Come mantenere la concentrazione dopo la fine di una relazione?
Cari specialisti,
mi chiamo Fabio e ho 29 anni. Purtroppo qualche giorno fa è finita la mia prima relazione d'amore significativa durata 5 anni e mezzo. Ci siamo lasciati in modo pacifico e pensavo forse ingenuamente che sarei riuscito a gestire altrettanto pacificamente quello che consegue dopo una fine, ma ahimè sono nel pieno del dolore. Sto avvertendo il crollo di tutto quanto a partire dalla mia autostima che già di per sé non è che fosse al minimo accettabile. Purtroppo ho anche un trascorso psichiatrico molto lungo. Mi è stato diagnosticato il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità e nonostante negli anni sia migliorato specialmente grazie al mio ex, ora più che mai ho paura di ricadere di nuovo in un inferno che non ho mai smesso di temere. Ho paura soprattutto adesso che ho un lavoro e devo sostentarmi da solo. Forse sono estremamente sensibile ed è un'altra cosa che non mi perdono, perché mi sembra di essere un eterno bambino bisognoso di attenzioni. Per questo sto cercando in tutti i modi di non esternare nulla davanti agli altri ma non riesco a tenere il dolore dentro. È un'altra cosa che non mi perdono quella di non essere forte e enfatizzare così tanto da risultare solo imbarazzante e infantile. Il dolore comunque c'è e misto alla ricorsione dei miei pensieri non riesco a concentrarmi più su nulla e ho paura che avrà delle conseguenze soprattutto a lavoro. Ho sospeso autonomamente la mia terapia farmacologica da gennaio perché tutto sommato credevo di cavarmela, ma so già che devo riprendere la terapia psichiatrica e combinarla con una nuova psicoterapia. Quello che mi chiedo è se esista un modo per tamponare il dolore quando sono a lavoro o in altri ambiti sociali giusto il tempo che inizi a riprendere le cure. Ho paura di crollare totalmente e giocarmi tutto, di confermare di essere il mio fallinento e che sia giusto che io debba solo soffrire.
Grazie dell'attenzione.