Ho 25 anni e non so cosa fare della mia vita..

Inviata da Daniel · 24 ago 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve, ho 25 anni e vivo con mio padre (i miei sono separati), sono diplomato in ragioneria (in realtà a me ragioneria non è mai piaciuta, l'ho fatta solamente per volere di mia madre). Mi trovo in un periodo della mia vita di confusione totale per quanto riguarda l'ambito lavorativo. Sono un tipo che pensa molto al futuro e a crearsi un'indipendenza anche economica che mi permetta di vivere in modo dignitoso e arrivare a fine mese, nonostante io viva con mio padre ho sempre lavorato e contribuito ad aiutarlo nell'affitto e nelle spese di casa anche quando lui più volte non voleva. Ho iniziato a 21 anni a lavorare nell'ambito della ristorazione partendo come cameriere, poi in vari bar e poi mi sono specializzato tramite un corso per diventare barman perché era quello che volevo fare e adesso sono 3 anni che lavoro in questo locale. In questo posto ho trovato una "seconda famiglia" che sono i miei colleghi, con loro ho ottimi rapporti, anche col datore di lavoro se non fosse per lo stipendio e il contratto che non mi appagano molto. Purtroppo un po' come tutti i datori di lavoro è molto "attaccato" ai soldi e se io dovessi pensare di andare a vivere da solo coi costi alti degli affitti e le spese che ci sono al giorno d'oggi non potrei farcela. Un altro pensiero che mi sfiora è che aldilà dello stipendio forse è il caso di provare a fare più esperienze lavorative anche per acquisire più competenze e crescere di più professionalmente, solo che sono un po' stufo della ristorazione e di essere "sfruttato" ovunque con contratti a "inganno" dove fanno tutti i loro interessi e mi rendo conto che anche dal punto di vista delle relazioni e amicizie il lavoro serale mi "penalizza" molto e non tutte sono disposte ad accettare un partner che lavora con determinati orari. Stavo pensando di cambiare "vita" e ricominciare, non ho mai fatto lavori d'ufficio, mi piacerebbe provare a fare qualche lavoro digitale/di informatica e fare il barman come secondo lavoro solamente il weekend come extra o occasionalmente per feste, catering ecc.. Ma ho veramente molta paura che sto facendo una scelta sbagliata e fallirò, che non mi troverò bene con i colleghi come lo sono ora, sento che è come se una parte di me se ne andasse con loro ma purtroppo la vita è fatta di scelte e di rinunce, ho paura che le cose non andranno a migliorare ma in peggio, e penso continuamente che il tempo scorre e non voglio arrivare a 30 anni con un pugno di mosche in mano o che non ho concluso nulla della mia vita e sarò costretto ancora a vivere con mio padre. Molti miei amici mi hanno suggerito di provare a lavorare e nel frattempo prendere una laurea in un ambito che mi piace, ma non so se ho ancora testa per studiare, ma penso che forse un pezzo di carta in più potrebbe farmi comodo. Sono veramente tanto confuso, non riesco a trovare la mia strada, ho tanti pensieri che mi affligono e non so come e da dove ripartire.

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Miglior risposta 25 AGO 2022

Buongiorno Daniel,
Capisco la tua frustrazione, purtroppo la vedo in molte persone della tua età, ma anche più grandi, che si sono trovate incanalate in un lavoro che non hanno scelto. Tu sei giovane, hai un lavoro e credo possa essere il momento per capire cosa desideri davvero fare, cosa ti permetterebbe di esprimere a pieno le tue passioni potenzialità e talenti. Focalizzati su cosa ti piace davvero, non solo su ciò che sai fare bene: le abilità si apprendono, non dimenticarlo mai, mentre costruisci la tua felicità.

Io resto a tua disposizione,
Buona giornata,
Federica Cantrigliani

Federica Cantrigliani Psicologo a Agrate Brianza

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28 AGO 2022

Gentile Daniel,
comprendo le sue preoccupazioni e il suo disagio ma la esorto a non scoraggiarsi.
Premesso che con la volontà e la determinazione si può fare qualunque cosa a qualsiasi età, se lei ha studiato ragioneria ritengo anche uno spreco non cercare un lavoro in cui poter utilizzare le competenze acquisite con questi studi fatti.
In alternativa, si tratta di riflettere con l'aiuto di uno psicoterapeuta preferibilmente esperto anche in orientamento al lavoro e career-counseling quali sono i settori lavorativi per i quali lei ha maggiore propensione non escludendo eventuali percorsi formativi.
Contemporaneamente è opportuno migliorare il suo livello di autostima ed ampliare il suo orizzonte di pensiero per non focalizzarsi troppo sul buon rapporto con i suoi colleghi attuali della ristorazione o sul timore di non trovare una partner se non fa un lavoro di ufficio.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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27 AGO 2022

Salve Daniel,
dev’essere davvero dura sperimentare questa situazione di sofferenza. Tuttavia la terapia è qui per questo: sciogliere tutti i dubbi e risolvere il problema, avendo a fianco un alleato per il suo cambiamento. Ha a disposizione uno spazio di ascolto tutto suo, non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Maria Giovanna Ginni

Dott.ssa Maria Giovanna Ginni Psicologo a Roma

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25 AGO 2022

Ciao Daniel, trovo che sia un aspetto molto positivo che tu abbia varie idee di sviluppo del tuo futuro professionale. Hai acquisito, con i tuoi tre anni di lavoro nella ristorazione, delle competenze professionali importanti, di cui forse non ti rendi conto pienamente o che almeno non hai valorizzato in ciò che hai scritto. Sono le così dette competenze trasversali ossia quelle che non tecniche, che riguardano la specificità del lavoro, ma che hanno a che fare con tutti i contesti lavorativi ( es. competenze comunicative con clienti e colleghi, problem solving, organizzazione e pianificazione del proprio lavoro, lavorare in gruppo, etc). Il bagaglio di queste competenze è tuo, fa parte del tua "borsa degli attrezzi". Hai capito che hai bisogno di altro, di fare un salto probabilmente, e certo questo comporta un rischio, il rischio di perdere quello che hai raggiunto, ma ciò fa parte della crescita, è comprensibile. Penso che sei davanti ad uno snodo e che tu abbia bisogno di focalizzarti sui tuoi obiettivi e sulle tue priorità, sia in ambito lavorativo che in quello personale. Magari sei un po' confuso, ma la confusione è un buon punto di partenza per esplorare percorsi più adeguati ai tuoi attuali desideri. La terapia può esserti di aiuto a riconoscere i tuoi traguardi, a focalizzare i tuoi obiettivi, a organizzare le tue risorse, a superare la paura dell'incertezza e a goderti l'esplorazione di questo momento di passaggio. Un caro saluto

Simona Galasso Psicologo a Roma

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25 AGO 2022

Buongiorno Daniel,
i sentimenti che prova sono più che legittimi, si trova in una situazione di “stallo”, mentre lei vorrebbe evolvere, ma il cambiamento inevitabilmente fa paura perché è ignoto e non del tutto prevedibile. Il consiglio iniziale che mi sento di darle è di ridimensionare tutto ciò che ha detto suddividendolo per piccoli obiettivi, che le permettano di vedere la situazione come maggiormente gestibile. Mi spiego meglio: se non ho mai corso in vita mia e voglio fare una maratona non decideró come primo allenamento di correre 42km, ma magari partirò da una camminata veloce e studierò un piano progressivo di allenamento. In questo modo avrò maggiori possibilità di sentirmi efficace e questo mi permetterà di sperimentarmi e mettermi in gioco ancora di più.
Spero di averla aiutata in qualche modo, sono disponibile per qualsiasi ulteriore confronto, anche online.
Nel frattempo le mando un caro saluto,
Dott.ssa Giulia Binatti

Dott.ssa Giulia Binatti Psicologo a Vigevano

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25 AGO 2022

Gentile Daniel, il mio suggerimento è di iniziare a mettere a fuoco ciò che piace a lei, capire quali sono le cose per cui sente di provare interesse e curiosità e da lì iniziare a pianificare in modo ponderato possibili alternative.

Il rischio è infatti quello di orientare le sue scelte non tanto su ciò che le piace quanto sulla paura (paura di trovarsi male con i colleghi, paura che i contratti siano sconvenienti ecc).
Un piano di azione per il futuro è importante infatti che abbia come base di partenza qualcosa che ci piaccia. Stessa cosa per la laurea. La laurea richiede perseveranza ed energia (l'età per mettersi a studiare è irrilevante se c'è interesse) e se qualcosa non piace diventa più difficile arrivare in fondo.
Chiaramente qualunque scelta faccia non è detto che si riveli sempre giusta o senza inciampi, il futuro non lo conosce nessuno e se si decide di cambiare occorre mettere in conto il rischio d'errore. Allo stesso tempo anche restare dov'è implica dei rischi perché ci sono comunque elementi di insoddisfazione che con il tempo potrebbero appesantirla. Per questo occorre partire da sé e usare come bussola ciò che ci piace e parla di noi, perché quello è un punto fermo.
Le suggerisco di intraprendere un percorso con un/a collega psicologo/ache si occupi di career counseling.
Un caro saluto, Luisa Fossati

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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25 AGO 2022

Buongiorno Daniel,
Da quanto racconta è una persona intraprendente e socialmente capace. Sono due ottime qualità per avanzare nella vita. È giovane e può ambire a ciò che meglio corrisponde ai suoi desideri. Il punto mi sembra sia proprio l’assenza di desiderio. Su questo è possibile lavorare in psicoterapia.
Resto ma disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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25 AGO 2022

Il problema di queste scelte è che comportano sempre una percentuale di rischio non calcolabile e "sapendo cosa lasciamo ma non cosa troviamo" vorremmo avere la certezza di fare il passo giusto. L'errore è concentrarsi sul possibile risultato piuttosto che sullo stato di malcontento ed insoddisfazione che ci spinge a cambiare. Non esiste scelta che non comporti il rischio di fallire (parlo di scelte importanti) ma fa parte delle regole del gioco. In più si può avere l'illusione di non poter rimediare. Non è così, se il risultato di una scelta non ci piace spesso è possibile cambiare ulteriormente. Comunque direi che passare per una fase intermedia in cui continua a fare il barman part-time ed intento si sperimenta in una nuova dimensione mi sembra un buon piano. All'università penserà dopo, come passo successivo. è bene non mettere troppa carne al fuoco ma andare avanti per gradi.

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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25 AGO 2022

Salve Daniel, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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