Buongiorno, scrivo qui per avere qualche consiglio o aiuto perché non so più come comportarmi. Mia sorella ha 40 anni e io 24, premetto che le voglio molto bene ma ultimamente vorrei solo evitarla, lei ha vissuto tante brutte cose nella sua vita e anche ora le cose non le stanno andando bene, però lei non ha mai voluto chiedere aiuto, né in passato né ora nonostante le sia stato consigliato non solo da noi che siamo la sua famiglia e dalla sua famiglia, ma anche dai medici. Si rifiuta totalmente.
Lei si confida con me su tutto, è come se fossi la sua valvola di sfogo e io giustamente l'ascolto perché è giusto che io lo faccia, però nonostante lei non lo faccia di proposito mi trasmette tanta negatività, ansia e angoscia, e sono perennemente preoccupata per lei, sono molto empatica e mi sento come se assorbissi ogni sua emozione e questo mi sta buttando giù. Il problema è che ormai mi sento come se fossi in dovere di "starle dietro" in ogni cosa, perché lei conta tanto su di me, ma io mi rendo conto che ormai non sto vivendo bene perché penso più a lei che a me e mi trovo a trascurare la mia vita o a sentirmi in colpa se faccio qualcosa che porta via del tempo per darle le mie attenzioni, mi sento la sua balia.
Sto cercando il più possibile di pensare a me e fare le mie cose, ma non appena lei chiama, io corro perché altrimenti mi sento egoista ad evitarla o a dire no.
Non so più che fare, non trovo più il mio equilibrio e vivo in questa spirale di ansia e preoccupazioni nei suoi confronti, vorrei vivere per me stessa e pensare alla mia vita..
Scusate la lunghezza e grazie dell'ascolto.
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25 NOV 2022
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Forse sua sorella non è consapevole di darle tanto malessere. Forse è proprio necessario che lei, con molto tatto, glielo confidi.
Le auguro ogni bene.
24 NOV 2022
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Buongiorno Winter.
Comprendo la sua difficoltà a stare in una situazione come quella che ha descritto, certamente è frustrante non sentirsi ascoltati e trovarsi a ricoprire un ruolo che non appartiene appieno. Se sia sorella si oppone così strenuamente a farsi aiutare, l'alternativa è che lei stessa, cara Winter, si faccia aiutare per poter essere il migliore sostegno per sé e per.sua sorella. Unə terapeuta breve strategicə può aiutare in questa situazione: per trovare strategie e risorse pernfar fronte alle richieste della sorella, senza perdere di vista la sua propria vita, i suoi desideri e bisogni.
Resto a disposizione per domande e curiosità, e la saluto cordialmente
Dr.ssa Maria Beatrice Brancati
24 NOV 2022
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Buongiorno
Capisco il suo voler aiutare sua sorella. Ma se questo la porta un non equilibrio , forse è meglio che gli dica che lei non è uno psicoterapeuta . E se vuole sfogarsi forse è meglio che vada da un professionista perchè lei non è in grado di aiutarla.
Forse potreste fare insieme un gruppo sulla Mindfulness che è una terapia che serve per accettare la vita così come è .
Ed avere consapevolezza. di ogni cosa che noi facciamo
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
24 NOV 2022
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Buongiorno Winter,
nella sua lettera è ben rappresentato il rapporto con una persona dipendente.
Sua sorella non sente la necessità di rivolgersi ad un professionista perché tanto c'è lei che la ascolta e la segue. Purtroppo, come lei sta sperimentando, la dinamica del rapporto toglie energia e libertà alla relazione e lei comincia a non stare bene. Credo che lei dovrebbe parlare di questo con sua sorella e credo che lei dovrebbe insistere molto affinché si affidi ad un professionista che riuscirà a stabilire con lei un legame dalla giusta distanza emotiva.
Potrebbe dirle che il rapporto con una persona seria e preparata l'aiuterebbe anche ad affrontare con più serenità, e quindi con più competenza, i problemi che nella sua vita sembrano non abbandonarla mai.
Le dovrebbe anche spiegare che la risoluzione dei rapporti di dipendenza è un compito evolutivo che proprio non si può evitare e che lei Winter non ha gli strumenti adatti per accompagnarla su questa strada.
Un'ultima osservazione: per grande che sia il suo affetto verso sua sorella lei , Winter, non può esimersi dal compito di proteggere la sua vita; abbiamo tutti una sola opportunità di vita, un viaggio solo, e non è giusto che qualcuno ce lo sottragga per vivere il suo.
24 NOV 2022
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Carissima,
Nelle dinamiche familiari, ciascuno di noi è chiamato ad un ruolo, ma talvolta capita che il ruolo che ci è stato in qualche modo affibiato non ci faccia stare bene poichè non tocca a noi svolgerlo. Penso che possa esserle utile ritagliarsi uno spazio per se stessa per comprendere come elaborare la sua preoccupazione ed, allo stesso tempo, tracciare un confine che le possa permettere di vivere la sua vita con benessere, ad una giusta distanza che le consentirebbe di trovare un equilibrio individuale e relazionale adeguato.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra
