Vorrei superare la crisi con mio marito ma non ci riesco

Inviata da Giulia · 7 set 2015 Terapia di coppia

chiedo un consiglio e un'opportunità per sfogarmi.

Mai avrei pensato di ritrovarmi a scrivere su questo tema.

Ho 31 anni, sposata da 5 e mezzo, mamma di 2 bimbi di 4 e 2 anni.
Tutto bellissimo.

Un anno e mezzo fa mi si è accesa una lampadina. Ho iniziato a curiosare nel pc di mio marito, cosa che in 14 anni di conoscenza non ho mai neanche lontanamente pensato di fare. La mia fiducia nei suoi confronti è stata sempre cieca. Lui per me era un buon marito, grande lavoratore, bravo papà...Fino a che un giorno ho scoperto la sua password di facebook e lì si è aperto un mondo...chat molto stuzzicanti con colleghe di lavoro, vecchie "amiche" ritrovate...con un paio di amici prendeva accordi per una serata a cena con 2 milf e per un week end in cui hanno partecipato anche queste.

Presa dalla disperazione ho rivelato le mie scoperte a mio marito. Lui mi ha confessato di aver fatto il cretino, ma mai di avermi tradito. Che la cena con le due tizie era solo per fare da spalla al suo amico, ma che poi non è successo nulla. Che le due tizie hanno partecipato al week end per altri 2 suoi amici. Insomma lui c'era ma non c'era....Poi è uscito il discorso che io con la nascita dei bambini ho trascurato la nostra relazione.

Io l'avrò anche trascurata, ma di certo non per andare a divertirmi con altri uomini. Senza contare il dolore vissuto per 3 gravidanze non andate a buon fine. Tutte vicende dove la sua vicinanza è stata prossima allo 0.

Io da quel momento ho iniziato a controllare tutto: tasche, cassetti, pc, telefono....e come se non bastasse ho trovato sms con una sua collega di lavoro dove si scambiavano complimenti, bacetti e sorrisi...e anche lì lui a spiegarmi che si stratta di una collega che lo ha preso in confidenza e nient'altro.

Senza contare telefonate a ragazze di siti incontri, giustificate nella voglia momentanea di soddisfare i propri bisogni primordiali, ascoltando le loro voci al telefono....

L'ultimo stadio è stato avere l'accesso al suo c/c online e carta di credito, di comune accordo con lui, perché avevo il sospetto che calcasse la mano sulle scommesse snai. E il dubbio non era infondato. Ho setacciato ogni rigo dell'estratto conto per ricostruire serate e divertimenti. Due mesi prima che nascesse la nostra seconda bambina ha speso 200 euro in una sexy disco..Quando è nata ha avuto la faccia di dirmi che non poteva farmi l regalo come per il primogenito...bastava quello.
Premetto che non ho mai preteso regali, vacanze e chissà cosa...anzi...sono sempre stata io a fare regali e sorprese per lui. In 5 anni di matrimonio ho ricevuto 2 regali di compleanno e basta, puntualmente in ritardo.

Ho dato tutta la mia fiducia, cieca fiducia ad una persona che mi ha preso in giro alla grande. Mio marito. Il mio unico uomo. Su di lui ho costruito tutta la mia vita. e boom!!! È crollato tutto.

Ne abbiamo riparlato, volevo capire quanto non so fare la moglie...quale vuoto e mancanza ho creato in lui. Voglio sapere se davvero merito tutto questo.

Lui mi ha implorato di perdonarlo. È stato un periodo in cui si è fatto trascinare e si è fatto prendere dalle stupidaggini. Ora mi ha chiesto di tenere sotto controllo i suoi movimenti bancari cosicché non può più darsi al gioco on line. Mi ha giurato che non mi ha mai tradita. E mi ha chiesto di aiutarlo.

Io ho risposto che sono disposta a perdonarlo, ma a me chi mi aiuterà?

Lui "ti aiuto io".

Questa è la triste storia...ho bisogno che qualcuno mi dica qualcosa. Non posso parlarne con NESSUNO, non posso sfogarmi né confidarmi con nessuno. Ho paura, tanta paura. Sono disposta a perdonarlo, ma se poi ritorna a prendermi in giro?
Sinceramente, in quest'ultimo periodo, mi aspettavo da lui una sorta di "recupero", che ne so, qualche attenzione in più, una parola che può far piacere....e invece niente, niente di niente. Eppure tra i due è stato sempre lui a dimostrare i suoi sentimenti, la voglia di sentirsi, mi abbracciava...e ripensandoci in questi ultimi anni tutto è cambiato. La responsabilità sarà stata anche la mia, non lo nego, però non ho mai cercato alternative e se sono mancata è perché avevo 2 figli da crescere e uno studio professionale da avviare. E lui ne ha approfittato.

Io ho bisogno di confrontarmi con qualcuno che mi apra gli occhi. Fino ad adesso erano serrati e non ho visto niente...adesso ho paura di vedere.

In questo anno e mezzo ho vissuto periodi di ripresa emotiva, alternati a periodi di profonda tristezza e delusione. Lui mi dice di non capire perché stia così.
...per lui è normale che lo perdoni e che si possa andare avanti come se nulla fosse successo. Ma io voglio qualche dimostrazione da lui. Nulla di eclatante, piccoli gesti quotidiani...ho bisogno di sapere se quello che mi ha raccontato è la verità, tutta la verità. E perché? perché lo ha fatto? perché, invece di trovare alternative, non ha affrontato i problemi con me, se ce ne erano?

Ho paura di prendere decisioni drastiche, non riesco neanche a capire se è il caso questo. Soffro molto già io, non voglio far soffrire anche i bambini.

Chiedo solo un aiuto, un Vs parere.

Grazie

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Miglior risposta 9 SET 2015

Cara Giulia,
comprendo la sua situazione che è difficile anche per il fatto che vi sono due bambini piccoli ai quali una ipotetica separazione porterebbe dei problemi.
Consideri però che anche il suo malessere attuale e probabilmente futuro, può comportare problemi per una loro serena crescita.
Purtroppo, un pò per responsabilità sua che tra figli e lavoro ha forse trascurato di dare le stesse attenzioni di prima al rapporto coniugale e ancora più per responsabilità di suo marito che ha scelto la scorciatoia consolatoria fuori casa, il bel vaso si è rotto e ora si tratta di decidere se vale la pena di incollare i cocci e ripristinarne in modo soddisfacente la funzione, oppure buttarli.
Io credo che il tentativo di recuperare, per quello che è possibile, l'integrità della famiglia vada fatto ma a condizioni ben chiare e sono molto d'accordo con la collega Pica nel senso che lei, Giulia, deve chiedere e ottenere il consenso di suo marito ad una psicoterapia di coppia, tanto più che lui sembra avere anche l'altro problema del gioco compulsivo.
Entrambi avete commesso degli errori ed il perdono (reciproco) può solo essere un punto di arrivo attraverso un lavoro che veda entrambi impegnati nel desiderio autentico di ripartire per una vita insieme con più competenze rispetto a prima.
Se suo marito si rifiuta non è un buon segno e lei dovrebbe prendere in considerazione un percorso individuale avendone, a maggior ragione, bisogno.
Cordiali saluti.
Dr.Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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8 SET 2015

Cara Giulia,
si percepisce dal suo racconto un oceano di emozioni che la travolgono. È comprensibile e ciò accade nel momento in cui in un rapporto di coppia viene a mancare un capo saldo come la fiducia nel proprio partner.
Come riporta anche lei, l'arrivo dei figli segna un momento di crisi normale nella famiglia, che deve riorganizzare dinamiche e ruoli.
Il rapporto di coppia è la base della famiglia e dei suoi equilibri. Se tali fondamenta stanno cedendo è consigliabile una terapia di coppia nella quale possano essere bilanciati i ruoli, le responsabilità e dove si possa mettere un punto per ricominciare. Penso che la terapia di coppia sia l'approccio necessario ma se anche lei la riterrà necessaria potrà chiedere a suo marito per ottenere un suo "sì" e cominciare un percorso terapeutico insieme.
La ringrazio per aver condiviso la sua storia e le sue emozioni e spero di esserle stata utile.
Dott.ssa Zilia Cipriani

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8 SET 2015

Cara Giulia, di tutto il tuo dolore che colpisce estremamente, non si può che essere partecipi e sentitamente coinvolti. Non è una situazione affatto semplice, questo è evidente. Ma partendo da un dato di fatto, posso solo chiedere perché la tua affermazione "non posso parlare con nessuno, non posso sfogarmi"; questo non è vero.
Sei molto giovane ma sembri intelligente e sensibile, cerca un collega esperto, un/una psicologo/a e psicoterapeuta li in zona e prendi appuntamento e parlane, e sfigati. Hai bisogno di spezzare questa catena di omertà e schiarirti le idee sul serio, in una relazione sanamente connotata da empatia, come forse ti manca a oltre che a casa anche fuori casa -sembrerebbe dalle tue parole- Coraggio!
Hai 31anni e puoi costruirti una vita diversa in molti modi, anche insieme a tuo marito, purché concretamente ci facciate aiutare; ed in particolare tu, conscia che i problemi esistono, CERCA AIUTO al di fuori della vostra coppia!
Con un caro augurio affettuoso, di trovare una strada per uscire dal tunnel in cui ti trovi ora.

Elena Bellia

Dott.ssa Elena Bellia Psicologo a Albenga

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8 SET 2015

Cara Giulia,
è impossibile non risponderle, visto e letto il suo coinvolgente messaggio. La prima cosa alla quale ho pensato è l'immaturità di suo marito. Ma si tratta veramente di immaturità? Oppure è una malattia? Una sorta di dipendenza da trasgressioni sessuali e relazionali? Se così fosse non c'è dubbio che il perdono non è sufficiente. No, perchè la ricaduta in quello che ormai è diventato un comportamento ossessivo e compulsivo sarebbe inevitabile. Ed è proprio questo quello che più mi preoccupa in tutta questa faccenda. La soluzione, come accenna anche la collega Carla Panno, è una terapia psicologica di coppia e, sinceramente non vedo altra strada, se la mia diagnosi è esatta. Un eventuale rifiuto di suo marito sarebbe , a mio avviso ingiustificato, e, certamente porterebbe il vostro rapporto su di una strada senza via di uscita, se non la rottura. In caso di rifuto concordo sul fatto che lei dovrebbe intraprendere un percorso psicologico di sostegno ad affrontare tutte le difficoltà che si troverà davanti, compresa la necessità di crescere dei figli senza alcun aiuto da parte del padre. Lei ha bisogno di essere forte e con un aiuto psicologico la cosa diventa più facile. Purtroppo per il momento non posso dirle o fare altro perché on line queste cose non si risolvono e c'è la necessità di un confronto diretto. Un saluto affettuoso.

Dott. Sergio Rossi Psicologo a Spoleto

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8 SET 2015

Carissima Giulia,
la situazione che descrive deve essere davvero difficile per lei, emerge chiaramente da ciò che scrive.
E' comprensibile il suo stupore di fronte alla verità che è emersa. Ma che cosa le ha fatto suonare il campanello d'allarme? Forse che qualcosa fosse cambiato tra Lei e Suo marito lo aveva intuito.

A volte accade che in una coppia la nascita dei figli crei un po' di allontanamento, confusione. L'assetto familiare deve essere rettificato, alcune cose cambiano notevolmente.
Il suo impegno come madre e lavoratrice l'hanno distratta dal suo essere anche donna e moglie. Con suo marito qualcosa è venuto meno.

La vita di coppia va coltivata, al di là dei figli e degli impegni di lavoro, ma da parte di entrambi.

Una buona idea potrebbe essere quella di cominciare una terapia di coppia, se Suo marito non dovesse essere d'accordo può sempre cominciare una terapia individuale.

Un caro saluto.
Dott.ssa Fornari Daniela

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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8 SET 2015

Gentile Giulia,

il suo racconto è agghiacciante. Non specifica però per quale motivo non può confidarsi con nessuno: non ha famigliari o amicizie che possano supportarla concretamente? Se davvero dovesse essere così sola, si rivolga ad un collega per cercare di ricominciare la sua vita dall'unico punto certo: da sè stessa. Ha voluto guardare oltre il velo suo marito e quello che ha scoperto ha cambiato tutto e non può essere dimenticato, niente sarà più come prima. Il cambiamento che ora deve operarsi è in lei, cara Giulia, che deve scoprire la sua forza, nuovi obiettivi di vita e strumenti e strategie per raggiungerli. Sarà un percorso durissimo e doloroso, ma non sembrano esserci alternative. Un percorso psicoterapico le sarà anche di giovamento per scoprire cosa in lei l'ha portata a scegliere un certo tipo di uomo ed a chiudere gli occhi per tanto tempo di fronte alla sua doppia vita. Quando si è sentita pronta ha osato cercare la verità ed ora è costretta, si è costretta ad andare oltre. Evidentemente il momento giusto era arrivato. Le servirà molto coraggio e validi aiuti esterni, ma ce la farà, per sè e per i suoi figli. Un abbraccio e molti, molti auguri.

Emanuela Carosso,
psicologa - psicoterapeuta in Torino.

Dr.ssa Emanuela Carosso Psicologo a Torino

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8 SET 2015

Cara Signora, il momento della nascita dei figli anche se contrasta con la nostra idea di famiglia e amore, spesso ha rappresentato e rappresenta un allontanamento tra i coniugi. In seguito a questo allontanamento e ricostruzione del rapporto non tutti riescono a superarlo senza intoppi. Spesso accade proprio che mentre la donna sia alle prese con la cura del piccolo pargolo il marito la tradisca. Ora il punto è il dolore che lascia questo ma sopratutto tutto quello che tra di voi è accaduto e che vi allontana emotivamente . La vostra é una ferita enorme alla coppia, che soCara Signora, il momento della nascita dei figli anche se contrasta con la nostra idea di famiglia e amore, spesso ha rappresentato e rappresenta un allontanamento tra i coniugi. In seguito a questo allontanamento e ricostruzione del rapporto non tutti riescono a superarlo senza intoppi. Spesso accade proprio che mentre la donna sia alle prese con la cura del piccolo pargolo il marito la tradisca. Ora il punto è il dolore che lascia questo ma sopratutto tutto quello che lei ha subito. Una ferita enorme che solo insieme potrete decidere se lasciarla crescere o portarla a cicatrizzazione. Se rinanere nella relazione o andare. Certo in questi casi è utile se non indispensabile una terapia di coppia per salvaguardare i bambini sia in caso decidiate di separavi che di continuare il vostro rapporto.

Dott.ssa Silvia Rotondi Psicologo a Roma

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8 SET 2015

Carissima ,
il giustificato sentimento di delusione è così grande che non può non coinvolgere chi ti ascolta. D'altro canto, nella mia posizione non posso farmi prendere dallo stato emotivo più di quanto mi consenta di mantenere il necessario equilibrio per darti un aiuto.
Ritengo che, dato che lui ti ha chiesto di aiutarlo, bisogna vedere quanto tu ora sei in grado di sacrificarti. Si, perché lui a questo punto, pur riconoscendo le sue manchevolezze, da la netta impressione che non riesca a rendersi sufficientemente responsabile nel collaborare in modo significativo. Per questo, io ritengo che si renda necessario l'intervento di una Psicoterapia jn Coppia, nel modo più assoluto. Se la sua partecipazione non diventa spontanea, significa che tu dovrai prendere il coraggio a due mani ed iniziare un serio percorso terapeutico individuale che ti consenta di raggiungere un tuo equilibrio personale per poter dare un senso alla tua vita,indipendentemente da lui. Non sarà un percorso facile, data la presenza dei figli, ma agevolato dal fatto che gli stessi figli necessitano di una figura paterna che al momento non può garantire di essere all'altezza della sua funzione. Concludo suggerendoti di non dilungare i tempi e rimango a tua disposizione per ulteriori comunicazioni se ne avrai bisogno.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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8 SET 2015

Cara Giulia. Purtroppo la fiducia è di per sè cieca, ma a volte diventa cieca al punto da non vedere, da non vedere le bugie, gli inganni e i raggiri. Lei, presa completamente dal ruolo di madre non vedeva una realtà ben più intricata che si muoveva nei bassifondi della vostra relazione. Qui non servono promesse, non servono pentimenti: serve agire. Vuole la garanzia del suo impegno? Vuole tutelarsi da nuove bugie? Lo convinca a fare una terapia di coppia: se lui non accetterà allora pensi a sè stessa e si faccia aiutare da uno psicologo a chiudere una relazione che a quel punto non avrebbe sicuramente più nulla di buono da darle

Dott.ssa Chiara Pica Psicologo a Grosseto

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7 SET 2015

Cara Giulia,
il suo messaggio è così carico di emozioni da farle percepire anche a chi legge. Una doccia gelata quello che le è accaduto, un evento inaspettato che ha frantumato sogni e aspettative.

Ho notato che vi è un certo equilibrio tra la rabbia verso i comportamenti di suo marito, l'incredulità, il dolore e il suo attribuirsi delle colpe. Data la sua volontà di tenere unita la famiglia e recuperare il rapporto con suo marito, penso sia bene mettere da parte le colpe e ripartire dal presente.

Come si sente con lui? Cosa prova? Riesce a comunicargli il suo bisogno di vederlo più attivo nel recupero della vostra relazione?

Dalle sue parole mi sembra che suo marito abbia scelto di "dimenticare" quanto accaduto, come se non fosse accaduto nulla. Questo non è possibile. Il perdono passa attraverso l'integrazione, nella vostra storia, anche di quanto accaduto che non può essere dimenticato.

Forse il disimpegno che nota in suo marito è dovuto proprio a questo "fare finta che non sia accaduto".

L'ideale, per voi, sarebbe un supporto di coppia. Nel caso in cui suo marito non fosse disponibile, scelga un supporto individuale per sè. Non resti sola.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella



Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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