Mio padre rifiuta le cure e questo ci sta rovinando la vita
Salve a tutti,
mio padre è sempre stato per carattere irascibile e a volte aggressivo. Dopo il terzo TIA la situazione è precipitata: la salute è peggiorata anche a causa di altre patologie da cui è affetto, ha dovuto lasciare uno dei suoi lavori, si sono sovrapposti altri problemi in famiglia ed è entrato in una sorta stato depressivo. Siamo riusciti a convincerlo (a fatica) a rivolgersi a uno psichiatra che gli ha prescritto Xanax e Tavor ma questo ha risolto solo alcuni dei problemi. Nell'ultimo periodo è diventato più aggressivo e spesso violento soprattutto con mia madre: si va da piccoli gesti di stizza (comunque inaccettabili) come stringerle il braccio con forza fino ad episodi più allarmanti in cui ha afferrato mia madre per il collo lasciandole lividi e graffi. È come se in quei momenti fosse colto da un raptus, scatena tutta la sua rabbia e dopo mezz'ora chiede scusa, sinceramente pentito di quello che ha fatto. Fino a oggi, “ci è andata bene” visto che il risultato è stato “solo” qualche livido e tante lacrime da parte nostra, ma non possiamo aspettare che sia troppo tardi per correre ai ripari. Sono convinta che abbia bisogno di farsi curare anche attraverso la psicoterapia ma lui, che è medico, si fida poco degli altri medici e ancora meno di psicologi e psicoterapeuti, sostenendo spesso di non credere nei loro strumenti perché sono "tutte stronzate". Per farvi un esempio, qualche anno fa ha avuto un colloquio con la psicologa che seguiva mia sorella che voleva avere alcuni incontri per sostenerli in un momento difficile come genitori: mio padre in quell’occasione ha dimostrato tutto il suo scetticismo e la psicologa gli ha detto “se non crede nella psicologia, il nostro lavoro insieme sarà inutile, perciò può anche andare” e così è stato, mio padre non ci è più tornato. Purtroppo non dà retta a nessuno: quando ancora rifiutava le cure fisiche, volevo provare a convincerlo a fare una tac di controllo, cercando per quanto possibile di non farlo sentire malato, perciò ho detto solo “se in questi giorni che sono libera vuoi andare a fare la tac, ti accompagno volentieri” ma la sua risposta è stata “il medico sono io e so io di cosa ho bisogno, la tac non mi serve”, nonostante i suoi colleghi l’avessero vivamente raccomandata.
Questa situazione sta rovinando la nostra vita, la nostra famiglia e la salute mentale di tutti noi. Mia madre non è al sicuro ma non vuole lasciarlo perché malato (nonostante non lo ami più da tempo) e quando ha minacciato di farlo se non si fosse curato, lui ha detto che in tal caso le avrebbe distrutto la vita o si sarebbe ammazzato e questo, ovviamente, ci ha spaventato molto. Lei dice che era già successo, anche prima della malattia, che lui le alzasse le mani ma non le ho mai visto addosso segni così profondi di violenza e adesso questo pensiero non mi dà pace. Io vivo lontano e mi sento impotente, cosa posso fare? Come posso aiutare mia madre a convincerlo a farsi aiutare?
Vi ringrazio in anticipo per le eventuali risposte.