Disturbo dissociativo di personalità

Inviata da Aniello · 24 feb 2023 Disturbi della personalità

Salve, vorrei chiedere un informazione.
Il mio migliore amico suppone di avere un disturbo dissociativo di personalità.
Spiegato da lui: ha scoperto da qualche anno di soffrire di depressione e ansia e con il tempo ha avuto anche degli attacchi d'ansia. A causa del suo malessere, ha iniziato ad immaginarsi in due versioni estremamente opposte. La prima è arrabbiata e frustata mentre la seconda è la personalità che è più sensibile e prova forte emozioni.
Le due personalità non hanno dei nomi propri o una propria identità. Tutte fanno rapporto alla stessa coscienza e nella maggior parte del tempo, il mio amico riesce a gestirle. Le personalità appaiono solo in caso di stress oppure di forte emozione.
Sono testimone di un evento in cui gli ha causato molto stress ed ha iniziato ad arrabbiarsi a tal punto da dover scaricare la rabbia colpendo la porta con la mano. Oppure in un altro evento, ha iniziato ad essere estremamente gentile, timido ed ha pianto per l'emozione quando ha visto un bambino giocare con un cagnolino. (preciso che lui non ha mai avuto cani e non ne ha mai fatto richiesta). A suo dire, lui era totalmente cosciente in entrambe le situazioni ma non riusciva a controllare totalmente il suo comportamento.
Capita alcune volte che fa cose di cui si dimentica o che le fa senza accorgersene ed è continuamente sovrappensiero.
Vi scrivo qui perché il mio amico mi ha fatto delle domande specifiche.
-Al momento lui ha un lavoro ed ha paura di andare da uno psicologo perché non vorrebbe che gli venga data l'inabilità per lavorare. può parlarne liberamente con un psicologo senza temere di perdere il lavoro?
-Un'altra richiesta che mi ha fatto è che lui in passato ha avuto dei pensieri autolesionisti/suicidi ma cose di bassa pericolosità e da quando vive con le due personalità, la sua stabilità mentale è migliorata. Le due personalità hanno dei sogni proprio come la personalità principale e apparentemente collaborano fra di loro per realizzare i propri obiettivi quindi mi ha chiesto di sapere se: Nonostante una persona abbia un Disturbo dissociativo e decida di parlarne con uno psicologo, è obbligato a curarsi oppure può conviverci e lasciare che le personalità ritornino ad essere una sola?


Vi ringrazio anticipatamente per ogni eventuale risposta.

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Miglior risposta 25 FEB 2023

Gentile Aniello,
davanti alle "etichette diagnostiche" lo psicologo non può intervenire molto, può solo prenderne atto, lo psicologo invece interviene quando si parla di comportamenti, che possono corrispondere o meno ad un'etichetta diagnostica, infatti se questi comportamenti rendono la vita di un individuo disfunzionale, possono essere resi funzionali, al fine di migliorare la condizione di benessere di quell'individuo.
Lo scopo dello psicologo non è quello di rendere l'individuo inabile, bensì di riabilitarlo nella sua quotidianità, fatta di lavoro, hobby ed affetti relazionali.
Quindi ritengo che il primo passo da compiere sia proprio quello di affidarsi ad uno psicologo, in primis, per valutare l'entità della problematica, che ha descritto e poi per stabilire un eventuale percorso insieme, senza ledere il benessere psicofisico di nessuno, ma, al contrario, per favorirlo ed incrementarlo.
Spero di esserle stata utile e resto a sua disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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3 MAR 2023

L'argomento è molto delicato e merita di essere approfondito in uno spazio protetto

Dr. Michele Scala Psicologo a Padova

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27 FEB 2023

Gentile Aniello,
da quanto scrive, è molto probabile che il suo amico confonda stati emotivi diversi (dovuti a particolari situazioni contingenti) con personalità diverse; queste ultime richiedono la coesistenza di due diverse strutture del Sè, cosa differente e molto più complessa.
Pertanto, prima di dare per scontata una certa etichetta diagnostica occorre un buon approfondimento in psicoterapia.
Quanto alle altre domande da lei poste, vi è da dire che :
a) salvo rari casi di grave pericolo per l'incolumità del paziente o di altre persone, lo psicologo è tenuto al segreto professionale e non vi è alcun presupposto che riguardi la perdita del lavoro;
b) se il suo amico non ha problemi importanti nell'ambito delle diverse aree del suo funzionamento non è tenuto a curarsi ma, dati i disturbi di ansia e depressione, è comunque consigliabile un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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27 FEB 2023

Salve, il suo amico può rivolgersi tranquillamente ad uno Psicologo. Lo spazio di terapia è un luogo protetto e sicuro. Per quanto concerne tutto il resto, potrà parlarne direttamente con il terapeuta. L'argomento è molto delicato e merita di essere approfondito, appunto, in uno spazio protetto.
Lo rassereni.
Cordialmente
Dr ssa Maci Roberta

Dott.ssa Roberta Maci Psicologo a Siracusa

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27 FEB 2023

Buongiorno
Consiglierei al suo amico un percorso con uno psicoterapeuta per risolvere i suoi problemi.
Gli dica di stare tranquillo.
Che non perderà il suo lavoro.
Noi abbiamo il segreto professionale non possiamo comunicare a nessuno.le problematiche di un paziente.
Dottss Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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26 FEB 2023

Carissimo,

innanzitutto il suo amico non deve temere di perdere il lavoro. E' poi necessario che si ricolga ad uno psicoterapeuta di tipo analitico.
Se riesce a convivere con il suo disagio, può anche non avere un aiuto. Però il disturbo è piuttosto grave e questo va segnalato ad un clinico. Lo sdoppiamento di personalità è una evenienza rara ma può essere curata.
Se lo desidera mi faccia sapere come vanno le cose.
Dott.Gabriele Lenti
Psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

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26 FEB 2023

Ciao,
si potrebbe partire dal presupposto di come la coscienza umana (del sè distinto dagli altri) sia direttamente legata alla continua precezione del proprio corpo unita alla consapevolezza, alla cognizione, al pensiero linguistico ed immaginativo. La componente cognitiva forma il sè autobiografico, cercando di integrare i diversi stati corporei dando loro una continuità di senso, una prevedibilità e una gestione degli stessi.
Di fronte a stati emotivi troppo intensi, che il faro della consapevolezza non riesce ad integrare nella percezione continua del corpo, si può innescare uno stato di dissociazione in cui la percezione corporea è attutita, le proprie azioni sembrano viste dall'esterno e ci può essere la percezione che la propria identità si diffonda. Naturalmente ci sono diversi livelli di dissociazione.
Da quanto ci racconti sembra che stati emotivi molto intensi possano creare una dissociazione nel tuo amico.
In risposta alle due domande:
- gli psicologi non hanno il potere di dichiarare inabile qualcuno, ciò potrebbe essere per mano di un giudice che eventualmente chiedesse allo psicologo una relazione. Gli psicologi non possono violare il segreto professionale se non in casi attentamente valutati in cui si reputa che l'incolumità del cliente e o di altri sia in pericolo. Di base lo psicologo cerca di risolvere con il cliente le sue difficoltà.
- non capisco quando chiedi se una persona è obbligata a curarsi oppure può convivere con le personalità e lasciare che ritornino ad essere una sola. Non so se è una domanda sull'autoaccettazione, sulla validazione delle personalità laddove invece "curarsi" è inteso come un criticarsi, reputarsi malati, prendere molti farmaci. Aiutare le personalità a integrarsi in un unico sè, validando e riconoscendo la loro esistenza, è probabilmente ciò che potrebbe far sentire meglio il tuo amico, se sente il dolore o la spiacevolezza derivati dalla presenza di più identità.

In questo senso sarebbe utile favorire in lui la regolazione emotiva (se la dissociazione è legata all'eccessiva intensità di certe emozioni), cioè il poter trovare una giusta distanza da cui osservare le proprie emozioni modulando il dolore da esse derivato, permettendo di dar loro un nome, ascoltando il bisogno da esse espresso e quindi integrandole nel sè.
Terapie utili per favorire questa integrazione potrebbero essere l'Emotion Focused Therapy, la Gestalt Therapy, la Schema Tharapy, la Compassion Focused Therapy, e la Terapia senso-motoria. In ogni caso che il tuo amico si senta a proprio agio col terapeuta sarà un ingrediente fondamentale.
Spero di essere stato d'aiuto.
Un caro saluto
Dott. David Maddalon

Dott. David Maddalon Psicologo a Treviso

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25 FEB 2023

Buonasera,
Per rispondere alle sue domande vorrei prima dissociarmi dall'idea di un disturbo di personalità; per raggiungere tali conclusioni è molto importante affidarsi alla consulenza di un professionista che possa meglio comprendere; il rischio di una categorizzazione, linea ormai lontana per molti professionisti, è infatti quella di aggravare eventuali sintomatologie come nel caso del suo amico, il disturbo da ansia e attacchi di panico.
E' molto importante in questi casi affidarsi ad un professionista in quanto questo non è sintomo di pazzia, ma di consapevolezza e crescita, uno psicologo infatti non solo aiuterebbe nel suo caso a comprendere il vero problema che può nascondersi dietro a tali episodi, ma soprattutto darebbe i mezzi per poter fronteggiare questi comportamenti affinchè non diventino disfunzionali nella propria quotidianità. Inoltre, mi sorge una domanda, si tratterebbe davvero di un obbligo di cura? Se il suo amico riesce a gestire davvero queste "due personalità", allora dove si pone veramente il problema?

Aggiungo in quanto psicologa del lavoro, in riferimento alla sua prima domanda, assolutamente non vi deve essere alcuna paura nella perdita del lavoro, anzi iniziare un percorso gioverebbe il suo amico anche nella rendita lavorativa. Inoltre, vi sono molti adempimenti ad oggi per aiutare i dipendenti ad affrontare tali percorsi e si è molto più propensi da parte dei vertici nell'accettare una decisione così importante e coraggiosa. Vorrei anche ricordare che lo psicologo ha l'obbligo del segreto professionale quindi non vi potrà essere alcun rischio di ripercussioni in ambito lavorativo e sociale.

spero di essere stata di aiuto, rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti,
un saluto

Dott.ssa Ylenia La Rosa

Dott.ssa Ylenia La Rosa | Psicologa Psicologo a Sciacca

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25 FEB 2023

Caro Aniello, dal suo trascritto, e quindi in modo strettamente informativo, mi verrebbe da escludere che si tratti di un disturbo dissociativo di personalità. In ogni caso, qualsiasi diagnosi dovrebbe essere approfondita, convalidata da diversi colloqui, per cui eviterò di addentrarmi.
Per rispondere ai suoi interrogativi : intraprendere un percorso psicologico non è sinonimo di inabilità mentale, per cui potrà continuare a svolgere la sua mansione lavorativa. Lo psicologo, inoltre, non impone alcun obbligo. È un percorso co-costruito e, dunque, per tale caratteristica esenta il paziente da obblighi rispetto il percorso in itinere.
Un caro saluto, dott.ssa Alessia Di Pancrazio

Dott.ssa Alessia Di Pancrazio Psicologo a Milano

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25 FEB 2023

Buongiorno Aniello,
la ringrazio di questa condivisione. Capisco che lei è giustamente molto preoccupato per il suo amico e vuole aiutarlo. É sempre meglio avere una diagnosi prima di "attaccarsi" addosso etichette. Partirei da questo... dalla necessità del suo amico di distinguere le personalità e i suoi conseguenti comportamenti.
Recarsi da uno psicologo non prevede che ci sia poi un immediata diagnosi e che questa porti a conseguenze sul lavoro. Lo psicologo o psicoterapeuta aiuta la persona a capire meglio le proprie difficoltà, il proprio funzionamento e guida il paziente verso il benessere.
Per ciò che concerne il discorso delle varie personalità questo è un argomento da portare in analisi dal suo amico. Mi viene da dirle che in generale i professionisti della salute mentale agiscono per promuovere benessere, salute e fiducia per iutare il paziente attraverso un percorso che apre porte chiuse e inconsce.
Spero di esserle stata d'aiuto e qualora il suo amico lo necessitasse sono disponibile anche solo telefonicamente.
Ricevo in studio a Milano e online.
Un caro saluto
Dr.ssa Cecilia Cicchetti

Dott.ssa Cecilia Cicchetti Psicologo a Milano

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