Ho avuto a che fare con un narcisista?

Inviata da Wallflower · 21 giu 2020 Terapia di coppia

Buongiorno,
La mia storia parte ben 4 anni fa, quando, per un'amicizia comune, conosco un ragazzo. Inizialmente, già non mi fidavo molto sapendo già qualcosina sul suo conto ma lui, anche quando non rispondevo al telefono, si mostrava volenteroso di conoscermi e continuare la conversazione e io gli rispondevo. Piano piano è riuscito a farsi strada nella mia vita anche grazie alle volte che ci siamo visti in gruppo subito dopo esserci conosciuti. Parlavamo molto, era molto presente, molto dolce nonostante io tenessi sempre un occhio aperto. Dopo qualche mese con altre due mie amiche scoprimmo che scriveva a tutte le stesse cose spingendosi oltre all'amicizia. Discutemmo ma lui chiuse con le altre due e fece di tutto per recuperare la mia fiducia e il rapporto con me. Si mostrava molto dolce, molto attento, molto presente e mi disse anche che non si aspettava di affezionarsi così tanto a me e che si confidava con me più di quanto facesse nella sua vita anche con sua madre e suo fratello, con cui è molto legato ma nel frattempo comincia a parlare male anche delle altre due ragazze. Tutto procede a gonfie vele per qualche altro mese: eravamo unitissimi, mi cercava spesso, parlavamo molto volentieri entrambi, non litigavamo mai ma discutevamo delle cose su cui era necessario, era molto disponibile e premuroso e io avevo cominciato a fidarmi ciecamente del fatto che ci tenesse anche perchè ero in un periodo delicato e mi è stato molto vicino. Mi aspettava impaziente dopo scuola, mi scriveva sempre buonanotte e buongiorno, ci teneva a essere presente e che parlassimo, ci teneva a sentire il mio parere, lo aspettavo dopo gli allenamenti, lo aspettavo dopo lavoro, gli mancavo spesso, era estremamente premuroso e pieno di attenzioni. Mi diceva cose molto molto importanti sentimentalmente e anche molto autentiche, tant'è vero che non dubito che in questo primo periodo ci tenesse davvero. Mi chiese anche più volte di vederci ma c'era qualcosa che mi frenava. Dopo circa 7 mesi lo noto molto distante e non riuscivo a capire perché. A quel punto avevo già accettato di uscire ma lui sembrava svincolarsi in strani modi e sembrava molto più freddo di prima, molto meno attento. Penso che forse ero io allucinata, che era normale che magari non fosse come all'inizio o comunque si giustificava con la stanchezza data dai disumani orari di lavoro. Qui siamo ad aprile. Da aprile a luglio ho cercato in tutti i modi di capire, di parlargliene, di scherzare, di essere dolce. Nulla. A luglio dopo avermi lasciata nel visualizzato con dei cuori noto che aveva messo uno stato mano a mano con una ragazza al ché capisco che è fidanzato. Mi arrabbio e lui non fa altro che dirmi "è colpa tua, se mi avessi fatto capire magari c'eri tu al suo posto" e cose del genere (sapeva benissimo quello che provavo anche io nonostante facessi la misteriosa per scherzo). Passo dei mesi orribili, tormentata dal senso di colpa, dalla delusione, dal dispiacere finché arriva settembre e mi scrive la sua ragazza. Insieme scopriamo che stavano insieme da un anno ovvero che era sempre stato fidanzato nel mentre che succedeva tutto ciò che ho scritto con me. Ci chiudo. Non ne voglio più sapere nulla e sto molto meglio. Loro continuano a stare insieme nonostante lei volesse lasciarlo ma si lasciano dopo 5 mesi circa. Dopo due mesi che si è lasciato con la ragazza ci risentiamo. Si scusa per cose terribili che mi aveva detto ("se mi rovini ti rovino" "stai zitta che fai un favore al mondo" quando temeva raccontassi le cose alla sua ragazza la quale mi disse anche che nei mesi in cui era stra dolce con me trattava male lei ed era distante). Lui dice che vuole recuperare il rapporto. Io esitavo ma dall'altra parte sentivo un po' di tenerci ancora. Non sentivo rancore. Come avevo già detto, io volevo solo le scuse e poi avrei tranquillamente lasciato da parte il rancore. In più, seppi che quando avevamo chiuso non negò tutto con la sua ragazza ma anzi le disse che si era affezionato molto. La cosa mi lasciò sorpresa perché mi aspettavo che negasse. Propongo di non sentirci con la stessa frequenza di prima (tutti i giorni) ma solo ogni tanto quando voleva chiacchierare un po' e che io non l'avrei cercato. Mi cercò lui, tutti i giorni. Ricominciammo a parlare anche se percepivo che qualcosa era cambiato ovviamente. E da parte mia vivevo nei dubbi e nelle paranoie cercando di fidarmi ancora. Ci vedemmo anche due volte e mi propose di vederci una terza che poi però non si fece e mi insospettì. Perse una persona importante nella sua vita e per questo lutto non ci vedemmo per altri 3 mesi quando mi propose di vederci ancora. Arriva quella mattina ma lui, senza dire di non vederci, cerca palesemente pretesti per mandare all'aria tutto. Mi dice chiaramente di no solo quando sono nel suo paese giustificandolo con "non so quanto stanno via i miei" e cercando ancora di farmi sentire in colpa per una frase detta il giorno prima quando non rispondeva a quale fosse la sua via per vederci, rispondendo talvolta con battute, talvolta con cose che non c'entrava nulla, sviando sempre la risposta. Dopo due giorni confessa: mi disse che ci avevo visto bene, che quel giorno stesso aveva visto un'altra ragazza conosciuta una ventina di giorni prima (quindi quando si è organizzato con me già stava cominciando una storia con lei). Mi disse anche che aveva ancora in mente la sua ex sopracitata. Ci rimango malissimo. Mi sento tradita, delusa, allo stesso tempo so che per me è una persona speciale e soffro della situazione. Dopo una settimana stanno già insieme. Cominciamo dure litigate ma continua a dire che ci tiene anche lui a me e io confusa da lui non sapevo cosa fare. Dopo un primo periodo comincia a trattarmi male e dirmi che non sono nessuno e rispondere a monosillabi alle mie domande e alle mie riflessioni, ovvero a lasciare le mie domande senza risposta. Continuo a parlargliene. Discutiamo finché dopo 3 mesi si lascia anche con quella ragazza. Comincia di nuovo a tornare dolce con me e a dimostrarmi che ci tiene dopo che manco 3 giorni e si è preoccupato per me. Passano due mesi e ricominciamo a vederci. Prima uscita e dopo qualche giorno già litighiamo di nuovo: la sua seconda ex era all'ospedale ed era andato a trovarla. Il problema per me non stava qui ma nel fatto che cominciò a dirmi "beh ma non ho mai detto che lei mi è indifferente ma allo stesso tempo penso ancora all'altra mia ex" e dopo un po' smentendo e dicendomi che se solo avessi fatto una cosa forse tra noi sarebbe andata diversamente. Continuiamo a vederci, da marzo a dicembre. Mi chiese anche di andare in piscina con lui è un collega quindi non mi nascondeva più ma poi pioveva e quindi non si fece più nulla. Entriamo anche in intimità in queste uscite dopo che io mi accerto di non essere per lui solo corpo. Mi rassicura. Continua a chiedermi di vederci ma io ho ancora una mancanza di fiducia per cui mi insospettisco a tutto e mi insospettisce anche che a volte lo percepisco distante e vedo che mi chiede di vederci a intervallo di un mese a parte due volte che propose due giorni vicini. Siamo a dicembre dell'anno appena trascorso, ci vediamo ed entriamo in intimità. mi dice che è stato bellissimo, quando le altre volte non si sbilanciava (altro motivo di dubbio). Tra le tante cose mi dice anche che a capodanno i suoi amici vogliono ragazze per provarci ma lui no. Sta bene così e non ha bisogno di fare certe cose. Arriva il 30 dicembre. I miei amici erano partiti. Avrei fatto il capodanno da sola ma mi invita aggiungendo però "non so se faccia per te e la tua amica perché sarò fuori e farò il coglione, e sia che io stia parlando con una, sia che me la stia facendo non voglio scenate". A quel punto sbotto e ovviamente non vado. Attento la notte tremenda di capodanno. Messo alle strette, ammette che è successo. Ricado in una tristezza profonda senza appettito, senza voglia di far nulla, con fatica a parlare e voglio starmene solo da sola. Continua a rassicurarmi, "ci tengo nonostante quello che è successo". Lo bombardo di domande ma le risposte di alcune mi fanno stare ancora peggio. Dice che ci aveva provato ad avere qualcosa con me ma non era mai sicuro al 100%, non scattava la scintilla. Non era motivato a vedermi più di una volta al mese. Ha paura che mia sorella e la mia amica che conosceva anche lui pensino che sia una brutta persona. Ma per qualche giorno è dolce, mi risponde a tutte le domande (cosa che non fa spesso perché odia le domande e non risponde quasi mai, non ama ricevere domande "scomode"). Mi rassicura, mi dice che non è colpa mia, che non mi manca nulla rispetto a lei, che sono solare come lei, simpatica come lei, mi laureerò come lei lo è già (ha 4 anni in più di lui). Mi dice che ci tiene a me, che ho un grande cuore che a volte mi porta oltre il limite (litigate impulsive per la mia mancanza di fiducia verso di lui e la mia paura che non ci tenesse che trovava risposta sempre nei suoi monosillabi senza senso, lasciandomi senza risposte e peggiorando la situazione anche se poi, puntualmente, chiedevo scusa io per la reazione esagerata e confidavo che mi dispiacesse e il perché mi sentivo così è come mi sentivo). Mi dice che sono così intelligente e comprensiva e poi cado in stupidate. Mi dice che sta cercando in ogni modo di non farmi soffrire, non dicendomi neanche quando la vede e cercando di parlarmi in modo adeguato di lei. Mi dice che ha solo cose belle di me, che quando ci vedevamo parlavamo un sacco, che ci sarà sempre per me come amico. Mi supplica di parlare perché così sembra che non ci conosciamo neanche e gli dispiace. Dispiace anche a me ma mi sento bloccata e molto arrabbiata, non so cosa dirgli e gli chiedo di venirmi incontro. Anche con questa ragazza si mette insieme dopo 1 settimana ma vedo una complicità diversa che mi sconfortata ancora di più. Dice che gli piace il suo modo di pensare, di vivere, che si sono aperti molto, che è molto matura. Il telefono si rompe. Manco qualche altro giorno e quando torno, diventa cattivo e aggressivo come le altre volte rispondendomi male, a monosillabi o incolpando me. Io dal canto mio continuo a sentirmi bloccata, a continuare a sfogarmi e ripetere sempre le stesse cose, i miei pensieri, le mie paure. Gli chiedo di vederci per parlarne, se posso chiamare ma non posso fare nessuna delle due. Mi diceva che ci rimaneva male delle cose che dicevo, dicendomi che gli dicevo cose cattive e che non era bello farmi stare così, che dovevo andare avanti, che non dovevo fare la vittima. Arriva però un giorno in cui lui è fuori con la sua nuova ragazza e io, in modo tranquillo gli rispondo al telefono dicendo "ti lascio tranquillo con lei", lui deve averla presa come una provocazione e mi risponde "..", io penso che ci sia rimasto male e gli dico "se resto non va bene, se vado via non va bene, lo stavo facendo per te, io non so davvero più cosa fare"
La mattina dopo mi dice 'contenta? Per colpa tua ci ho litigato" perché aveva letto quel messaggio e si era insospettita ci fosse stato qualcosa. Lui il giorno subito dopo capodanno però mi disse che lei sapeva tutto quindi mi sembra strano si sia insospettita per un messaggio del genere, da qui ho concluso che lei non ne sapesse nulla. Mi tratta in maniera superficiale tutto il giorno finché la sera mi dice "sono al limite" "forse è meglio lasciar perdere per un po'", io accetto anche se gli chiedo di non chiudere in quel modo, a "ok" e indifferenza. Gli chiedo se mi odia e mi dice di no, se gli sto antipatica e mi risponde "boh, semplicemente sono al limite, non posso rischiare di rovinare una cosa che mi fa stare bene per determinate cose". Tempo prima mi aveva detto che lei stava per andare a convivere e usciva da una storia da cui aveva sofferto ma mi chiedo perché solo con lei capisce che la mancanza di fiducia fa soffrire e credo sia per quello che si insospettiva.
Dopo quel giorno in cui chiudiamo lo risento due giorni dopo perché sento forte la mancanza, nello scrivergli mi fa male ancora una volta la sua indifferenza, mi risponde tutto il tempo a ok boh mah e mi ripete "ti ho già detto cosa penso sia più giusto per ora". Ne ho parlato con la sua prima ex che mi raccontò che si erano sentiti per le condoglianze qualche mese prima e lui ancora le diceva che gli mancava, che la voleva, che avere qualcuno affianco in quel momento sarebbe stato bello ma era solo mentre a me disse che nessuno aveva fatto le cose che avevo fatto io per lui per aiutarlo a superare il lutto e a stare meglio e che gli ero stata molto vicina, che si erano sentiti solo per le condoglianze e basta (me l'ha detto solo perchè sapeva che ci sentivamo ogni tanto). Ora è passato qualche mese e sento gradualmente di essermi ripresa. Mi ci sono messa con determinazione, convincendomi che dovevo passare oltre è che dovevo superare anche la rabbia, voglio che comunque rimanga il bene che ci è stato e ci sono quasi riuscita del tutto se non è per quelle ricadute periodiche in cui ci penso troppo. Chiedo scusa per la lunghezza ma non volevo omettere dettagli che potevano essere rilevanti per capire bene. Quello che mi chiedo è, se io ho avuto a che fare con un narcisista? Lo ritrovo nel suo desiderio di avere più donne intorno, nel fatto che si incattivisce a dismisura quando viene messo in discussione, nelle sue menzogne patologiche usate con me, con la sua ex e con un'altra sua ex e con altre due amiche.
Inoltre mi chiedo spesso se ci abbia tenuto davvero o se ero solo un passatempo e una persona indifferente per lui. Se gli rimangono ricordi positivi di me e nutre nonostante tutto ancora stima. Mi dispiace aver chiuso così ma non ho potuto far altro che accettarlo anche per stare meglio, per questo ho preferito anche non conoscere altre persone sentimentalmente che volevano ma perchè volevo concentrarmi solo su di me. Lo trovo narcisista anche nel suo bisogno di sentirsi apprezzato, di sentire complimenti e attenzioni e far sempre ricadere la colpa su di me anche quando era palese che dipendesse da lui la situazione. Insomma, ho notato che dopo che ha sofferto per la sua prima ex cerca di concentrarsi sulla sua ragazza finché è preso e non come prima che aveva altre ragazze da cui cercava attenzioni ma mi chiedo se davvero sia possibile un cambiamento così repentino. Sono felice per lui, davvero. Allo stesso tempo però il fatto che con la sua attuale ragazza mi sembri così fiabesco dall'esterno e non riscontri gli stessi problemi miei e delle altre ragazze che hanno avuto a che farci e che l'hanno conosciuto mi fa sentire in un certo senso "responsabile" del fatto che si è rovinato il nostro rapporto e che non è il carattere di lui. Insomma, mi viene il dubbio che siamo tutte noi con cui ha seguito lo stesso copione che abbiamo causato quei suoi comportamenti (preciso che penso di lui che abbia anche tanti altri pregi, non sono rimasta per bisogno ma perché realmente gli volevo bene e apprezzo molto altri suoi aspetti rari da trovare). Di lei dice che è speciale perché non si trova facilmente una ragazza che va allo stadio e segue la sua stessa squadra oltre alle altre motivazioni sopracitate. Dice che era il meglio che poteva trovare ma è la stessa frase che ha detto a me e anche alle altre. Mi chiedo anche se i miei atteggiamenti dovuti alla sfiducia abbiano fatto in modo di farmi odiare e gli abbia dato modo di pensare che sono una brutta persona e togliere valore anche al periodo passato insieme. Non so, queste domande ogni tanto tornano nella mia mente.

Ringrazio in anticipo chiunque mi risponderà
Buona serata!

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Miglior risposta 21 AGO 2020

Gentile Wallflower,
la risposta alla sua domanda finale del lunghissimo racconto fatto può essere affermativa.
Quindi si può evincere che lei ha avuto effettivamente a che fare con un narcisista ed essendo insicura e con bassa autostima è stata al suo gioco trascinandosi questa relazione per quattro anni.
E' significativo che tuttora lei sia ancora preoccupata di essere giudicata negativamente da questo ragazzo e di sentirsi in colpa nonchè responsabile della fine della relazione.
E' importante che lei intraprenda un percorso terapeutico per non rischiare di sprecare altri anni preda di qualche altro narcisista.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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