Sono triste e ansiosa dopo il litigio con il mio compagno non convivente

Salve, dieci dg fa sono andata a fare un aperitivo con la persona che frequento da due anni insieme a un suo amico, la.sua compagna e la.l figlia tredicenne.
Dopo un paio di ore che loro parlavano dei loro problemi di famiglia ecc.. parla il mio compagno dei figli.
Parlando del figlio diciannovenne dice con rabbia che vuole intraprendere l'università e che se non studia e non ha risultati entro un anno non paga più niente.
Parlando della figlia invece dice che ha scelto una scuola per il primo anno di superiori e che se vuole cambiare nel corso dell'anno può farlo tranquillamente che lui la appoggia e di non preoccuparsi di dirlo. Il suo amico risponde (riferendosi al racconto del figlio maschio) che i figli al giorno d'oggi non sanno cosa vogliono e che più ne fai più ne vogliono.
Io, che non avevo mai ancora parlato, ho detto che notavo una diversità nel.trattare i due figli. Con uno era più duro mentre con l'altra molto dolce e che secondo me doveva essere o avrebbe potuto essere più dolce anche con il figlio cosicché si sentisse sereno in questo primo anno di università.
Il suo amico dopo questo mio commento fa un balzo e con voce grossa mi dice: -
Si alza poi la compagna dicendomi che io li tratto come deficienti in quanto dico che loro danno sempre ragione a lui .. e in effetti io dico che loro dando sempre ragione senza mai spezzare una lancia per me non ci aiutano.
Io rimango esterrefatta da ciò.
Loro escono dal bar e esce anche il mio fidanzato borbottando che ha pagato il.suo amico....io dico qualcosa per trattenerlo e di non prenderla così che di solito stiamo bene.
Il mio fidanzato mi guarda e dice: - chiedi s cusa.
Io dico che per aver detto la mia opinione non dovrei chiedere scusa ma se ho offeso o tutto è degenerato per ciò che ho detto posso chiedere scusa.
Poi lei mi dice che i figli sono cavoli suoi, per non dire l.altra parola...
Io dico che con questa persona ci mangio e ci dormo e nel quotidiano sento che parla con i figli e mi permetto magari di dare qualche consiglio.
Gli amici ci salutano baciandoci io entro in macchina e dico al mio compagno di portarmi a casa mia che mi sento umiliata e non mi.sono quindi fermata da lui come era stabilito.
Lui mi dice nervoso che invece di chiedere scusa e di dire che è un bravo papà io chiedo di portarmi a casa...
Inoltre mi dice tante cose dispregiative come: mi fai litigare con i miei amici, hai 53 anni nessuno ti vorrà, invece io ho dieci anni davanti, andrò con tutte e tutte si pentono di non avermi poi che sono più cattiva della ex moglie e che tanto la storia sarebbe finita perché la.strada per venire da me era troppo lunga... cose dette con rabbia....voleva chiamare mia figlia....mi diceva che avrebbe messo le.storie e che io le avrei viste... inoltre mi ha detto ti blocco e cancello da wapp.
Io sono molto dispiaciuta e penso che sia lui a dover tornare.
Chiedo un parere grazie