Perchè ricerco sempre la tristezza?

Inviata da Anna · 23 feb 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve.
Mi piacerebbe avere delle delucidazioni riguardo alcuni miei comportamenti, e se possibile, dei consigli per poter aggiustare alcuni meccanismi che spesso innesco.

Mi rendo conto che cerco spesso delle ragioni per non essere mai felice al 100%, sembra che io non sia in grado di godermi un pò di felicità. Anche quando raggiungo dei traguardi per me importanti non riesco a godermi a pieno ciò che vivo, sono rigida con me stessa. Mi dico che potevo fare meglio, mi rimprovero per non essere arrivata prima a quell'obiettivo. Mi accorgo di non darmi mai dei riconoscimenti, anche se razionalmente mi rendo conto di meritarli. Non mi godo mai dei momenti sani di pura felicità e gratitudine. Dall'esterno verrebbe da commentare "sei una persona incontentabile".

Mi rendo conto che ciò non mi fa vivere bene la mia vita.

Inoltre sembra sempre che io cerchi pensieri negativi durante le mie giornate. Rimugino spesso sul mio passato, mi soffermo sulle cose tristi che ho vissuto. Ed il mondo esterno riesce ad avere un forte impatto su di me, mi sento fragile.

Mi capita di essere molto riflessiva, cerco sempre di capire cosa sbaglio con gli altri, mi interrogo sul perché la gente a volte mi tratta male quando in realtà non lo merito. Crescendo ho capito che non sempre il bene che si da ritorna. Sto imparando che devo aspettarmi il meno possibile dagli altri. Eppure ne soffro sempre molto ogni volta che vengo delusa da qualcuno che avevo iniziato a ritenere amico/a. Prima davo tanto agli altri, e subito. Adesso procedo con cautela, per proteggermi. Nonostante ciò rimanere ferita è inevitabile, perchè poi succede che ad un certo punto della relazione mi rendo conto che dall'altra parte trovo una persona che a me non ci tiene, nonostante io gli abbia aperto le porte del mio cuore.

Sono stanca di essere triste. Vorrei essere un pò più superficiale, dovrei sorvolare sulle cose dandogli meno peso. E vorrei riuscire ad essere una persona che sta bene. Godermi la vita.

Il fulcro della mia domanda per voi è dunque: perchè ricerco sempre la tristezza? Non capisco.

Riguardo al mio passato, non so se può aiutarvi conoscere qualcosa in più su di me. Sono cresciuta in una famiglia tossica. Parlo di violenze verbali (se cosi possono essere definite), violenze fisiche (venivo picchiata anche da più membri della mia famiglia contemporaneamente, perfino fratelli minori), mania di possessione e controllo (spesso non avevo nemmeno le più banali libertà su me stessa), rappresentavo il capro espiatorio di tutte le loro frustrazioni, il nemico comune. Inoltre, immersa in questo totale caos, ho subito un abuso sessuale (da una persona esterna alla mia famiglia) quando ero minorenne, inutile dirvi che cercai aiuto in mia madre, che mi rispose che ero una troia e che è stata colpa mia. La mia famiglia non era solo tutto questo (ho omesso parecchio), vi erano anche dei momenti amorevoli e di affetto tra di noi. Ciò infatti mi ha sempre un pò confuso le idee, destabilizzandomi. Non ho mai capito se la mia è una famiglia di m**** o se sono io ancora un volta, troppo esigente.

Oggi sono lontana da casa, da qualche anno la mia vita è serena, mi reputo una persona che ha avuto successo, che ha lottato per studiare, per realizzarsi. Mi sono sempre sentita un corpo estraneo tra loro, ho trovato il modo per andare via lontana chilometri e chilometri, quella vita non sembra più nemmeno la mia. Loro nemmeno immaginano la sofferenza che mi hanno arrecato. Credono di essere i genitori più amorevoli sulla terra [ P.S se gli dicessi ciò che sono stati negherebbero].

Quindi mi chiedo, adesso che la mia vita è serena perchè ricerco ancora tutta questa tristezza? Sembra quasi che per me sia appagante alle volte essere triste, è un pò il mio rifugio forse?
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Miglior risposta 24 FEB 2023

Ciao, grazie per aver condiviso così sinceramente le tue esperienze e le tue sfide attuali. È molto coraggioso ammettere che hai bisogno di aiuto e cercare di capire perché stai vivendo in questo modo. Vorrei prima di tutto dirti che i comportamenti che descrivi possono essere il risultato di un trauma che hai subito in passato. È comprensibile che ti senti spesso triste e che abbia difficoltà a goderti i momenti felici a causa della tua esperienza. Il tuo passato può aver lasciato un'impronta duratura sulla tua percezione di te stessa e degli altri, e potrebbe influire sulla tua capacità di relazionarti con gli altri e di apprezzare la bellezza della vita.
Mi sembra che tu stia già facendo alcune riflessioni importanti sulla tua vita e sui tuoi schemi di pensiero e di comportamento.
Il primo passo è riconoscere che hai bisogno di aiuto e che hai il diritto di cercarlo. Non sei sola, e la terapia può essere un modo efficace per aiutarti a superare le tue difficoltà. In terapia, puoi lavorare per comprendere meglio le tue emozioni e i tuoi comportamenti, e sviluppare strategie per gestirli in modo più sano ed efficace.
Infine, voglio rassicurarti che il fatto di cercare aiuto e di lavorare su te stessa è un segno di forza e coraggio, non di debolezza. Sei una persona meravigliosa, che ha affrontato sfide enormi e che merita di vivere una vita felice e soddisfacente. La terapia può aiutarti a raggiungere questo obiettivo, e spero che tu possa trovare il coraggio di intraprendere questo percorso verso la guarigione.
Sono disponibile Online

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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5 AGO 2023

Ricerca la tristezza a volte crea dipendenza

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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2 MAR 2023

Ti consiglio un percorso di psicoterapia per superare tale problematiche.

Dr. Michele Scala Psicologo a Padova

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27 FEB 2023

Gentile Anna, pur nella ricchezza dell'esposizione e nell'espressione di quella che lei riporta come emozione principale e pervasiva, la tristezza, non credo sia possibile rispondere a quello che lei ha vissuto e ancora vive, se pur lontana, con suggerimenti o teorie. Quello che sembra evidente è che lei ha risposto alla violenza subita con la tristezza; ha scelto di non essere violenta a sua volta e di comprendere il loro comportamento "immolandosi" come capro espiatorio. Ora si dice serena, fuori casa, ed ha sperimentato la dissonanza tra quella famiglia tossica, ed il resto del mondo. Forse oggi la sua tristezza le sta stretta e vuole liberarsene tuttavia quando lei dice che sembra 'appagante (...) a volte un po' il mio rifugio' mi chiedo se questo sia un modo di mantenere il legame con la sua famiglia...che è stata anche amorevole. La ringrazio perché mi ha stimolato molte domande. Un cara saluto e le auguro di intraprendere il dono della terapia personale. Maria dottoressa Zaupa.

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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25 FEB 2023

Gentile Anna,
Grazie per questa sua condivisione di vita.
Capisco come si senta e quanto la "tristezza" possa coprire di grigio certi vissuti.
Tuttavia, da quanto racconta di Sé, non è tale da toglierle l'energia necessaria al raggiungimento degli obiettivi prefissati, non è bloccante, lei si sta muovendo nel suo percorso di realizzazione personale, nonostante la sua "insoddisfazione" o forse, e' proprio grazie alla sua "insoddisfazione" , che riesce a mobilitare al meglio le sue risorse!
Per quanto riguarda il suo stato emotivo capisco il suo desiderio di rispondere ai tanti "perché " che si pone. Ma è proprio sicura che addentrarsi in questi territori in cui un'eventuale presunta risposta genera nuove domande, determinando una spirale destabilizzante di pensieri ed emozioni, possa esserle utile?
Non vorrebbe piuttosto utilizzare questa energia profusa nell'esplorazione di Sé e del suo passato nel suo momento presente?
A volte camminare con la testa rivolta all'indietro non permette di scorgere quello che si presenta nel "qui ed ora", ad accettare ciò che si presenta nel mondo interiore e nelle esperienze di vita.
Un abbraccio
Dr.ssa Ornella Peloso - Psicologa Pedavena (Belluno)

Dott.ssa Ornella Peloso Psicologo a Pedavena

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24 FEB 2023

Buon pomeriggio
Il fatto che hai consapevolezza.
E già una cosa importante.
Ti consiglio un percorso di psicoterapia per superare tale problematiche.
Dott.sssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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24 FEB 2023

Gentile Anna, la sua domanda per quanto semplice e precisa richiede un’analisi elaborata ed attenta di molti aspetti della sua vita e delle sue modalità di funzionamento attuali, cosa che potrebbe fare esclusivamente all’interno di un percorso di psicoterapia. Non è possibile che le sue domande abbiano una risposta e i suoi problemi, legati alla tristezza, una soluzione attraverso una risposta veloce, per quanto meticolosa, alla sua domanda.
La sua storia di vita molto dolorosa, così come le sua chiusura nelle relazioni, la sua tendenza alla tristezza e la ricerca disillusa di un senso di appagamento e felicità posso essere sviscerati e assumere una forma per lei comprensibile e chiara solo all’interno di una relazione terapeutica che nel tempo potrà diventare il promotore del suo cambiamento.
Un saluto

Ivan Jelenkovic

Dott. Ivan Jelenkovic Psicologo a Trieste

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24 FEB 2023

Anna, da quello che racconta io le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso terapeutico. Questo potrebbe aiutarla nell'elaborare alcuni fatti che ci ha raccontato, capire bene quello che cerca, stabilizzare la relazione con la sua famiglia.
Anche se una cosa è ormai passata, non significa che sia superata.

Dott.ssa Lavinia Brunelli Psicologo a Torino

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24 FEB 2023

Gentile Anna,
Le emozioni, e tra queste chiaramente anche la tristezza, sono degli importanti messaggeri per noi.
Per questo lei potrebbe ricercare la tristezza perchè forse ritrova in essa una funzione utile per rafforzare o per sostenere qualche sua percezione su se stessa o sul mondo circostante.
Chiaramente, però, se questa ricerca della tristezza la fa stare male nella sua quotidianità, è bene che venga esplorata, per comprendere quali percezioni va ad alimentare e per comprendere, quindi, come quelle percezioni incidano negativamente sulla sua vita. Per questo è bene accogliere ed elaborare le emozioni, con l'aiuto di un professionista, in maniera tale da comprendere il loro significato.
Solo una volta fatto ciò sarà possibile ridefinire nuove percezioni, più funzionali, calibrate sulla base dei suoi bisogni.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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24 FEB 2023

Buongiorno Anna,
il fatto di voler chiedere un aiuto e un sostegno è già un primo passo importante verso la consapevolezza di se stessi e delle proprie difficoltà ed è sicuramente una grande risorsa!
Questo primo passo può migliorare iniziando un percorso terapeutico personale che può aiutarla a creare uno spazio sicuro in cui poter prendere coscienza di sé stessa, di ciò che ha vissuto fino a questo momento e di ciò che la circonda per poter lavorare sul proprio mondo interno ed poter affrontare il suo sentire.
Spesso è inevitabile che tendiamo a rimanere ancorati al passato proprio perché questo fa parte di noi; per questa ragione, anche se cerchiamo di lasciarlo alle spalle, spesso ci ritroviamo a rivivere le stesse emozioni del passato.
Il consiglio che posso darle è quello di cercare di analizzare ciò che è stato il suo passato per poterci far pace e conviverci in maniera pacifica; tutto questo è più facile da affrontare attraverso un percorso terapeutico.
Grazie per aver condiviso ciò che prova e le auguro un buon cammino qualora si sentirà pronta per affrontarlo.
Per qualsiasi dubbio rimango a disposizione,
Dott.ssa Azzurra Bastianoni

Dott.ssa Azzurra Bastianoni Psicologo a Roma

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24 FEB 2023

Cara Anna, grazie per aver condiviso un frammento della sua vita con noi.
Dal suo racconto emerge una storia di vita dolorosa, ma anche una grande voglia di cambiamento e di mettersi in gioco.
Purtroppo emergono tematiche molto complesse, che non possono esaurirsi in una risposta online. Da ciò che racconta, mi verrebbe di restituirle un quesito, vorrei farle sorgere un dubbio che potrebbe rappresentare un primo passo verso la consapevolezza: le è mai stato riconosciuto il diritto di essere felice? Di esprimere gioia, soddisfazione per lei stessa e i suoi traguardi?
Spesso le situazioni all'interno delle quali ci sentiamo "bloccati" hanno la funzione di proteggerci e di mantenere un equilibrio consolidato negli anni, tra noi e il nostro contesto di vita. Sono come delle muraglie invisibili che evitano di venire invasi e distrutti. Ad un certo punto, però, queste mura non solo diventano ben visibili, ma anche estremamente rigide e soffocanti.
Ciò che abbiamo sempre conosciuto improvvisamente ci fa stare male.. probabilmente in questo periodo della sua vita sta emergendo un suo bisogno o un suo desiderio messo a tacere per molti anni e che flebilmente, oggi ha trovato il coraggio di farsi sentire e di scombussolare un pò quell'equilibrio che fino a quel momento le ha permesso la sopravvivenza.
Ascolti quel sussurro e lasci che diventi un grido di aiuto, sta cercando di comunicarle qualcosa.
Spero di averle dato uno spunto di riflessione interessante e rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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24 FEB 2023

Carissima Anna
a volte non basta allontanarsi fisicamente per essere felici. Certe ferite lasciate sospese e non elaborate rimangono lì a produrre i loro effetti.
La felictià... cosa significa per te la felicità? Cosa ti farebbe sentire felice? Ti permetteresti di essere felice?
Qui c'è un mondo da approfondire e ti auguro di iniziare il tuo percorso verso la felicità.
buona giornata
MR

Dott.ssa Manuela Rinaldi Psicologo a Senigallia

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