Salve, vorrei un consiglio. Non sono mai stata una ragazza molto socievole, anche da piccola dove all'intervallo me ne stavo per conto mio o con il mio unico amico (rimasto l'unico vero amico da tutta la mia vita). Ho sempre avuto problemi a relazionarmi, non capisco il perché però. È come se io e gli altri fossimo agli antipodi, forse è per questo che ho solo due amici (uno è quello di una vita, l'altra ci vado d'accordo da quest'anno a scuola).
In terza media durante gli esami, faccio per consegnare i miei fogli e andarmene ma la professoressa fa:" Ma ci sei o ci fai?" (precisato che io e quella professoressa non andammo mai d'accordo e non avevo fatto nulla di sbagliato quando ho consegnato i fogli). Adesso sono in alternanza scuola lavoro da una settimana e sento i miei tutor dire:"Non capisco se quella ragazza c'è o ci fa"; ovviamente non ho detto nulla e loro non sapevano che li avessi sentiti (non so neanche se stessero parlando di me, ma la probabilità c'è). Gli altri mi considerano stupida ma non capisco perché; certo non ci parlo molto, solo se necessario ma non mi sembra di essere deficiente.
Per farvi capire perché dico che siamo agli antipodi vi dico questo: io appena arrivo a casa da scuola (o dal lavoro in sti giorni) mangio e ascolto musica per circa mezz'oretta, poi mi metto a studiare se devo altrimenti sto al mio computer. Non vado in discoteca, non fumo, non mi ubriaco, non mi drogo. Non esco praticamente mai di sera con gli amici, perché ne ho solo 2, di cui solo 1 vicino e non è che gli piaccia andare in giro. Siamo usciti insieme a mangiare e a guardare un film qualche settimana fa, ma se togliamo quella e da tanto che non esco (ho perso il conto dei mesi). Ora che sono in quarta superiore parlo solo con una mia compagna di classe (quella di cui parlavo prima) e studiamo quasi ogni giorno insieme su meet (tipo Skype), e tra l'altro abbiamo cominciato a parlarci solo perché una mia professoressa ha visto che me ne stavo sempre per i fatti miei e non parlavo con nessuno (neanche all'intervallo) e ha provato "pietà" (non so bene come definirla) per me quindi ha provato un po' a farci parlare.
L'unica persona che mi conosce veramente è il mio amico di una vita ed è l'unica persona che mi accetta.
Se devo lavorare io lavoro, ed ottengo anche discreti risultati, e non provo ansia, sto bene quando devo studiare, ma quando devo parlare con qualcuno mi sudano le mani, non tengo molto il contatto visivo, e giochicchio con il mio anello che mi regalò mio padre qualche anno fa (non so se può essere un'informazione rilevante ma cerco di dare tutte le informazioni possibili) e tendo anche un po' a balbettare. Mi piace suonare il flauto dolce (quello delle medie) e me la cavo anche, mi rilassa e mi rende felice, o attenua le emozioni negative.
Me la prendo per l'opinione degli altri e vorrei che non fosse così, vorrei fregarmene ma non ci riesco.
Mi dispiace se il mio messaggio sia risultato un po' confuso ma è perché anche i miei pensieri lo sono ed ho cercato di mettere tutte le informazioni che possono risultare utili, ne aggiungerò altre se lo ritenete necessario. Grazie di tutto, aspetto pazientemente vostra risposta
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12 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile ragazza,
i motivi che lei ignora e per i quali ha difficoltà a relazionarsi con i suoi pari e/o con gli altri vanno indagati in un percorso di psicoterapia che le può inoltre fornire la possibilità di migliorare la sua autostima e sviluppare buone abilità comunicative.
Peraltro, se patisce il fatto di avere due sole amicizie e vuole averne altre, dovrebbe ovviamente evitare di isolarsi rendendosi più disponibile alla conoscenza di persone nuove e correggendo possibilmente il lieve tratto paranoico che sembra essere presente nella sua personalità.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
14 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Frigo678,
mi dispiace per la sofferenza che queste circostanze le stanno procurando. La incoraggio a lavorare sulla sua autostima, perchè possa aiutarla a recuperare un sano concetto di sé e quindi relazionarsi con efficacia e serenità. Questo non le impedirà di assistere a modi di fare poco educati o eleganti, ma le permetterà di affrontarli in modo adeguato e soprattutto a centrarsi sulle azioni che l'aiutano ad avvicinarsi ai suoi obiettivi.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
14 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno ragazza,
Da quello che racconta, e l'ha fatto in maniera molto puntuale secondo me, emerge tutta la sua difficoltà nelle relazioni, che non sembra apparire invece rispetto la sfera prettamente scolastica e legata alla performance. Difficile risponderle a priori, ma questa sua sensazione che gli altri la credano stupida potrebbe derivare da diversi fattori: non vedendola mai esporre una sua idea, potrebbero dare per scontato erroneamente che lei non è in grado di formularsi opinioni sulle cose e gli eventi che accadono, oppure è lei, che vedendo gli altri più pericolosi e scostanti di quello che effettivamente sono, tende ad interpretare i loro atteggiamenti come fossero sempre rivolti a lei e in modo del tutto negativo, oppure ancora una mescolanza di questi due fattori ed eventualmente anche altri.
Sicuramente sarebbe opportuno che lei approfondisca tutto ciò all'interno di un percorso. Se è interessata ad avere informazioni, resto assolutamente a sua disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Viviana Ciavatta psicologa
13 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Frigo,
il messaggio che leggo non è per niente confuso ma anzi ricco di tanti spunti e di belle riflessioni, da quanto mi pare di capire c'è la volontà di farsi nuovi amici ma forse poca dimestichezza sul "come" approcciarsi agli altri. Leggo che ci sono diverse cose che mi pare di capire riescono bene ( studiare, lavorare, suonare il flauto) e che sono sicuramente sue ottime risorse e possono anche diventare spunti per conversazioni. Sicuramente in poche righe e senza conoscerci non possiamo affrontare un argomento così delicato come la relazione con gli altri ma certo posso dire che capisco ed è più che normale il desiderio di essere accettata. Dice di non capire il perché di alcune cose, di alcuni comportamenti suoi e di altri, io partirei proprio da qui: dal cercare di mettere ordine nei pensieri, emozioni, vissuti...è qualcosa di importante e che si fatica a fare da soli perché, per usare una metafora, quando stiamo "sotto la cascata" invece di guardarla ed ammirarla, l'acqua ci bagna e non ci permette di vedere bene. Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno psicologo/a con cui condividere questo percorso alla scoperta di sé stessa in primis in modo da affrontare in maniera più rilassata e consapevole dei propri punti di forza anche la scoperta di nuove amicizie.
Un caro saluto,
Dott.ssa Daniela Deagostini
12 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Frigo, sento nelle sue parole la sofferenza e il bisogno di aiuto che sta chiedendo per superare le difficoltà nelle sue relazioni interpersonali.
La invito a rivolgersi a uno psicoterapeuta che potrà aiutarla ad esplorare le origini di queste sue difficoltà e a intraprendere un processo di cambiamento.
Un caro saluto
Dr.ssa Anna Capriati
12 MAR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Frigo, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
