Non sto bene in famiglia e litigo sempre con i miei

Inviata da Vanessa · 26 feb 2016 Autorealizzazione e orientamento personale

Buonasera, mi chiamo Vanessa e ho deciso di scrivervi per avere un aiuto e parere da persone che non mi conoscono. Scusate per il lungo discorso. Ho 25 anni, 26 domani e ho da sempre un rapporto difficile coi miei genitori soprattutto con mio padre che non ha mai accettato il mio carattere e modo di pensare e comportarmi ma mi urla e sgrida sempre contro per ogni cosa che penso diversamente da lui e non accetta che ho il fidanzato che abita al sud mentre io abito al nord nonostante lo abbia conosciuto e ci ha parlato insieme molte volte. L altro giorno è capitato che ho preso il mio libretto postale per prelevare dei soldi che mi servivano (anche se poi gli ho reinseriti dentro il libretto) senza dire nulla a loro perché mi farebbero mille domande su come li spendo e non vogliono farmelo tenere a me perché dicono che preferiscono tenere i libretti loro e quelli di mio fratello tutti insieme in un unico posto per metterli al sicuro e che non vadano persi. Mi hanno fatto un casino perché avevano portato il libretto in posta per aggiornarlo e hanno scoperto che avevo prelevato e poi reinserito dei soldi nella carta libretto e avevo cancellato le ultime 2 operazioni che avevo fatto per non fare sapere a loro quanto avevo prelevato e poi inserito dicendomi che i soldi erano i loro (assolutamente no perché i soldi che ci sono dentro sono quelli che ha lasciato mio nonno paterno in eredità a me e a mio fratello, quando è morto) e hanno pensato che li ho spediti al mio fidanzato per potersi fare il biglietto aereo per salire da me al nord quando invece gli ho spiegato che mi servivano per comprarmi altre cose ma poi non gli ho usati ma non mi hanno creduto. Mi hanno minacciato dicendomi che la prossima volta che dovesse capitare mi buttano veramente fuori di casa, che per molto tempo non vedrò più il mio libretto e che non hanno più fiducia e rispetto in me. Io ovviamente mi sono difesa e gli ho risposto che i soldi sono i miei e sono libera di farne quello che mi pare perché sono nel mio libretto e mi hanno risposto che devo portargli rispetto e che i soldi sono miei ma li vogliono gestire loro perché mi reputano una bimba e non una giovane donna (data la mia età) e che devo vergognarmi per quello che ho fatto. Per ogni cosa sono sempre contrari, volevano scegliermi loro quale scuola superiore scegliere (volevano che diventassi infermiera) invece io ho seguito le mie aspirazioni e sono diventata una grafica pubblicitaria; non vogliono che mi trasferisco al sud dal mio fidanzato e neanche che lui salga qua per trasferirsi e convivere insieme in un altra casa; non vogliono farmi fare niente di quello che voglio fare io. Purtroppo non lavoro ma vorrei trovarne uno qua al nord o nel paese del mio fidanzato ma mi hanno detto pure che se me ne vado via da casa, loro mi ripudierebbero come figlia e non vorrebbero tenere nessun contatto con me, non sono libera proprio di fare nulla. Mio padre è sardo mentre mia madre friulana e sono genitori molto molto molto alla antica e non penso che cambierebbero mai. Io sono stufa di essere considerata una bimba, una stupida è una persona che non capisce nulla come dicono loro ma vorrei portare avanti le mie idee e progetti come è giusto che sia senza essere da loro oppressa, criticata ogni giorno e a volte anche picchiata perché non rispetto le loro idee e seguo invece le mie.Inoltre mio padre mi dice spesso che da quando sono nata gli ho solo portato problemi e che a me non mi porta rispetto ma che io a lui gliene devo portare perché è mio padre è che devo stare zitta. Durante il giorno esco per cercare lavoro è appena rientrata a casa preparo il pranzo o la cena e le faccende domestiche, non esco la sera, non bevo e non fumo e mi dicono che non faccio nulla. Sono una persona timida e dopo tutti questi anni date le angherie subite da parte loro (come tutt'oggi) e da atti di bullismo subiti alle elementari, medie e superiori, la mia autostima si è sempre di più abbassata e parlo sempre a bassa voce.

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Miglior risposta 27 FEB 2016

Gentile Vanessa,
la tua è una situazione delicata e complessa e attualmente, purtroppo, all'interno del sistema famiglia non hai alcun peso o rilevanza.
Ciò dovrebbe farti scegliere di evitare gli scontri frontali con i tuoi genitori perchè non solo non ti servono a niente ma inaspriscono e complicano ancora di più le interazioni.
Pertanto, fino a quando gradualmente e con pazienza non riuscirai a guadagnare una tua autonomia sia economica che psicologica , dovrai armarti di santa pazienza guadagnando spazi progressivi con le sole armi della tolleranza e della buona comunicazione .
Alla luce di quanto detto, diventa prioritario per te mettere a frutto il tuo diploma cercando di trovare un lavoro adeguato per cominciare provvedere autonomamente alle tue spese almeno parzialmente.
Poi bisognerebbe valutare qual'è la situazione del tuo fidanzato da tutti i punti di vista,economico, lavorativo e di progettualità di una vita insieme anche perchè mi sembra di capire che la maggior parte della ostilità di tuo padre è dovuta al fatto che non approva questa tua relazione e non sappiamo quali sono le sue ragioni a sostegno di ciò né se sono giustificate.
Se verrà a soluzione il tuo problema lavorativo, avrai anche la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia per relazionarti meglio ai tuoi e migliorare il tuo livello di autostima.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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4 MAR 2016

Cara Vanessa
stando le cose come tu descrivi io immagino quanto malessere deve esserci dentro di te e quanta insoddisfazione.
In pratica quello che ti viene impedito di fare non è tanto gestire i tuoi soldi o quanto altro, ma proprio è impedirti di crescere e di gestire la tua vita e questa è una violenza psicologica.
Tu non sei una bambina ma una donna ed è del tutto naturale che voglia vivere serenamente facendo tue scelte e tutto.
La situazione, non permette, per ora, che tu possa far valere i tuoi bisogni e però credo che tu debba mettere almeno in chiaro cosa pensi e dire loro quanto male ti fanno.
Fatto questo intensifica i tuoi sforzi e metti tutte le tue capacità nel cercare il lavoro che ti permetterà di diventare finalmente autonoma.
Non sarà facile e non sarà immediato ma la tua motivazione deve essere pari alla frustrazione che provi interiormente.
Con volontà ferma e pazienza (tanta pazienza) alla fine riuscirai.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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27 FEB 2016

Gentile Vanessa sembra una situazione dalla quale sia impossibile uscire. Ti viene preclusa la libertà frequentare il tuo ragazzo, di utilizzare soldi che ti sono stati regalati di pensare con la tua testa, di scegliere per i tuoi interessi formativi. Hai un'età in cui dovresti impegnarti seriamente per renderti autonoma economicamente in maniera tale da recuperare maggiori spazi di libertà cedendone un poco nella tua attività lavorativa. Il tuo è un punto di svolta difficile e consiste nel passare da una situazione di assoggettamento, di dipendenza ad una di indipendenza economica e affettiva. L'indipendenza economica che acquisterai col lavoro ti permetterà di guardare anche da un altro punto di vista ciò che i tuoi genitori ti dicono e fanno. Potrai cominciare a vedere le loro difficoltà le loro paure le ferite che magari si portano appresso e non solo la loro rabbia e frustrazione. Così facendo li umanizzerai di più e capitari che dietro quella scorza dura ci sono difficoltà ad affrontare una figlia che vuole essere donna. Sarebbe interessante immaginare un vostro avvicinamento affettivo un tempo e un luogo in cui ognuno possa parlare a cuore aperto delle difficoltà che a diversi livelli ognuno di voi deve affrontare come genitore e come figlia. Anche l'esperienza di genitore è un'esperienza di crescita. Una consultazione famigliare potrebbe essere utile in questo senso. Diversamente tu potresti farti portavoce di questa difficoltà familiare e promuovere momenti di condivisione con i tuoi genitori partendo magari da quello che ti appare maggiormente disponibile al dialogo per poi allargare la condivisione con l'idea che il cambiamento passa anche e sopratutto mediante la reale condivisione delle difficoltà e la realizzazione di strategie comuni e non attraverso strappi o tagli emotivi. Auguri dott. Giuseppe Esposito psicologo e psicoterapeuta a Piano di Sorrento (Na)

Dott. Giuseppe Esposito Psicologo e Psicoterapeuta Psicologo a Piano di Sorrento

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26 FEB 2016

Cara Vanessa,
la situazione che descrivi non è certo semplice ed immagino quanto debba essere difficile il clima in casa in questo momento. Da ciò che scrivi mi sembra che te sia stata molto brava fino ad oggi a seguire comunque quelli che sono i tuoi progetti e le tue ambizioni. Purtroppo "cambiare" i genitori non è cosa semplice, soprattutto se loro non si rendono conto dei loro comportamenti e del disagio che possono causare. Capisco le ragioni che ti hanno condotto a tenere nascosto il prelievo sul libretto, ma così facendo non fai altro che avvalorare quello che sembra essere il loro pensiero su di te, contribuendo a costruire dei circoli viziosi da cui diventa difficile tirarsi fuori. Continua a perseguire quelle che sono le tue scelte e prova, quando possibile, a rendere i tuoi genitori partecipi di queste.
Mi dispiace non poterti essere maggiormente di aiuto, ma come ripeto, il quadro è complesso e ci sarebbero molti aspetti da indagare meglio; se hai la possibilità puoi intraprendere un percorso psicologico nella tua zona che potrà aiutarti a mettere in luce altri aspetti di te.
Saluti
Dott.ssa Cantarano

Dott.ssa Sabrina Cantarano Psicologo a Latina

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