'immagine di una madre molto sofferente e richiestiva, che si è data tanto per i suoi figli e che sembra aspettarsi altrettanto da loro.
In lei, Sara, sembrano esserci due parti: una che deve occuparsi di sua madre e una che vorrebbe vivere serena, lontana da ciò che le ha fatto tanto male in passato. Non deve essere affatto facile cercare di tenerle insieme e il senso di colpa che prova, sembra ostacolarla nel cercare di vivere finalmente libera e serena come desidera.
Potrebbe esserle utile intraprendere un percorso di supporto psicologico per individuare nuove modalità più costruttive con cui gestire il rapporto con sua madre e costruire un nuovo equilibrio, in lei e nella sua vita.
Resto a disposizione (anche online).
Le auguro una buona giornata

Dott.ssa Federica Cenetiempo Psicologo a Padova

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7 GIU 2022

Andrei cauto con i giudizi, lei descrive una situazione soffocante da cui è scappata e ora quelle caratteristiche tornano a farsi sentire. Deve ri-orientarsi rispetto alla realtà. Se sua madre si è sentita abbandonata la farà sempre sentire in colpa e il tempo e le attenzioni che le dedicherà non saranno mai abbastanza. Anzichè aspettarsi il risultato logico, cioè che fa il possibile per lei, deve rassegnarsi al fatto che non otterrà mai questo risultato e che sua madre non cambierà. Quello che può cambiare invece è il suo atteggiamento nei suoi confronti. Scoprirà che una volta capiti ed accettati i limiti dei suoi famigliari diventerà più tollerante e sentirà meno il bisogno di chiudere i ponti con loro.

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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7 GIU 2022

Carissima, dal suo racconto si percepisce la sua sofferenza.
Giudicarsi e criticarsi non la aiuterà a sentirsi meglio, forse se oggi prova questi sentimenti verso sua madre ci sono delle ragioni che si sono alimentate nel tempo.
Il comportamento di sua madre probabilmente deriva dalle aspettative che lei, trasferendosi, ha deluso. Così, mette in atto schemi come il farla sentire in colpa o la critica.
Ma queste sono le aspettative e le risposte di sua madre, non le sue proprie.
Lei ha la sua vita ed è giusto sia così.
Le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia, per aiutarsi a gestire sua madre e questa famiglia ingombrante, in modo da recuperare la sua serenità.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio.
Un caro saluto.

Dott.ssa Sara Pieri Psicologo a Campi Bisenzio

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7 GIU 2022

Cara Sara,

non sei una persona orribile se miri, dopo tanta sopportazione e tolleranza, a una vita serena e felice.
Chiudere i ponti, in questo caso specifico, è l’unica cosa sensata per non farti ulteriormente assorbire da un senso di colpa che non meriti. Quello che potevi fare per tua madre lo hai fatto e, nonostante i ripetuti inviti che le hai proposto a casa tua, lei non vi ha mai aderito perché deve continuare a illudersi di esser utile in casa sua, accanto a tuo fratello, il figlio in eterno.
Sintonizzati con i tuoi legittimi bisogni di spazio e libertà per poter dire di no a chi ti opprime e, al contempo, dire di si a te stessa.
Sono a tua disposizione per qualsiasi approfondimento.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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7 GIU 2022

Salve Sara, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che voi possiate avere un dialogo schietto e sincero mediante il quale cercare di scambiare opinioni e vissuti emotivi in merito alla situazione descritta al fine di trovare capire in che momento siete del vostro rapporto e se ci sono eventuali difficoltà.

Ritengo importante che voi possiate richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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