Ho interrotto un'amicizia. Sono una cattiva persona a non sentirmi in colpa?

Inviata da Miriam · 17 ott 2023 Relazioni sociali

Buongiorno a tutti,
sono a portare un quesito che si legge già nel titolo perché avrei molto piacere di ascoltare diversi pareri.

Sono una ragazza di 29 anni che ha intrapreso, ormai sette anni fa, un percorso psicologico che mi ha cambiato la vita e mi ha resa la versione migliore di me, a seguito di un brutto periodo di ansia forte e debilitante, tanto da non riuscire a guidare, seguire le lezioni in università o lavorare.
Durante questo brutto periodo mi ero avvicinata molto ad una ragazza della mia università che si era dimostrata non giudicante e anzi molto gentile e pronta ad ascoltare.
Siamo rimaste amiche fino alla scorsa settimana, dopo 10 anni di rapporto in cui io piano piano mi sono resa conto di molti suoi atteggiamenti disfunzionali (come invidia e gelosia, e lieve godimento nel vedermi raccontare qualcosa che mi aveva fatta stare male), al seguito dei quali io mi sono sempre fatta avanti per parlarne, perché in terapia avevo imparato soprattutto ad aprire la bocca quando necessario.

Purtroppo con questa ragazza ho litigato diverse volte, sempre per lo stesso motivo, ogni uno o due anni circa. I motivi sono i seguenti: lei prova un forte malessere nei confronti della vita, e si attacca in maniera morbosa alle persone, ma il fatto non è questo! E' che quando ha qualcosa che non va inizia ad avere un atteggiamento aggressivo nei confronti degli altri (brutte risposte, silenzi prolungati e ingiustificati, atteggiamento alla "tutto il mondo è contro di me, perché sempre a me?", che possiamo tranquillamente definire vittimismo). Quindi io, dopo aver sopportato magari qualche giorno, le ho sempre fatto presente che si stava comportando male con me (ma ha anche perso alcuni lavori a causa di questo) e davanti a un caffè succedeva sempre che si mettesse a piangere, a supplicare e chiedere scusa, "è sempre colpa mia, sono sbagliata, la vita fa schifo".
E va bene, ho visto questa scena ripetersi molte volte.

Poi arriva il 2023 e mi comunica di voler iniziare un percorso psicologico. Ne ero veramente felice, e gliel'ho comunicato e ne abbiamo gioito.

Il clou del problema però arriva adesso... mi ero illusa che non mi avrebbe mai più trattata male senza motivo. E invece.
Chiaramente, conscia del fatto che la terapia è come le montagne russe, si sale e si scende, non ho subito voluto confrontarmi con lei. Ho "lasciato" che tornasse alle sue abitudini di rispondere male, o non rispondere proprio, atteggiarsi a vittima delle circostanze eccetera. Pensando: è solo un periodo.

Fino a che non ce l'ho fatta più.

Mi sono confrontata io stessa con la mia terapista e purtroppo siamo arrivate a comprendere che, per me, questa amicizia non era più salutare e mi causava forte angoscia e dolore perché io sono l'unica amica che ha. Mi sentivo troppo responsabile, e io ho una storia di accondiscendenza della quale ho faticato a liberarmi.
Ho capito che dovevo dirle che le cose dovevano cambiare. Quindi le ho spiegato le mie ragioni e le ho chiesto un "momento di pausa", come si usa dire. Lei lì per lì lo ha accettato, anche perché francamente non aveva altra scelta.

Pochi giorni dopo, neanche una settimana, mi arriva un suo lunghissimo (lunghissimo davvero) messaggio in cui mi dava la colpa di tutto: l'ho ferita, umiliata, "dilaniata", le ho squarciato il cuore, ho deciso tutto io, le ho fatto intendere che è una persona tossica (cosa che non le ho mai detto!) e che non voleva più vedermi al caffè che avevamo programmato per il giorno dopo perché sarebbe stato inutile e, di nuovo, per lei umiliante.

Voglio essere completamente onesta perché altrimenti non funziona: quel messaggio non mi ha toccata molto. Ero abituata, lei si comporta così anche con i ragazzi che ha frequentato; fa leva sul senso di colpa delle persone e quando non funziona cerca di farle sentire male. Ed ero anche sollevata. Quel caffè era giusto che ci fosse perché le cose bisogna dirsele di persona, ma sapere che non voleva più vedermi mi ha fatta sentire meglio.

Quindi arriviamo al titolo del post... io non mi sento in colpa, ma inizio a chiedermi se sia una cosa giusta. Se magari c'è un lato un po' cattivo in me che mi impedisce di vivere questo "lutto" nella maniera corretta.
Avrei davvero piacere di sentire diverse campane. Penso che potrebbe essermi utile.

Ringrazio tanto chi avrà voglia e tempo da dedicare ad una piccola risposta.
Grazie

Risposta inviata

A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo

C’è stato un errore

Per favore, provaci di nuovo più tardi.

Prenota subito un appuntamento online a 44€

Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.

Miglior risposta 24 OTT 2023

Gentile Miriam, sono d'accordo con lei sul fatto che non si sente in colpa (...) mi arriva che la sua preoccupazione sia più di tipo sociale, di giudizio morale, il che è piuttosto sano; diventerebbe un problema se lo sentisse soffocante e pressante. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa.

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

387 Risposte

552 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

11 NOV 2023

Lo scrupolo per le conseguenze di una propria azione verso di sé e verso gli altri è un atteggiamento positivo perché denota il senso critico che una persona adotta verso un agito o un agire pianificato. In questo caso specifico interrompere una relazione che si giudica tossica per se stessi e dei cui risvolti si ha la convinzione di aver fatto una analisi critica ed onesta non denota una mancanza di sensibilità verso l’altro/a. Al contrario, in questo modo, Lei ha sottratto l’oggetto della proiezione effettuata inconsapevolmente su di lei del malessere dalla sua amica (ora ex-amica), tanto più utilmente per quest’ultima avendo richiesto un aiuto psicologico ad un professionista, ma anche per lei che non si sente più caricata di responsabilità che, deducendo dalle sue parole, non pensa di avere. E’ difficile asserire se una soluzione ad un problema sia giusta in assoluto perché gli aspetti di un problema sono diversi e a volte contrastanti e dipendono dalla prospettiva con la quale il problema si percepisce e si giudica in quanto tale, ma se quanto ha fatto la fa sentire bene e l’ha rasserenato, allora lasciarla è stato giusto per lei.

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

842 Risposte

431 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

2 NOV 2023

Cara,

chiediti se è giusto per te, non in senso generico. Sei stata vicina a questa ragazza nel modo migliore possibile, cercando di sostenerla e capirla in tutti i modi possibili e immaginabili. Peraltro, se in passato sei consapevole di essere stata una persona accomodante, sai molto bene che la tua scelta ora è per il tuo maggior bene. Non possiamo salvare gli altri da loro stessi, però possiamo preservarci dal farci condizionare da sensi di colpa altrui che non ci appartengono e non ci riguardano.

Dott.ssa Francesca Orefice

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

994 Risposte

349 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

1 NOV 2023

Buongiorno Miriam,
Dalle sue parole emerge tutto l'impegno e la determinazione che ha scelto di attuare per aiutare la sua amica a superare alcuni tratti caratteriali disfunzionali a livello relazionale e personale e sembra che il suo impegno sia stato ripagato con la scelta della sua amica di iniziare una terapia personale.
Il senso di colpa, fortunatamente, si attenua con il passare del tempo soprattutto quando si è assolutamente consapevoli di aver provato tante strade prima di scegliere di gettare la spugna e se credo che sia questo che oggi, a buon ragione, le impedisce di provarlo davanti a questa situazione.
Non è questa mancanza a renderla una cattiva persona... La rende semplicemente una persona più consapevole!
La ringrazio per aver condiviso questa parte della sua storia di vita.
Saluti,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

223 Risposte

680 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

30 OTT 2023

Buongiorno Miriam,
Il senso di colpa nasce dalla consapevolezza di aver fatto qualcosa di male o al contrario dalla mancanza di consapevolezza delle motiazioni di azioni o decisioni intraprese. Nessuno dei due e' il suo caso: Lei non ha fatto nulla di male nell'interrompere una relazione basata su dinamiche disfunzionali, sia per lei che per la sua amica. Ha anche agito nella piena consapevolezza di una decisione elaborata a lungo ed in profondita', che appartiva al momento l'unica soluzione possibile ad una situazione penosa. Credo quindi che il suo non provare un senso di colpa sia il risultato di un processo decisionale maturo e consapevole, niente di cui preoccuparsi.
Grazie di aver condiviso con noi la storia di una terapia con un esito cosi' felice!
Un caro saluto,
dott.ssa Francesca Calvano

Dott.ssa Francesca Calvano Psicologo a Roma

196 Risposte

187 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

30 OTT 2023

Gentile Miriam, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Sono colpita da quello che ha descritto, ha mostrato una buona consapevolezza di sè, delle proprie difficoltà e del percorso fatto per riuscire a conviverci meglio.
Forse il motivo per cui non soffre per questa rottura è l'aver scelto la propria tutela, accettando di buon grado l'allontanamento della sua amica senza ricercare un ulteriore (ma ennesimo) confronto.
Le suggerisco di continuare la terapia, che evidentemente la sta aiutando, e di assecondare ciò che sente più giusto per se stessa.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

84 Risposte

70 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

30 OTT 2023

Buonasera Miriam,

Interrompere amicizie di lungo corso non è facile, anche quando questa scelta viene a lungo ponderata.
Da quello che ha condiviso quest'amicizia è stata decisamente importante per lei, è iniziata in un periodo difficile della sua vita e vi ha trovato il supporto e la comprensione di cui aveva bisogno in quel momento, qualità che lei stessa ha mostrato per la sua amica in seguito, parlandole sinceramente e cercando di comprendere le sue difficoltà senza rinunciare al dirle i suoi bisogni.
Venire incontro all'altro senza perdere di vista le nostre necessità è la base della comunicazione assertiva, ma questo stesso sforzo deve essere messo in atto anche dall'altra parte, purtroppo non sempre questo accade ed è necessario che lei tuteli il suo benessere.
Con la sua terapeuta avrà certamente modo di approfondire il sentimento di colpa che prova, dandosi la possibilità di esplorarlo ulteriormente e vivere questo lutto nel modo lei è più affine.
Le auguro il meglio

Dott. Alessandro Campolmi

Dott. Alessandro Campolmi Psicologo a Firenze

11 Risposte

4 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

30 OTT 2023

Salve Miriam, grazie per aver condiviso il suo pensiero ed esperienza. Se ho capito bene attualmente sta facendo un percorso psicologico, se non lo ha già fatto, quello che ha scritto provi a rileggerlo con la sua psicologa, così da poterne riflettere insieme. In ogni caso, da come dice non è stata una scelta improvvisata ma riflettuta e sostenuta da delle ragioni.
Il desiderio di cresce deve partire dalla persona stessa, la sua sincerità potrebbe essere per lei un'occasione per riflettere.
Le lascio una domanda riflessiva, quale lato la farebbe sentire cattiva?

Dott.ssa Giulia Belfiore Psicologo a Ancona

1 Risposta

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

30 OTT 2023

Buonasera Miriam.
Innanzitutto grazie per aver condiviso un suo vissuto ricco di emozioni e sensazioni uniche.
Anni di relazione in cui si condividono tanti sentieri della propria vita, tanti traguardi ma anche tante salire, non si dimenticano con un click e certo non provare senso di colpa non fa di lei una cattiva amica e/o persona. I rapporti, come ha imparato anche lei nel tempo, sono il frutto di uno scambio spontaneo tra due o più persone che permette sia a chi dona che a chi riceve di crescere e migliorarsi. Non possiamo, purtroppo, cambiare gli altri. Possiamo però scegliere fino a che punto accettare i comportamenti altrui e gli effetti di quei comportamenti sulla nostra persona. Non ci sono emozioni "giuste da provare" o "sbagliate", ci sono Le Emozioni e lei non si può colpevolizzare per ciò che sente o non sente, può solo prenderne atto e credo in questo lei sia davvero ad un buon punto.
Credo che la sua amica stia facendo il suo percorso personale e che, a suo tempo, comprenderà l'importanza che lei ha dato a questo vostro rapporto. Ogni cosa segue un suo preciso passo e accade in un suo tempo.
Spero di averle dato degli spunti di riflessione utili,
se vorrà sarò a sua disposizione (anche online).
Un caro Saluto Miriam.
Dott.ssa Rosa Cristiano

Dott.ssa Rosa Cristiano Psicologo a Reggio Emilia

2 Risposte

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

30 OTT 2023

Buongiorno Miriam, dalle parole che scrive si nota quanto il suo percorso terapeutico l'abbia aiutata a prendere delle consapevolezze importanti nei riguardi di se stessa e delle proprie relazioni. Il fatto di aver capito di avere dei tratti di "accondiscendenza" che in passato l'hanno legata a persone che avevano bisogno di lei, è un passo importante per costruire un proprio confine individuale. Tale confine, a volte, comporta la necessità di prendersi la responsabilità di allontanare le persone con cui non è più possibile essere in relazione, nonostante l'affetto. La sensazione di sentirsi "cattiva" è legittima e va letta nell'ambito della sua storia di crescita, in quanto probabilmente chiudere un rapporto per lei non è stato facile in passato. Secondo il mio parere professionale, in questa occasione è riuscita a farlo, nonostante la fatica, e questa è una grande risorsa.
La ringrazio per la condivisione,
Dott.ssa Valentina Busu

Dott.ssa Valentina Busu Psicologo a Fano

6 Risposte

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

29 OTT 2023

Gentile Miriam,
è probabile che l'amicizia con questa ragazza sia inizialmente nata come una sorta di "incastro" avendo lei bisogno di alleggerirsi esprimendo le sue emozioni mentre il bisogno della sua amica era quello di formare un legame esclusivo in cui magari avere anche un ruolo dominante.
Ipotizzo che il rapporto è cominciato a guastarsi quando lei opportunamente ha iniziato un percorso di psicoterapia per avvalersi di un aiuto professionale utile alla sua crescita personale, cosa che credo sia stata vissuta male dalla sua amica perchè forse si è sentita messa da parte ed in alcune interazioni ha reagito con atteggiamenti aggressivi o di distacco parallelamente ai suoi progressi terapeutici finchè anch'essa ha deciso di adeguarsi seguendo il suo esempio ma con notevole ritardo.
In conclusione, questa sua "amica" ha reagito alla sua richiesta di una pausa in maniera tutt'altro che amichevole passando all'attacco e provando a farla sentire in colpa ed in realtà vi è quasi riuscita se a lei è venuto il dubbio di essere una cattiva persona.
Pertanto le direi di stare tranquilla ed approfondire in terapia il tema del senso di colpa.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

8782 Risposte

24036 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

28 OTT 2023

Ciao Miriam,
le amicizie non sono sempre facili da gestire, specie quando ognuno si ritrova a far i conti con la propria personale situazione di vita con tutte le difficoltà che comporta.
Il lavoro di terapia aiuta a comprendere il proprio modo di stare all'interno delle relazioni, apre la possibilità di comunicare finalmente le proprie necessità; se queste non trovano riscontro nella persona amica, perchè presa anche lei dalle proprie fragilità, è giusto arrivare a ipotizzare un allontanamento sano. La sua amica avrà modo di lavorarci e dovrà pur accettare la sua scelta, volente o nolente.
Mi pare che però lei tutto questo lo sappia. Il suo interrogativo è legato al doversi sentire in colpa dell'allontanamento: la mia risposta è no, perchè proprio quando si matura e si decide di far il bene per la propria persona, ci si deve rendere conto se un rapporto alimenta benessere condiviso o se non fa che riattivare dinamiche disfunzionali sulle quali ha lavorato a lungo e che non vuole ulteriormente ritrovarsi a vivere. Un utile interrogativo, da affrontare in terapia, potrebbe essere invece il suo rapporto con i sensi di colpa ed il significato che cela. Perchè sentirsi in colpa del non avvertire senso di colpa? Lei si dà il diritto di circondarsi di persone che le diano valore e la facciano sentire apprezzata? Se sì, perchè allontanare una persona con la quale il malessere è diffuso in entrambe, dovrebbe diventare motivo per sentirsi in colpa? Credo che in alcuni casi il bene tra due persone possa rimanere, pur decidendo di dividere i percorsi.
Mi sembra che abbia già fatto un pezzo di strada, le auguro di continuare al meglio.
In bocca al lupo,
Dottoressa Bono

Dott.ssa Cinzia Bono Psicologo a Torino

47 Risposte

18 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

27 OTT 2023

Buongiorno, sicuramente, come ha affrontato anche in terapia, questa amicizia soddisfava dei suoi bisogni nel tempo cambiati e non riusciva più a farle bene in questo suo cambiamento. Da come ha descritto ha provato a mantenere un'amicizia alla luce di tutto quello che avete condivido ma arrivando al suo limite comprensibilmente non si è sentita in colpa facendo quello che per lei era meglio in una situazione ormai molto pesante. È importante porsi al centro della propria vita, complimenti che lo sta facendo e si sta interrogando.

Dott.ssa Erica Farolfi Psicologo a Forlì

164 Risposte

34 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

27 OTT 2023

Buongiorno Miriam,
lei ha attuato un comportamento, verso questa "amica", utile ed efficace per la salvaguardia della sua serenità e salute mentale , ed in questo non vi é nulla di giusto o sbagliato , semplicemente l'essere trattata come un contenitore, ove scaricare tutte le amarezze della propria vita, non é più risultato sopportabile. Anche a fronte del reiterato comportamento di vittimismo e distributore di colpe verso il mondo esterno . Amica, etimologicamente, vuol dire "che aiuta" non "si sacrifica", e lei si é comportata per anni come amica, dando anche tante opportunità a questa ragazza di rivedere il suo comportamento verso di lei, avvertendola più volte che la stava trattando male e, nonostante ciò, la modalità di relazione non cambiava, quindi ha agito in difesa della propria serenità mentale e non per cattiveria. Se poi la reazione di questa ragazza è stata la lunga lettera ove sostanzialmente la incolpava di tutto, bene ha fatto a prenderne decisamente le distanze. Se vogliamo proprio vedere, cercare di instillare verso altre/i un senso di colpa e specie verso una persona che viene definita amica, non é certo un atto che si può definire "buono". Se non si sente in colpa verso questa ragazza, vuol dire che il percorso che ha fatto, anche per affrontare il "lutto", con la sua psicologa, é stato efficace e l'ha aiutata a prendere atto che finire questa relazione" tossica" per lei era la cosa migliore da fare. Si chieda quale sarebbe il modo corretto per elaborare un lutto semmai se ha dei dubbi e ne parli con la psicologa, e vedrà che non vi é "il modo di elaborare giusto", ma tanti modi per reagire a una situazione ove ,per vari motivi, viene a mancare una persona cara. Ora questa persona, che evidentemente ha problemi seri con la socializzazione ed il rapporto con se stessa, ha ricevuto da lei ascolto, comprensione e aiuto nel cercare di fare in modo che riflettesse anche su di sé, ha preso un'altra strada e lei ha dato tanto e ciò che poteva fare l'ha fatto. Si viva serenamente questa interruzione perché in lei non vi é nulla di cattivo, anzi, vi é forse stata una troppa attenzione verso il benessere altrui più che al suo, e questo porta a riflettere sulle persone che la circondano: quando una persona si lamenta in continuo del proprio stato e fa concretamente poco per uscirne, aiutarla, senza badare all'impatto negativo che ne riceve in termini emozionali, può portare alla situazione che lei ha descritto. Lei semmai é stata troppo disponibile, altro che cercare "cosa c'é di cattivo" in lei. Se poi questa ragazza avrà trovato il percorso per uscire dal proprio vittimismo e si sarà riappacificata con sé stessa e con il mondo esterno, allora, se se ne presenterà l'occasione, potrete ritrovarvi davanti ad un caffè e gustarvi il momento condiviso.
Cordialmente
Dr. Giancarlo

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

90 Risposte

41 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

27 OTT 2023

Gentile Miriam,
dal suo racconto sembra che stia parlando di un rapporto di amicizia su cui ha investito e riflettuto tanto, cercando i modi di poter accogliere e riparare le difficoltà con la sua amica. Tuttavia la sua amica, ad un certo punto, si è resa conto di avere necessità di farsi carico in prima persona delle sue difficoltà emotive. Come lei stessa scrive, un percorso simile è fatto di alti e bassi che ha cercato di accogliere fin quando ha potuto. Non ha messo da parte, infatti, la necessità di continuare ad accogliere anche le ferite che questi momenti di litigio causavano a lei e, a sua volta, si è assunta la responsabilità di proteggersi chiudendo questo rapporto. Ci racconta anche di una storia personale che non le rende semplici passaggi simili. Proprio per questo, pur comprendendo la sua fatica, mi sembra che sia stata molto brava nel riuscire ad ascoltarsi ugualmente e a non mettersi da parte. Quel residuo di senso di colpa che la spinge a chiedersi se non sia "cattiva" sembra oggi più gestibile per lei. Aggiungerei che oggi ha bisogno di questo, e va bene. Chissà se in futuro non arriverà un momento più favorevole per nuovo incontro fra voi basato su consapevolezze diverse derivanti anche dalle opportunità di riflessione che emergono, a volte, proprio da rotture importanti.
Le auguro le cose migliori
Dott.ssa Barbara Squitieri

Dott.ssa Barbara Squitieri Psicologo a Napoli

6 Risposte

2 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

26 OTT 2023

Buongiorno Miriam,
mi chiedo se il bisogno di porre questa domanda all’esterno e anche un po’ a te stessa derivi in parte da un residuo della tua “storia di accondiscendenza della quale ho faticato a liberarmi”. Essere accondiscendente rende le relazioni più facili alcune volte, le persone ci apprezzano di più perché sanno che metteremo i loro bisogni davanti ai nostri ma questo, come hai capito dopo anni di duro lavoro su te stessa, non è il modo migliore per gestire un’amicizia (che, per definizione, è un rapporto di affetto reciproco, non a senso unico). Sei riuscita ad essere onesta e aperta il più possibile con la tua amica e questo è ciò che di meglio potevi darle, di più non potevi; non l’hai lasciata sola perché ora è anche riuscita a chiedere aiuto a un professionista e si farà aiutare nel gestire meglio le sue relazioni, avendo in mente anche un esempio come te.

Penso sia comprensibile, soprattutto quando lei fa leva sul tuo senso di colpa, chiederti se ora quella cattiva, senza emozioni, sia tu. Ma in realtà, ora che hai lavorato tanto sulla gestione dei rapporti e sulla consapevolezza di te, penso che questo lutto tu lo abbia già affrontato in tanti anni di discussioni con la tua amica e di confronti con la tua terapeuta. Non sei cattiva, sei semplicemente più libera.

Spero di averti dato qualche spunto di riflessione,
un caro saluto,
Dott.ssa Paola Rosci

Dott.ssa Paola Rosci Psicologo a Lecco

6 Risposte

7 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

25 OTT 2023

Buongiorno Miriam,
Innanzitutto concordo con quanto afferma, rispetto al fatto che la fine di una relazione non è mai qualcosa di facile da vivere, specie se questa relazione era duratura.
Detto ciò, non penso che lei non provi davvero sofferenza o un minimo di senso di colpa (lo dimostra la pubblicazione stessa di questo post). Per cui, la domanda che si pone, meglio formulata, potrebbe essere se sia normale viversi la fine di questa relazione d'amicizia con un ridotto senso di colpa.
A tal proposito, considererei quanto lei abbia già avuto occasione di riflettere sull'accadimento in corso in terapia, per cui normalizzerei la "tranquillità" con cui sta vivendo il momento. Probabilmente, ha anche già considerato che il gesto che sta mettendo in atto non può che far bene anche all'altra persona, che adesso si sente tradita e abbandonata, ma che probabilmente trovava in lei uno strumento in più per incentivare certi suoi atteggiamenti disfunzionali.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

79 Risposte

15 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

25 OTT 2023

Buongiorno Miriam, grazie per aver condiviso con noi un pezzo così importante della tua vita. Le relazioni sono sempre non semplici, ma quella che racconti tu era una relazione che non ti faceva più stare bene, non ti arricchiva e stava iniziando ad essere stretta. La decisione di interrompere questa relazione non è avvenuta su due piedi, per quello che racconti, ma è stata valutata a fondo, questo significa che per te è stata la decisione giusta. La mancanza di senso di colpa può significare che ci sia un'altra emozione sotto che provi nei confronti della tua amica, magari un po' di rabbia per quello che ti ha fatto passare e per come hai poi tentato di "farti sentire in colpa" appunto. Sicuramente potrai approfondire le emozioni che emergeranno con la tua terapeuta.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Ylenia Ferrara

Ylenia Ferrara Psicologo a Torino

93 Risposte

141 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

25 OTT 2023

Gentile Miriam,
dieci anni di relazione, amicale o affettiva che sia (che poi, se è amicale è anche affettiva!) non sono cose che si cancellano con un colpo di spugna. D'altro canto, come tutti i fenomeni umani, anche i grandi amori e le grandi amicizie hanno una loro curva d'esistenza. Il solito buon Oscar Wilde diceva che i grandi amori e le grandi amicizie vengono distrutti dalla loro stessa intensità!
Ora, che il vostro sia il caso o meno, sta di fatto che questa relazione non stava proseguendo su piani di serenità e gradevolezza, ma, piuttosto, su una dimensione di comprensione clinica.
Mi spiego.
Pur essendo i piani amicali e quelli psicologici assolutamente importanti, fra amici (così anche fra amanti, direi) bisogna soprattutto badare alla piacevolezza di stare insieme, alla serenità che si porta nella vita l'uno dell'altro, al divertimento, alla crescita, etc. Gli amici non ce li impone nessuno, né il medico, né lo psicologo, quindi il legame si crea e si mantiene SOLO se vengono soddisfatti dei criteri, in vero, molto semplici che sono quelli suddetti, quelli della gradevolezza, quelli del rispetto. Rispetto significa anche non riversare la propria patologia sull'altra persona. Ma, patologia o meno, non siamo amici di qualcuno per trasformarci nel suo tollerantissimo psicoterapeuta!
Quindi, Miriam, bypassi queste questioni di senso di colpa e anche di visione di lei come paziente e della sua amica come paziente (potenziale) e di come, dietro di voi, gli psicologi leggono la vostra relazione. Viva le amicizie con un sentire meno cerebrale e più... naturale. Non sta bene con un'amica? Non sta più bene? Se ne parla, se ne parla, se ne parla e poi STOP se le cose non prendono una piega migliore. Non si faccia sopraffare da cose che sono assolutamente nella sfera della sua gestibilità e che ben poco hanno a che fare con la cattiveria umana!

Spero di averle dato qualche buon spunto di riflessione
Resto a disposizione (anche online)
In bocca al lupo per tutto
Alessandro Pedrazzi

dott. Alessandro Pedrazzi Psicologo a Settimo Milanese

201 Risposte

156 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

25 OTT 2023

Gentile Miriam,

Leggendoti mi viene spontaneo chiederti: cosa significa "avere un lato cattivo" di te? Cattivo per chi? E L'idea che questo lato un po' cattivo effettivamente ci sia, che effetto ti fa? Qual è il modo giusto di vivere questo "lutto" secondo te?
Spero che queste domande ti possano servire come spunto per delle riflessioni che ti siano utili, magari anche da portare nel percorso di terapia che già stai affrontando.

Un caro saluto,
Dott.ssa Paola Maffei.

Dott.ssa Paola Maffei Psicologo a Cesano Maderno

10 Risposte

9 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

25 OTT 2023

Buongiorno Miriam,
leggendo le sue parole si comprende subito che ha fatto un importante lavoro su se stessa che l'ha portata ad essere più consapevole del proprio funzionamento e dei propri bisogni.
Tuttavia, in alcune circostanze come quella da lei appena descritta può capitare che le nostre convinzioni vacillino e che ci ritroviamo a mettere in dubbio tutto ciò che abbiamo guadagnato fino a quel momento, soprattutto quando ci troviamo di fronte alla sofferenza dell'altro.
Vorrei ricordarle, però, che noi non siamo responsabili per le emozioni altrui. Mi spiego meglio perché mi rendo conto che questa frase possa essere un po' forte. Noi siamo responsabili dei nostri comportamenti, che spesso hanno una ripercussione sulla vita delle persone che ci circondano. Tuttavia, non siamo responsabili di come le persone interpretano questi comportamenti, perché questo dipende in larga misura dalla storia di vita personale dell'altra persona e dal proprio funzionamento.
Spero che questo spunto di riflessione le possa essere utile e che le dia una visione alternativa a ciò che sta affrontando in questo momento.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Uberti

Dott.ssa Giulia Uberti Psicologo a Concesio

4 Risposte

1 voto positivo

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

24 OTT 2023

Mi spiace per la sua situazione e per quello che le è capitato. purtroppo può succedere che una persona che credevamo amica( con cui a volte stabiliamo un rapporto di fiducia) non si riveli amica. si soffre è brutto a volte ci si sente in colpa ingiustamente.
Da quello che scrive non mi sembra che si possa ravvisare in lei una qualche colpa.
anche le brutte esperienze ci aiutano ci "insegnano" qualcosa
Quell'amicizia, come anche lei stessa a constato, non era salutare.
E' comprensibile che il dolore e la delusione ci siano., ma bisogna guardare avanti. Non si chiuda in se stessa continui a vivere la suo vita e la vita le metterà davanti altre situazioni ed altre amicizie.

Immagino che la situazione non sia semplice:

Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a fare chiarezza.

Resto a disposizione.
Se avesse bisogno di altri chiarimenti mi contatti pure.
Ricevo sia in presenza che online
Dottor Luca Ferretti
Studio Livorno/online

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Livorno

40 Risposte

9 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

24 OTT 2023

Gentile Miriam,
probabilmente, se ti ascolti a fondo, sentirai della rabbia nei confronti della tua amica. Questa rabbia potrebbe nascere da tanti fattori, per esempio dal fatto che la vostra amicizia non è mai diventata come desideravi, che hai sempre dovuto "sopportare", oltre al fatto che hai fatto tanta fatica per avere dei miglioramenti e magari vorresti che anche la tua amica si impegnasse come hai fatto tu. Questo risentimento non fa di te una cattiva persona, prova a comunicarlo alla tua amica, senza sperare in qualche cambiamento, fallo per te. Le puoi stare vicino in tanti modi, anche da lontano.
Saluti,
Dott.ssa Valentina Borsari

Dott.ssa Valentina Borsari Psicologo a Mantova

61 Risposte

24 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

24 OTT 2023

Cara Miriam

chiudere un rapporto non è mai semplice, specie se significativo come quello che ha descritto.
Inoltre, la peculiarità di una separazione è che non esiste, in astratto o in assoluto, un modo "corretto" per viverla per cui anche i dubbi che in questo periodo la accompagnano sono assolutamente comprensibili.
Tuttavia, ha raccontato di come la sua amica utilizzava la colpa per non perdere un legame e di come lei abbia imparato a sottrarsi a questo gioco per provare ad avere uno scambio più sano quindi, ancora una volta, perchè ora dovrebbe tornare sui suoi vecchi passi?
L'assenza di colpa non implica che lei non provi dolore per la fine di questa amicizia, cosa su cui ha lavorato durante il suo percorso terapeutico.

In bocca al lupo

Dott.ssa Maria Chiara Del Mastro Psicologo a Portici

57 Risposte

42 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

24 OTT 2023

Sei riuscita a liberarti di lei ma non del senso di colpa, lavora ancora un pò su te stessa e ti accorgerai che non potevi fare scelta migliore.
Auguri
Dott.ssa M.A. Consalvi

Dott.ssa Maria Assunta Consalvi Psicologo a Roma

133 Risposte

42 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

Psicologi specializzati in Relazioni sociali

Vedere più psicologi specializzati in Relazioni sociali

Altre domande su Relazioni sociali

Spiega il tuo caso ai nostri psicologi

Invia la tua richiesta in forma anonima e riceverai orientamento psicologico in 48h.

50 È necessario scrivere 21900 caratteri in più

La tua domanda e le relative risposte verranno pubblicate sul portale. Questo servizio è gratuito e non sostituisce una seduta psicologica.

Manderemo la tua domanda ai nostri esperti nel tema che si offriranno di occuparsi del tuo caso.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Introduci un nickname per mantenere l'anonimato

La tua domanda è in fase di revisione

Ti avvisaremo per e-mail non appena verrà pubblicata

Se hai bisogno di cure psicologiche immediate, puoi prenotare una terapia nelle prossime 72 ore e al prezzo ridotto di 44€.

Questa domanda esiste già

Per favore, cerca tra le domande esistenti per conoscere la risposta

psicologi 26450

psicologi

domande 21900

domande

Risposte 140750

Risposte