Come eliminare il senso di colpa e costruirmi un'identità forte e serena?

Inviata da Lidia Ormenese · 25 ott 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno a tutti,
Ho alcune questioni irrisolte e forse mai sanate nella mia vita che mi sto trascinando da anni e minano da sempre la mia serenità per un continuo senso di colpa e inadeguatezza. Vorrei però spiegarne una in particolare.
Qualsiasi consiglio pratico in merito sarà davvero gradito.
La questione è:

Sono ormai sette anni che ho lasciato il mio ex ragazzo. All'epoca avevo 21 anni ed ero, come sono tutt'ora, una ragazza estremamente sensibile, a tratti insicura e tormentata, ma aperta, passionale, amante dell'arte e della natura. Eravamo insieme da 4 anni, ci siamo conosciuti alle superiori, e si era molto in sintonia, interessi simili, sensibilità, dialogo.. ovviamente con le ingenuità cumuni a quell'età. Lui non coltivava amicizie al di fuori di me e della sua famiglia, stavamo sempre da lui o a casa mia, ma per ovvi motivi abbiamo fatto poche esperienze assieme "fuori di casa".
L'ho lasciato non sapendo bene il motivo, forse lo vedevo più come un fratello e avevo perso desiderio sessuale. Poi dentro di me sentivo l'immensa necessità di vivere, conoscere persone, fare esperienze. Per quanto lo amassi, sentivo che non potevo essere limitata dalla nostra relazione...lui mi amava davvero.

Averlo lasciato è stato doloroso ma utile per potermi sviluppare ancora come persona, ho scelto di ascoltarmi e farlo per me stessa senza precludermi la libertà di amare ancora. Mi dicevo che in questo modo anche lui sarebbe maturato, avrebbe magari potuto farsi delle amicizie finalmente...e poi chissà saremmo potuti tornare insieme un giorno (che pensiero stupido lo so) Ma lui non mi voleva come amica, ne rimase sconvolto, chiese consiglio ai miei famigliari, ma nemmeno loro sapevano spiegarsi la mia scelta. Per poter affrontare meglio il distacco mi tolse l'amicizia dai social e sparì completamente, Io mi facevo viva sporadicamente per augurargli buone feste o auguri di compleanno anche quando a farli erano i suoi famigliari, ma lui mi ha chiesto di non farlo più perché lo faceva soffrire e voleva interrompere del tutto le comunicazioni. Che stupida. Oltre ad avergli fatto male, continuavo a farglielo. Non sapevo davvero come muovermi con lui. Non volevo perderlo del tutto, avevo solo bisogno di stare da sola e conoscermi.

La mia vita ha continuato, amicizie, esperienze, relazioni belle e brutte (2-3) ma solo di conoscenza e alcune volte con rapporti intimi, ma durate si e no 3 mesi ciascuna. Spesso alcuni miei amici sapendo che lo avevo mollato, facevano battutine per screditarlo e dire che in fondo li ha mai convinti.. ma in quelle occasioni l'ho sempre difeso.

Col tempo ho parzialmente dimenticato il mio ex ma poi col mio attuale ragazzo spesso il confronto è naturale...e lo penso. Io e il mio ragazzo viviamo insieme da due anni, lui ha tante belle qualità e a livello di fedeltà è una roccia, è davvero una certezza, una persona salda con degli ideali. Ma siamo anche a tratti profondamente diversi nell'approccio alla vita, lui non è passionale e romantico come me, e non ha la mia stessa sensibilità, è piu freddo, ma so che lo dimostra in altri modi. Lui è a tratti finemente manipolatorio e mi fa sentire in colpa e con dei doveri nei suoi confronti.. e per quanto io sia molto piu cauta e sensibile nel rivolgermi a lui, col tempo ho iniziato anchio a comunicare in modo un po di aggressivo...
Lui soffre nel vedermi incostante, spesso turbata e insoddisfatta della mia vita, vorrebbe pensare a costruirsi una famiglia con me, ma non è quello che attualmente mi sento di fare. Mi sono iscritta di nuovo a un corso universitario, a 28 anni. Non voglio illuderlo, so che non posso pensare a un altro o ad altri ragazzi solo perché mi fanno sentire desiderata e viva (com'è gia successo) Con lui non mi sento viva, mi sento spesso annoiata..

Poi certamente altre cose sono successe che hanno mi hanno fatta interiormente vacillare nella mia vita, dal punto di vista familiare e in un ultimo periodo, di salute. Ho già seguito un percorso psicologico, ma è durato poco.

A volte mi sento disconnessa con me stessa, sono nervosa quando parlo ho ansia nell'approcciarmi con i miei vecchi amici, perché sento che se dicessi loro la verità mi vedrebbero come problematica, giudicherebbero me e il mio attuale ragazzo, com'è già successo. Ho "ansia" di stare in bus sapendo che tanti mi guardano, mi distraggo davvero facilmente e spesso non sono attenta quando uno mi parla perche sto pensando ad altro.. ho paura di invecchiare, di essere in ritardo con tutto, università in primis. Ho un vizio simile alla tricotillomania, mi tocco e tormento spesso i capelli, e si inizia a notare perché in certe zona sono più radi e mentre lo faccio mi sento stressata...

Non so bene che quesiti porvi, gentili dottori, avevo bisogno di parlarne finalmente con voi. E cogliere l'opportunità che questa piattaforma mi sta dando.

Si può amare una persona e lasciarla per motivi egoistici?
Come supero il senso di colpa? Dovrei chiarire una volta per tutte col mio ex?
Come faccio a tornare serena e a credere in me stessa come mai ho fatto prima?
Questi e altri infiniti dubbi ;)

Vi ringrazio moltissimo per aver letto fino a qui, e per qualsiasi consiglio vogliate darmi.
Cordialmente

A.

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