Estremamente timida

Gentile Fedy,
all'età di 3 anni i bambini cominciano a scoprire il mondo e a socializzare a contatto con i coetanei nella scuola materna riflettendo lo stile di attaccamento che ricevono dalle figure genitoriali.
E' anche abbastanza normale che stimoli sociali nuovi possano inizialmente incutere spavento inducendoli a ritirarsi e cercare rassicurazioni.
Un suggerimento è quello di chiedere una consulenza con uno/a psicoterapeuta dell'infanzia per apprendere strategie efficaci da trasmettere alla bambina in occasione delle situazioni sociali allo scopo di iniziare la costruzione di una buona autostima.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Ciao Fedy ,
per aiutare sua figlia a gestire meglio la sua timidezza saranno importanti i vostri comportamenti, quello che voi farete e direte di fronte alle sie richieste di aiuto
Tendenzialmente come indicazione è importante che evitiate di rassicurarla troppo per non confermare le sue paure, non posso aggiungere altro perchè avei bisogno da maggiori informazioni .
Se è interessata la informo che lavoro anche online .
Un saluto
Dott.ssa Cristiana Michelucci

Buongiorno Fedy, capisco la sua preoccupazione. La sua bambina di 3 anni è in una fase della crescita in cui sperimenta la sua esistenza al di là della presenza di mamma e papà. Questo comporta normalmente la possibilità di provare angoscia e frustrazione nel momento in cui avviene questo distacco a livello fisico, è anche un età dove fanno i conti con l'immagine del genitore che anche se non presente fisicamente rimane dentro di loro (immagine interiorizzata).
La timidezza è fortemente legata agli stili di attaccamento e al carattere di una persona...ma a 3 anni possiamo pensare ad un tratto caratteriale che non necessariamente sia già definitivo.
Come può aiutare la sua bambina? Innanzitutto non preservandola da eventi in cui debba fare esperienza di allontanarsi da mamma e papà, l'evitamento di una certa situazione posticipa e basta l'insorgere di questa ansia da separazione che all'età di sua figlia è normale... deve lasciare che sperimenti la frustrazione.
Può aiutarla preparandola in anticipo all'evento di distacco, rassicurandola e facendole sentire quotidianamente la sua presenza attraverso il contatto fisico e l'affetto.
Per ora a me sembra che sia un processo del tutto naturale se dovesse diventare invalidante (non riuscisse più ad andare all'asilo o dai nonni, etc...) le consiglieri di rivolgersi ad un professionista.
Ma per il momento stia tranquilla.

Cara Mamma Fedy,
comprendo la sua preoccupazione per la sua bambina e il vostro desiderio di aiutarla nel miglior modo possibile. Avete chiesto agli insegnanti se quando è a scuola è sempre così timida o non è così timida? Loro che riscontro vi hanno dato in merito a questa vostra preoccupazione? Nel frattempo, per avere un quadro più chiaro di come si manifesta la difficoltà di vostra figlia, il mio suggerimento è che voi genitori vi rivolgiate ad una terapeuta breve strategica per una consulenza genitoriale individuando così cosa sia stato già fatto e cosa si possa fare per aiutarvi ad aiutare la vostra bambina.
Cordialmente, vi auguro buona giornata,
Dr.ssa Maria Beatrice Brancati

Buongiorno Fedy,
Capisco che lei possa essere preoccupata per il comportamento della piccina, tuttavia riferisce di un singolo evento: una situazione sociale molto intensa e ricca di stimoli di ogni tipo, che può in qualche modo aver spaventato la piccola spingendola al ritiro. Infatti, dopo esser stata rassicurata, si è inserita nel gruppetto degli altri bambini: ha avuto in primis la necessità di sentirsi al sicuro.
Per cui non mi focalizzerei solo su questa singola situazione, per inferire caratteristiche di temperamento.
Piuttosto ci sono altri occasioni in cui la piccina mostra questo comportamento di ritiro?
Nella sua quotidianità ad esempio come si comporta con gli altri bambini e con gli adulti di riferimento?
Quando è in un ambiente sociale ricco di persone e di input sensoriali come reagisce?
Da tener presente che la sua bimba guarda il mondo con gli occhi dei 3 anni e, a volte, degli stimoli sensoriali ed emotivi elevati possono spaventare e richiedere rassicurazione.
La sua presenza di mamma in questi contesti diventa quindi un riferimento essenziale per la piccina che sta imparando a relazionarsi con il mondo esterno, cercando un giusto equilibrio tra il desiderio di esplorazione e la sicurezza che trova tra le sue braccia
Cordialità.
Dr.ssa Ornella Peloso - Psicologa Pedavena (Belluno)

Gentile Fedy,
Capisco la sua preoccupazione e sento in lei tutta la volontà di aiutare sua figlia a superare in maniera serena questa difficoltà.
I 3 anni sono una fase importante per quanto riguarda la socializzazione. In questo caso, qualora si riscontrino delle difficoltà che influiscono negativamente sulla serenità della bambina, è necessario che i genitori si affidino al supporto di un professionista, in maniera tale da comprendere quali sono i comportamenti disfunzionali che avvengono e che innescano e mantengono la problematica. Una volta individuati tali comportamenti i genitori verranno guidati per mettere in atto nuovi comportamenti funzionali alla risoluzione del problema. I bambini sono fortemente flessibili al cambiamento, pertanto, molto spesso, già dai primissimi incontri, si notano miglioramenti notevoli.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Buongiorno signora
Sua figlia ha sviluppato un attaccamento simbiotico con i genitori.
Vi consiglio a voi genitori di fare dei colloqui con uno psicoterapeuta per farvi aiutare.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma