Il mio ragazzo subordina me a sua madre

Inviata da Elena · 27 mar 2023 Terapia di coppia

Salve, vi scrivo perché non so come uscire da questa gabbia. Premetto che sia io che il mio compagno abbiamo seguito un percorso di psicoterapia di coppia e individuale che è risultato fallimentare, lui ha interrotto per questioni economiche dice (è una scusa perché il terapeuta è stato sempre disponibile da questo punto di vista). Abbiamo iniziato la terapia per sua volontà perché lui aveva iniziato quella individuale per superare il suo disturbo d’ansia, e da lì ha chiesto ad un certo punto a me se fossi disposti ad iniziare una terapia di coppia. Io ho detto si e abbiamo iniziato. Stiamo insieme da 5 anni ed entrambi abbiamo 35 anni. Conviviamo da 1 anno da soli, precedentemente abbiamo condiviso un appartamento con altre persone. Lui ha un rapporto morboso con la madre (vivono da soli perché i suoi sono separati) la quale viene sempre messa a conoscenza delle nostre liti, inizialmente questa cosa non ha creato grossi problemi perché lei cercava di far riappacificarci e rimproverava sempre il figlio che causava la maggior parte di queste liti con il suo atteggiamento aggressivo da figlio unico. Poi da quando abbiamo raggiunto una indipendenza lavorativa tutto è cambiato, sua madre ha iniziato ad accusarmi di tutto e a dire che la nostra relazione non aveva futuro è che avrei dovuto lasciarlo io perché lui non lo avrebbe mai fatto. Così il nostro equilibrio di coppia è diventato precario. Con me lei ha alternato atteggiamenti accoglienti a freddezza (mi ignorava). Siamo andati a convivere in una città diversa dalle nostre rispettive case di origine e dopo poco tutto è precipitato.. ogni weekend libero lui scappava a casa sua, qualche volta mi ha anche detto che io non potevo andare con lui perché la madre era stanca. Ho avuto un brutto lutto in famiglia e mi ha praticamente lasciata da sola, non sono venuti neanche al funerale. La spiegazione data da lui è stata che fuggiva dalle nostre liti per trovare un po’ di pace a casa sua (dove in realtà poi non la trovava neanche perché sua madre gli scaricava i suoi problemi) le nostre liti erano dovute alle mie lamentele per il suo lasciarmi perennemente da sola, sia nelle situazioni di festa che di difficoltà. Noi non abbiamo mai passato una festività insieme, perché lui non vuole lasciare sua madre sola e sua madre non è disposta a passare le feste con i miei genitori, perché non le piacciono queste “situazioni familiari”. Dopo 1 anno di terapia lui ha lasciato quella individuale, e ho continuato io. Il terapeuta mi ha detto che la situazione non cambierà ed io rischierò di rimanere schiacciata tra lui e sua madre. Ho chiesto al terapeuta un ultima seduta di coppia prima della partenza di lui (si è trasferito con il lavoro nel suo paese quindi è tornato a vivere dalla madre, venendo da me solo i weekend, inizialmente doveva essere
Solo per 3 mesi ma sto intuendo che ha intenzione di prolungare. Lui è molto più affettuoso e vicino a me rispetto a quando convivevamo. Dice che così sta bene e più volte dice, come in passato che vorrebbe che mi trasferissi li. Per me è un incubo, perché quando vado a trovarlo viviamo con sua madre! È inconcepibile per me alla nostra età!). La seduta è stata fallimentare il terapeuta ha deciso di non continuare più perché lui continuava a non prendersi responsabilità. Insomma
Ha continuato per mesi con il dire che mi amava, che sono fondamentale per lui, che non vuole che io lo lasci, ma di far fare un passo in più alla coppia (matrimonio, figli, autonomia completa dalla famiglia) dice di volerlo fare e che lo farà ma puntualmente non faceva nulla, tutti i compiti che ci ha dato il terapeuta non li ha mai portati a termine, con le svariate scuse. Durante quella seduta il terapeuta ha letteralmente perso la pazienza con lui e ha definito la relazione irrecuperabile, quindi la terapia di coppia non proseguibile. Ora, io non so come uscirne. Sto male, sono sempre frustrata, arrabbiata, distratta, ho problemi anche a lavorare, dimentico le cose. Non riesco a lasciarlo perché lo amo tanto, sono consapevole che mi ama anche lui ma non quanto sua madre. Verrò sempre dopo. Voglio una famiglia e dei figli e sono stata sminuita anche nella mia paura di arrivare ad un’ età in cui non poter averli più. Lui ogni volta che gliene parlo dice che li vuole anche lui ma non ora, perché non ha soldi, e poi inizia a sminuire dicendo che sono esagerata e tronca il discorso. Non so cosa fare, sto malissimo anche fisicamente ma non riesco ad uscirne neanche con la psicoterapia.

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Miglior risposta 28 MAR 2023

Cara Elena, grazie per aver condiviso con noi le tue preoccupazioni e la tua esperienza.
Purtroppo ci racconti una situazione molto difficile e dolorosa, che ti vede esausta nel cercare di far coesistere l'amore che senti di provare per il tuo compagno e la progettualità che vorresti costruire con lui, con una cruda realtà in cui, effettivamente, sembra che quest'uomo non voglia impegnarsi seriamente e che continui a preferire la vita da figlio a quella di adulto, compagno e marito.
Ci descrivi una situazione davvero molto chiara, da cui emerge con forza la tua frustrazione e insoddisfazione per il modo in cui quest'uomo sta trattando te e i tuoi bisogni. Posso immaginare la difficoltà di quel che stai affrontando, la sofferenza nel sentirsi sempre seconde e messe da parte e al contempo sentire forte la pressione dell'amore che ti lega a lui e ti impedisce di andare oltre.
Credo che il tuo compagno stia cercando di avere botte piena e moglie ubriaca: da una parte vuole mantenersi vicina la mamma che ancora lo accudisce come un bambino, dall'altra vuole mantenere una relazione con una donna che lo fa sentire adulto quando ne ha voglia. Non funziona così, di mezzo ci sei tu e il tuo benessere, i tuoi bisogni e desideri. Credo sarebbe importante, per te, ricominciare un percorso individuale per iniziare a individuare quelle risorse a cui attingere per riuscire a troncare una relazione che non ti soddisfa e che, purtroppo, è possibile non ti soddisfi mai. Sarebbe lui a doversi impegnare nel cambiamento, ma finchè la motivazione non è autentica e il suo coinvolgimento resta una conseguenza di tue lamentele o un modo per giustificarsi con se stesso e illudersi di impegnarsi e di star facendo un tentativo verso la relazione, non sembra esserci un lieto fine.
Potresti pensare di proseguire il percorso già iniziato con il vecchio terapeuta, oppure decidere di cambiare completamente aria rispetto la situazione e ciò che è accaduto in passato, e rivolgerti ad un altro professionista.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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28 MAR 2023

Gentile Elena,
il mio consiglio, visto che la terapia di coppia diretta non è risultata funzionale, è quello di optare per una consulenza indiretta.
Questo perchè, molto spesso, cambiando anche un solo membro di un sistema, automaticamente, cambieranno anche i comportamenti all’interno del sistema stesso.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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28 MAR 2023

Buongiorno
Ne parli con la psicoterapeuta di tutte queste problematiche. In caso cambi psicoterapeuta .
Dott.ssa Patrizia Carboni
Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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28 MAR 2023

Ciao, capisco che la situazione che stai vivendo sia molto difficile e dolorosa. Dalle tue parole emerge un quadro complesso in cui la relazione di coppia sembra essere condizionata in modo significativo dalla presenza e dal ruolo che la madre del tuo compagno ha nella vostra vita. La sua dipendenza dalla madre sembra essere molto forte e, di conseguenza, sembra che la vostra relazione ne sia influenzata negativamente. Anche se avete cercato aiuto nella terapia di coppia e individuale, sembra che non sia stato sufficiente a risolvere i problemi sottostanti. Credo che una terapia individuale possa essere un'opzione utile per te in questo momento. Potrebbe aiutarti a comprendere meglio i tuoi bisogni, desideri e limiti, a rafforzare la tua autostima e a sviluppare strategie per affrontare la situazione in cui ti trovi. La terapia potrebbe anche aiutarti a fare chiarezza sui tuoi sentimenti e a valutare se questa relazione è quella giusta per te, in base ai tuoi obiettivi e alle tue esigenze. Inoltre, penso che potresti trarre beneficio dall'approfondire la tua conoscenza sulle dinamiche di dipendenza, perché sembra che questo sia un aspetto importante nella relazione che hai descritto.
Ricorda che, a volte, le cose possono sembrare senza soluzione, ma c'è sempre una via d'uscita. Sii gentile con te stessa e prenditi il tempo che ti serve per valutare le tue opzioni. Se hai bisogno di ulteriore supporto, non esitare a cercarmi.


Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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