Potrei soffrire di depressione?

Inviata da Scialì · 4 lug 2019 Depressione

Sono una ragazza di 18 anni, e sono preoccupata poiché mi sto rendendo conto che potrei soffrire di depressione. Premetto che ho dei problemi a livello emotivo diciamo già da molti anni, e non ho mai fatto fatica ad ammetterlo. La depressione è una delle prime cose che vengono in mente quando ci si sente molto giù, eppure io per qualche motivo ho sempre rifiutato l'idea di poter essere depressa, non mi sembrava fosse il mio caso. Ho sempre pensato "beh si qualche problema ce lho di sicuro, però non si tratta di depressione". I sintomi a cui mi riferisco sono principalmente mancanza di voglia di fare, carenza di energie, tristezza, pessimismo, stanchezza sia fisica che mentale, scarsa concentrazione, nervosismo e scatti d'ira, vedere in generale tutto il mondo in modo negativo, scarsa autostima, fatica ad avere qualsiasi relazione sociale, solitudine, e soprattutto tendenza a vivere in un mio mondo immaginario piuttosto che nella realtà (Maladaptive Daydreaming) Questi sono stati i miei stati d'animo più o meno a partire dalla 3 media. Ad ogni modo, il motivo per cui mi sto ricredendo sulla depressione è che nell'ultimo periodo la situazione è peggiorata e ho cominciato a leggere articoli online e ho riscontrato di condividere quasi tutti i sintomi. In realtà direi che la situazione è peggiorata gradualmente, solo che ora ha raggiunto un punto in cui mi impedisce di vivere, mentre prima avevo problemi a portare a termine le cose, a studiare, adesso sono proprio paralizzata, non riesco da qualche mese a fare più nulla, nemmeno prepararmi il pranzo. Durante gli ultimi mesi di scuola (ho fatto l'ultimo anno di liceo) sono riuscita a studiare sempre di meno, fino a quando una volta finita la scuola, invece di prepararmi per gli esami di stato, non ho letteralmente aperto libro e da quel momento fino ad oggi ho passato le mie giornate o a letto o in una specie di circolo vizioso di cattive abitudini. Mi spiego meglio: nel corso del tempo, direi soprattutto gli ultimi due anni, siccome la mia vita era essenzialmente vuota e negativa, ho trovato le uniche fonti di piacere e felicità in dipendenze (come fumare) o in cattive abitudini, come passare intere giornate a guardare film che nemmeno mi interessano ma tanto cosi per distrarmi dalla realtà, oppure abbuffarmi di cibo spazzatura (di nascosto) e sentirmi ancora piu depressa per l'aumento di peso consistente). Quando ancora andavo a scuola la mia unica gioia nella giornata era il cambio dell'ora quando finalmente potevo fumarmi una sigaretta. Non so se ho reso l'idea, ma mi sono affidata a questi comportamenti negativi per trarre una sorta di soddisfazione dalla vita. Adesso mi sembra che queste abitudini abbiano preso il controllo della mia vita. Non riesco letteralmente a fare nulla. Le mie giornate si svolgono interamente nel soddisfare i bisogni legati ad esse, come il fumo e il cibo. E sebbene abbia provato a combatterle, non riesco a resistere. Quando provo a fare quasiasi cosa, anche solo lavarmi i denti, mi sento come se stessi scalando l'Everest. La mia stanza è ormai perennemente in disordine, mi sento costantemente stanca anche dopo aver dormito 10h, mangio malissimo a causa del fatto che non mi va nemmeno di cucinare (basterebbe poco: prendere una pentola, versarci dell'acqua, aggiungere 100g di lenticchie e aspettare 15min) eppure non importa quanto sia facile da fare una cosa, io non ci riesco. Sto in una specie di stato vegetativo per cui vivo ormai nella mia testa, immaginando dialoghi e situazioni, e non riesco a uscire da questo circolo vizioso. Un tempo facevo danza a livello agonistico per più di 3 ore al giorno, il che richiedeva uno sforzo fisico notevole, e non mi sembra vero che la stessa persona adesso fa fatica anche solo a stare in piedi e passa la maggior parte del tempo a letto. Non so se sono riuscita a far capire bene quale sia la situazione. Io non ho mai avuto pensieri suicidi, ma per il resto potrei forse soffrire di depressione. Depressione o no, c'è qualcosa che nella mia vita non va e non riesco a cambiare la situazione. Infine, mi sto rivolgendo a questo sito poichè, sebbene sia stata più volte mandata dai miei genitori da degli psichiatri (i miei credevano che fossi depressa appunto) io mi sono sempre mostrata come una persona felice e senza problemi, dicendo che i miei genitori non avevano capito nulla. Ecco questo è il secondo fatto che mi fa preoccupare: se davvero soffro di un qualche disturbo dell'umore o altro, ciò significa che ho bisogno dell'aiuto di qualcuno per uscirne. Ma, come ho detto, ho mentito tutte le volte che ho avuto un incontro o una visita: sono semplicemente terrorizzata dall'idea di aprirmi su questa questione, nonostante sappia che quello dico rimane in privato ho sempre il dubbio e la paura che i miei genitori possini venire a saperlo e questo mi impedisce di essere sincera. Direi che ho dei problemi di fiducia, non esclusivamente con chi fa lo psichiatra, ma con tutti, anche con i miei amici. Aggiungo soltanto che la mia vita sociale è praticamente assente, ho 4 ragazze che posso definire delle amiche, stavano tutte In classe con me, ma non esco quasi mai con loro perchè frequentano posti come discoteche o feste dove troverei delle altre persone e ciò non mi piace. Loro non hanno mai dato segno di pensare che io fossi depressa come i miei genitori, ma mi dicono spesso che sono molto asociale e apatica, che qualunque cosa mi succede sembra sempre che non me ne possa importare nulla. In un certo senso è così, perché ho perso interesse in quasi tutto e quelle 4 cose che mi interessano non ho l'energia per farle, allo stesso tempo però loro conoscono una versione di me molto finta, mi comporto sempre come se fossi felice con loro, rido e faccio molte battute. Ok dico solo un'ultima cosa: non mi sono mai confidata con nessuno della situazione, per paura e perché non mi fido neanche delle mie amiche e sono convinta che se sapessero tutto ciò in qualche modo potrebbero farmi del male, spesso credo anche che non siano davvero mie amiche e che mi invitano a casa loro solo per prendermi in giro alle spalle. Per dare un'idea di che cosa intendo quando scrivo che ho problemi di fiducia, penso sempre che gli altri vogliano farmi del male. A volte mi viene l'angoscia che i miei genitori mi seguono quando esco o che abbiano messo delle telecamere a casa per spiarmi. Lo so che è assurdo, me ne rendo conto, ma questi pensieri continuo ad averli. Qualche tempo fa ho cominciato a scrivermi con un ragazzo su un social network, così tanto per parlare, ma siccome è un app dove non bisogna inserire nè il proprio vero nome nè foto ho cominciato a sopettare che questa persona fosse in realtà un mio compagno di classe (uno in particolare, Giuseppe) che cercava di estrapolare informazioni per poi prendermi in giro insieme agli altri. Ad ogni modo, non avendo nessuno di cui fidarmi per parlare, da circa un anno spesso esco e parlo al telefono con Emily, le dico tutto, il modo in cui mi sento, quello che mi succede, le parlo davvero di tutto. La realtà è che parlo da sola ad alta voce, facendo finta di stare al telefono altrimenti la gente per strada penserebbe che sono pazza. Mi scuso per il modo confusionario attraverso cui ho descritto la situazione, ma mi sento io stessa molto confusa in questo periodo. Infine, a volte mi prendono degli attacchi di paura: quando sono da sola, sorpattutto la sera, comincio a immaginarmi scene horror, comincio a pensare "oddio e se ci fosse un mostro sotto il mio letto" proprio come se fossi una bambina, comincio ad accendere tutte le luci della casa e provo una paura tremenda, sto sempre tesa, in allerta, a volte chiamo mia madre per avere un po di conforto. È capitato gia 4 volte circa che non riuscissi a dormire per tutta la botte a causa di questi pensieri. Se sto affacciata alla finestra a volte mi immagino che qualcuno mi spinga di sotto. Quando mi faccio la doccia (anche se ci sono altre persone in casa, ma soprattutto quando sto da sola) non riesco a lavarmi i capelli perché dovrei chiudere gli occhi per farlo e ho paura che ci sia qualche entità maligna nel bagno. Non ho visto nessun film recentemente che potesse influenzarmi cosi. Né credo nell'esistenza di questi essere paranormali. Non so perché ho questi pensieri. Cosa mi sta succedendo?

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Miglior risposta 6 LUG 2019

Carissima,
La sua domanda principale è : "potrei soffrire di depressione?"
Alcune volte, dare un nome alle cose, è come dare un'etichetta, non è totalmente utile a capire la causa e la dinamica di certi vissuti. Mi spiego: molti dei sintomi che lei riferisce possono rientrare in un quadro depressivo, ma una delle cose più importanti è capire non in che numero siano presenti, ma COME i sintomi interagiscono tra di loro e che significato acquisiscono in base alla sua storia di vita. Ognuno di noi è unico e irripetibile, pertanto, gli stessi sintomi che lei riporta, in un altra persona, possono acquisire un significato diverso e avere cause differenti.
Una delle prime cose che ho notato, leggendo il suo racconto, è il fatto che sembra ci sia meno timore di raccontare la sua storia a qualcuno dal quale si riesce a mantenere una "distanza di sicurezza": Emily, o noi professionisti tramite una piattaforma virtuale. Da quello che scrive, è molto comprensibile come questo possa farla sentire più protetta e meno esposta rispetto ad un incontro reale.
La situazione terapeutica, però, è uno spazio PROTETTO in cui poter mettere ordine i
propri pensieri, guardare ai nostri vissuti attraverso punto di vista "altro". Inoltre la sua privacy e assolutamente tutelata dal segreto professionale.
Alcuni professionisti effettuano degli incontri preliminari che le danno la possibilità di avere un quadro della situazione, avere degli elementi per capire se si sente accolta, comprendere se proprio quel professionista è in sintonia con lei. Solo dopo una pausa di riflessione può decidere se intraprendere un percorso.
Dal suo racconto emerge quanta parte delle sue risorse psichiche siano utilizzare per proteggersi dal mondo esterno. Può essere plausibile che spendendo gran parte delle sue energie a monitorare quello che avviene intorno a lei, non le resti che rifugiarsi in uno stato di immobilità che consenta alla sua mente di riposare. Quanta fatica, non è giusto che debba provare così tanta sofferenza.
Prenda coraggio e si dia una possibilità, è la sua vita.

Dott.ssa Donatella Tribuzio Psicologo a Bari

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Sono il dott. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
Illudersi che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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Buongiorno.
Sono il dott. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
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6 LUG 2019

Gentile Scialì,
i sintomi che lei ha descritto possono essere trasversali e comuni a diverse psicopatologie tra cui oltre al disturbo depressivo dell'umore anche al disturbo paranoideo e al disturbo del comportamento alimentare.
Sembra inoltre che col passare del tempo ci sia stato un peggioramento progressivo di questi sintomi col rischio di sconfinare in un disturbo borderline di personalità.
Comunque, più che cercare etichette diagnostiche per i suoi sintomi le suggerisco di non indugiare ulteriormente e decidersi ad intraprendere un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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5 LUG 2019

Ciao!
Nel leggere il tuo racconto e la tua richiesta di aiuto, mi sono resa conto che oltre ad essere stata molto precisa nella descrizione dei tuoi sintomi, ma anche delle tue giornate, percepisco una certa motivazione ad avviare un percorso di cambiamento. Tuttavia è ancora presente una certa preoccupazione a lasciarsi andare, forse determinata dalla novità.
Come dici tu stessa i comportamenti non solo attivano il disturbo, ma lo mantengono quindi forse è bene contattare un professionista per comprendere bene come poter essere aiutata. Riguardo poi la paura che i tuoi genitori vengano a sapere ciò che emerge dai colloqui, ti dico una cosa ovvero sei maggiorenne, quindi se non lo desideri tu, i tuoi non sapranno nulla di ciò che emergerà dai colloqui.
Sii tenace e contatta uno psicologo!

Un caro saluto
Dott.ssa Amabile Azzarà
Mantova

Dott.ssa Amabile Azzarà Psicologo a Mantova

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