Perché quando sto con altre persone sono sempre silenzioso?
Inviata da Daniele · 14 ott 2019
Ciao a tutti, sono Daniele, un ragazzo di 21 anni e ho un problema che mi porto fin da piccolo ma credo sia arrivato il momento di risolverlo. Sono sempre stato un tipo molto silenzioso e questo è dovuto a varie problematiche, prima di tutto fin da piccolo sono sempre stato molto timido, non mi avvicinavo agli altri bimbi perché non sapevo come approcciarmi, temevo di farlo in modo sbagliato e avevo paura, quindi, di essere visto come un tipo strano e in più non riuscivo ad accettare l'idea di poter stare antipatico a qualcuno, volevo stare simpatico a tutti, avere la stima di tutti, infatti mi demoralizzo facilmente quando viene fatta una critica alla mia persona e ci rimugino nel tempo (sono problemi che mi porto tuttora), inoltre, io ho sempre avuto degli interessi diversi dalla maggior parte delle persone e ho sempre evitato di parlare dei miei interessi per la paura di non essere considerato interessante e mi risulta difficile trovare persone con i miei stessi interessi. Quindi mi ritrovo a 21 anni senza grandi amicizie e la cosa col tempo mi sta portando tristezza e voglia di non fare niente e mi chiedo quale sia la soluzione a ciò, se in realtà la colpa di tutto questo è mia e sono io quello sbagliato, mi chiedo se sia un problema di timidezza, di non riuscirsi a sbloccare, di non sentirsi a proprio agio o se sono io che sono poco interessante e magari ho meno interessi degli altri (anche se molte volte vedo che gli altri ragazzi non parlano di un vero e proprio argomento ma di scherzi e battute) o se semplicemente mi piace parlare di altre cose e devo ancora trovare le persone come me.
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14 OTT 2019
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Caro Daniele,
da quel che lei scrive, sembrerebbe che la sua timidezza la porti ad annullarsi nel contesto sociale, per paura di essere attaccato e soprattutto di non sapersi difendere. In realtà, il fatto stesso che lei non "parli tanto per parlare" o che abbia interessi completamente diversi dagli altri, mostra una distinzione che, di per sé, è diversità, ma in un senso positivo e non negativo, come intende lei.
Ma per comprendere al meglio le origini della sua timidezza che influisce, e non poco, la sua vita sociale, bisognerebbe esplorare le aree della sua infanzia, ed è per questo che le consiglio di iniziare un percorso terapeutico che possa mettere in evidenza le problematiche, affrontarle e permetterle di vivere in tranquillità la sua esperienza giornaliera nel sociale.
Inoltre, per quanto riguarda i suoi interessi particolari (da quel che dice lei), potrei consigliarle di partire con qualche ricerca su dei forum specifici (ne esistono tanti e per ogni tipo di interesse), in modo da poter dialogare con persone simili negli interessi e, magari, riuscire anche a trovare qualcuno con cui poter instaurare una buona amicizia.
16 OTT 2019
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Buongiorno la timidezza può essere superata reagendo e cercando di socializzare invece la scarsa autostima che mi sembra di intravedere richiede un percorso lungo . Un collega psicologo psicoterapeuta potrebbe aiutarla.
Cordiali saluti dott.ssa Bonaria Peri psicologa psicoterapeuta
15 OTT 2019
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Buongiorno Daniele,
mi pare dal suo racconto che lei abbia un importante paura del rifiuto e della non accettazione dagli altri, il che la porta all’annullamento della sua soggettività, ostacolando così il suo benessere. Le consiglio allora di intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di capire bene i processi avvenuti nel suo percorso evolutivo che l‘hanno portato a sviluppare tali credenze e ad avere un atteggiamento timido di fronte alle relazioni sociali. Inoltre, sarebbe importante lavorare sulla sua autostima perché lei possa autoaffermare i suoi interessi come validi e passibili di condivisione con gli altri.
15 OTT 2019
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Gentile Daniele,
sicuramente i problemi di inibizione e timidezza, iniziati già nell'infanzia, hanno avuto una continuità nell'attuale adolescenza e giovinezza e sulle loro cause sarebbe bene andare ad indagare in un percorso di psicoterapia per poterle eventualmente rimuovere.
In ogni caso, sulla base di una buona autostima personale da costruire in questo modo, le competenze sociali si acquisiscono accettando il confronto con gli altri che ci si augura stimolante per background socio-culturale e caratteriale ma ciò può dipendere da molte variabili per cui, a mio parere, per non ritrovarsi isolati e senza amici, occorre anche una certa dose di tolleranza e flessibilità.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).