Non sono sereno, che fare?

Inviata da Lele · 20 nov 2014 Terapia di coppia

Ho 22 anni ma ormai da 4 5 non riesco ad essere sereno. Sono fidanzato da quasi 4 anni ed i miei a causa di investimenti sbagliati si ritrovano con un locale che lavoricchia ma non abbastanza per pagare i debiti con le banche e vivere. E ne soffro perché sopratutto mia madre si sbatte lavorando la dentro l'attività e a casa nonostante si dovrebbe operare le spalle,soffro perché mio papà continua a investire chiedendo soldi alle banche fregandose che io e mia madre ci basta poco ma vivere sereni,soffro perché la mia fidanzata si incazza con me quando non riusciamo a vederci per via che io debba lavorare nel ristorante mentre lei è libera. Vivo ogni giorno triste,come se non avessi futuro sperando in un miracolo che non arriva che prima o poi la ruoti giri ma niente. A volte vorrei sparire di colpo,cambiare aria,cambiare tutto ma penso sempre che sarebbe un tradimento nei confronti dei miei.

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Miglior risposta 21 NOV 2014

Carissimo Lele,
Le condizioni sono oggettivamente difficili ed è comprensibile sentirsi sovrastato dalle circostanze, tuttavia intravedo un raggio di positività quando lei scrive che vorrebbe "cambiare aria, cambiare tutto". Provi a rivolgersi al consultorio della sua città e a confrontarsi vis a vis con uno psicologo, a volte basta meno di quel che si crede per recuperare il bandolo della matassa e vedere con una maggiore lucidità quello che ci circonda, valutando scelte possibili.
In bocca al lupo

Dr.ssa Mormina Veronica Psicologo a Padova

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24 NOV 2014

Caro Lele
La tua situazione non è per niente facile da sostenere; come prima cosa dovresti cominciare a farti delle domande, ti piace questo lavoro che fai o dai una mano ai tuoi genitori solo per senso del dovere? Quale altra attività ti piacerebbe fare? Saresti in grado di accettare un lavoro fuori dal contesto familiare? Forse hai bisogno di qualcosa di diverso per sentirti meno depresso; comincia a guardarti intorno.
Prova a rivolgerti al servizio pubblico da uno psicologo che ti possa aiutare a sciogliere questa matassa e per poter parlare anche del tuo problema con la fidanzata, la quale con il suo atteggiamento non fa altro che rinforzare il tuo stato emotivo.

Dott.ssa Rossella Boretti Psicologo a Prato

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24 NOV 2014

Ciao Lele
certo quelle che ci descrivi sono difficoltà oggettive che hanno il potere deprimente di farci sentire esclusi dalle cose belle della vita.
In qualche modo però tieni fermo in mente che tutto cambia e che "mai ci si bagna due volte nella stessa acqua" come scriveva un antico filosofo...quindi prova a pensare ad ogni giorno come ad un giorno nuovo.
Un tuo atteggiamento emotivo più distaccato ti sarà utile.
Immaginare qualcosa di nuovo e diverso per te può essere un filo a cui tenersi stretto, non un mero sognare ma un darsi delle possibilità.
Dalla tua parte hai la tua giovane età, tante capacità (ne sono certa!) e una grande energia (ora sepolta!) .
Facciamo così: fai emergere questo potenziale energetico che ti appartiene e usalo per fare ogni giorno una cosa che ti piace.
Ti aiuterà a tornare a sentirti vivo e vitale.
Un Terapeuta della mente può essere per te valido alleato e anche lettura di buoni libri motivazionali.
Un piccolo libro di James Allen ( grande classico di pensiero positivo) "Sei come pensi di essere" Bis Edizioni, troppo bello!
Mi ci è caduto l'occhio proprio mentre ti sto scrivendo.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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21 NOV 2014

Ciao Lele,
veramente hai il vento contro da tutte le parti, come si suol dire.
Si potrebbe orientare lo sguardo verso la ricerca di un tuo nuovo lavoro al di fuori dalla cerchia familiare, tanto per cominciare, ma il senso di eccessiva responsabilità che ti è stato inculcato ed accomunato a quello dei tuoi genitori è diventato una catena dura da spezzare.Del resto, anche tua madre, se ha dei disturbi, come dici, non dovrebbe stringere i denti per molto tempo ancora, mentre tuo padre, nella spirale dell'indebitamento,non si trova di certo in una posizione che gli permetta una di trovare una facile soluzione. Alla fine di queste mie considerazioni, resta anche la tua ragazza che è diventata uno specchio che riflette continuamente un negativo insopportabile. L'impasse in cui ti trovi, ti ha procurato un disagio per il quale l'intervento della nostra categoria non può essere che di tipo umanistico-esistenziale.
Da questa prospettiva,pertanto, potresti guardare fuori dal 'cerchio' per riflettere sulla prima cosa da fare in prima persona : invitare la tua ragazza a non continuare a rendere sempre più drammatica la tua già difficile situazione, se ti vuole bene. Basterebbe già il suo cambiamento per rendere meno cupa la tua tonalità emotiva e se non fosse in grado di farlo, non prometterebbe di essere una giusta compagna di vita; tu personalmente, hai bisogno di essere meglio accompagnato da figure di sostegno che potrebbero essere recuperate nell'ambito della parentela e delle amicizie; potresti orientare lo sguardo verso una attività lavorativa che ti offra una visione autonoma e staccata dai tuoi, anche se accompagnato da un inevitabile senso di colpa che dovrai sopportare come prezzo da pagare nel cambiamento. Va detto che il senso di colpa, in generale, è quello che ostacola movimenti di vitale importanza e per questo, ti può essere di supporto l'intervento psicologico. Sul piano pratico, reso impossibile da sostenere da parte di chiunque, tuo padre dovrebbe rivolgersi ad una figura competente in questioni finanziarie, per staccare a sua volta e cercare come te una nuova attività. Non mi resta altro da dire , per ora, se non che tu hai bisogno di una stampella psicologica ed io, come credo altri colleghi, sono a tua disposizione da qui.
Dottssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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21 NOV 2014

Caro Lele, sei un ragazzo giovane ma responsabile e con la testa sulle spalle. Il senso del dovere e di lealtà nei confronti dei tuoi genitori e dell'attività familiare pare pesarti come un macigno e rischia di schiacciare le tue potenzialità. Una domanda vorrei farti: questo lavoro al ristorante ti piace? Lo svolgi per scelta o per dovere verso i tuoi genitori? Vorresti fare altro? Anche se doloroso, dovresti riflettere su ció che desideri per la tua vita e che ritieni sia giusto per te.
Un saluto
Maria Rita Milesi
Psicologa Psicoterapeuta a Bergamo e a Milano

Dr.ssa Maria Rita Milesi Psicologo a Bergamo

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21 NOV 2014

Caro Lele,
In questo racconto manchi tu. Ti prendi tanto a cuore le situazioni degli altri ma tu, dove sei? Cosa vorresti fare nella vita?
Non sei tu che dovresti prenderti cura dei tuoi genitori, ma il contrario. Cerca di legittimartelo, magari anche con l'aiuto di un collega.
Cordialmente,
Dott.ssa Gerbi

Dott.ssa Martina Gerbi Psicologo a Asti

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