La paura dopo una relazione patologica
Da un mese e mezzo ho chiuso definitivamente una storia durata 5 anni (convivevo) con il mio ex che ha tratti narcisistici. Sto in una fase ora di ripresa, mi sento meglio e sono finalmente concentrata su me stessa come non sono mai stata da quando stavo insieme a lui. Arrivare fino a questo punto non è stato facile né tantomeno lineare. Avevo lasciato il mio ex gia 8 mesi fa andandomene di casa e per 3 mesi non ci siamo visti sebbene lui mi scriveva spessissimo ed io facevo fatica a non rispondergli (come invece mi suggeriva la psicoterapeuta che mi seguiva allora) In questi 3 mesi di stop ho frequentato un'altra persona che mi piaceva tanto sotto tanti punti di vista e molto diverso dal mio ex (no ego-riferito, molto empatico, sessualmente altruista, con dote dell'ascolto). Lui anche era molto preso e forse per questo ha messo il piede sull'acceleratore (ai miei occhi) cominciando a parlare già di farmi conoscere il figlio, i genitori (anche lui aveva chiuso da un anno una storia con una persona sbagliata però con un figlio di mezzo) Io ho provato a fargli capire che si mi piaceva moltissimo ma avevo necessità al momento di vivermi solo il presente senza progettare troppo. In piu in certe occasioni mi sembrava troppo passivo (al contrario del mio ex che era iperattivo) e la cosa a tratti mi annoiava. Ad un certo punto l'ho mollato e sono tornata col mio ex. Cazzata. Abbiamo riprovato 4-5 mesi giusto il tempo di riconfermare che non solo non aveva capito i miei problemi nella relazione ma che proprio io non lo amavo più... Era come se ormai mi fossi risvegliata da un brutto sogno..
E Su questa storia ora ho messo finalmente un punto (con dolore, soprattutto nei miei riguardi)
Mi è subito ritornata la voglia di sentire l'altro ragazzo (che chiamerò P.) che ha saputo che nel frattempo avevo rifrequentato l'ex (e se lo immaginava dice) e che non mi vuole rivedere. È stato molto chiaro dicendomi che finché non trova un'altra persona accanto non vorrà rivedermi (per non incappare in rapporti intimi, dal momento che l'attrazione fisica era molto potente tra noi). Ora io mi domando e ho paura della risposta... Il fatto che io pensi spesso a P. (ogni tanto gli scrivo, ma lui è molto diffidente e ha ridimensionato a parole la portata di quello che sentiva e che mi diceva prima) può essere sintomatico di una dipendenza affettiva? (Non vado più dalla psicoterapeuta ad oggi perché avevo concluso e non posso chiederlo a lei quindi) cioè il fatto che io abbia questa persona in testa, che prima ho scartato in qualche modo e che ora la desidero nuovamente.. Può essere dettato da una patologia? La mia migliore amica (che mi conosce un po') aveva anticipato un po' quello che sarebbe successo dicendomi di non farmi sentire con P... Io non credo di essere una persona che non sa stare da sola, non mi butto da una storia ad un'altra. Però è vero che quando mi piace parecchio una persona tendo a idealizzarla. Ho paura. Ho paura di non rispettarmi e di far soffrire gli altri.
Grazie per la lettura
A.