Padre geloso del rapporto madre figlio

Inviata da Luisa · 27 mar 2023 Terapia familiare

Salve, sono una ragazza di 27 anni e da due mesi sono diventata mamma di un bel bambino. Io e il mio compagno non viviamo assieme, ognuno nella casa dei propri genitori perché lui non vuole prendere casa, ma bensì che io vada a vivere insieme a lui e la madre. Io non sono assolutamente d'accordo di andare a vivere in casa di altra gente. Il nostro rapporto non è mai stato dei migliori sempre litigi e mollati un giorno si e l'altro pure. Quando ho scoperto di essere incinta mi ha pressato insistentemente per l'aborto ma mi sono rifiutata, da allora il rapporto da male è diventato peggio. Giorni senza parlare, senza vederci, lui che spariva. Quelle rare volte che siamo stati assieme ha fatto di tutto per ferirmi anche dire che il bambino non era suo, tutto questo mi ha portato ad avere una gravidanza a rischio. A lui non interessava nulla, ha dato la lieta notizia alla sua famiglia quando ero al settimo mese di gravidanza. Nato il bambino speravo che le cose cambiassero, invece no. Viene a casa mia per giocare 5 minuti con il bambino e il resto delle ore con il cellulare, non compra mai il latte al bambino, niente pannolini, niente vestiti (tutti gli acquisti vengono effettuati da mio padre). se il bambino sporca il pannolino non vuole cambiarlo e pretende che io lo lasci sporco finché lui non va via perché gli fa schifo vedere pannolini sporchi, prova ribrezzo se il bambino ha un rigurgito. Se il bambino sta male e vorrebbe dormire fa di tutto per svegliarlo perché "quando ci sono io, tu non devi dormire" e se mi permetto di dirgli "guarda che il bambino non sta bene, lascialo dormire" mi risponde con "fatti i c***i tuoi". Negli ultimi giorni non ha minimamente guardato il bambino per poi dirmi "questo bambino non mi conosce dato che vive con te" questa frase scaturita dopo che il bambino passa tutto il tempo a guardarmi e cercarmi. Preciso che quando il bambino è con lui o se siamo a casa della madre io non posso nemmeno prenderlo in braccio perché lo deve tenere soltanto lui. Non capisco il perché della sua gelosia del rapporto che ho instaurato con mio figlio se non gli è mai interessato, non ha mai comprato una busta di latte e non ha mai partecipato ad una spesa. Ogni cosa che accade al bambino anche un semplice raffreddore è colpa mia. Sinceramente non riesco più a vivere in questa situazione

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Miglior risposta 28 MAR 2023

Buonasera Luisa,
La ringrazio per aver condiviso questo periodo particolarmente stressante della sua vita, perché la nascita del primo figlio lo è: da un lato c'è la gioia di diventare genitori, di meravigliarsi guardando il proprio bimbo con gli occhi dell'amore e di festeggiare ad ogni nuovo traguardo che il piccolo riesce ad ottenere; dall'altro, però, bisogna riorganizzarsi sia individualmente che come coppia: é fondamentale creare uno spazio necessario e caloroso per accogliere il bambino e farlo proseguire adeguatamente nel suo percorso di crescita e questo può risultare particolarmente difficile quando la nascita si presenta come un evento casuale, non programmato o cercato, o quando uno dei genitori vorrebbe ancora aspettare prima di diventare tale, rifiutando l'idea del neonato ed eliminando qualsiasi responsabilità nei suoi confronti, come sembra essere successo nel suo caso specifico. La scelta del suo fidanzato di non vivere insieme potrebbe segnalare una sua difficoltà all'idea di allontanarsi dalla sua famiglia d'origine, oppure una sua difficoltà a riconoscersi come padre e compagno con gli oneri e i doveri collegati a questo ruolo; è facile che si vengano a creare gelosie nei confronti del rapporto madre figlio: si tratta di un rapporto intenso, vissuto come insostituibile, soprattutto nei primi momenti di vita in cui la madre, generalmente, rende prioritari i bisogni del bambino, garantendo una presenza e protezione costante e il padre, pur convivendo con la propria famiglia, spesso si sente escluso e dimenticato: la sua situazione è particolare perché mi sembra di capire che sia proprio il padre a non riuscire a sfruttare ottimamente il tempo passato con il figlio. Si potrebbe pensare ad iniziare una terapia di coppia che permetta ad entrambi di riconoscersi nel nuovo ruolo di padre e di madre, superando le difficoltà che attualmente causano una situazione scomoda e di disagio, attraverso l'analisi delle reciproche storie individuali, familiari e relazionali. Questo sarebbe possibile solo se anche il suo fidanzato dimostrasse la voglia di mettersi in gioco, accettando che i bambini non siano semplici da gestire: i bambini non possono essere autonomi e hanno bisogno di cure costanti che implicano necessariamente dei sacrifici del proprio stato di tranquillità, con deprivazione di sonno, aumento del nervosismo, cura dell'igiene personale e un notevole impegno economico. Dalle sue parole sembra che attualmente solo lei se ne stia prendendo carico, permettendo a lui di godersi solo gli aspetti positivi e piacevoli. Potrebbe anche pensare ad una terapia individuale che le permetta di non sovraccaricarsi ulteriormente in questo momento particolare e soprattutto a valutare le richieste del suo compagno che, a primo impatto, non sembra contento di assumersi le proprie responsabilità diventando un genitore a tutti gli effetti, piuttosto che continuare in questo ruolo di genitore part-time. Le sue parole mi suggeriscono molte paure, tra cui anche quella di fare crescere il suo bimbo con genitori separati, ma non perda le speranze: é vero che la soluzione ottimale sia vivere con entrambi i genitori, ma ciò di cui i bambini hanno bisogno per una crescita ottimale é sentirsi amati, protetti e riconosciuti e quando questo non è possibile sarebbe opportuno valutare la situazione e prendere le scelte più adeguate. Sembra quasi che il suo pensiero escluda questa possibilità e potremmo lavorare insieme per capire cosa si nasconde dietro questa sua difficoltà a lasciare andare che sembra essere quasi paralizzante. Sono disponibile per ulteriori chiarimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

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30 MAR 2023

Lei dice che è geloso del bambino?
A me sembra che molto semplicemente lo detesti e lo dimostri continuamente.
A lei almeno vuole bene?

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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29 MAR 2023

Buon pomeriggio Luisa. Penso sia più rifiuto che gelosia. Voleva che abortissi e lo hai tenuto, sperando che cambiasse, ma la situazione è peggiorata. Aggiungi che hai rifiutato di andare a vivere con sua madre. Il suo comportamento denota una certa immaturità nell'approcciarsi al ruolo di padre che dovrebbe avere. Credo dobbiate considerare la possibilità di un posto solo vostro. So che non sarà facile, ma sarebbe auspicabile. Continuare ad essere solo un figlio e non anche un padre, non gli consentirà di instaurare un buon rapporto col bambino, che non è un giocattolo e richiede cure da parte di entrambi i genitori per vedere entrambi come punto di riferimento. Forse qualche incontro con un terapeuta di coppia potrebbe aiutarvi. Prova a parlargliene. Hai bisogno di serenità, per te e per il piccolino. Spero di esserti stata utile. Un abbraccio.

Giuliana Gaeta Psicologo a Roma

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29 MAR 2023

Cara Luisa, quella che ci porti oggi è senz'altro una situazione molto complessa e piena di sofferenza che posso solo provare ad immaginare leggendo le tue parole.
Dal tuo racconto è evidente come il vostro rapporto avesse delle incrinature già prima della gravidanza e della nascita del bambino e che non essendo state affrontate sono inevitabilmente peggiorate. Comprendo il tuo sconforto e il tuo senso di impotenza davanti all'atteggiamento del tuo partner e per questo, da professionista, ti invito all'azione. Ti consiglio di riflettere su ciò che davvero desideri per te, per la tua vita di donna e madre, cosa ti tiene legata all'altra persona e come vorresti davvero vivere il rapporto con tuo figlio. Sono sicura che tutto questo potrai affrontarlo al meglio in un percorso di terapia individuale per andare alla scoperta di te e dei tuoi veri bisogni.
Ultimo appunto che mi sento di fare è quello di dover poi necessariamente pensare a come organizzare al meglio la responsabilità genitoriale di entrambi verso vostro figlio per permettergli di crescere in un ambiente il più possibile sereno, in cui non siano i conflitti a far da padrone ma l'amore seppur di due genitori eventualmente separati.
Ti auguro incamminarti al più presto verso la tua serenità
Rimango a tua disposizione per ogni necessità.

Ti abbraccio.
Dr.ssa Antonietta Tantone

Dr.ssa Antonietta Tantone Psicologo a Matera

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28 MAR 2023

Cara Luisa, grazie per esserti confidata con noi.
Mi dispiace molto per quello che stai affrontando, la gravidanza e il momento del post parto sono periodi estremamente delicati in cui avere un supporto è fondamentale per rimanere a galla. Credo che questo supporto sia importante cercarlo in persone attente, disponibili e disposte ad offrirci la loro presenza e il loro aiuto.
Sembra che il tuo compagno, fin dall'inizio, non fosse interessato a diventare padre (ma forse, scusa se mi permetto, considerato il suo desiderio di continuare a vivere con sua madre, probabilmente non era interessato ad essere nemmeno un compagno). Probabilmente la discordia sul portare avanti o meno la gravidanza ha peggiorato i vostri rapporti già in origine non particolarmente positivi.
Sei stata davvero molto coraggiosa a tenere duro nel tuo desidero di essere mamma, purtroppo dobbiamo accettare che non tutti condividono questo pensiero ed è possibile che qualcuno non si senta pronto o che non voglia affatto diventare genitore. Sembra che il tuo compagno non abbia compreso a pieno cosa significa essere genitore e che non comprenda quali sono le necessità di un neonato, ma probabilmente non riesce a vedere neanche le tue difficoltà e richieste.
Credo che sarebbe importante, per te, valutare quanto questa persona sia idonea alla genitorialità e, soprattutto, a stare al tuo fianco in questo percorso. E' fondamentale capire quali sono le nostre risorse in un momento difficile, chi sono le persone su cui poter contare davvero per stare meglio.
Non possiamo sapere cosa porta il tuo compagno a comportarsi come ci descrivi, soprattutto riguardo la questione della gelosia: è possibile che in quei momenti voglia dimostrare qualcosa a sè stesso o alla madre, oppure che voglia solo screditarti nel ruolo che hai scelto di avere, come mamma o come persona. Un uomo che pone i suoi interessi o difficoltà di fronte i bisogni e le problematiche del figlio, probabilmente non merita di essere chiamato padre; un uomo che non ha interesse di contribuire economicamente per la salute e il benessere del figlio, che delega totalmente la sua cura e il suo accudimento alla madre, per essere presente solo nei momenti di gioco, non è una figura che possiamo definire come padre. Non comprendere che il comportamento di ricerca del piccolo, della propria madre, è una manifestazione normale dello sviluppo, leggendolo in realtà come una competizione che sta perdendo, è molto grave.
Sono sicura che tu stia facendo un ottimo lavoro, ma è importante che tu riesca a comprendere chi sono le persone a cui chiedere aiuto e quali le persone che vuoi avere al tuo fianco in questo momento così importante e delicato.
Ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo per affrontare il dolore che deriva dall'assenza emotiva ed affettiva del papà del piccolo e per ritrovare in te stessa quella forza che farà crescere te e il bambino forti e protetti.
Spero di esserti stata di aiuto e resto a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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28 MAR 2023

Gentile Luisa,
da quello che descrive ci sono molti comportamenti che non garantiscono un vero e proprio equilibrio nè tra voi due come coppia, nè come coppia genitoriale.
Per questo il mio suggerimento è quello di rivolgersi ad un professionista o in coppia, per trovare dei compromessi, delle negoziazioni e delle strategie per ripristinare l'equilibrio messo in discussione da questi conflitti, oppure, qualora lui non fosse d'accordo a partecipare, di rivolgersi lei individualmente ad uno psicologo, per poter gestire efficacemente questa situazione, mettendo in atto, grazie al supporto del professionista, dei nuovi comportamenti più funzionali per la risoluzione della difficoltà.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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28 MAR 2023

Buongiorno Luisa, trovo assolutamente saggia la tua decisione di non andare a vivere con il tuo compagno in casa della madre. Sicuramente il rapporto con il tuo compagno non è di supporto per te in questo momento e mi riferisco sia al modo in cui si approccia con te, sia al modo in cui si rapporta con il bambino. Non è salutare per lui essere svegliato, o rimanere con il pannolino sporco o essere “costretto” a non stare in braccio alla mamma quando lo richiede e ne ha bisogno, perché questo potrebbe influire anche nella relazione mamma-bambino. I primi mesi di vita di un neonato sono estremamente delicati tanto per il bambino tanto per la mamma. Ti consiglio fortemente di iniziare un percorso terapeutico per te stessa, per diventare sempre più forte e continuare a fare scelte importanti avendo però un forte sostegno vicino. Se vuoi puoi contattarmi in qualsiasi momento, ti auguro il meglio.
Dott.ssa Sara Santilli

Dott.ssa Sara Santilli Psicologo a Roma

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28 MAR 2023

Buongiorno
sono molto adolorata delle sue e parole .Ci sono uomini che non vogliono diventare genitori. Solo che lo dovrebbero dire prima alla loro compagna. Perché sono rimasti dei bambini.
Mi sembra che lui non abbia nessuna intenzione di essere padre, nè compagno.
Ci pensi bene a vivere con lui., mi sembra che non ci siano le premesse. per poter vivere con lui.
un uomo che non è attento ad un bambino ,non è in grado dal punto di vista psicologico di prendersene cura. Un uomo che è geloso di un neonato è solo un immaturo, ed un bambino.
un papà che fa lasciare sporco un bambino , non è un papà, ma neanche un uomo. Gli animali sono più accudenti di lui.
A lei consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta per rinforzarla dal punto di vista psicologico
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
consiglio di farsi aiutare anche online da uno psicoterapeuta..
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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28 MAR 2023

Buongiorno Luisa,
leggendo attentamente le sue parole ho pensato al dolore che sta provando e alla sua forza nell'affrontarlo. Lei porta temi complessi e domande impossibili da vedere ed esplorare in poche righe.
Quello che posso consigliarle è di parlare liberamente con il padre di come si sente e chiedere a lui la medesima cosa.
Nel suo caso sarebbe indicata, se entrambi lo desiderate, la terapia di coppia per avere un mediatore neutrale. Se invece questa strada non è percorribile può pensare di intraprendere da sola un percorso di aiuto.
Resto a disposizione per dubbi o chiarimenti.
Un caro saluto
Dott.ssa Cecilia Cicchetti

Dott.ssa Cecilia Cicchetti Psicologo a Milano

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28 MAR 2023

Ciao Luisa, scusami se sarò diretto con te ma altrimenti non ti aiuto. Sei in grado di andare avanti senza di lui oppure no? Non lamentarti se questa è la vita che hai scelto. Altrimenti cambiala. Le lamentele non hanno mai aiutato nessuno. Più che cercare di capire lui, cerca di capire te stessa e cosa vuoi. Poi fai di tutto per raggiungere i tuoi obiettivi. Non siamo pedine mosse dal destino ma i protagonisti principali della nostra vita. Devi essere l'eroe della tua vita, non la vittima. Se hai bisogno di aiuto, fatti aiutare. Ma finché continui a lamentarti la situazione non potrà che peggiorare.
Cari saluti.
Dott. Andrea Bottai - Firenze

Dott. Andrea Bottai Psicologo a Firenze

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28 MAR 2023

Gentilissima, posso solo provare a immaginare quello che sta passando e non ho dubbi che sia difficile gestire il rapporto con il padre del bambino che, invece di esserle di supporto, le rende la vita più difficile. Credo sia fondamentale capire cosa vuole lei realmente, si faccia aiutare da un terapeuta che la aiuti ad esplorare le emozioni che stanno dietro a ciò che sta vivendo. Raggiungerà una miglior autoconsapevolezza e insieme troverete le strategie più adatte ad affrontare le difficoltà. Pian piano inizierà a guardare al futuro in modo più sereno, per lei e per il bambino.
Qualora lo volesse resto a disposizione, anche online.
I miei migliori auguri a lei e a suo figlio
Dott.ssa Miculian

Dott.ssa Orianna Miculian Psicologo a Trieste

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28 MAR 2023

Cara Luisa,
Ti ringrazio per aver condiviso la tua storia. Percepisco tutta la tua sofferenza. La gravidanza e il post partum sono momenti molto delicati e non deve essere stato facile affrontare tutto senza il supporto e l’affetto del tuo compagno.
Sicuramente un percorso psicologico individuale potrebbe darti modo di affrontare le tue emozioni.
Tuttavia, da quello che scrivi mi pare di intuire che anche il papà del tuo bambino viva un conflitto molto intenso, e forse anche lui avrebbe necessità di esplorare il suo vissuto.
Se la tua volontà è quella di ricostruire un rapporto che tenga in considerazione i tuoi bisogni e quelli del piccolo, forse potresti proporgli un percorso, individuale o di coppia.
Rimango a tua disposizione e ti auguro il meglio.
Dott.ssa Ilaria Barbarino

Dott.ssa Ilaria Barbarino Psicologo a Roma

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28 MAR 2023

Gentile Luisa, non sembra ci siano le condizioni per la realizzazione di una unità familiare con il padre del bambino. Gli atteggiamenti di lui poco rispettosi sono sicuramente legati a una genitorialità che ha più subìto che scelto, ma forse vanno anche al di là di questo. D’altra parte il vostro rapporto è sempre stato caratterizzato dalla discontinuità e diventare genitori con l’aumento delle responsabilità, amplifica in genere i problemi esistenti.
Lei ha bisogno di aiuto e sostegno psicologico, oltre a quello che le offre la sua famiglia, per migliorare la sua autonomia e la sua risposta nella dinamica di una coppia che non può essere tenuta in piedi dalla nascita di un figlio.
Un cordiale saluto.
Dr. Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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28 MAR 2023

Ciao, capisco che la tua situazione attuale sia molto difficile e stressante per te. Sembra che tu stia attraversando un momento molto complesso, tra la gestione della maternità e la relazione difficile con il tuo compagno. Sarei felice di invitarti a considerare l'idea di iniziare una terapia individuale. La terapia può fornirti un ambiente sicuro e protetto in cui esplorare i tuoi sentimenti, le tue emozioni e le tue preoccupazioni riguardo alla tua situazione attuale. Posso aiutarti a identificare le tue esigenze e i tuoi obiettivi e insieme possiamo trovare strategie efficaci per affrontare le difficoltà che stai vivendo. La terapia può anche aiutarti a comprendere meglio il tuo rapporto con il tuo compagno e a trovare modi per migliorarlo, se questo è ciò che desideri. Inoltre, la terapia può aiutarti ad aumentare la tua consapevolezza di te stessa e a sviluppare nuove abilità per gestire lo stress e le difficoltà.
Spero che tu consideri seriamente l'idea di iniziare la terapia e sarei felice di lavorare con te per aiutarti a superare le difficoltà che stai vivendo e migliorare la tua qualità di vita e quella del tuo bambino.
Mi trovi Online.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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