Il mio ragazzo mi sta torturando psicologicamente

Carissima Martina, in questa lunga lettera piena di dolore lei parla minuziosamente del suo ragazzo, dei suoi problemi (gravi) psicologici e di come si rapporta a lei.
Ma lei Martina in tutta questa situazione dov’è? Cosa ci fa insieme a chi la “ tortura psicologicamente?? Comprendo la sua confusione ma forse dovrebbe iniziare a fare chiarezza in se stessa con l’aiuto di un esperto che possa aiutarla ad uscire da questo “incastro” doloroso e solo allora tutte le risposte che cerca su di lui verranno fuori ma, intanto, parta da lei ♥️. Un caro saluto

Gentile Martina,
In realtà sei stata capace di descrivere molto bene la situazione che stai vivendo e mi dispiace per questo senso di smarrimento e malessere che stai provando.
Il mio consiglio è di farti seguire da unə psicologə per affrontare ed elaborare le emozioni e i vissuti che stai sperimentando in questa relazione. Inoltre ti consiglio di capire come ti senti tu in questa relazione in una visione d'insieme e non solo nei "periodi belli".
Per qualsiasi informazione resto a disposizione online,
Dott.ssa Moltisanti Chiara

Ciao Martina!
Le situazioni di violenza o di potenziale violenza sono sempre molto difficili, intanto complimenti per aver espresso come ti senti e cosa stai provando. È questo il focus che deve interessarti più di tutti e su cui sarà necessario andare a lavorare maggiormente. Te stessa!
Solo che riuscirai a capire cosa vuoi davvero, quali scelte coraggiose vuoi intraprendere e cosa è meglio per te!
Le situazioni ambivalenti ci confondono perche ci fanno perdere il controllo, perche ci fanno sentire inadatte e ci fanno crescere dei sensi di colpa rispetto a quello che pensiamo verso una determinata persona, è per questo che tu devi rimanere l'unica costante in questo mare di confusione. È necessario tornare dentro di te e ripartire, anche con l'aiuto di qualcuno esperto non solo di psicologia ma anche di manipolazione psicologica; rimango a disposizione.

carissima Martina,
ha descritto molto bene la situazione che sta vivendo. Posso capirei senso di smarrimento, di ansia e frustrazione ogni volta che si trova in compagnia di lui e non sa cosa aspettarsi, perché ogni volta sembra imprevedibile. Certo la sua situazione familiare non aiuta il suo ragazzo.
In questo momento le consiglierei di fare chiarezza in quello che prova e di mettere se stessa al centro dei suoi pensieri. Cerchi di non lasciarsi travolgere dai comportamenti del suo ragazzo,
Resto a disposizione
dott.ssa Emanuela Duca

Gentile Martina, purtroppo non può credere a nessuna delle due "parti". Il comportamento che descrive indica un disequilibrio che se non trattato può solo peggiorare. Infatti in questi casi una parte diventa la scusa per l'altra, in cui però da libero sfogo alle sue frustrazioni non elaborate. Bisogna sempre diffidare da chi, quando beve, ci sembra cambi personalità, soprattutto perchè è più sincera quella rispetto alla sobria, trattenuta a forza da censure che si allentano con la disinibizione dell'alcol. Lo dice anche il famoso detto "in vino veritas", e c'è un fondo di verità. Potrebbe facilmente replicare il modello paterno, non per colpa ma perchè ha imparato da quello, e replicare il modello relazionale narcisista-dipendente. E dalle domande che fa e come si pone, probabilmente la situazione è questa. Lui dovrebbe ammettere di avere un problema e farsi aiutare, questa è l'unica premessa su cui potreste tentare un rapporto sano, in caso contrario deve pensare maggiormente a se stessa. L'alternativa è prepararsi a stare male. Mi scuso per il tono ma non volevo creare false speranze

Gentile Martina,
ha descritto con moltissima precisione fatti ed eventi che ci possono ridare un quadro generale della situazione che sta vivendo. Da quello che scrive, parla del suo ragazzo come di un'entità bipartita, scissa, dove amore e dolore si alternano. Questa condizione, alimentati dall'abuso di sostanza alcoliche non deve essere in alcun modo facile né da gestire né da sopportare. Ciò che posso dirle è di tutelarsi, di mettersi "al riparo" quando necessario e, soprattutto, di ascoltarsi.

Capire cosa lei prova in questo momento, quali sensazioni si agitano dentro di lei e fare chiarezza. Non si faccia trasportare dal vento che, delle volte è molto dolce e altre tende ad essere estremamente violento. Cerchi di essere un buon capitano della sua nave.
Una volta chiarito questo, sono sicuro che vedrà tutto con più chiarezza.
Il suggerimento di chiedere aiuto ad un professionista è caldamente consigliato, vista la situazione complessa nella quale si trova.

Cordiali saluti
Dott. Grazioli Adriano

Carissima Martina,
purtroppo, da quanto capisco nella tua lettera, il problema non è tuo, ma del tuo ragazzo. Non si tratta nemmeno di un problema di coppia. Quindi dev'essere lui a voler cambiare, migliorare. Dovrebbe essere lui a voler iniziare un percorso psicologico che gli faccia capire l'origine dei suoi disagi. Tu e nessun altro in generale può fare nulla. Noi non possiamo pensare di cambiare gli altri, noi possiamo soltanto cambiare noi stessi e accettare quello che ci accade.
Prova a fargli capire che forse ha bisogno di qualche aiuto esterno. Credo sia il massimo che tu possa fare.
Ti auguro di vivere una vita felice
dott. Rodolfo Vittori

Gentile Martina,
comprendo il tuo dispiacere e la confusione che questa situazione ti arreca.
Direi anche che non mi sembra proficuo da parte tua chiederti continuamente a quale delle due persone devi credere. Lui ha questi aspetti ed è sempre lui. Rischi di immetterti in una strada complicata alla ricerca di conferme rispetto ai tuoi desideri e poi esserne delusa. Credo importante che ti interroghi sulle tue aspettative riguardo a questa relazione. Sicuramente ti può essere d'aiuto un percorso personale di terapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Anna Luisa Botto