Mi ha lasciata dopo 7 anni e dopo un improvviso e grave lutto
Ho 31 anni, e da circa 3 settimane sono stata lasciata dal mio ragazzo (3 anni piú grande). Stavamo assieme da 7 anni, ma ci sonosciamo da circa 8 anni. Dopo un primo annetto di amicizia, iniziamo una frequentazione. Dopo i primi 2 anni di relazione, in cui viviamo in cittá limitrofe, lui si sposta all'estero per motivi di studio, ed io ero estremamente orgogliosa e felice. Dopo 2 anni lui si sposta in un altro stato estero, sempre per lavoro (sempre in ambito accademico): é un ulteriore avanzamento di carriera, e io lo sostengo e festeggio questo ulteriore traguardo. Nel frattempo io concludo il mio percorso di studi e provo a cercare un lavoro (anche io in ambito universitario) nello stesso stato del mio fidanzato. Non riuscendoci, sono felice di accettarne uno in uno stato confinante. Arriva il Covid, e iniziamo dunque una relazione a distanza di 5 anni. Mille aerei presi, treni, Flixbus, chi piú ne ha piú ne metta.
Fast-forward: quest'estate perdo mio papá, dopo un cancro fulminante che lo ha portato via in meno di due mesi. Io ne esco distrutta, e inizio un percorso di accompagnamento al lutto, per riuscire a convivere con il trauma. Nel frattempo il mio ragazzo, che ha fatto i salti mortali per starmi accanto in questo momento, inizia ad avere problemi al lavoro: non essendo un contratto a tempo indeterminato, lui cerca altro. Questo altro non arriva. Si ritrova con pochi mesi rimasti di contratto di lavoro. A questo punto, era da circa un anno che parlavamo, sempre piú spesso, di quanto la distanza avesse iniziato a pesare sulle nostre vite: il progetto comune era dunque quello di avvicinarci.
Parliamo di convivere, siamo eccitati all'idea. Lui prova ad applicare per un lavoro nella mia cittá. Al contempo io sostengo il suo bisogno di stabilitá, e gli dico che se preferisce rimanere nella sua cittá, va bene, lui si cerchi un posto fisso lí, e poi mi posso spostare io da lui. Parliamo di case da vedere, lui prende misure e cerca di capire come organizzare le cose nel mio appartamento, nell'eventualitá si trasferisse da me. Ha comprato il regalo di Natale per me,
Lo visito io nella sua cittá. Dopo 5 giorni del tutto normali, uscite con amici e con colleghi di lavoro,iniziamo a discutere sul discorso figli. Lui non li ha mai voluti, io nemmeno, ma da quando lo conobbi, iniziai ad accarezzare l'idea.
Durante il litigio, in cui lui inizia a fare passi indietro sui nostri discorsi e progetti, gli chiedo se per caso ha bisogno di una pausa per farsi chiarezza su cosa vuole dalla vita. Lui si da del bambino, e dopo mezz'ora mi chiama (io ero dovuta partire per ritornare nella mia cittá) e mi dice che sta bene da solo, che vuole sentirsi libero di essere egoista. Che vuole mettere il lavoro al primo posto e che non avrebbe mai dato la precedenza alla nostra relazione. Mi ha detto che la nostra relazione negli ultimi 4 anni aveva fatto schifo, e che lui voleva al suo fianco un tipo di persona diverso (io sono tranquilla e timida, ho i miei hobby, i miei amici, lui é estroverso, festaiolo), che le uniche cose belle nella relazione facevano stare bene me, ma non lui: lui ha sofferto. Ci siamo sempre amati tanto ed eravamo un ottimo bilancio l'uno dell'altra.
Mi sono sentita malissimo, vorrei scomparire, mi sento abbandonata e pugnalata dalla persona che amavo di piú, con la quale progettavo un futuro, nel momento piú buio della mia vita. Possibile che non mi fossi accorta di nulla? Possibile che io sia stata cosí cieca al suo malessere, o che lo abbia fatto soffrire a tal punto?
Ho il cuore in frantumi, stavo appena tornando a ritrovarmi, dopo il trauma di quest'estate.
