Salve proverò a descrivere tutto in poche righe giusto per dare un'idea.
Provo un vuoto cronico, a volte lo sento più di altre, è una sensazione che ti scava l'anima e la comprendi solo se la provi.
Sono molto emotiva, le mie emozioni ballano, ho pianto per cose inutili come se non potessi controllarmi.
Per la rabbia invece ho degli attacchi a volte ma avvengono solo quando non riesco a controllarmi e lì però completamente il controllo, il resto delle volte sono quasi impaurita se qualcuno alza la voce.
Non so definirmi, non so se sono una persona calma,introversa,estroversa non so comprendermi.
So che queste caratteristiche sono presenti in tutti noi ma io non so proprio descrivere la mia personalità.
Io mi amo ma mi odio e ciò mi porta in uno stato di confusione tale da non capire nulla, so di essere una bella ragazza ma ho problemi con il cibo.
Digiuno,perdo 10 kg ,li riprendo ,mi abbuffo e poi digiuno, così da sempre.
Le persone che mi circondano mi vedono come una ragazza estremamente intelligente,bella e educata e non capiscono come io riesca a mettermi nei casini da sola, quando ciò non è fatto assolutamente apposta ma loro non capiscono come io possa cadere in piccole sciocchezze visto che so perfettamente riconoscere quando una cosa è giusta o sbagliata, ma in realtà continuerò a farla perché non vedo altre vie di fuga.
Sono giovare per parlare di relazioni ma nelle poche conoscenze avute essendo stata ancora più piccola mi attaccavo morbosamente, non volevo che quelle persone se ne andassero e cercavo colui che mi avrebbe salvato dai miei problemi, perché mi sento ancora tutt'ora una bambina spaventata che se la deve cavare da sola.
Ho un rapporto trasandato con mio padre e già qui viene aperto lo scrigno di Pandora contenente i primi traumi che la piccola me ha dovuto affrontare in passato, e che magari proprio da questi la mia persona sì evoluta così.
Ora so che sembrerà sciocco dirlo ma ho sempre trovato la psicologia interessante e fare la psicologa è uno dei miei obbiettivi futuri.
Avendo indagato online(cosa molto spesso sbagliata da fare lo so...), mi sono imbattuta non so come nel disturbo borderline di personalità e mi si è aperto un mondo, mi sono sentita completamente rispecchiata come se qualcuno mi raccontasse chi sono o come mi comporto.
Ormai sono tre anni che ci penso ma a volte credo che in realtà sto affrontando solo problemi legati alla mia età, ma allora perché arrivo a chiedere ciò?perché sento che qualcosa in me non va come dovrebbe andare? è una sensazione presente da anni che mi avverte che c'è un motivo del mio comportamento.
A settembre inizierò delle sedute da uno spicologo,vorrei sapere il parere da qualcuno che ne sa più di me e se dovrei svalutare l'ipotesi che io possa scoprire semmai in futuro un disturbo o se sono solo problemi che affrontano tutti. Grazie
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19 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Gegge
Più che un disturbo borderline della personalità, lo definirei un disturbo alimentare e affettivo.
Il cibo è compensativo di carenze d'amore, a volte punitivo. Anoressia e bulimia sono sempre sintomi di relazioni parentali affettive carenti o distorte o altro..
Per come si racconta direi che i suoi problemi risalgono a traumi infantili irrisolti , che andrebbero
trattati o in psicoterapia o psicoterapia e ipnosi pnl per risolverli velocemente.
Per quanto riguarda lo studio della psicologia, le consiglio di non intraprendere quella strada per tentare di curare se stessa.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini
25 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
Il suo sembrerebbe piú un disturbo alimentare e affettivo.
Il cibo compensa carenze d'amore.
Anoressia e Bulimia sono spesso un problema riconducibile a relazioni familiari fonte di disagio più che di benessere.
Il nostro invito è quello di contattare uno specialista con cui possa affrontare le tematiche qui riportate attraverso uno spazio di elaborazione più ampio che solo una psicoterapia può fornirle.
Cordiali Saluti
Studio Associato Dott Ferrara Dott ssa Simeoli
20 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ha buttato troppa carne al fuoco.
Aspettiamo che crei una buona relazione col suo terapeuta e che possa conoscersi meglio.
Nel frattempo cerchi di volersi bene.
20 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve,
Quando si legge una configurazione psicopatologica ci si rivede dentro quasi sempre, quindi non è consigliabile procedere in tal modo per conoscersi. Tuttavia i sintomi che lei mostra qui sono degnissimi di un trattamento psicoterapico, soprattutto per esplorare questa dimensione del cibo e dell’ingrasssare e dimagrire e del sentirsi attaccata da piccola per paura di essere abbandonata. Quindi ci sono buoni motivi per iniziare psicoterapia ed esplorare queste dimensioni insieme. È buono che inizi il lavoro su di sè.
Dott. Pietro Salemme
20 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima gegge, grazie per aver condiviso con noi tutto ciò. Come già hai detto tu, cercare online delle risposte ai propri disagi non è la soluzione migliore: per avere un'inquadratura completa del disagio che provi è necessario avere un punto di riferimento chiaro che possa seguirti nella tua totalità e unicità, quindi ottimo per aver deciso di intraprendere un percorso con un professionista a Settembre. Ci tengo a sottolineare che, nel caso in cui emergesse una diagnosi clinica, quindi una definizione di un disturbo specifico, questa diagnosi non ti definirà come individuo, ma servirà semplicemente come "etichetta" per delineare il disagio che provi.
Sicuramente, esistono età particolari della vita in cui alcune problematiche emergono in maniera più approfondita e sono difficili da gestire, ma ciò non significa che sono da sottovalutare: qualsiasi cosa ti faccia sentire a disagio merita di essere approfondito a dovere, per poi decidere con criterio quanta attenzione e dedizione dedicargli.
Da ciò che scrivi, sembra che il disagio che riporti abbia bisogno di particolari attenzioni, poiché riguarda anche diversi ambiti, alimentazione, famiglia e relazioni, ma ciò non ti rende una persona che ha qualcosa che non va. Chiunque di noi ha i suoi personali problemi da affrontare, alcune volte possono essere più pesanti di altri, ma ciò non ci rende meno validi come persone, solo con degli ostacoli più complessi da gestire. Confida nella professionalità del tuo terapeuta e della tua voglia di migliorarti, potresti riuscire davvero ad ottenere ottimi cambiamenti nella tua vita.
Rimango disponibile, anche online, per ulteriore supporto.
Dott.ssa Chiara Morandi
19 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
salve gegge, sono davvero contenta che tu abbia programmato un percorso con uno psicologo, vedrai che troverai una soluzione al tuo malessere. Non fossilizzarti sulla diagnosi e cercare a tutti i costi di dare un nome...l'importante è trovare un aiuto per ritrovare quel benessere che ti meriti. Non dar retta nemmeno ai commenti perchè a tutti nella vita può capire un momento di difficoltà e non essere capiti. il tuo percorso è iniziato nel momento in cui hai alzato la cornetta per prendere l'appuntamento con lo psicologo e devi essere fiera di quello che hai fatto. Capire di avere un problema non è da tutti e tu ci sei riuscita. Un in bocca al lupo per il tuo percorso.
Tienici aggiornati.
Un saluto.
Dott.ssa Brusadelli Marina
19 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Gegge,
ha fatto bene a fissare dal prossimo settembre l'inizio di un suo percorso terapeutico. Tutte le domande e gli indizi o gli spunti che si leggono nella sua lettera potranno essere accolti e compresi in una relazione il cui scopo sarà proprio quello di far sì che lei impari prima ad ascoltarsi e poi a comprendere la natura e l'origine dei suoi sentimenti e delle sue sensazioni.
"Fare da soli" in ambito psicologico è una tentazione frequente che può nascere sia da un (malinteso) sentimento di orgoglio sia da una forte diffidenza nei confronti degli altri. Il risultato però è che il più delle volte "ci si avvita su se stessi" oppure che, leggendo senza preparazione le informazioni che si trovano in internet, ci si attribuisca ogni genere di malattia psichica.
J. K. Jerome, autoironico umorista inglese, nel suo "Tre uomini in barca" narra che, dopo aver letto un trattato di medicina, si era autodiagnosticato tutte le malattie elencate nel manuale, salvo il "ginocchio della lavandaia" sindrome di cui soffrivano le donne lavandaie di professione che dovevano appunto stare in ginocchio per molte ore al giorno. E questo l'autore poteva escluderlo in totale sicurezza.
Siamo tutti sommersi dall'eccesso di informazioni e per tutti è difficile resistere all'impulso di consultare questa sorta di Treccani tascabile racchiusa nel nostro cellulare ma, specialmente in ambito psicologico, la qualità della relazione e i sentimenti che in detta relazione vengono scambiati o vengono evocati sono fondamentali per la terapia al punto che quando non nascono diventa inutile continuare il lavoro terapeutico.
Le auguro buona fortuna Gegge.
