Buongiorno , sono una donna di 29 anni , la mia vita' e' molto piatta , non ho amici non ho una vita sociale ho scelto un lavoro solitario apposta per evitare di stare a contatto con la gente , ho iniziato un corso per poter avere una qualifica specifa nel lavoro che faccio , ma anche qui , in un gruppo di 29 persone non sono riuscita a inserirmi tutti gli altri sono già inseriti nei gruppi mini l'unica che ha un blocco una gigantesca paura sono io , e vedo che gli altri del gruppo si sono accorti della mia impossibilità ed emarginazione e questo mi fa stare malissimo perché io voglio inserirmi poter parlare comunicare ma ogni volta che ci provo non riesco perché non ho argomenti non faccio ridere e non so come partire per poter fare ciò . La gente di questo gruppo all'inizio era curiosa di me perché ancora c'e'ra la novità e però allo stesso tempo mi testava la mia intelligenza e sveltezza scoprendo tutte le volte da parte loro che io non ero idonea al loro grado di intelligenza fino a quando adesso mi ignorano tutti . Anche secondo me il mio Q.I è sotto la media anche perché dalle elementari fino alla 5 superiore ho avuto l'insegnante di sostegno è questo mia ho sconvolto tantissimo fino adesso è il ricordo mi accompagnerà sempre .Se avessi un intelligenza normale chiedo solo la normalità sarei in grado di vivere diversamente e quindi avere rapporti umani ma ormai più vado avanti con l'età più mi rendo conto che il mio pensiero sarò solo un bellissimo sogno in cui lo rivedrò tutte le volte nella mia testa . Mia mamma mi dice che non mi manca niente solo per incoraggiarmi e andare avanti ma in cuore mio so solo io la verità del mie disturbi malesseri che mi portano anche a non pensare che non sarò mai in grado di evolvermi di maturare di avere una Vita nella norma un lavoro buono una cerchi di amici e una famiglia tutta mia pufff figuriamoci un figlio mai ho paura di trasmettergli la mia stupidità e il mio insieme di schifezza che ho intorno . A volte penso di farla finita veramente ma dopo lavo i piatti stiro e il pensiero sparisce . Ho tantissime paure , vorrei mollare il corso mollare tutte quelle situazioni di ansia . Sono tanto stanca moralmente. A volte penso anche che forse dovrei andare a fare un salto in psichiatria che forse questa è la mia casa e i pazienti solo i miei unici amici . Ma la mia ragione dopo mi dice di ritornare nella vita di tutti i giorni . Ho bisogno di aiuto per favore . Spero di essere stata chiara sull'insieme ma quello che ho raccontato è solo la punta dell'iceberg . Grazie in anticipo . Saluti
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23 GEN 2020
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Salve, dal suo scritto emerge l'ambivalenza tra volere e non volere rapporti sociali. Io credo che alla base ci sia la paura del rifiuto. Potrebbe essere utile un percorso psicologico, nel quale imparare per prima lei stessa ad accettarsi. Solo successivamente potrà liberarsi del timore del giudizio/rifiuto altrui. Resto a disposizione. Dott.ssa Masserdotti Giulia
25 GEN 2020
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Gentile signora, lei non è più alle elementari e non c'è più un'insegnante di sostegno che la deve "sostene". E' stato un periodo quello che fa parte del suo lontano passato. Vi sono tanti tipi di intelligenza e tanti modi di stare al mondo. Forse lei deve cercare il suo personale modo di stare al mondo, con la sua sensibilità e la sua intelligenza. Uno psicologo può aiutarla ad avere maggiore fiducia in se stessa e nelle sue capacità. Anche un corso di tipo artistico, qualunque esso sia, potrebbe aiutarla ad esprimersi e gratificarla migliorando in modo naturale le relazioni con gli altri..
24 GEN 2020
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Buonasera giovane donna di 29 aa...
Vorrei prima di tutto dirle che il QI non si eredita, quindi i suoi figli ipotetici potrebbero essere dei geni,paradossalmente alla visione che lei ha di sé stessa....ma detto ciò credo che lei abbia bisogno di rivedere la sua mappa personale dei suoi sogni per trovare la chiave di ciò che ama veramente.
Il suo vero tesoro è nel suo cuore e non abbia paura di essere se stessa .
La complessità di questo mondo che gira in realtà è semplicemente nascosta nella capacità di gioire delle cose semplici, lei deve solo imparare a vederle.
Credo che lei abbia tutto ciò che serve per avere delle relazioni e amicizie come desidera.
Qualora volesse contattarmi per continuare questo discorso...mi faccia sapere.
Anna Maria Della Grotta
Specialista in psicoterapia ed Ipnosi Ericksoniana terapia individuale e di coppia
24 GEN 2020
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Dalla tua descrizione non pare che hai nessuna problematica dal punto di vista della cosiddetta capacità cognitiva. Incidere invece sulla possibilità di creare energia emotiva dove é un po' in "sofferenza" esempio sulla sicurezza di te, sulla capacità di scegliere e guidare la tua vita. Aumentare la tua gioia di vivere, il piacere di sentire il tuo corpo e il benessere di esistere. Rivitalizzare il tuo sé, ci sono sl diversi strumenti terapeutici per trasformare le tue aree che non ti piacciono così tanto. Rimango a disposizione, buona giornata
24 GEN 2020
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Carissima,
ho letto con attenzione la sua lettera e ho notato subito che c'è una certa contraddizione nei suoi comportamenti e in quello che dice .... Esempio: "non ho amici, non ho una vita sociale, HO SCELTO UN LAVORO SOLITARIO APPOSTA PER EVITAR DI STARE CON LA GENTE..." , ma di seguito scrive: "in un gruppo di 29 persone non sono riuscita a inserirmi, tutti gli altri sono già inseriti nei gruppi...... QUESTO MI FA STARE MALISSIMO PERCHè IO VOGLIO INSERIRMI per poter parlare, comunicare ....ecc". Il fatto che lei si senta giudicata è una sua percezione, ma è veramente così?
Voglio raccontarle una storiella: > Se io incontro delle persone che mi sorridono, sorrido anch'io, ma se incontro una persona ostile e schiva, lo faccio anch'io.....
Si ricordi che lei "non è la malattia" è solo una persona che ha bisogno di aiuto. Il "farla finita" non è una soluzione. Il ritirarsi non fa che alimentare le sue paure. Affronti la vita così come le viene incontro, la vita non è aspettarsi che passi la tempesta, ma saper ballare sotto la pioggia. Le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia con una persona che usi la tecnica di EMDR per poter sviscerare tutto ciò che la tormenta, ma soprattutto le cause.
Le auguro ogni bene
23 GEN 2020
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Buonasera, è comprensibile che sia un po' stanca moralmente. Certamente ciò che ha riportato qui è la punta dell'iceberg, come dice lei... Per arrivare a ciò ci sono una serie di schemi che si porta dietro dall'infanzia e che si sono mantenuti e rinforzati in seguito a dei comportamenti disfunzionali, come ad esempio quello di non coltivare amicizie, e così via... Sicuramente potrebbe giovarle rivolgersi ad uno psicologo che la aiuti a lavorare su questi aspetti per poi fare un lavoro sempre più introspettivo e mirato alla sua crescita personale.
23 GEN 2020
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Gentile Moon, mi dispiace per la sua sofferenza. Il suo racconto è molto chiaro e preciso, dunque ha imparato ad esprimersi molto bene. Non credo che abbia un grave deficit; magari ha avuto difficoltà ad imparare a leggere e scrivere ma questo succede a molte persone. Mi dispiace che si senta emarginata. Purtroppo i luoghi di lavoro spesso mettono a dura prova tutti. Penso, come hanno scritto gli altri psicologi, che avrebbe bisogno di rafforzare la sua stima e di diminuire l'ansia. Noi qui non possiamo aiutarla più di così. Anch'io penso sarebbe bene iniziasse una psicoterapia, potrebbe avere sostegno e comprensione e fare molti passi utili per una vita più serena.
Un caro saluto
Leopoldo Tacchini
23 GEN 2020
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Gentile Moon,
dal suo scritto emergono molti aspetti della sua storia evolutiva che credo l’abbiano segnata profondamente e hanno determinato comportamenti come il ritiro, il blocco, scarsa autostima con vissuti di ansia, paure e in latenza ci sono desideri per la sua vita.
Credo le sarebbe utile un aiuto psicoterapeutico per conoscere non solo la punta dell’iceberg e lavorare sugli aspetti che la limitano e che producono pensieri angosciosi e invalidanti. Si può recuperare ciò che le appartiene e che credo sia bloccato.
Disponibile per approfondimenti
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia
23 GEN 2020
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Gentile Moon,
quello che descrive è un complesso senso di inadeguatezza che sembra legarsi a una profonda paura di vivere in relazione forse a causa di una meta compensativa che aspira alla perfezione irraggiungibile,al consenso sociale inarrivabile proprio perché se dovesse arrivare dovrebbe muoversi verso uno scambio , farsi conoscere un poco di più e questo solidamente porta a riflessioni diverse su se stessi. Lei sembra allora muoversi verso l'isolamento come se in tale prova una parte di lei volesse mostrare un grande coraggio nel infliggersi una punizione. Per modificare i suoi obiettivi e affrontare il suo complesso è necessaria una relazione psicoterapeutica che le fornisca un senso di protezione senza inoltre sentirsi giudicata.
Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo della sua zona.
23 GEN 2020
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Salve,
Dalle sue parole capisco che lei ha bisogno di un percorso psicologico che la aiuti a rafforzare la sua autostima e il suo senso di efficacia. Nella sua credenza lei dovrebbe rivolgersi ad uno psichiatra, mentre io la invito a contattare uno psicoterapeuta. Lei dove abita? Così da capire se posso aiutarla.
23 GEN 2020
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Cara Moon, dalla sua lettera mi arriva un'autostima molto fragile e una forte ansia sociale. Penso che questa sua ansia, quando è insieme agli altri, arrivi forte e possa farla apparire agli altri come schiva e riservata.
Probabilmente, l'idea negativa che ha di sé l'ha appresa nel corso della sua vita attraverso esperienze negative che l'hanno segnata. L'idea che ci facciamo di noi stessi può condizionare moltissimo i nostri comportamenti. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico per rafforzare la sua autostima e iniziare a guardare se stessa con altri occhi; acquisendo maggiore sicurezza, oltre a star meglio, anche i suoi comportamenti sociali possono beneficiarne.
Un caro saluto, Luisa Fossati
23 GEN 2020
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Gentile Moon, emergono aspetti di scarsa stima di sè che comportano la chiusura di possibilità di essere altrimenti che siano identitarie e positive. Lei è nel mondo secondo temi di indegnità, incapacità, inferiorità, che impediscono ogni possibile alternativa e confermano la Sua tesi sia direttamente che indirettamente: da un lato agiscono come profezia che si autoavvera (Lei si pone nei confronti degli altri già in posizione di inferiorità e inadeguatezza, agendo di fatto quanto teme) dall'altro Lei riconfigura secondo medesimezza le esperienze ambigue o discordanti (ad es, Le viene detto che non è stupida ma Lei lo riconfigura come "bugia a fin di bene"). Se a questi temi si accompagna una difficoltà cognitiva non è dato sapere, quantomeno senza una valutazione apposita. Sarebbe interessante comprendere i motivi dell'insegnante di sostegno al percorso scolastico. In ogni caso, anche qualora vi fossero gli estremi per definire una situazione di minore capacità cognitiva, questa di per sè non implica il vissuto depressivo che riporta ne Le impedisce una vita felice. Pertanto, consiglio una valutazione psicologica da parte di un/a collega che possa approfondire entrambi questi aspetti e prendere in carico l'aspetto emotivo. Più che uno psichiatra Le consiglio in prima battuta un consulto psicoterapeutico; sarà poi il/la collega a inviare per un percorso parallelo laddove ne ravveda gli estremi. In bocca al lupo, cordialità. DMP
23 GEN 2020
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Cara Moon, il problema non è l'intelligenza ma la poca stima che hai di te e delle tue capacità. Come hai scritto infatti si capisce che ti escludi tu stessa dal gruppo del tuo corso e questo accade perché ti giudichi.
Credo che tu abbia bisogno di allenarti a vedere e dare fiducia anche ad altre parti di te, per esempio se sei una persona onesta, di buoni sentimenti, amorevole, gentile. Queste sono qualità attraenti e di valore.
In questo ti può aiutare un percorso di psicoterapia, non psichiatria, e ti invito a prendere in considerazione questa possibilità.
Sei giovane e hai tutto il tempo per diventare amica di te stessa, coraggio.
Rimango a disposizione, un saluto
Dr.ssa Francesca Brabanti