Buongiorno, sono disperatamente gelosa della psicologa del mio fidanzato. Non perché pensi ci sia un rapporto fisico o un innamoramento, ma per l'intimità emotiva che esiste tra loro da ben prima che ci fossi io. Lui l'ha scelta a sensazione e c'è grande intesa, l'ha sempre sentita anche fuori seduta in momenti di bisogno, gli ha cambiato la vita... a me sembra di essere una comparsa, perché il vero lavoro anche sulla relazione lui lo fa con lei. È lei il suo riferimento, è lei di cui si fida e che lo conosce davvero. Lui dice che finché non c'è innamoramento io non devo esser gelosa, ma la complicità con lei e il fatto che lui senta la relazione con lei come così sacra (il suo porto sicuro, la persona che ci sarà sempre, la persona che ha accesso alla sua mente e al suo cuore...) mi fa sentire quasi come un'amante. Come se lui avesse già una relazione. Non ha aiutato che all'inizio lui mi tenesse a distanza dicendo che lei lo capiva e io no, che lei lo conosceva e io no, che non potevo permettermi di fare osservazioni su di lui perché solo lei poteva farle, e il fatto che si è tatuato in bella vista una frase detta da lui in terapia sul fatto che fosse finalmente felice. Lei l'ha trascritta su un foglio e lui se l'è tatuata. Per me è come se lei avesse firmato la sua felicità, e io vedo ogni giorno questo tatuaggio con la grafia di lei. Non so se esagero/sbaglio/ho un problema o se ho il diritto/ragioni di sentirmi così. Grazie dell'ascolto.
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6 APR 2023
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Buongiorno,
Seppur la relazione terapeutica sia importante, profonda e intima non deve essere totalizzante. Mi spiego meglio: lo scopo dei percorsi psicologi è far imparare al paziente a camminare da solo, a munirsi di quegli attrezzi indispensabili per potersi muovere con autonomia e senso di efficacia nel mondo. E se ne si è sprovvisti, in seduta si lavora insieme allo psicologo. Questo per dire anche che il percorso psicologico-psicoterapico non può essere eterno, perché serve staccare quel cordone ombelicale. Significa che si sta bene, ci si è irrobustiti, riusciamo a stare in piedi senza un bastone. Non è lo psicologo che cambia la vita del paziente, è il paziente che se la cambia da solo imparando a mettere insieme i pezzi, guidato da un professionista. Ma il lavoro non lo fa chi è dietro il quaderno degli appunti in seduta, lo fa chi vuole star meglio davvero. Cosa intende per: si sentono anche fuori dalla seduta? Con che frequenza? Per dirsi cosa?
Questa lunga premessa per dire che il suo ragazzo parrebbe effettivamente troppo invischiato in questo rapporto. La domanda che mi verrebbe da porle è: le andrebbe di esplorare insieme i possibili motivi per cui non si confida anche con lei? Anche questa questione del tatuaggio merita ulteriori approfondimenti.
Avere una psicologa e una fidanzata non implica che ci si debba aprire solo con una delle due, ma che l’aprirsi ha due funzioni diverse. Una fidanzata consola, una psicologa aiuta a trovare il proprio modo di star bene in un colloquio guidato. Sono due cose diverse.
Se avesse desiderio di approfondire, mi contatti
Buona giornata
7 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Marty,
nel leggere il suo messaggio la prima risposta che mi viene da darle è "cambi fidanzato" .
La mia è chiaramente una provocazione e non ho abbastanza elementi per poter fare un'analisi completa ma l'incapacità del suo ragazzo di sentire che non sta dando il giusto spazio al vostro rapporto e a lei mi lascia perplessa, il fatto che pensi alla sua psicologa come alla "la persona che ci sarà sempre" non mi sembra funzionale per una terapia perchè il paziente deve imparare a "cammimare con le proprie gambe" quando la situazione clinica lo consente.
Strategicamente mi viene da suggerirle di chiedere di fare una seduta dove portare alla psicologa del suo ragazzo il "problema di coppia" che lei vive, affinchè la psicologa sia consapevole di questa situazione che sta rovinando il vostro rapporto e vi aiuti a risolverlo visto che con ruoli diversi entrambe probabilmente farete parte della vita di questo uomo.
Un alternativa a questa ipotesi che potrebbe non essere accettata è quella di lavorare su se stessa nel senso d'imparare a gestire meglio questo fidanzato e questo rapporto senza sentirsi "un'amante" .
Se sei interessata ti informo che lavoro anche online
Un saluto
Dott.ssa Cristiana Michelucci
7 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Marty88,
mi arriva molto forte il suo disagio ma anche, da quello che racconta, una significativa dinamica di idealizzazione del suo fidanzato verso la sua psicologa, che effettivamente lascia un po' perplessi. Non credo che lei stia sbagliando; sta anzi sentendo un legittimo disagio rispetto a quello che il suo ragazzo le sta facendo vivere.
Un percorso psicologico, proprio perché lavora attraverso la relazione, dovrebbe sostenere le relazioni intime e amicali del paziente all'esterno del setting terapeutico. In questo caso c'è invece un'area critica che merita attenzione.
Mi chiedo perché il suo fidanzato abbia bisogno di innalzare così la sua psicologa, contrapponendola a lei in un modo, direi, quasi svalutante. Ne parli bene con lui, esprimendogli tutto la sua perplessità e il suo suo disagio. Cerchi un confronto sul suo stare male per questa situazione e veda se è disposto ad aprirsi e comprenderla.
Un caro saluto.
Dott.ssa Giorgia Croci
7 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buon pomeriggio Marty. Non so da quanto tempo abbiate una relazione, né da quanto tempo lui sia in terapia, ma l'attaccamento nei confronti di chi lo sta aiutando a capire se stesso è un transfert del tutto normale. Il percorso che sta seguendo, a volte, fa emergere degli aspetti di sé che possono portare ad una voglia di non condividerli con te. Questo non deve farti pensare che per lui tu non sia importante. Il fatto che parli con lei di voi, dimostra il suo desiderio di vivere bene il vostro rapporto. La terapia, comunque, non è qualcosa che dura una vita, per cui, prima o poi, arriverà il momento del distacco ed è allora che avere te come punto di riferimento sarà importante per lui. Comprendo il tuo sentirti messa da parte, ma ricorda che tra terapeuta e paziente, il rapporto si basa esclusivamente su quello che concerne la terapia. Il fatto che ti racconti cosa accade, dimostra che è qualcosa che vuole condividere con te e dà una misura dell'importanza che hai per lui. L'innamoramento che non c'è ancora, trattandosi di un rapporto terapeuta-paziente, non ci sarà. Qualora dovesse esserci, sarà da parte di lui e la terapeuta saprà come affrontarlo professionalmente. Prova, comunque, a parlargli di questo tuo malessere, delle tue paure, se non l'hai già fatto. È importante dire sempre ciò che si prova e chiarirsi, onde evitare pericolosi fraintendimenti. Spero di esserti stata utile. Un abbraccio.
7 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Marty88,
non sapendo i tempi della relazione terapeutica non posso dire molto.
Consideri che la relazione terapeutica è il fulcro del trattamento, ovviamente non è eterna ecco perchè le ho chiesto da quanto tempo dura la terapia.
Mi incuriosisce invece il suo sentirsi esclusa e come vive lei la relazione terapeutica del suo ragazzo. Se proprio le volessi dare un consiglio, lavori su questo, magari con uno psicologo, potrebbe trovare le risposte che cerca.
Per alter info mi contatti
Cordialmente
Dott Giuseppe D'Amico
6 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Marty,
il rapporto con il proprio psicologo solitamente ha un inizio e una fine. Lo psicologo entra in profondità e diventa sicuramente una persona che conosce il suo paziente, ma il suo obiettivo è quello di aiutarlo a creare relazioni significative al di fuori della terapia, nella vita di tutti i giorni. Forse potrebbe provare a parlarne in modo tranquillo con il suo ragazzo, cercando di fargli capire che anche lei è una persona che vorrebbe avere una parte significativa nella sua vita. Bisogna capire quanto sia lei a vivere con difficoltà questo rapporto esclusivo con il terapeuta e quanto sia invece il suo ragazzo a idealizzare tale tipo di relazione. Deve essere chiaro che la relazione con la psicologa è qualcosa di totalmente diverso da una relazione amorosa. Potrebbe essere lei a vivere vissuti di esclusione perché nella sua esperienza personale ha già avuto problematiche di questo tipo. Oppure è il suo ragazzo che deve capire come far sentire lei importante, invece di nominare sempre la psicologa all'interno della vostra relazione.
Auguri per il suo percorso.
Dott.ssa Elena Agio
6 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentilissima utente, siamo davanti ad una confusione di ruoli. Lei è la compagna, ed il suo ruolo è quello di stare insieme al suo
ragazzo in tutte le situazioni di vita, da quelle ludiche, a quelle più intime, ma sempre legate ad una base affettiva, sentimentale e
di attrazione fisica. Lui, ha scelto lei come compagna di vita, ma lei, in quanto fidanzata, non ha il ruolo di aiutare il suo uomo a
comprendere il motivo di certi suoi disagi e a superarli per stare meglio con sé stesso; questo non è il compito di una compagna.
La psicologa, al contrario ha proprio questo di ruolo, e cioè quello di connettersi emotivamente con il suo paziente, per comprendere l'origine dei suoi disagi ed aiutarlo a superarli; affinché ciò possa avvenire è necessario che si instauri "l'alleanza terapeutica" che si basa sulla fiducia del paziente nei confronti del professionista, in modo che si possa "affidare" senza alcun timore, alle sue cure.
Gentilissima utente, non si metta in simmetria con questa persona, siamo su due piani completamente diversi e affatto
sovrapponibili. Detto questo, le suggerisco di intraprendere un percorso che la possa aiutare a rafforzare la sua autostima e a vivere più serenamente, il rapporto con sé stessa e con gli altri.
Le faccio tantissimi auguri.
Dott.ssa Daniela Noccioli.
Dott.ssa Daniela Noccioli.
6 APR 2023
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Buongiono
Il rapporto con i pazienti, per noi psicoterapeuti, sono solo professionali.
E ' vietato dagli Ordini professionali degli psicologi la relazione sentimentale con il pazienti.
Non sia gelosa, perché non vi e' motivo.
A lei consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta.
Per capire meglio quello che prova, e che pensa.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
6 APR 2023
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Ciao, capisco che la tua situazione sia molto difficile e che ti senti molto gelosa della relazione che il tuo fidanzato ha con la sua psicologa. Comprendo che senti che lui confida in lei in modo molto intimo ed emotivo e questo ti fa sentire esclusa e sminuita nella relazione. Capisco anche, che il fatto che il tuo fidanzato abbia preso la decisione di farsi un tatuaggio con una frase detta da lei possa farti sentire esclusa e gelosa. Tuttavia, è importante che tu riconosca che il tatuaggio è una decisione personale del tuo fidanzato e che, a prescindere dalla sua psicologa, la decisione di farsi un tatuaggio è una scelta che può avere un significato personale per lui. Credo che sarebbe utile che tu parli con il tuo fidanzato in modo aperto e onesto sui tuoi sentimenti. Chiedigli se potrebbe trovare un modo per includerti in questo aspetto della sua vita e condividere con te i suoi progressi e le sue conquiste. Inoltre, potrebbe essere utile che tu consideri di cercare supporto professionale attraverso una terapia individuale per aiutarti a gestire i tuoi sentimenti di gelosia e trovare modi per migliorare la tua autostima e la tua fiducia nella relazione.