Non so cosa fare della mia vita a 19 anni

Inviata da Andrea · 9 apr 2018 Crisi adolescenziali

Salve a tutti, Mi chiamo Andrea ho 19 anni e da 2 anni a questa parte mi trovo in un'enorme crisi personale che mi impedisce di muovermi, mi sento incapace di scegliere e soprattutto incapace di capire cosa è meglio per me e cosa voglio veramente. La situazione è questa, l'hanno scorso ero in quinta superiore e oltre alla maturità la morte di mio nonno (cancro) e di uno zio (mala sanità) hanno reso l'anno scolastico pesantissimo, nonostante ciò sono passato con 85 e pensavo fosse finita li. Mi sbagliavo, la sofferenza e le scene a cui ho dovuto assistere per la malattia di mio nonno (io vivevo in casa con mia madre e mia nonna perché mio padre è morto) e l'impossibilità di non essere riuscito a fare nulla davanti alla sua malattia mentre mi vedevo diventare l'uomo di famiglia a 18 anni mi hanno profondamente segnato e mi sono chiesto: non è che la vita vuole dirti qualcosa? (dato che nel 2009 era morta la sorella di mia nonna alla quale ero molto legato sempre di cancro e la cosa mi aveva traumatizzato profondamente) Mi sentivo chiamato a fare il medico e anche oggi mi sento chiamato a questo lavoro. Il problema è che decisi di non studiare per il test di medicina perché 1)avevo bisogno di staccare dopo l'anno più peso della mia vita
2)mi rendevo conto di un problema alla base: io amo fare il bene e penso non ci sia nulla di più bello che aiutare chi ha bisogno e stare vicino nel dolore Alle persone MA purtroppo proprio perché credo nell'anima e amo l'arte e le emozioni, lo studio di medicina mi sembra estremamente arido: sinceramente a me non affascina sapere come sono fatte le cellule o gli ormoni del corpo e sapere a memoria nozioni di biochimica. Infatti secondo me c'è un paradosso enorme in medicina: io faccio il medico perché credo nell'aiutare e quindi sotto sotto credo nell'anima, ma, a medicina ti insegnano che le emozioni sono causa dei neuroni specchio ecc.. e che gli occhi non sono lo specchio dell anima ma una complessa lente con dei pigmenti, insomma lo studio di medicina non mi affascina ma il lavoro si dunque mi sono sempre chiesto in questi mesi.: ma non è che tutti coloro che studiano medicina vedono lo studio solo come un mezzo? ovvero studio noiose cose sulle cellule che mi permetteranno di fare il mio scopo : il bene. Per questo solo bloccato perché sento il medico come il lavoro più bello e denso di esperienze che ci sia ma al contempo studiare per 10 anni cellule vene intestino e cervello non lo vedo per me.
In tutto ciò un'altra cosa che è importante dire che mi provoca questa repulsione alla scienza è il mio amore per l'arte, in quinta la mi materia preferita è stata letteratura, mi sono commosso leggendo certi scrittori e guardano certi quadri però ho sempre visto l'arte come una passione che non porta ad un lavoro e che non mi permette di fare del bene concreto come quello di un medico. Non voglio fare il Leopardi che ha passato tutta la vita a lamentarsi senza agire per cambiare ciò che non gli andava di quel mondo e della sua vita.
Penso di essermi spiegato aiutatemi perché sono al limite e non mi piace nient'altro cioè per me il lavoro deve essere una cosa fondamentale a cui dedicare la propria vita non per arricchirsi o per sistemarsi.
grazie, Andrea

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Miglior risposta 10 APR 2018

Caro Andrea
La scelta della sua professione non può essere una mera compensanzione rispetto ai lutto che ha subito in famiglia. La morte esiste e nessuno può eliminarla. A volte occorre accettare che il termine di una vita giunga anticipatamente in quanto non é stato posssibile guarire da uno stato di malattia.
Fare il medico non le garantirebbe il potere di salvare tutti. Dovrebbe comunque fare i conti con i limiti della cura e con la morte.
Pertanto scelga la sua professione in base a ciò che sente nel suo cuore. Scelga ciò che può aiutarla a crescere e a realizzarsi. Il bene o del volontariato o delle attività di aiuto (118, volontari in associazioni) potrà farlo quanto e come desidera, e nella misura che sente di poter sostenere.
Un caro saluto
Dott.ssa Fabiana Nicolini

Dott.ssa Fabiana Nicolini Psicologo a Bologna

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