Il mio ragazzo subordina me a sua madre
Salve, vi scrivo perché non so come uscire da questa gabbia. Premetto che sia io che il mio compagno abbiamo seguito un percorso di psicoterapia di coppia e individuale che è risultato fallimentare, lui ha interrotto per questioni economiche dice (è una scusa perché il terapeuta è stato sempre disponibile da questo punto di vista). Abbiamo iniziato la terapia per sua volontà perché lui aveva iniziato quella individuale per superare il suo disturbo d’ansia, e da lì ha chiesto ad un certo punto a me se fossi disposti ad iniziare una terapia di coppia. Io ho detto si e abbiamo iniziato. Stiamo insieme da 5 anni ed entrambi abbiamo 35 anni. Conviviamo da 1 anno da soli, precedentemente abbiamo condiviso un appartamento con altre persone. Lui ha un rapporto morboso con la madre (vivono da soli perché i suoi sono separati) la quale viene sempre messa a conoscenza delle nostre liti, inizialmente questa cosa non ha creato grossi problemi perché lei cercava di far riappacificarci e rimproverava sempre il figlio che causava la maggior parte di queste liti con il suo atteggiamento aggressivo da figlio unico. Poi da quando abbiamo raggiunto una indipendenza lavorativa tutto è cambiato, sua madre ha iniziato ad accusarmi di tutto e a dire che la nostra relazione non aveva futuro è che avrei dovuto lasciarlo io perché lui non lo avrebbe mai fatto. Così il nostro equilibrio di coppia è diventato precario. Con me lei ha alternato atteggiamenti accoglienti a freddezza (mi ignorava). Siamo andati a convivere in una città diversa dalle nostre rispettive case di origine e dopo poco tutto è precipitato.. ogni weekend libero lui scappava a casa sua, qualche volta mi ha anche detto che io non potevo andare con lui perché la madre era stanca. Ho avuto un brutto lutto in famiglia e mi ha praticamente lasciata da sola, non sono venuti neanche al funerale. La spiegazione data da lui è stata che fuggiva dalle nostre liti per trovare un po’ di pace a casa sua (dove in realtà poi non la trovava neanche perché sua madre gli scaricava i suoi problemi) le nostre liti erano dovute alle mie lamentele per il suo lasciarmi perennemente da sola, sia nelle situazioni di festa che di difficoltà. Noi non abbiamo mai passato una festività insieme, perché lui non vuole lasciare sua madre sola e sua madre non è disposta a passare le feste con i miei genitori, perché non le piacciono queste “situazioni familiari”. Dopo 1 anno di terapia lui ha lasciato quella individuale, e ho continuato io. Il terapeuta mi ha detto che la situazione non cambierà ed io rischierò di rimanere schiacciata tra lui e sua madre. Ho chiesto al terapeuta un ultima seduta di coppia prima della partenza di lui (si è trasferito con il lavoro nel suo paese quindi è tornato a vivere dalla madre, venendo da me solo i weekend, inizialmente doveva essere
Solo per 3 mesi ma sto intuendo che ha intenzione di prolungare. Lui è molto più affettuoso e vicino a me rispetto a quando convivevamo. Dice che così sta bene e più volte dice, come in passato che vorrebbe che mi trasferissi li. Per me è un incubo, perché quando vado a trovarlo viviamo con sua madre! È inconcepibile per me alla nostra età!). La seduta è stata fallimentare il terapeuta ha deciso di non continuare più perché lui continuava a non prendersi responsabilità. Insomma
Ha continuato per mesi con il dire che mi amava, che sono fondamentale per lui, che non vuole che io lo lasci, ma di far fare un passo in più alla coppia (matrimonio, figli, autonomia completa dalla famiglia) dice di volerlo fare e che lo farà ma puntualmente non faceva nulla, tutti i compiti che ci ha dato il terapeuta non li ha mai portati a termine, con le svariate scuse. Durante quella seduta il terapeuta ha letteralmente perso la pazienza con lui e ha definito la relazione irrecuperabile, quindi la terapia di coppia non proseguibile. Ora, io non so come uscirne. Sto male, sono sempre frustrata, arrabbiata, distratta, ho problemi anche a lavorare, dimentico le cose. Non riesco a lasciarlo perché lo amo tanto, sono consapevole che mi ama anche lui ma non quanto sua madre. Verrò sempre dopo. Voglio una famiglia e dei figli e sono stata sminuita anche nella mia paura di arrivare ad un’ età in cui non poter averli più. Lui ogni volta che gliene parlo dice che li vuole anche lui ma non ora, perché non ha soldi, e poi inizia a sminuire dicendo che sono esagerata e tronca il discorso. Non so cosa fare, sto malissimo anche fisicamente ma non riesco ad uscirne neanche con la psicoterapia.