Posso continuare a fare la figlia?
Buonasera, mi presento sono una ragazza di 28 anni, con una situazione particolare alle spalle, vivo con mio padre e mia madre in un altro paesino vicino con mia nonna la quale non è più autosufficiente, a dicembre ho deciso di intraprendere un percorso di terapia, per vari motivi, attacchi di panico e ansia. Quindi esco da una terapia che pensavo mi avesse fatto molto bene, sono riuscita a snodare vari eventi della mia vita e ad acquisire più sicurezza in me stessa. Purtroppo da pochi giorni a questa parte sembra tutto tornato. Mi spiego meglio: decido di intraprendere questo percorso di terapia perché soffro di attacchi di panico e ansia, soprattutto quando dopo un viaggio o vari giorni insieme al mio ragazzo mi separavo, e quindi mi vivevo la separazione male. Pensavo fosse una questione di coppia ma poi con la terapia in realtà scopro che c'è altro, e anche una questione familiare perché mia madre si è trasferita con mia nonna e quindi mi vivevo male anche questa separazione. Da almeno 3 anni viviamo così, tutti separati perché la malattia della nonna ha portato mia madre a prendere questa decisione, inizialmente passavamo l'inverno tutti insieme nella stessa casa e l'estate poi mamma si trasferiva con la nonna poi con un'anziana la situazione è diventata pesante e mia madre si è trasferita estate e inverno, dandomi in un certo senso la totale responsabilità della casa, anche perché vivendo con mio padre ( lui lavora con mia madre pranza da lei, stanno tutto il pomeriggio insieme e torno a casa verso le 18/19 ogni sera) sono io a dover fare tutto, pulire, sistemare, cucinare (considerate che ho un cane e due gatti a casa) inoltre lavoro e studio contemporaneamente, quindi la situazione mi pesa parecchio, tra l'altro mi manca anche mia madre perché ero abituata a passare molto tempo con lei, purtroppo da quando mia nonna si è ammalata passiamo poco tempo insieme. Ultimamente è ritornata l'ansia e gli attacchi di panico, quando mi fermo un po' con il lavoro, perché ci sono magari dei giorni di vacanza e quindi passo del tempo a casa sola mi sento male, mi sento triste e sola, non mi va più di fare nulla, vorrei stare sempre fuori e non ritornare più a casa che è sempre vuota, non c'è nessuno a parte i miei animaletti. È come se dovessi sempre stare impegnata, mi dovessi impegnare sempre per non stare sola, perché se sto sola mi vengono gli attacchi di panico. Inoltre io volevo fare la forte e l'orgogliosa e non chiedere mai aiuto a mia madre, e quindi così chiudendomi ho scoperto che il problema era la mancanza di mia madre, quindi la mia terapista mi ha consigliato di ritagliarmi del tempo con lei, che sto già facendo e la cosa mi ha aiutato parecchio, però appena sono sola mi sento molto triste, non ho voglia di fare nulla. E considerate che sono una persona dinamica. Non voglio rassegnarmi a questa situazione, al fatto di non poter più fare la figlia. Io dentro di me sono arrabbiata di questa situazione, come se ho dovuto smettere di fare la figlia per dover subito prendermi delle responsabilità che non mi spettavano, il dover fare tutto io! Come se mia madre mi ha totalmente addossato tutta la responsabilità della casa. Attenzione lei mi viene ad aiutare quando può, viene qui pulisce, lava, mi manda il mangiare pronto, anche perché devo affrontare la specialistica universitaria e a volte non riesco proprio a studiare. Quindi lei mi viene ad aiutare però io non voglio rassegnarmi a questa vita. Consigli? Questa situazione mi mette ansia e panico, come se non posso più fare la figlia. So che ho 28 anni e non sono piccola, questo lo so! Ma avrei voluto continuare a fare la figlia per un po', avrei voluto godere dei miei genitori e non avere i pensieri di una persona adulta già adesso. Certe sere sono davvero esausta. Come potrei cambiare questa situazione?