Esami e ansia

Bravissima. Ti sei già orientata splendidamente da sola.
Incrocio le dita per te (che ti sei già dimostrata di essere un'abile studentessa e una persona sana che riconosce le relazioni come un luogo importante). Manifesta serenamente il tuo disagio quando lo provi, sono certa che l'altro saprà comprenderlo.

Buonasera Cate,
Nel suo messaggio descrive con grande lucidita' il circolo vizioso in cui e' entrata. E' anche evidente la volonta' di uscire da questa situazione di stallo, che si protrae gia' da diverso tempo. Da quanto racconta, sembra il tutto sia iniziato con la pandemia o per lo meno a qualche punto durante quel periodo tra marzo 2020 e ottobre 2021. Credo sarebbe importante andare a vedere come ha trascorso quel periodo, come passava le sue giornate e quali erano i vissuti emotivi che la accompagnavano. La pandemia e' stata un evento traumatico che ha non solo interrotto le normali abitudini di vita, ma ha anche impattato la nostra percezione del mondo e il senso di se'. In particolare, la generazione di quanti erano tra il liceo e l'universita' in questi ultimi anni, cioe' nella fase della vita in cui le relazioni interpersonali svolgono un ruolo piu' importante, e' stata la fascia della popolazione piu' pesantemente colpita. Abbiamo ormai una grande quantita' di dati a questo riguardo e stiamo assistendo ora ad una vera e propria epidemia nell'ambito della salute mentale come conseguenza di quegli eventi. Tutto questo per dirle che ha vissuto un evento traumatico, che per moltissimi, come per Lei, non e' facile superare per tornare alla "vita normale". Si rende necessario un periodo di elaborazione dei vissuti che hanno accompagnato quegli eventi, per processare quanto accaduto ed i cambiamenti intervenuti in Lei e nel mondo che la circonda. Le consiglio senz'altro di iniziare un percoro terapeutico con un* professionista che La accompagni in questo processo. Ho piena fiducia che potra' ritrovare la serenita' e le energie necessarie per concentrarsi sulla sua vita e ripartire.
Resto a disposizione e Le faccio i miei migliori auguri,
dott.ssa Francesca Calvano

Buongiorno Cate920,

comprendo quanto possa essere difficile reinserirsi nella vita universitaria dopo uno stop prolungato a causa dell'emergenza Covid-19. Sicuramente saranno emersi timori e paure che precedentemente all'interruzione erano rimasti nascosti e non si erano manifestati. Penso allo stesso tempo che, ora che queste paure e angosce si siano espresse, soprattutto attraverso il sintomo degli attacco di panico, lei abbia la possibilità di affrontarle.

I sintomi infatti, seppure nella sofferenza che creano, sono dei campanelli di allarme che ci avvertono che c'è qualcosa che non va.

L'impressione, pur non conoscendola direttamente, è che lei chieda molto a se stessa e che pertanto non si senta mani abbastanza pronta e adeguata, né ad affrontare gli esami (prove mai facili da affrontare, in cui si è sotto valutazione e giudizio), né a relazionarsi con le altre persone.

Allo stesso tempo è evidente il suo desiderio di dedicarsi allo studio e di riallacciare e approfondire le relazioni con gli altri. Io penso che abbia bisogno di andare oltre al pensiero di dover riuscire negli esami per sentirsi ok e che abbia bisogno di concentrarsi sul suo valore e sul valore di ciò che desidera, al di là dei risultati che ottiene.

Penso abbia tutte le risorse per farcela e che possa utilizzare le sue energie e la sua voglia di stare in relazione, per uscire da questo loop, semplicemente seguendo quello che ha voglia di fare, senza concentrarsi troppo sui DOVERI e sulla riuscita. Si lasci andare di più, abbandonando il controllo di situazioni e risultati e accogliendo cose positive e cose negative. Del resto anche le prove andate male, se non considerate come sconfitte, sono degli inciampi che ci permettono di ripartire e di migliorare.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Buongiorno Cate, innanzitutto grazie per la preziosa e coraggiosa condivisione. Capitano periodi come tu li descrivi nel corso della vita, e talvolta capirci qualcosa da soli è complicato. Hai mai pensato di rivolgerti ad uno specialista? parlare con un terapeuta ti potrebbe aiutare a comprendere meglio la situazione che stai vivendo e le motivazioni sottostanti.
Resto a disposizione!
AV

Buongiorno carissima, hai espresso molto bene il circolo vizioso nel quale ti senti incastrata. Hai bisogno di ripartire dalle amicizie per ritrovare energia e stimolo nello studio, affinché sia fatto in modo adeguato e tu non sia presa dall'ansia prima di affrontare un esame. Se hai difficoltà a ristabilire i contatti pregressi o a fare nuove amicizie, ti suggerisco di approfondirne le motivazioni magari con l'aiuto di un professionista.
Un saluto affettuoso, d.ssa Antonella Ricci

Buonasera Cate, innanzitutto grazie per la tua condivisione. Capisco la situazione che descrivi, e le fatiche annesse che riporti. Hai pensato ad intraprendere un percorso di terapia? parlare con uno specialista ti potrebbe aiutare ad esplorare ed elaborare le cause dei tuoi attacchi di panico ed ansia che descrivi.
Resto a disposizione!
AV

Buongiorno Cate,

da quel che racconta mi sembra che abbia una buona capacità di autolettura della propria situazione, sia interna che esterna.
Forse questa capacità insieme al suo desiderio di stare meglio e l'accompagnamento di uno/a psicologo/a potrebbero essere dei buoni elementi per trovare il modo di uscire dal loop in cui si sente.
Inoltre, soprattutto per gli attacchi di panico, potrebbe aiutarla fare un percorso di consapevolezza corporea così farle sentire sempre meglio cosa le accade (nella mente, nel corpo e come vive le emozioni che prova).

Le auguro una buona giornata,
dott.ssa Lisa Marocco

Salve, mi spiace molto che stia vivendo tutto ciò e capisco che la pandemia abbia stravolto la vita di tante persone, isolandoci e cambiando molti punti di riferimento. Penso potrebbe aiutarla molto parlarne con uno specialista per affrontare la sua ansia pre esame, riabituandosi ad affrontare le prove come gli esami e anche riuscendo a sentirsi più sicura e serena così da potersi godere a pieno la compagnia degli altri, aprendosi e passando più tempo all'università con loro.
Spero che facendo l'esperienza di riuscire piano piano riesca a riprendere fiducia nelle sue capacità. Le faccio intanto un grande in bocca al lupo per la sua professione

Buongiorno Caterina, intanto per cominciare penso che debba fare i complimenti a se stessa dato che a 21 anni è già in procinto di iniziare il 4° anno di medicina e ciò significa che sta tenendo molto bene il ritmo degli esami nonostante medicina sia una facoltà molto difficile e soprattutto nonostante le difficoltà che hanno creato la pandemia e tutte le misure di contenimento del contagio. Inoltre, mostra un'ottima consapevolezza del suo funzionamento mentale nel dichiarare che quando si isola aumentano i suoi pensieri intrusivi. Credo che l'isolamento sia legato ad ansia del giudizio da parte dei suoi colleghi per aver subito due bocciature. Tuttavia, credo sia quasi impossibile avere un percorso impeccabile e molto probabilmente anche i suoi colleghi hanno le loro difficoltà e credo che i suoi colleghi non la giudicherebbero, semplicemente è lei che proietta su di loro la sua parte l'imperativo di essere impeccabile. L'isolamento impedisce l'esame di realtà e spesso le speculazioni e le fantasie che si fanno hanno un carattere ansiogeno e svalutante.
Il lungo stop della frequentazione in presenza da gennaio 2022 a ottobre 2021, ha determinato una contrazione della sua spinta alla socialità anche prima delle difficoltà con gli esami e bisogna comprendere cosa l'abbia determinata. Probabilmente già in quel periodo era iniziata quella che tecnicamente si definisce una ruminazione depressiva, con altri temi rispetto all'andamento negli esami. E' importante che lei possa condividere questi pensieri con un* psicolog* espert* nel contesto empatico e protetto della terapia. Ha ben chiaro che vuole tornare a socializzare e a divertirsi. Ciò è fondamentale perché gli affetti, i legami e le emozioni sono il carburante per l'impegno. Se si è denutriti da questo punto di vista le energie mentali vanno giù ed è difficile concentrarsi e lavorare.

Cara Cate920,
dalle tue parole mi arriva la tua sofferenza.
Hai fatto molto bene a scrivere qui, continua così ed affidati ad un terapeuta. Ciò che descrivi è anche molto comune e si può risolvere.
Con un professionista potrai lavorare sulle cause profonde del tuo disagio, ma anche sulle dinamiche che ad oggi mantengono i sintomi, migliorando anche il rapporto con gli altri e la socialità; potrai anche ottimizzare il metodo di studio, cucendone uno su misura per te. Per fare ciò ti consiglio di scegliere un terapeuta ad approccio CBT, che risulta essere valido e ad alta efficacia per le problematiche che riporti. Inoltre potrai apprendere da subito tecniche per gestire panico ed ansia.
Ti auguro di riappropriarti presto della tua serenità.
Ti invio un caro saluto e resto a tua disposizione!

Dr.ssa A. SIGNORELLI (sedute anche online)

Buongiorno cate920,
l'esperienza dell'isolamento forzato in cui ci ha messo la pandemia ha slatentizzato diversi disagi in più persone, specialmente tra studenti. Comprendo il suo stato e vorrei incoraggiarla a non disperare. Ci sono strade che possono aiutarla a riprendere se stessa, la sua vita e le sue relazioni; bisogna prendere solo la decisione di percorrerle.
Una terapia cognitivo comportamentale unita alla terapia EMDR può esserle di grande aiuto in tempi brevi. Può essere fatta anche online.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Salve Cate, comprendo la situazione in cui si trova e capisco quanto a volte sia difficile affrontare tutti i problemi assieme.
La pandemia ha messo a dura prova i rapporti con gli altri proprio perché ha causato una chiusura non solo fisica ma anche relazionale e siamo stati costretti per mesi a relazionarci solo attraverso messaggi o comunque non di persona e adesso potrebbe essere difficile riprendere da dove si aveva lasciato.
Per quanto riguarda gli attacchi di panico prima degli esami mi domando cosa vorrebbe dire per lei la bocciatura? Cosa c’è dietro la paura di essere bocciata e cosa significa per lei il fallimento e la possibilità di sbagliare.
Ricordi, inoltre, che la modalità orale degli esami ci obbliga ad esporci di più davanti a persone che in quel momento ci stanno anche giudicando a differenza dello scritto che potrebbe ridurre la paura del giudizio.
Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico di tipo individuale per affrontare questo periodo critico per lei.
Rimango a disposizione per una consulenza in presenza o online.
La saluto cordialmente, dottoressa Gaia Cuomo.

Cate cara,
le tue parole veicolano tutto il carico sofferente che attualmente senti di vivere. Capisco, comprendo quanto il sentire che il terreno sotto i tuoi piedi stia continuando a dissestarsi ti manda in crisi. Purtroppo la faglia che la pandemia ha creato, ha toccato tutti in qualche modo e i tuoi attacchi di panico ti restituiscono tutta la gravità che questa situazione ti infligge. Non disperarti, si tratta di un periodo di transizione, in cui anche se gli equilibri universitari e affettivi si sono alterati non sono andati persi, e tu per prima, non ti sei persa. Credo, che ciò di cui hai bisogno ora si sposi con l'eventualità di un intimo confronto con uno specialista che, nello spazio protetto della relazione terapeutica accolga, ascolti, e ti aiuti ad elaborare questi vissuti al fine di riattivare le tue risorse, quelle potenzialità che un tempo ti hanno permesso di avere successo tanto negli esami quanto nelle relazioni affettive e, che oggi sono nascoste sotto cumuli di macerie. Cate, sono certa che parlarne (anche online) con una figura preziosa, come quella del terapeuta sarà per te un atto di rinascita.
Io resto quì, a te disponibile.
Ti abbraccio

Dott.ssa G. Clarissa

Cara Cate
Sarebbe opportuno approfondire i punti da te descritti in un percorso di sostegno psicologico, dove puoi sicuramente sviluppare gli strumenti per poter riprendere in mano i tuoi obiettivi.
Mi verrebbe da chiederti come hai vissuto la pandemia e gestito i tuoi rapporti, perché può capitare che le relazioni si allentino ma sta alle parti in gioco fare chiarezza sui dubbi e sui motivi. Questo si ripercuote sulla mancanza di motivazione e sulla "perdita" del metodo di studio. Rimango a disposizione anche online.
GM

Buongiorno, al di là del lockdown e degli ultimi anni di pandemia, può capitare di fermarsi con lo studio e gli esami.
Come dici tu, è importante che ci sia un equilibrio tra lo studio e il relazionarsi alle altre persone, studiare non significa isolarsi e pensare solo agli esami, una cosa non esclude l'altra. Potrebbe essere che ci sia un blocco su entrambi i fronti in questi anni di vita così delicati. Forse questo fermo potrebbe servire a ripensare a come vivi le relazioni e le emozioni che comportano affrontare prove di vita, in questo caso gli esami universitari. Se vuole, ci sono per consulenza on line, ho collaborato al C.P.S.U. (Consulenza Psicologica Studenti Universitari) della Federico II di Napoli .
Dott.ssa Paola Ottiero

Buongiorno Cate,
comprendo la situazione che sta vivendo e come sia difficile per lei poterla affrontare da sola.
Credo che le possa essere utile rivolgersi ad un professionista, in uno spazio a lei dedicato in assenza di giudizio, dove poter guardare assieme le sue emozioni.
Rimango disposizione anche per una consulenza online. Un caro saluto
Dottoressa Laura Chiuselli

Salve Cate, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL