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5 OTT 2015
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Ciao, vorrei solo dirti che ti capisco proprio bene, io di anni ne ho 34 e la fobia sociale mi sta proprio logorando. Forse ti conviene chiedere aiuto presto, perché io mi son fatta aiutare da mille professionisti senza alcun risultato, forse perché ho aspettato troppi anni prima di chiedere aiuto. Ci sono psicologi e psichiatri molto bravi in giro.
E' vero, dovresti scoprire l'origine della tua vergogna perché è lì l'origine di tutto il tuo disagio. Solo che dopo averne scoperto l'origine, bisognerebbe essere in grado di affrontare questa maledetta vergogna e superarla. Io non sono ancora capace di farlo e mi vien da piangere pensando agli anni che volano via mentre io faccio solo la spettatrice. Anche io non ho nessuno tranne il mio ragazzo (primo ed unico, conosciuto solo quattro anni fa), è lui che mi fa sperare che prima o poi le cose cambieranno. Si usa dire che la forza ce l'abbiamo dentro, vorrei che scoccasse quella scintilla per avviare il cambiamento in tutte le persone come noi. La gente intorno sa essere un tantino cattiva, ma solo perché è ignorante, non vede al di là del proprio naso e non concepisce che noi possiamo avere problemi a stare coi nostri simili. Non ci crederei neanche io se non l'avessi provato sulla mia pelle, perché fino ai 10 anni sono stata una bambina felice e libera da tutte queste catene che adesso mi soffocano. Credo che le cose possano cambiare, magari molto lentamente e quando meno ce lo aspettiamo. Certe volte io mi prendo a calci per fare cose tipo andare a trovare i genitori del mio ragazzo, e poi vedo che non cambia niente, sto male, faccio solo brutte figure... ma ogni tanto mi obbligo lo stesso a fare cose del genere, per amore del mio ragazzo. Oggi invece non me la sentivo di affrontare questa immane fatica e l'ho lasciato partire da solo, otto ore di macchina per andare una settimana dai suoi. Credo che dovremmo trovare un compromesso tra la voglia di vivere e la paura. Spesso mi torna alla mente questa poesia e mi rende un po triste:
Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perchè l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio-
è una barca che anela al mare eppure lo teme.
Credo comunque che non sia colpa nostra se non riusciamo ad uscirne, non ascoltare chi ti dice che ti manca la volontà o che non hai voglia di lavorare o altre sentenze di questo tipo. Credo che, anche se non riusciamo a venirne a capo, possiamo almeno impegnarci per difendere la nostra dignità, per concederci qualche piccola gioia nel nostro malessere nero. Ti accorgerai anche tu che le cose non sono sempre uguali, un anno stai in un modo e l'anno successivo magari stai sempre male ma c'è qualcosa di diverso. Io ho visto le cose cambiare nei 20 anni del mio disagio, anche se agli occhi altrui sono sempre una persona strana e asociale. Ho molta paura ma credo che al momento giusto il coraggio verrà. Un esempio banale: ho il terrore delle mucche, ma un giorno il mio cane che è troppo agitato si è infilato nel recinto delle mucche e le ha fatte imbizzarrire, io non ho avuto neanche il tempo di pensare, ho dovuto per forza entrare a tirarlo fuori di lì altrimenti le mucche avrebbero spaccato tutto e sarebbero fuggite, sai che guai avrei poi avuto con il loro padrone!
Magari non faremo tutto quello che era nei nostri sogni (io avrei voluto andare all'università, lavorare, essere diversa da come sono...) ma riusciremo almeno a barcamenarci in questo strano mondo. Sono stata chiusa in camera per anni e credo che sia meglio sforzarsi di uscire almeno un po, come si riesce, mettendo in conto che ci saranno imprevisti e scocciature da affrontare.
Mi dispiace tanto per te, anche se in un certo senso mi rincuora sapere che non sono la sola ad essere diversa. Se solo riuscissimo a superare questo muro che abbiamo davanti, sono fermamente convinta che riusciremmo così bene nella vita da attirare le invidie altrui. Ti accorgerai anche tu che le persone realizzate in realtà sono molto imperfette, magari se la cavano solo perché hanno la lingua lunga e non perché siano istruite, il segreto è che se ne fregano altamente dei loro difetti. Noi abbiamo veramente un qualcosa in più che ci bolle dentro, non so come definirlo ma credo che anche tu te lo senta dentro, se questo qualcosa riuscisse ad uscire spaccheremmo il mondo, invece di restare dentro e trasformarsi in rabbia, ansie e cose del genere.
Ti faccio i miei più cari auguri perché di soluzioni non ne ho. Solo ti dico di non arrenderti, di provare sempre e ancora a vivere, ma per te e non per gli altri. se ti vengono i brutti pensieri, sappi che prima o poi se ne andranno anche loro, finchè siamo vivi bisogna che proviamo a ricavare qualcosa da questa vita che ci è stata donata. Invece di dire "perché sono nato? o non voglio più stare a questo mondo", ho imparato ad accontentarmi delle piccole cose, anche solo il mio cane che mi vuole bene. Ovviamente, se fossimo indipendenti o anche solo miliardarie, probabilmente avremmo le soluzioni a portata di mano, ma siamo capitate in questa vita e con queste persone intorno, quindi prendiamola così com'è, visto che certe cose non si possono cambiare. Cerchiamo solo di cambiare il nostro atteggiamento per il nostro bene, perché non meritiamo proprio quello che ci sta capitando dentro.
Ti vorrei abbracciare, ti mando i miei saluti e spero che tu stia presto meglio.