Ho problemi a discutere e relazionarmi con mio papà
Buongiorno, scrivo qui perchè spero di riuscire a capire meglio anche io la situazione e magari ricevere qualche consiglio.
Sono una ragazza di 29 anni, laureata, abilitata alla pratica di Architetto, ho un fidanzato con cui sto da 10 anni e con cui a breve andrò a convivere.
Attualmente (da 1 anno) lavoro in uno studio di architettura suggeritomi da mio padre che si trova però distante da dove vivo io, dovendo fare 3ore di viaggio con i mezzi tra andata e ritorno.
La situazione dove lavoro non è rosea, non sto imparando nulla sulla mia professione, il clima è teso e di ansia, il mio datore è un pò tossico con i suoi problemi, ed a volte si creano problemi con i pagamenti.
Premesso questo in vista dello scadere del mio abbonamento annuale dei mezzi, della prossima convivenza con il mio ragazzo che non mi permetterebbe gli orari di lavoro attuali (esco di casa alle 6.30 e ritorno alle 19.30), ho dato i 2 mesi di preavviso per andare via e cercare altro lavoro più vicino a casa.
Qui sono partite le discussioni con mio padre, che mi ha ben chiarito che non posso aspettarmi di trovare lavoro sotto casa, che ho scelto questo lavoro e gli orari sono questi, devo fare il sacrificio. Mi ha detto che come libera professionista devo imparare per arrivare a guadagnare 3000 al mese, lasciando intendere che se volessi fare altro con la mia laurea sarei una fallita insomma. In ogni santa discussione io non riesco a reggere degnamente il confronto e nonostante gli risponda a tono scoppio sempre in lacrime.
Mi sento aggredita, non capita e soprattutto non supportata nelle scelte. Ogni volta che discutiamo vorrei chiudermi in una bolla per non doverlo vedere/affrontare di nuovo, vorrei poter non tornare a casa. Vorrei fosse più comprensivo e meno dispotico, che capisca le mie esigenze e non che mi faccia muro e mi affossi se non faccio/penso quello che vuole lui.
Sto lasciando un lavoro certo per niente, lo so. Ma so anche che il lavoro non mi bussa alla porta, che devo cercare. E che non voglio lavorare in un ambiente tossico.