Sono un ragazzo di 21 anni. Mi ritrovo ad essere completamente spaesato nei confronti della mia vita. Mi sono iscritto due volte all'università e ho mollato in entrambi i casi, senza neppure provare a dare un esame. Ma questo non per mancanza di interesse, anzi. Il problema è che proprio non capisco cosa voglia fare nella vita, mentre osservo tutti attorno a me che prendono la propria strada. Ormai ho perso il conto delle giornate passate in casa a continuare a chiedermi cosa c'è dentro di me che non va. Mi sento così distante da me stesso, dalla mia vita, da quello che succede. Talmente scollegato con la mia realtà che ormai non do più peso nemmeno alle mie parole. Mi sembra di essere completamente sbagliato, non so quante energie ho sprecato nel chiedermi costantemente cosa ci sia di sbagliato. L'anno scorso, dopo la prima rinuncia agli studi, cominciai un percorso di sedute. All'inizio sembrava stesse andando tutto bene, i miei problemi di ansia sociale (sviluppatasi verso gli ultimi anni di liceo) sembravano diventati gestibili. Ma poi torna tutto come prima. E ora sono fermo, immobile. Ogni mattina mi sveglio con il terrore di vivere un'altra giornata identica alla precedente. Questa non è la mia vita, questo non sono io. Quest'estate, a causa di questa mia incapacità di gestirmi, ho perso l'occasione di coltivare un amore bellissimo nato con una ragazza splendida. E ora questa cosa mi ha atterrito del tutto, invece che darmi una scossa. Insomma, è un circolo vizioso che ormai va avanti da anni, e la cosa più triste è che questi dovrebbero essere gli anni più belli della mia vita. Ma io veramente non mi sento più me stesso, non so dove voglio andare. Vorrei fare tante cose. so di avere molte capacità. Ma non riesco a concentrarmi sulla mia vita.
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9 OTT 2018
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Gentile Antonio, sta vivendo un momento di grande difficoltà, ma ovviamente lei non è responsabile di tali difficoltà per cui non è utile colpevolizzarsi. Capisco la demoralizzazione che arriva quando pensiamo di aver del tutto superato dei problemi che poi tornano a galla, ma il fatto che abbia già chiesto aiuto tempo fa (alcune sedute) non significa che non possa chiederlo nuovamente e che non possa, questa volta, funzionare meglio.
Dr.ssa Graziella Pisano, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Frattamaggiore ( NA)
22 OTT 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Antonio,
Nel suo racconto accenna di avere già fatto un percorso con un professionista che aveva iniziato a portare benefici. Non si dia per vinto, la comprensione di se stessi può essere un percorso difficile ma molto utile e anche appagante. Quello che mi sento di consigliarLe, in quanto in queste righe traspare la necessità di un cambiamento, è di provare a ricontattare un professionista che le possa dare delle strategie utili per vivere più positivamente quelli che lei ha definito come gli anni più belli della sua vita.
9 OTT 2018
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Antonio,
momenti di smarrimento relativamente alla scelta dell'università possono presentarsi.
Tuttavia dalle sue parole sembra che il disagio e l'incertezza si siano estese ad altri ambiti della sua vita. Non sempre si trovano da soli le risposte ai molti quesiti della nostra mente. Valuti la possibilità di riprendere un percorso terapeutico, che le permetta di avere uno spazio dove depositare il suo vissuto di sofferenza ed una professionista che l'aiuti ad attivare le strategie di coping necessarie ad un miglioramento del suo benessere.
Un caro saluto
Dott.ssa Vanda Braga
9 OTT 2018
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Antonio,
Comprendo la difficoltà crescente di non avere il controllo sulla propria vita, tuttavia ciò rappresenta altresì un campanello di allarme per cui occorre sistemare alcune parti di se.
Lei afferma di aver fatto in passato alcune sedute, e di aver avuto un miglioramento.
Affinché l'equilibrio possa tornare nella propria vita, occorre fare un percorso psicologico continuativo che darà i propri frutti nel medio e lungo termine. Di conseguenza riuscirà progressivamente a sistemare tutte le parti del puzzle della propria vita. Aspettando cronicizza il problema è continua a rimuginare inutilmente.
Cari saluti
Dr.ssa Donatella Costa
9 OTT 2018
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Buongiorno Antonio,
quel che raccontata può essere molto difficile da gestire e immagino possa essere un grosso peso per lei.
Spesso ci ritroviamo in dei circoli viziosi che limitano la nostra crescita e la nostra soddisfazione personale, esserne consapevoli, come lo è lei, è il primo passo per uscire da questi circoli viziosi. Successivamente è indicato contattare un professionista psicologo, online o della sua zona, per comprendere a fondo motivazioni e possibili soluzioni per la sua specifica difficoltà.
Cordialmente,
8 OTT 2018
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Buongiorno Antonio,
Il consiglio è di fermarsi, di chiedere aiuto e di intraprendere un percorso di psicoterapia fino a che non sta meglio.
L' obiettivo del percorso psicoterapeutico sarà cercare di comprendere i fattori che hanno contribuito e contribuiscono a sviluppare i disturbi che descrive e lavorare su questi.
Spero di esserle stata utile.
Dott.ssa Vania Camerin psicologa psicoterapeuta Conegliano e Montebelluna
8 OTT 2018
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Salve Antonio,
dalle sue parole emerge con grande forza la sua sofferenza e il suo senso di estraneità a se e all'ambiente circostante.
Come potrà comprendere è difficile riuscire tramite poche righe a capire in pieno quanto le stia capitando trovando una spiegazione al suo malessere. Mi domando che cosa possa possa essere accaduto prima di questa sua chiusura e quali siano ad oggi i pensieri e le emozioni che, seppur inconsciamente, tendono a favorire quello che lei stesso definisce circolo vizioso.
il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista con il quale iniziare un percorso terapeutico centrato su di lei, sulle sue necessità, su questo portale può di certo trovare giuste risposte, ma un lavoro individuale potrà aiutarla e meglio comprendere tutto ciò che oggi le provoca cosi tanta sofferenza.
Credo anche che lei abbia la giusta motivazione per farlo, già chiedere aiuto è un primo grande passo.
Augurandole ogni bene,
saluti.
Dott.ssa Maria Angela Caputo