Ho 21 anni e sono succube della mia famiglia

Inviata da Giulia · 18 ago 2023 Terapia familiare

Buonasera, sono una ragazza di 21 anni, studio all'università e vivo con la mia famiglia (madre, padre e fratello di 25 anni).
Io suppongo di essere vittima di manipolazione da parte della mia famiglia, in particolar modo esercitata da mia mamma che comanda la situazione, seguita da mio fratello, che copia ogni sua mossa come fosse l'oracolo, e mio padre come figura molto passiva emotivamente, seppur sempre presente nella mia vita, anche nell'infanzia.
Da un anno ho una relazione con un ragazzo di 37 anni (lo conosco da quando ne avevo 18), e la mia famiglia ha totalmente disapprovato questa scelta data la differenza d'età.
Fin dall'inizio ho capito la loro preoccupazione e ho sempre pazientato, nonostante numerose frasi poco piacevoli ("sei una delusione", "ho perso totalmente la tua stima", "hai dei problemi, vai a farti curare"), pressioni fatte (inquisizioni anche di due ore, dove io ero praticamente circondata da loro tre che mi attaccavano) che mi hanno portato anche ad attacchi di panico notturni, ansie, pianti e stress emotivi.
Il delirio tuttavia è iniziato da Giugno 2023 quando inizialmente mio fratello è arrivato a chiedermi a chi volessi più bene tra lui e il mio attuale ragazzo, ovviamente la mia risposta è stato un "sono domande fuori luogo, visto che sono affetti diversi".
Sono poi partita per le vacanze con questo ragazzo (interamente pagate coi miei risparmi), per poi tornare a casa e sentirmi dire che ho fatto troppi giorni di ferie (17) per avere 21 anni e solo un anno di relazione alle spalle.
Al mio ritorno ho iniziato a parlare coi miei di un piccolo cambiamento universitario che vorrei fare e che mi consentirebbe di specializzarmi in modo più specifico e comunque di non perdere niente di ciò che sto portando avanti; dopo averne parlato coi miei, ho chiesto un parere anche a mio fratello il quale si è arrabbiato tantissimo, urlando, perché secondo lui "sto volando basso" e "mi sto accontentando". La discussione si è accesa sempre di più, tanto che è arrivato a tirarmi uno schiaffo, al quale io non ho reagito, ma ho ovviamente avvisato i miei, i quali si sono arrabbiati inizialmente, e ne hanno parlato in separata sede con lui (mio fratello poi mi ha chiesto scusa, anche se per me rimane ciò che ha fatto), ma poi non hanno più parlato, insabbiando un po' il tutto e chiedendomi esplicitamente di non dire nulla al mio ragazzo.
Giorni dopo mi hanno di nuovo "accerchiata", assillandomi con mille accuse (tra cui quella di essere manipolata dal mio ragazzo).
Il mio ragazzo è originario di una regione diversa dalla mia e, dopo essersi trasferito qua per un anno e aver subito questo ostracismo, ha pensato di tornare nella sua regione natale, pur mantenendo un affitto qua in modo tale da avere un appoggio.
Io sono arrivata al punto tale in cui in casa mia non sto più bene e voglio andarmene, l'idea era di andare via con lui a vivere, ho solo molta paura della loro reazione. Da una parte ho sempre pensato che avrei voluto più tempo prima di una convivenza, ma dall'altro mi trovo benissimo con la persona con cui sto e voglio uscire da questo ambiente che mi fa sentire perennemente a disagio.
Ne ho parlato con la psicologa dalla quale sono andata fino a qualche mese fa e anche lei mi ha suggerito questo.
Io ho avuto, dai 18 anni, dei disturbi alimentari che mi hanno portata ad un dimagrimento e che, mi sono resa conto solamente quest'anno, essere causati da una necessità di indipendenza e una volontà di ribellione interna sfogata sulla prima cosa a disposizione, ossia il cibo, per avere un controllo.
Mi sembra di non essere padrona della mia vita.

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Miglior risposta 19 AGO 2023

Cara Giulia, mi pare abbastanza ovvio che una terapia familiare sarebbe impossibile, in quanto sembra che il tuo contesto abbia deciso che la persona errata sei tu. La collega che ti segue potrà sicuramente aiutarti a capire cosa sia meglio per te , per la tua salute fisica ed emotiva. Indipendentemente dal tuo fidanzato il bisogno di libertà è fondamentale e lo devi seguire in modo che possa essere costruttivo per la tua vita e non ti porti a reagire e buttarti in cose non buone per te. Gli studi sono fondamentali oggi più che mai, perciò segui quello che ti piace e ti valorizza di più e basta.
La famiglia è il contesto in cui cresciamo e sviluppiamo ma che è profondamente condizionante negli schemi mentali con cui guardiamo al mondo e nei nostri schemi affettivi. Se vogliamo realizzarci dobbiamo scoprire chi siamo e questo, certo , non accade stando in famiglia. Motivo per cui, poi, dobbiamo staccarci. Qualcuno lo fa prima e altri dopo, purtroppo alcuni mai. Segui quello che senti.
Un caro saluto e tanti carissimi auguri.
dott.ssa Silvia Chiavacci

Dott.ssa Silvia Chiavacci Psicologo a Firenze

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23 AGO 2023

Gentile Giulia,
anche se non ne sono entusiasti, i suoi familiari hanno comunque accettato la relazione che lei ha con quest'uomo più grande di età rispetto a lei (ben 16 anni!) tant'è che lei può frequentarlo e fare anche le vacanze insieme.
Essendo poi una studentessa, suppongo lei abbia l'obbiettivo importante di raggiungere l'indipendenza e l'autorealizzazione per cui, a mio parere, dovrebbe concentrarsi su questo e su come migliorare le sue interazioni familiari e la sua autostima.
Concordo inoltre su quanto espresso da qualche mio Collega riguardo al rischio che lei corre (affrettandosi con l'andare a convivere da studentessa a casa del suo partner) di passare da una dipendenza frustrante ad un'altra in una relazione non paritaria.
Il suggerimento è pertanto di riprendere un percorso di psicoterapia in cui sia affrontato come prioritario il tema di migliorare struttura, autostima e capacità comunicative in modo da non sentirsi vittima ma guadagnare rispetto nelle dinamiche familiari in attesa che maturino i tempi della sua autorealizzazione avendo così anche la possibilità di risolvere completamente il problema del disturbo alimentare e soprattutto di riflettere con tranquillità sul presente e sul futuro della sua relazione sentimentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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21 AGO 2023

Buongiorno, il suo malessere psicologico che si esplicita in un disturbo alimentare è probabilmente legato ai maltrattamenti psicologici e fisici che subisce dalla sua famiglia. Non so se sia una cosa buona andare a convivere con un uomo molto più grande di lei e che conosce da poco tempo. Sarebbe un salto nel vuoto, perché non ha garanzie che quest'uomo la rispetterà anche in futuro e che la relazione andrà avanti e d'altro canto potrebbe andare incontro ad una rottura con la sua famiglia: quindi trovarsi sola in un eventuale momento di difficoltà.
Inoltre, andare a convivere per "scappare" da una situazione di maltrattamento è quanto di più ricorrentemente accade a tante donne che si legano a uomini con le quali non sono felici solo perché pensano di poter così raggiungere l'indipendenza o per sfuggire alle pressioni della famiglia.
A mio modo di vedere i rapporti disfunzionali familiari vanno affrontati e modificati. Un'opzione potrebbe essere quella di chiedere alla sua psicologa di fare delle sedute con suo padre soltanto, che, pur essendo passivo, è la figura meno persecutoria e che lei sente molto vicino. Ha bisogno di un alleato in famiglia che l'aiuti ad allentare la pressione su di lei e che soprattutto metta a posto suo fratello il quale è decisamente fuori ruolo (oltre che semplicemente violento).
Un'altra opzione potrebbe essere quella di andare a vivere altrove da sola o con delle amiche, colleghe di studio, per fare un'esperienza lontano dalla famiglia, ma che non significhi tuffarsi a capo fitto in una convivenza.
Come giustamente lei afferma ha bisogno di prendere il controllo della sua vita, ma per farlo deve avere relazioni con persone sue pari. Può continuare a frequentare ed avere una storia con quest'uomo, l'importante è che non diventi la sua unica fonte di affetto e il suo unico punto di riferimento, perché rischierebbe di passare dalla dipendenza dalla famiglia a quella con il partner. Prima di essere pronta per una relazione più seria ed importante è necessario che risolva i problemi psicologici che determinano il disturbo alimentare, fare esperienze con sue pari, divertirsi, costruirsi un'identità professionale e, magari, conoscere anche qualche altro ragazzo. In sintesi, lavorare su se stessa e sul suo futuro.
Ne parli con la sua psicologa e verifichi se questi spunti possono essere validi per riprendere il lavoro con un nuovo contratto non più centrato sulla cura dei sintomi, ma sulla costruzione di un progetto di vita che comporti l'emancipazione dalla famiglia o dal partner.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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20 AGO 2023

Buongiorno, sicuramente i suoi attacchi di panico come i disturbi alimentari sono l' espressione di un bisogno di autonomia.
Probabilmente piú avvertirá il bisogno di autonomia e piú aumenteranno gli attacchi di panico, quindi sarebbe molto importante in questa fase di transizione il supporto di un percorso terapeutico .
Buona giornata
Dott. Raffaello Di Monte

Dott. Di Monte - Dott.ssa Anibaldi Psicologo a Senigallia

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19 AGO 2023

Cara Giulia,

sarebbe bene, prima che ti svincolassi dalla tua famiglia d'origine, che rafforzassi la tua autostima, fiducia in te stessa e assertivita' oltre a riconoscere le tue preziose risorse, fra cui sicuramente spicca la resilienza, per aver affrontato tutto questo.
Sono a tua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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19 AGO 2023

Cara Giulia,
sulla base di ciò che hai raccontato stai vivendo un periodo non facile caratterizzato da incomprensioni e frequenti discussioni con la tua famiglia che non approvano alcune tue scelte, soprattutto in campo sentimentale, e questo ti fa sentire sempre più incompresa e meno indipendente rispetto a quanto tu vorresti. Se ho capito bene, stai maturando sempre di più il desiderio di una convivenza sebbene tu abbia paura della reazione dei tuoi genitori data la loro disapprovazione. Hai provato a riflettere su cosa ti spingerebbe ad andare via di casa? E' un modo per portare la vostra relazione a un livello più intimo e più maturo o una strategia per evitare ed evadere dai tuoi problemi familiari? Questo è importante che tu ce l'abbia chiaro, in quanto rischieresti di scambiare il desiderio di allontanarti da questo senso di costrizione e oppressione con la voglia di convivere con una persona con il quale sei affettivamente legata. Porterei questi dubbi e queste riflessioni alla tua psicologa, approfondendo quali sarebbero i pro e i contro di questa scelta e quali obiettivi di vita ti aiuterebbe a raggiungere. Se da questa riflessione tu evinci che vuoi solo allentare le tensioni familiari, lavorerei su un problem solving alternativo che ti aiuti a dare voce ai tuoi bisogni di figlia ma anche e soprattutto di donna e, dall'altro lato, che ti aiuti a interagire più efficacemente con la tua famiglia. Ciao Giulia, a presto!

Dottoressa Valeria Pecoraro Psicologo a Reggio Calabria

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19 AGO 2023

Sembra che tu stia attraversando una situazione molto complessa e difficile, in cui le dinamiche familiari e le pressioni esterne stanno influenzando la tua salute mentale, il tuo benessere emotivo e le tue decisioni di vita. È importante che tu affronti queste sfide in modo consapevole e strategico, con il supporto adeguato. Ecco alcuni suggerimenti su come potresti affrontare la situazione:

Cerca supporto: È positivo che tu abbia già parlato con una psicologa. Se possibile, potresti considerare di continuare le sessioni con uno psicoterapeuta o un professionista della salute mentale. Questo ti fornirà un ambiente sicuro per esplorare le tue emozioni, prendere decisioni ponderate e sviluppare strategie per affrontare le dinamiche familiari.

Fai chiarezza sui tuoi bisogni e desideri: Prendi il tempo per riflettere su cosa vuoi veramente nella tua vita, indipendentemente dalle aspettative o dalle pressioni degli altri. Identifica i tuoi valori, obiettivi e desideri personali.

Comunica con rispetto: Se decidi di intraprendere la strada di vivere con il tuo ragazzo, preparati a comunicare con i tuoi genitori. Esprimi i tuoi sentimenti, spiega le tue ragioni e fai presente che questa decisione è una scelta che hai fatto con responsabilità.

Affronta le manipolazioni: Se senti di essere soggetta a manipolazioni o pressioni da parte dei tuoi familiari, cerca di stabilire confini chiari e assertivi. Fai capire che sei disposta a ascoltarli ma che le tue decisioni finali sono basate sui tuoi bisogni e desideri.

Cerca un supporto esterno: Parla con amici di fiducia, altri membri della famiglia o adulti di riferimento che possono capirti e supportarti. Non affrontare questa situazione da sola.

Piano di indipendenza: Se stai considerando di andartene da casa, pianifica attentamente la tua indipendenza. Assicurati di avere un piano finanziario, un luogo dove vivere e un supporto emotivo.

Ascolta te stessa: La tua salute e il tuo benessere sono prioritari. Non esitare a prendere decisioni che ti consentano di vivere una vita più soddisfacente e felice, anche se ciò può significare allontanarti da dinamiche tossiche o insostenibili.

Ricorda che hai il controllo: Nonostante la situazione complessa, ricorda che sei la protagonista della tua vita. Se hai bisogno di aiuto o supporto, cerca risorse adeguate e non esitare a prendere decisioni che ti guidino verso la tua felicità e il tuo benessere.

Lavorare su te stessa, sulle tue relazioni e sulla tua indipendenza richiederà tempo e sforzo, ma è un passo importante verso la realizzazione delle tue ambizioni e della tua felicità.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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