Mancanza di empatia? Forse sono narcisista?

Inviata da Antonio · 24 ago 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, chiedo pareri su una situazione che mi attanaglia. Ho 24 anni, sono un tipo molto tranquillo, un po' timido e ansioso pieno di dubbi e paure in alcuni casi. E' da un po' di tempo che noto dei cambiamenti in me: sono diventato un po' più irascibile - non mi arrabbio mai, però ora mi danno fastidio molte cose - e sono un po' crudo nei modi. Ho una piccola cerchia di amici, a livello sociale non credo di avere problemi però alcune volte ho scarsa voglia di uscire, di incontrarmi con i miei amici e starmene a casa. Altre volte invece no.

Veniamo al quesito: ho paura di essere privo di empatia e narcisista. Ora non so bene quali sono i tratti tipici per evidenziare queste due problematiche però vi fornisco degli spunti magari utili: alcune volte piace mettermi in mostra, non tanto dal punto di vista estetico quanto più dal punto di vista materiale ossia se so fare qualcosa bene mi piace farlo vedere agli altri e riceverne i complimenti, se ho qualcosa di bello a livello materiale (non so una casa, i miei vinili) mi piace invitare gli amici e creare atmosfere a livello sociale belle dove si può ammirare quello che ho. Ho poi notato che quando qualcuno fa dei complimenti/apprezzamenti ad un'altra persona, magari un mio amico/mia amica, e io sono lì mi sento escluso o comunque non apprezzato. Specialmente se stiamo facendo delle cose insieme, dei lavori ad esempio.
Però al contempo ho notato un'altra cosa: una sera, mentre facevamo una cena tra amici e io e un mio amico eravamo gli addetti ad una preparazione (e ce la siamo cavata molto bene), siamo usciti dalla stanza e ci hanno fatto un applauso/dei complimenti però io ho quasi avvertito una sorta di timidezza, molto lieve. Ho ringraziato però non ho dato peso alla cosa.
Poi, ripeto, non sono un tipo che racconta storie grandiose (mi è capitato di enfatizzare qualche rara volta) o specchiarmi continuamente per dirmi quanto sono bello.

per quanto riguarda l'empatia, bene qui è come se io non avessi tale qualità: io chiedo conforto ai miei amici però quando un mio amico vuole confidarsi sento un po' di pesantezza nell'ascoltare/leggere i messaggi che mi scrive. O alcune volte in casa con mia madre nonostante io sia attaccato a lei rispetto a mio padre. O quando qualcuno si confida con me, io comincio a sbadigliare, ma questa cosa dello sbadiglio lo avverto sempre quando esco la sera con amici dopo cena soprattutto (mettiamoci pure l'insonnia).

Non sono in grado di dare consigli e ogni qualvolta parli è come se in realtà io stessi forzando la mia capacità di ascolto e comprensione. Persino le notizie di cronaca nera mi lasciano indifferente mentre mia madre, ad esempio, alcune volte si commuove.
L'unica nota sensibile che ho è quando magari ascolto musica e c'è qualche brano che può farmi venire la pelle d'oca oppure farmi lacrimare.

Non capisco più cosa mi stia succedendo, forse è la continua ansia/stress + insonnia, i continui dubbi su chi sono magari non aiutano e mandano in confusione la mia mente.

Spero di ricevere dei consigli, fermo restando l'intenzione di parlare con il mio psicologo non appena ritornerà disponibile...

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Miglior risposta 25 AGO 2023

Buongiorno Antonio,
grazie per averci parlato di lei e dei suoi timori, immagino che non sia stato facile parlare di sè in modo tanto onesto. Purtroppo questa sede non è adatta alla restituzione di una diagnosi, che comporta un processo di valutazione con un professionista. Questo processo porta a comprendere profondamente il funzionamento della persona e cosa comporta nella sua vita, oltre a dare un nome a un disagio se questo è presente.
Quello che mi colpisce è però questo suo bisogno: provi a chiedersi perchè per lei è così importante e cosa significherebbe riceverla. La invito a riflettere, non tanto sull'etichetta a cui può appartenere il modo in cui vede e abita il mondo e sè stesso, ma piuttosto a cosa questo comporta per lei e come influsice sulla sua vita: le causa disagio? Se sì, in quali situazioni? sente che questo la mette in difficoltà nelle relazioni o sul lavoro? Di che tipo di difficoltà/problemi si tratta? è sempre stato così o questo si sta verificando da un momento preciso?
Quest'ultima domanda nello specifico si riferisce al termine "narcisista", che lei ha utilizzato per provare a descriversi. La personalità, non solo narcisistica, in quanto modalità caratteristica della persona di stare al mondo, è qualcosa che ci accompagna durante tutta la vita, non da un momento in poi. è possibile che questa in un certo momento ci causi disagio e sofferenza perchè alcune modalità di leggere e rapportarci con noi stessi e il mondo non sono funzionali, ma ci procurano problemi. Tuttavia molti tratti sono propri di tutte le persone: quello che le rende uniche è il fatto che questi siano presenti con una diversa intensità. Quindi è possibile che alcuni tratti definiti tipicamente "narcisistici" siano comuni a più persone diverse tra loro, e che ognuna li viva in maniera differenti.
Per quanto riguarda l'empatia, si tratta della capacità di comprendere cosa prova l'altro, non è il solo ascolto o dare consigli. è un'abilità che può essere allenata e la vicinanza all'altro può essere dimostrata in tanti modi diversi. La invito quindi a riflettere su questo: che cosa mi mette in difficoltà nel prestare attenzione ai problemi dell'altro? che cosa provo quando gli altri parlano di loro stessi? sento di dover trovare una soluzione ai loro problemi? perchè? è questo che mi stanno chiedendo o sono io che sento di doverlo fare? se volessi aiutarli, potrei farlo in qualche altro modo?

Spero di esserle stata utile. Ad ogni modo, se dovesse sentire che le sue difficoltà le causano disagio eccessivo e problemi in diversi ambiti della sua vita, la invito a contattare un professionista. Resto a disposizione per colloqui anche online.
Buona giornata,

dott.ssa Alessandra Castellani Mencarelli

Dott.ssa Alessandra Castellani Mencarelli Psicologo a Codogno

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25 AGO 2023

Buongiorno Antonio, non credo che lei sia narcisista, semplicemente ha bisogno di attenzione e considerazione. Probabilmente, è così perché ha bisogno dell'attenzione altrui per sentirsi vivo, riconosciuto e per rispecchiarsi nell'altro.
Le sue difficoltà di ascolto sono probabilmente dovute al fatto che quando gli altri catalizzano l'attenzione, la distolgono da lei facendole sperimentare emozioni disforiche e senso di vuoto.
Il vuoto psicologico però non può essere riempito di semplice ammirazione altrui, è necessario riscoprire dentro di sé significati, emozioni e sentimenti.
Un buon punto di partenza credo siano le canzoni che la fanno commuovere. Segua i temi di quelle canzoni e i ricordi ad esse associati. Scoprirà una ricchezza di sentimenti che la farà sentire appagata, meno bisognoso della considerazione altrui e maggiormente in grado di prestare attenzione agli altri.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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25 AGO 2023

Buongiorno Antonio, sicuramente parlarne con il suo psicologo è importante anche perché immagino stiate facendo un percorso con al centro questi temi. Ciò che descrive potrebbe essere una difficoltà a sintonizzarsi a livello emotivo e a regolare poi la relazione (...) non necessariamente una mancanza di empatia. Si prenda cura di sé e ascolti ciò che le sta accadendo con premura. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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