Salve,sono una ragazza di 30 anni, ho un lavoro precario a tempo determinato e vivo per una serie di problemi economici ancora con i miei genitori. Ho una situazione famigliare alquanto complessa,ho una fratello disabile di 34 anni che ha bisogno costante di assistenza,mia madre vive per lui da quando è nato,ha sacrificato tutta la sua vita per lui. È una donna che in passato ha sofferto di depressione, è sempre stata molto opprimente ma ultimamente la situazione sta degenerando. Io mi sto ritrovando in quest'ultimo anno a passare poco tempo in casa, magari le ore in cui non lavoro stiamo insieme,poi vado a lavorare e dopo che finisco mi vedo con il mio ragazzo per tre/quattro ore. Questo succede ogni giorno, perché è l'unico momento in cui possiamo vederci. Tutto questo fa andare fuori di testa mia madre, è diventata aggressiva e quasi cattiva nei miei confronti. Ogni volta che esco mi accusa di non esserci mai,di non seguire la casa,di non aiutarla. Mi accusa di essere menefreghista,riesce a fare leva sul mio senso di colpa,che negli anni ha creato lei stessa,verso mio fratello. Io non so più come parlarle,ho provato a spiegarle che son grande e che le cose che faccio son perfettamente normali,ma per tutta risposta mi ha urlato di andarmene di casa.Minaccia che fa ben consapevole che non lascerei mai lei e mio padre a badare da soli a mio fratello. Vorrei solo sapere come riuscire a farle capire che anche io ho bisogno di ritagliarmi una vita mia,che questo non significa che li abbandonerò. Grazie
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14 LUG 2023
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Cara Bina,
Mi dispiace per questa situazione.
Penso che sua madre si stia rendendo conto di avere una figlia di 30 anni che prima o poi deciderà di farsi una vita, giustamente. Potrebbe usare, anche inconsapevolmente, questo suo tentativo di farla sentire in colpa per ritardare il momento in cui se ne andrà. Non considerando però che questa modalità potrebbe non funzionare ma creare altri problemi, come in effetti sta accadendo. Nella vostra zona ci sono associazioni di riferimento per la patologia di suo fratello? Perché spesso offrono un supporto psicologico anche per i caregiver (chi si prende cura del malato). Penso che potreste trarne beneficio anche per la comunicazione tra lei e sua madre.
Spero di esserle stata utile.
Un caro saluto
13 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Bina, le consiglio di farsi aiutare da uno psicoterapeuta familiare per iniziare ad immaginare uno svincolo dalla sua famiglia. Comprendo il malessere che prova nel vedere che sua mamma non la capisce, e non la supporta in questo delicato percorso, ma siamo noi a dover tentare di essere felici, di crescere ed evolvere. Una persona che soffre di depressione o che ne ha sofferto, riesce a mettere in moto dei meccanismi per cui gli altri la deluderanno sempre, non è colpa sua Bina, è un sistema complesso in cui si muove ognuno con le sue caratteristiche.
Spero rifletta sulla possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia familiare.
Cari saluti
Dott.ssa Valentina Borsari
13 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno
Comprendo la sua situazione, come la situazione di mamma che è rimasta traumatizzata per avere avuto un figlio disabile.
Cerchi di aiutarla per la casa così si sente considerata. E per lei cerchi di avere un lavoro stabile in maniera tale da potersi fare una vita
Dica alla sua mamma, che i figli non sono dei genitori, ma della vita. Anche se ci mettono al mondo , il loro compito è quello di farci rendere delle persone consapevoli e responsabili, delle persone adulte, con valori ed etica.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma di
13 LUG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve,
La situazione familiare si sta complicando perché i suoi genitori forse avvertono la stanchezza di affrontare il disagio di suo fratello da soli. Perché mi sembra di capire, da quello che dice, che non ci sono altre risorse di aiuto per suo fratello tranne voi familiari. Questo mette a dura prova un nucleo familiare. Le consiglio di non rinunciare ai suoi spazi di autonomia, anzi di conquistarne pian piano sempre di più, intendendo con questo anche e soprattutto il livello interiore psichico individuale. Però lei può aiutare sua madre, in particolare, a creare una rete di sostegno altra che pian piano si inserisca nel complesso sistema di aiuti richiesto in tal caso. Ad esempio l’attivazione di un’assistenza domiciliare sarebbe opportuna o l’inserimento di suo fratello, se possibile, presso un centro diurno riabilitativo pubblico o legato ad una cooperativa di servizi alla persona, che alleggerisca sua madre per un segmento della giornata. Anche suo fratello potrebbe molto beneficiarne per la dimensione del condividere altre esperienze fuori dal contesto familiare. È possibile che la rabbia che sua madre rivolge verso di lei sia un risultato del sentirsi impotente di fronte al carico di accudimento. Alleggerire il sistema familiare consentirebbe la creazione di nuovi spazi per tutti.
Dott. Pietro Salemme
