Buongiorno.
Ho 31 anni, una situazione personale complessa poiché ho delle patologie autoimmuni che mi costringono a bilanciare le mie energie, ed i miei problemi sono iniziati quando ero incinta di mia figlia (che ora ha 3 anni) e mi sono trasferita nella città in cui vivono anche i miei suoceri. Mio marito e loro non hanno mai avuto rapporti facili ma, all’oscuro di tutta la situazione, ho accettato di abitare a 500 metri di distanza da loro.
Lei la tipica vampira emotiva, le maggiori emozioni che esprime sono rabbia e invidia. Con lei il rapporto è un continuo braccio di ferro, crede di essersi sposata lei col figlio e tratta me come quella che gliel’ha portato via tra insulti e dispetti di cattivo gusto. Il marito succube, ahimè, è morto un paio di settimane fa.
Ci sono stati litigi violenti in questi anni, aiutati dal vizio dell’alcol dei miei suoceri, che mi hanno allontanata e mi hanno fatto desistere dai tentativi di creare una situazione sana. Non ho interrotto definitivamente i rapporti per non far dispiacere mio marito. Mia figlia in questo tempo sempre a disagio, solo con mio immenso sforzo sono riuscita a farle giocare qualche volta insieme senza che la soffocasse di cibo o abbracci che mia figlia non voleva tanto da piangere a pieni polmoni.
Ora, rimasta vedova, vede nel figlio il sostituto del marito e cerca di mettere zizzania tra bugie e dispetti.
Ho cominciato ad avere attacchi di panico stritolata tra i sensi di colpa di mio marito per la madre neo vedova e il dolore che mi provoca il vederla ore e ore più volte a settimana.
Ormai anche gli estranei si accorgono che nel modo in cui mi guardia si evince un sentimento quasi di odio.
Non so più cosa fare se non gridare aiuto, cosa che sembra infastidire più che altro mio marito ritenendola insensibilità.
Sto valutando di troncare i rapporti e di lasciare libero mio marito di frequentarla, senza però nostra figlia.
Cosa posso fare? Ci sono altri modi per gestire questa situazione?
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1 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 8 persone
Buongiorno StellaAzzurra,
mi spiace per la difficile situazione che sta vivendo, sento dalle sue parole che c'è molta sofferenza.
Ciò che descrive sembra essere confermato, a quanto riporta, anche da suo marito che si trova evidentemente in difficoltà dovendo intermediare tra due donne importanti della sua vita madre e moglie. Lei sembra aver tentato degli approcci con la suocera ma tra la dipendenza da alcol, la vedovanza e l'invidia e odio che dice di riportare nei suoi confronti sembra non aver ottenuto alcun risultato positivo. Se la relazione con la suocera è tossica la soluzione è allontanarsi. Poi sarà suo marito a decidere se frequentare o meno la madre, questa sarà una decisione che spetterà a lui. Lei StellaAzzurra deve trovare uno spazio dentro e fuori di sé per poter esprimere le sue emozioni e gestire gli attacchi di panico che riporta di avere. Un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale l'aiuterà sicuramente a gestire la situazione che al momento sembra non riuscire a controllare.
Un caro saluto.
A disposizione anche per un consulto online.
Dott.ssa Federica Bonivento
4 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno StellaAzzura,
da quello che scrive mi manda capire un dato: come va la relazione tra lei e suo marito. Probabilmente in questo ultimo periodo le circostanze di vita hanno fatto sì che la vostra coppia non si fortificasse tanto quanto la relazione tra madre e figlio; le consiglierei di ricominciare da questo punto per valutare il da farsi!
Rimango a disposizione
Dott.ssa Vincenza Cetrangolo
4 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve, immagino una confusione di spazi e confini. Credo proprio questo sia il punto di partenza, individuare gli spazi e individuare anche i sensi di colpa che ne ricavano. A partire dalla coppia coppia per allargare alle vostre famiglie d'origine.
Le auguro il meglio
A disposizione
Dott.ssa Fabiana Marra
4 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve,
la situazione che descrive è molto delicata e il modo in cui lei si sente esprime un bisogno urgente di aiuto. Da quello che scrive sembra che molte tensioni in famiglia ci fossero già prima della nascita della bambina e questo implica che per molto tempo lei ha vissuto con sofferenza questo rapporto con sua suocera, il quale rappresenta per lei una grande questione, ma non è su quello che fondamentalmente dovrebbe focalizzarsi. Tale relazione andrebbe approfondita ma è importante soprattutto focalizzarsi sul suo modo di essere nei confronti di questa persona, e questo non può prescindere dalla relazione che lei in quanto moglie ha con suo marito: lei dice di aver continuato a "sopportare" per non recare dispiacere a lui, il quale reputerebbe insensibile la sua insofferenza, dunque sarebbe importante approfondire la qualità del legame con suo marito e poi anche con la sua famiglia.
Non affronti tutto questo da sola, può richiedere il supporto di un professionista che le possa stare accanto e la possa aiutare a orientarsi e a ritrovarsi per poi capire cosa fare.
Io sono a disposizione, anche online.
1 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile utente,
lei dice di aver accettato di abitare vicino ai suoceri perchè ignara della situazione; ora però la conosce e non può farsi carico nè dei sensi di colpa di suo marito e nemmeno subire le vessazioni della suocera se non a rischio della propria salute psicofisica.
Pertanto è necessario un confronto pacifico ma chiaro e assertivo con suo marito e sarebbe opportuno per entrambi l'aiuto psicologico di una terapia di coppia.
In alternativa, poichè è prioritaria la sua serenità per il benessere suo personale e di conseguenza per quello della bambina, l'ipotesi da lei considerata di troncare i rapporti con la suocera mi sembra giusta e adeguata.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
1 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile utente,
è possibile lavorare sul vissuto legato alla situazione che sperimenta all'interno di un percorso psicoterapico che possa sostenerla e guidarla nella gestione delle emozioni.
Gestione che non vuol dire "rompere, tagliare" quanto piuttosto "stare" in quello che si ha.
Tagliare non è la soluzione quanto piuttosto, fare un lavoro più complesso di esplorazione su di sè o insieme al suo compagno, nella possibilità di tutelare vostra figlia da un malessere che ci può essere e vi portate dietro e che nel momento, potrò solo danneggiare tutti e allontanarvi dalle vostre, vere emozioni.
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara, Dott.ssa Sonia Simeoli
1 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno StellaAzzurra,
comprendo la situazione che sta vivendo e come sia difficile per lei trovare un modo per risolvere questo disagio.
Credo che per poterla aiutare a trovare la strada migliore da seguire, sia molto importante per lei potersi rivolgere ad un professionista in uno spazio a lei dedicato in cui poter esprimere le proprie emozioni in assenza di giudizio.
Rimango a disposizione anche per una consulenza online
Buona giornata
Dr.ssa Laura Chiuselli
1 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara StellaAzzurra, mi dispiace per la sua situzione, dai vissuti raccontati emerge la sua sofferenza per ciò che sta vivendo.
Un lavoro su se stessa potrebbe esserle utile per elaborare le emozioni legate a questo particolare periodo della sua vita, magari lavorando anche con suo marito.
Resto a disposizione.