Lasciata 5 mesi prima del matrimonio

Inviata da Adele · 19 feb 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno,
Cercherò di essere breve per quanto possibile nel mio racconto.
Oggi io 35 anni, lui 41, insieme da quasi 7 anni.
Provenienti entrambi da storie lunghe, ci conosciamo e ci innamoriamo.
La nostra convivenza non si è mai realmente compiuta in quanto, per questioni logistiche e per il fatto di cercare nel mentre una casa più adatta alle nostre esigenze (viste decine di case), di fatto trascorrevo da lui serate e weekend con quel poco di cui avevo bisogno senza mai sfociare in una reale stabilizzazione da lui.
Relazione costellata di alti e bassi, i cui bassi erano principalmente legati a litigi scaturiti da cose oggettivamente stupide e banali che innescavano però tragedie in quanto entrambi impulsivi, rigidi, con brutto carattere e abbastanza prevaricatori.
In generale stesso approccio alla vita, stessi valori e ideali, stessi progetti di vita e modi di pensare, hobby condivisi e forma mentis piuttosto inquadrata.
Allo stesso tempo alcune diversità come è normale sia in coppia, dettate principalmente da un attaccamento a mio avviso eccessivo alla famiglia (non si è emancipato emotivamente da essa, ci lavora insieme e appena stacca dal lavoro continuano i contatti) e ad alcuni aspetti non totalmente da me condivisi inerenti una mentalità talvolta chiusa (legata al fatto di essere nato e cresciuto in un paese di 800 persone).
Detto questo, mesi fa mi chiede di sposarlo, fermiamo la data (giugno 2024), la chiesa, il fotografo, l’abito, la location, corso prematrimoniale, agenzia viaggi.
In tutto questo lui che ribadiva il suo amore e la sua contentezza, mi coccolava, diceva di sentire la mia mancanza se ero via per lavoro e diceva che in questa fase come non mai voleva sentirmi vicina.
A gennaio litighiamo per una delle suddette cavolate, ne segue una escalation emotiva che ad oggi, se ci penso, reputo folle fino ad arrivare a me che non rispondo a un paio di sue telefonate e messaggi e a lui che poi arriva al punto di voler annullare il matrimonio e lasciarci, con conseguente pseudo crisi da parte sua con pianti e isolamento da tutto e tutti tornando anche a casa dei genitori.
Dice di non mangiare (ed in effetti è dimagrito), di non dormire e di non riuscire a lavorare.
Ho cercato di parlarci e vederlo ma a parte un paio di occasioni si nega, dice che vuole stare da solo e che ho rovinato tutto con il mio comportamento portando tensioni continue basate su sciocchezze.
Io da parte mia, pur assumendomi la responsabilità di aver innescato il litigio, reputo folle e inaccettabile un comportamento del genere poco prima di un matrimonio soprattutto considerando la sua età, i 7 anni di relazione e il fatto che mi avesse chiesto lui di sposarlo.
Ribadisco le mie responsabilità, ma vi sembra lineare un comportamento del genere?
Aggiungo che in altre 2 occasioni anni fa è entrato in queste specie di crisi a seguito di litigi con me e che in passato (10 anni fa) è andato dallo psicologo per questioni legate alla paura del dolore e all’ipocondria.
Ad oggi non vuole vedermi, perché la situazione è troppo brutta per poter essere affrontata di persona. Al massimo possiamo sentirci per telefono. Dice che la relazione è finita, che non devo insistere, che ha paura per il suo futuro, che ha una ansia tale da non poter pensare a un futuro con me, che non riesce a superare quello che è successo, che non può correre il rischio di avere una vita costellata di litigi e che l’ho massacrato.
Visto che con i messaggi non sto ottenendo nulla ho pensato di scrivergli una lettera dove esprimo il mio amore per lui e cerco di ricordargli quello che ci ha portato a decidere di sposarci.
Volevo chiedervi un parere in merito e se c’è qualche possibilità che la situazione possa risolversi e che lui esca da questa crisi (se è una crisi).
Grazie a chi vorrà dare il suo parere

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