Blocco negli esami e nello studio, forte ansia, problemi con i genitori

Inviata da Emma · 13 feb 2024 Ansia

Salve gentili dottori, sono una ragazza di 21 anni iscritta all'ultimo anno di triennale in lettere moderne e da settembre a questa parte sto sperimentando un vero e proprio blocco nello studio che mi ha portato a cancellarmi anche dall'unico esame che avrei dovuto sostenere lunedì prossimo, uno dei più difficili della mia facoltà...il mio percorso scolastico è stato da me vissuto troppo intensamente, con costante ansia anche estrema durante i miei 5 anni di liceo classico. Sono sempre stata medio-alta con i miei voti e ,nonostante soffrissi di moltissima agitazione, non ho mai saltato un giorno di scuola o un'interrogazione, cercando sempre di affrontare le situazioni con un grande controllo emotivo, specie nei momenti in cui appunto ero sotto interrogazione. I miei sforzi mi hanno portata a diplomarmi con 100 con tanto di complimenti da parte dei professori e non mi sembrava vero in quanto il mio riscontro è sempre stato che molti di loro non credessero sufficientemente nelle mie capacità (nonostante fossi appunto una studentessa con voti piuttosto alti in tutte le materie tranne che per matematica) e nelle interrogazioni sembrava sempre che mancasse qualcosa...cercavo allora, dopo aver avuto qualche esperienza negativa, di buttarmi a capofitto nello studio e imparare tutto, ma proprio tutto quello che era compreso nel programma dell'interrogazione, fino anche allo sfinimento, specialmente nel mio ultimo anno di superiori, dove riuscivo a vedere risultati solo con questi sforzi massimi e non salutari. La mia professoressa di matematica in particolare era per me una figura che mi generava sconforto e fortissima agitazione perché era particolarmente severa e riuscire a prendere la sufficienza con lei per me equivaleva ad una umiliazione davanti a tutta la classe: sempre quel qualcosa che mancava, che non era esposto in modo perfetto ecc...quando ho finito questo percorso, ho deciso di proseguire con la carriera universitaria e di iscrivermi per l'appunto a lettere, poiché ho da sempre una grande passione e propensione per le materie letterarie...sin da subito però, il percorso si è rivelato più intricato del previsto perché durante il mio primo anno (vissuto in casa in quanto c'era ancora la doppia modalità causa covid, anche se sono iscritta in un ateneo statale) mi sono arrovellata in una lunga e molto sofferta riflessione esistenziale, che mi ha portato a pormi tutta una serie di interrogativi: la mia intenzione iniziale era quella di andare fuori regione spostarmi verso una grande città quali Roma o Milano, anche perché non vorrei insegnare e lavorare nel mondo del cinema, della televisione o della comunicazione e dunque ho iniziato a chiedermi come io possa trovare la mia strada nel mondo del lavoro rimanendo qui...l'ambiente nella mia regione è chiuso, i professori della mia università mi sono subito sembrati poco attenti alle esigenze degli studenti, poco stimolanti (anche se probabilmente è una mia impressione, seppur riscontrata anche da altri), non ci sono spazi o luoghi di ritrovo per gli studenti e, pur provando ad aprirmi e fare amicizia con i miei colleghi, non riuscii nemmeno a stringere un rapporto...mi sentivo completamente fuori contesto, pensavo che la decisione migliore per me fosse andare appunto in un'altra regione e, sin da quando ho iniziato a manifestare questi dubbi, i miei genitori hanno da subito mostrato poca tolleranza in quanto avevano iniziato a pagare le tasse qui, in questa università, nonostante avendo preso 100 alla maturità le pagassero dimezzate ed in più ero a casa mia e non in affitto, facendo da pendolare. Durante l'estate del mio primo anno di università ho avuto una delusione amorosa fortissima che mi ha portato successivamente ad essere "esausta" emotivamente, questo ragazzo era anche un mio amico e mi aveva portato all'idealizzazione di un'eventuale rapporto con lui e la sua cerchia di amici (persone alquanto facoltose). Dopo l'estate e questa delusione, il mio disagio aumentava sempre di più sentendomi anche in imbarazzo in quanto mentre tutti i miei coetanei erano già autonomi e vivevano da soli, io ero in casa sofferente, non contenta di quello che stavo facendo. Successivamente, quando nel mio secondo anno iniziai di più a frequentare l'università incontrai il mio attuale ragazzo, che mi sostiene sempre e che mi ama e mi ha incoraggiata a dare due esami del primo che non avevo sostenuto (in quanto avevo dato solo 3 esami durante il mio primo anno), che sono riuscita a superare con due 28 nonostante tutti i miei timori e blocchi, specialmente su uno dei due docenti da me particolarmente temuto, con uno studio disperato comparabile a quello delle superiori. L'estate scorsa ho dato altri due esami tra cui uno superato con 30 e lode, raggiungendo questo obiettivo, però, con altrettanta fatica, rinchiudendomi in casa per tutto il mese di giugno, nonostante l'esame fosse al contempo corposo ma piuttosto semplice. Poi, a settembre, mi sono bloccata e non sono riuscita a finire di studiare il programma dell'esame piuttosto semplice che stavo preparando, dicendo ai miei genitori che non mi sentivo pronta. Mia madre in particolare è sempre stata molto critica nei miei confronti, questo mi ha portato ad avere alcuni crolli di autostima e non essere a mio agio con me stessa, ed attua continuamente confronti con altre persone, non riuscendo a comprendere il mio malessere...mio padre invece si concentra prettamente sull'aspetto economico e non comprende cosa significhi studiare all'università dato che non l'ha fatta, anche se lui è sempre stato un mio sostenitore positivo in confronto a mia madre che invece muoveva (e muove) esclusivamente critiche distruttive. Dato che soffrivo il non vivere una vita universitaria stando in casa, da questo ottobre sono in un appartamento con altre due ragazze, cosa che mi ha fatto migliorare sotto molti punti di vista e ho capito che posso essere capace di gestire compiti apparentemente semplici (come cucinare e pulire) ma che per me non lo erano affatto. Uscire dall'isolamento è stato per me un piccolo ma grande progresso, che mi ha portato a stare meglio, perlomeno in parte. Eppure, ho iniziato, non so perché, ad avere un blocco non solo mentale, ma anche psicofisico, nello studio. Mi ero prefissata ad ottobre di preparare questo esame complesso, di tanti crediti, entro febbraio, eppure non riuscivo a memorizzare nulla pur sottolineando intere pagine. Mancano 6 giorni e ho continui stimoli di vomito, mal di pancia, dolori muscolari, insonnia e mi manca troppo materiale...decido per il mio bene di mettere un punto, di fermarmi e di voler chiedere aiuto. I miei genitori mi sono da subito venuti contro e mi fanno pesare terribilmente questa decisione, a tal punto che il clima in casa è diventato asfissiante e io vorrei solo scappare o tornare all'appartamento da sola senza che loro lo sappiano, oltre al fatto che mi fa terribilmente soffrire anche il fatto che loro pesino continuamente il confronto sia con figli di loro amici e sia con le persone che mi circondano, compreso il mio ragazzo (che invece ha concluso quasi tutti gli esami della triennale brillantemente), dicendomi che dovrei vergognarmi di aver danneggiato la mia salute rinchiudendomi in casa in questi mesi senza nemmeno arrivare a dare un solo esame...io invece vorrei solo che comprendessero che ho bisogno di fermarmi un attimo e di chiedere aiuto, sia magari trovando un altro metodo di studio che mi permetta di studiare in modo più efficace, sia dal punto di vista psicologico perché credo che queste situazioni siano anche causate da qualcosa che accade a livello inconscio dentro di me. Mi sembra impossibile come non riescano a comprendere che io mi trovi in difficoltà, mettendo anche a paragone i loro rispettivi vissuti, di sacrifici, rinunce e rigidità nelle loro famiglie. Credo di essere consapevole dei miei limiti e di poter avere i miei tempi, nonostante la forte pressioni e i forti sensi di colpa che provo nei loro confronti, dato che sono sempre pronti a sostenermi materialmente. Mi sono sempre data da fare e sto cercando di dare il mio massimo anche ora, ma voglio comprendere quali possano essere delle soluzioni alle mie difficoltà...mi sono anche offerta di lavorare part time e di restituire parte dell'affitto o delle tasse ai miei genitori, ma loro ricollegano tutto al fatto che io abbia troppa paura nell'affrontare le situazioni...mia madre in particolare ha sempre tenuto a fare una buona impressione con tutti , specie nella sua famiglia, dove l'apparenza molte volte sembra valere di più rispetto alla sincerità della persona e, pur avendo fatto finta di accettare la mia decisione, ha constatato che mentirà a tutti i miei parenti perché non vorrà subire le loro domande, dicendo che ho dato l'esame...io non voglio tutto questo e voglio solo che loro mi comprendano genuinamente...un altro timore che ho è che se dovessi ristudiare daccapo questo esame con un nuovo programma, (non ho la certezza che ci sia questa regola) e dunque studiare libri nuovi, i miei non me lo perdonerebbero e sarebbero doppiamente delusi e per me sarebbe davvero troppo da sopportare...il mio ragazzo mi supporta dicendomi che non è semplice cambiare il mio approccio allo studio dopo le mie abitudini durante il liceo, ma non sto capendo più nulla, vorrei solo essere serena e cercare in tutti i modi di superare questo blocco, anche se ho paura si ripresenterà anche se nella prossima sessione vorrei preparare almeno 3 esami più semplici che mi consentano almeno di recuperare qualcosa...anche se non so se di questo passo riuscirò mai a vedere la fine di questo percorso...mi dovrei davvero sentire così in colpa come dicono i miei genitori? Aiutatemi, vi prego. Scusate se mi sono dilungata e vi ringrazio tanto per le eventuali risposte.

Risposta inviata

A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo

C’è stato un errore

Per favore, provaci di nuovo più tardi.

Prenota subito un appuntamento online a 44€

Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.

Miglior risposta 17 FEB 2024

Cara Emma,
la sua profonditá e maturità verso se stessa spicca proprio dalle tante righe che ha dedicato per esprimere quel che vive, si percepisce che vuole fare chiarezza in sé ed é determinata a poter compiere scelte per se stessa provando a individuare quel che la possa rendere orgogliosa, di sé.
In questo le faccio i miei complimenti perché non è facile accorgersi con questa lucidità che è giunto il tempo di sostare e dedicare attenzione al proprio mondo interno.

Lei scrive:
- credo che queste situazioni siano anche causate da qualcosa che accade a livello inconscio dentro di me -

Le confermo questo aspetto, ma non è scontato capacitarsi di questo. Lei lo ha ascoltato, si è ascoltata.

Il malessere provato nel sentirsi schiacciata dalle varie dinamiche familiari che con il tempo si sono rinforzate, le ha dato modo di sentire che è stanca di essere lodata soltanto quando porta a termine un compito ma desidera essere libera di poter anche crollare sapendo che chi la ama sarà lì a sorreggerla anche quando mostra fragilità e sconforto.
Questo aspetto purtroppo le viene negato nel suo assetto ( che i suoi genitori la amino è fuori dubbio ma come lei stessa riporta, hanno delle proiezioni e dei meccanismi personali che gli fanno considerare delle modalità certamente il meglio per affiancare la crescita della loro figlia, ma invece la stanno portando a sentirsi "sbagliata" );
e da quel che scrive il suo ragazzo é stato opportunità di svincolarsi dal meccanismo doloroso, le trasmette fiducia proprio nell'aver in qualche modo intercettato questo "tassello" che vi permette di sostenervi a vicenda nella totalità del vostro valore, non soltanto nelle gioie.

Il sistema familiare è la nostra prima esperienza di socializzazione, apprendiamo come muoverci nelle relazioni umane e soprattutto in base a come le figure di accudimento rinforzano o depotenziano le nostre espressioni emotive, apprendiamo quel che è "giusto" o meno sperimentare e vivere; talvolta questo depotenziamento ricade sulle emozioni ritenute "svantaggiose" o dolorose, come avvertire tristezza, e nel suo caso sconforto, necessità di fermarsi, essere libera di segnalare malessere.

Ogni nostra emozione è preziosa, ma talvolta succede che proprio introiettando delle modalità educative rigidamente si finisce per temere il giudizio altrui verso quelle emozioni o verso certi scenari della vita, che si è registrato come "non consone" da provare e vivere ( e in parte è quello che accade alla sua mamma ), nasconde degli aspetti perché li ritiene lei stessa inaccettabili, teme di non poter essere apprezzata o stimata se non risponde alle aspettative esterne,
ma questo è parte delle modalità di sua mamma apprese nella sua stessa crescita e poi trasferite (e anche proiettate) a lei in quanto figlia;
non è che esistano effettivamente emozioni probabili e improbabili, giuste o ingiuste, lo scopo delle emozioni è farci avvertire quel che sentiamo, e vivendo proviamo emozioni, siamo vivi nel bene e nel male.

Lei adesso ha percepito questo nodo, come altri, e sta dicendo "basta", il fermarsi è anche indice di questa "resa" che pone a se stessa come se dicesse:
- considerate me, anche il mio dolore, le mie necessità, non soltanto quello che ritenete giusto voi -

Questo è un grande momento di crescita per se stessa, e le permetterà di snodare ulteriori questioni e permetterle la progressiva separazione dalle dinamiche precedenti, trovando un nuovo e suo personale equilibrio, camminando e scoprendosi come sente.

Mi auguro di averle chiarito dei punti, per quanto si possa in poche righe, e che lei possa sentirsi fiera della sua voglia di crescita perché sarà quel che le consentirà di sbocciare e di prendersi meriti e responsabilità verso l'autenticità che desidera vivere.

Con un affiancamento psicologico potrebbe dare nutrimento alla sé che é già presente in lei e sta soltanto attendendo che venga riconosciuta a pieno da se stessa per concedersi di venire alla luce.

Resto a sua disposizione,
le auguro di proseguire in questa volontà che avverte, nel rispettare il suo sentire ha imboccato dentro sé la strada che la porterà a grandi soddisfazioni personali, sue.

Un saluto
Dott.ssa Serena Renzo

Dott.ssa Serena Renzo Psicologo a Padova

7 Risposte

36 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

1 APR 2024

Gentile Emma,
da quanto lei scrive emerge un elevato senso del dovere che è da valorizzare perchè finora l'ha sempre aiutata a raggiungere gli obbiettivi prefissati.
Le suggerirei però di non essere eccessivamente esigente con se stessa e di affrontare gli esami che le mancano anche se l'ansia anticipatoria le dà la sensazione di non essere mai abbastanza preparata; in fondo non presentarsi ad un esame equivale ad una bocciatura auto-somministrata.
Tuttavia, se ora ha sentito la necessità di fermarsi e chiedere aiuto, è preferibile che lo faccia intraprendendo un percorso di psicoterapia dal vivo per imparare a tollerare meglio le frustrazioni, migliorare l'autostima e comunicare in maniera più efficace con i suoi genitori utilizzando buone argomentazioni e restituzioni assertive per neutralizzare le loro critiche senza sentirsi in colpa.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

8782 Risposte

24036 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

25 FEB 2024

Buongiorno Emma,
mi trova d'accordo con i miei colleghi, ha bisogno di uno spazio sicuro dove prendersi cura di sè
Comprendere l'origine dell'ansia, elaborarla e guarire.
Resto a disposizione
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

2053 Risposte

1252 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

21 FEB 2024

Buongiorno Emma

L'ansia anticipatoria da esame si risolve molto bene con una o due sedute di ipnosi PNL americana.
Lo stesso posso dire dell'ansia che curo con sedute di psicoterapia ed ipnosi con ottimi risultati in tempi brevi.
Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Dott Paola Von Korsich Giardini Psicologo a Monza

117 Risposte

175 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

21 FEB 2024

Ciao Emma,
ti ringrazio per condiviso il tuo vissuto e la tua situazione.
So che stai vivendo un periodo molto difficile, in cui ti senti bloccata, ansiosa e in colpa. Ti capisco e voglio provare ad aiutarti.
Da quello che mi racconti, mi sembra che tu abbia sempre cercato di essere perfetta in tutto quello che fai, mettendoti molta pressione e consumando molta energia. Questo ti ha portato a ottenere dei buoni risultati, ma anche a soffrire molto e a non apprezzare le tue capacità e le tue risorse. Ti sei confrontata con le aspettative degli altri, ma non hai ascoltato le tue esigenze e i tuoi desideri.
Ora ti trovi in una situazione in cui non riesci più a studiare come vorresti, e ti senti in colpa verso i tuoi genitori, che non ti capiscono e ti criticano. Ti sei trasferita in un appartamento con altre due ragazze e la cosa ti ha permesso di conoscerti meglio. Hai il sostegno del tuo ragazzo, ma ti senti ancora confusa e bloccata.
Ti dico che non devi sentirti in colpa, ma devi sentirti orgogliosa di aver chiesto aiuto. Questo significa che una parte di te vuole cambiare, vuole trovare un modo di vivere e di studiare che ti faccia stare bene, che ti permetta di raggiungere i tuoi obiettivi senza rinunciare alle tue gioie quotidiane. Questo è possibile, se sei disposta a lavorare su te stessa, a cambiare il tuo modo di pensare e di agire, a scegliere delle priorità sane e a trovare un equilibrio tra vita e lavoro (studio).
Questo è possibile attraverso una definizione chiara del tuo problema, dei tuoi obiettivi e delle tue risorse, così da trovare delle strategie pratiche e concrete, che possano aiutarti a percepire e vivere meglio la tua realtà quotidiana.
Il tuo spirito di sacrificio ti sarà d’aiuto nel lavoro su di te, anche se dall’altra parte potresti affrontare delle resistenze interne, che non dovranno spaventarti, con il tempo e il lavoro si possono “ammorbidire”.
Ti auguro una buona riflessione e spero tu possa trovare il modo per vivere finalmente serena con il giusto mix di ambizione e serenità,
un caro saluto,

Dott. Ettore Tumolo Psicologo

Dott. Ettore Tumolo Psicologo a Origgio

30 Risposte

4 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

20 FEB 2024

Gentilissima Emma, grazie per la profonda e dettagliata condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrivi, e posso solo immaginare la profonda frustrazione e malessere che stai vivendo nel sopportare e vivere tutto questo. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarti ad elaborare e comprendere a fondo quello che ti sta accadendo e i blocchi che sono sorti nel tuo percorso, nonchè delle strategie per gestirli.
Rimango a disposizione!
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

630 Risposte

85 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

20 FEB 2024

Buongiorno Emma,

dalle tue parole si percepisce tutta la tua sofferenza e quello che stai vivendo. E' evidente che finora hai sempre chiesto molto, troppo a te stessa, spinta dai messaggi che ti hanno trasmesso i tuoi genitori. Sembra che nonostante i tuoi sacrifici, quello che fai non sia mai abbastanza per loro, ma anche per te, che hai interiorizzato il loro modo di vedere il mondo.

Tutto questo non ti permette di essere veramente te stessa e di ascoltarti. Sembra che tu sia spinta solo dal prendere buoni voti per sentirti ok e per essere considerata ok, perché il tema del giudizio e della valutazione hanno una valenza fondamentale per la tua famiglia.

Penso tu abbia bisogno di fermarti, ascoltarti e capire cosa vuoi veramente e soprattutto che ti permetta di comprendere che, in realtà, il tuo valore non si misura con i voti a scuola/università, che sei sicuramente una persona con tante risorse e che il tuo benessere viene prima di tutte le richieste del mondo esterno e degli esami da sostenere. Quando ci si adatta in maniera eccessiva alle richieste esterne, prima o poi si finisce per bloccarsi o manifestare sintomi, perché se non ci si ascolta, il corpo e la mente, ad un certo punto, si ribellano agli adattamenti.

So che sarà difficile per te uscire da questo vortice negativo, soprattutto perché sei ancora dipendente dai tuoi genitori dal punto di vista economico e psicologico, ma se crederai in te e darai ascolto a ciò che senti, anche se questo ti porterà in contrasto con i tuoi genitori, sono sicura che riuscirai a vedere la luce e a sentirti libera. Se ne senti il bisogno, un supporto psicologico potrebbe servirti a trovare la tua strada.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

128 Risposte

90 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

20 FEB 2024

Buongiorno

con la terapia breve strategica attraverso delle indicazioni specifiche Lei potrà superare il suo problema ed imparare a gestire l'ansia anticipatoria che la blocca.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento in merito

Dott. Ioimo

Dott. Giorgio Ioimo Psicologo a Torino

38 Risposte

68 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

19 FEB 2024

Gentile Emma, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare quanto possa essere pesante il disagio connesso alle aspettative di performance che ha verso se stessa e che la portano a dei ritmi insostenibili sul lungo periodo.
A fine messaggio emerge il senso di colpa verso i suoi genitori, ma anche la domanda se ciò sia giusto: è difficile dirlo, ma se si pone questo tipo di domanda avrebbe senso esplorarla, poichè sembra premerle molto, insieme a un'analisi della situazione attuale.
Le suggerirei di valutare un percorso psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

84 Risposte

70 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

19 FEB 2024

Gentile Emma,

anzitutto la vorrei ringraziare per questa preziosa condivisione, capisco non sia per nulla facile spiegare nel modo in cui ha fatto una situazione con così tante componenti emotivamente struggenti eppure le garantisco che ha lasciato trasparire limpidamente il disagio che sta provando in questo particolare periodo della sua vita.

Da quello che scrive trovo molto interessante il fatto che emergano "due Emme", se vogliamo: una estremamente ansiosa, cervellotica, dedita allo studio in una chiave oserei dire compulsiva, alla ricerca della massima performance per soddisfare le aspettative proprie / dei genitori; una curiosamente intraprendente, che vuole vivere una vita universitaria staccata dal contesto familiare e che si allontana dallo stesso per convivere con altri, che scopre di essere in grado di fare cose "semplici" (quando semplici non sono) come cucinare e pulire e che, magari, sta scoprendo quanto quel contesto familiare sia stato complicato da gestire, da soddisfare ora che vi è un po' più lontana.

Di fatto non credo sia un caso il fatto che stia sperimentando questo blocco generale proprio ora che, almeno in parte, si è allontanata dalla sua famiglia e quello che lei descrive come "un blocco non solo mentale, ma anche psicofisico, nello studio" potrebbe nascondere un'Emma che vuole emergere da quell'"apparenza che molte volte sembra valere di più rispetto alla sincerità della persona", un'Emma che non sia solo il voto dell'esame da riportare ai parenti e che giustifichi le spese sostenute per l'università, ma un'Emma viva, con interessi e necessità diverse, magari pure con il bisogno di prendersi un periodo di pausa da anni di studio vissuti da sempre con la spada di Damocle del giudizio prima del professore, poi della famiglia, in bilico sopra alla testa.

Restando a disposizione per qualsiasi necessità, le invio un forte abbraccio e le auguro ogni bene e soddisfazione per il suo percorso.

Cordialmente;
Dott. Nicola Salvadori


Dott. Nicola Salvadori Psicologo a Firenze

5 Risposte

25 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

19 FEB 2024

Buongiorno,
ti ringrazio di aver condiviso il tuo vissuto. Dalle tue parole emerge la sofferenza e fatica che stai vivendo in questo periodo.
Si evince il forte desiderio di rendere orgogliosi tutti, invece sembra meno rilevante il desiderio di rendere orgogliosa te stessa. Forse è arrivato il momento iniziare a pensare cosa ti possa veramente rendere felice.
Sembra che lo studio, che descrivi come un carnefice, sia stato in realtà come una coperta sotto cui nascondersi per evitare di fare scelte che altrimenti avrebbero potuto far soffrire qualcuno.
Sono sicura che con il giusto percorso psicologico riuscirai a trovare il tuo percorso.
Ti propongo di iniziare un percorso di mindfulness tramite cui riuscirai (attraverso meditazioni) ad affrontare in modo efficace lo studio e a individuare i tuoi obiettivi che ti accompagneranno nel tuo cammino.
ti saluto.
Dott.ssa Giorgia Sapienza

Giorgia Sapienza Psicologo a Monza

27 Risposte

3 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

18 FEB 2024

Buongiorno cara,
Innanzitutto mostro tutta la mia comprensione per la difficile situazione che sta vivendo.
Ritengo che i suoi vissuti attuali siano assolutamente normali e comprensibili.
Consideri, infatti, come abbia messo a tacere per anni quelli che erano i suoi bisogni, bisogni di conoscenza autentici, bisogni anche vitali o sociali, a volte soppressi per questo grosso sforzo imposto dall'esterno sull'area studio.
Riterrei utile indagare, in un percorso psicoterapico, cosa ha rappresentato per lei impegnarsi così tanto a scuola, durante questi anni. Diventa fondamentale, infatti, capire quanto fosse qualcosa inteso come guadagno personale, o piuttosto un modo per ottenere riconoscimenti dall'esterno.
Un percorso idoneo potrebbe quindi farle capire quanto è importante tutt'ora per lei ottenere l'approvazione altrui.
Come dice lei, è il suo corpo che ad oggi sembra essersi attivato per comunicarle che quei bisogni personali a lungo trascurati stanno chiedendo attenzione, finalmente dopo anni.
L'aiuto che le consiglio è proprio nella direzione di imparare ad ascoltare ed accettare questi bisogni personali, nell'ottica di un emancipazione personale, una minore dipendenza dal riconoscimento altrui e il raggiungimento di un percorso di crescita.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Rimango disponibile anche per consulenza online,

Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

79 Risposte

15 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

17 FEB 2024

Cara Emma,

credo che tu stia passando un momento molto difficile, connotato da un conflitto tra un desiderio di crescere e uno di restare ancora un poco bambina. Questo lo dico avendo notato un lapsus che hai fatto nel tuo scritto, là dove affermi: "anche perchè non vorrei insegnare e lavorare nel mondo del cinema, della televisione o della comunicazione e dunque ho iniziato a chiedermi come io possa trovare la mia strada...." Forse volevi dire : vorrei insegnare ecc... invece di non vorrei! Devi sapere che in psicoanalisi i lapsus lasciano trapelare un pensiero inconscio che esprimiamo nonostante la nostra consapevolezza. Qualcosa allora non vuole fare in modo di andare avanti negli studi perchè se lo facessi faresti capire a te stessa prima di tutto e quindi agli altri che sei spaventata dalle responsabilità dell'età adulta, quella cioè che avresti davanti con il concludersi degli studi. Devi però stare tranquilla sei ancora molto giovane e dunque puoi concederti di avere del tempo per crescere e fare esperienze. Potrebbe farti bene parlare del tuo lapsus con uno psicoterapeuta analitico che potrebbe aiutarti a conoscerti più nel profondo e così da portarti fuori dalle difficoltà.
Ti auguro ogni bene e rimango a tua disposizione per un eventuale approfondimento.
Un saluto
Dott.Gabriele Lenti
Psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

352 Risposte

96 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

16 FEB 2024

Gentile Emma,
ho letto con attenzione tutta la sua storia e quello che emerge è un forte senso di responsabilità nei confronti di se stessa e dei suoi genitori.
Si sente così in dovere di dare al massimo per non deludere gli altri, che sta arrivando a credere di deludere se stessa ogni qualvolta non riesce a raggiungere un obiettivo nella maniera in cui se lo era prefissato.

Questa sua situazione di ricerca di controllo e perfezione, inevitabilmente, la porta a produrre l'effetto contrario e a vivere le situazioni con ansia e stress;
quello che andrebbe indagato, quindi, non è tanto l'atteggiamento dei suoi genitori nei suoi confronti, ma questa sua percezione di iper-responsabilità.

Un confronto con un professionista potrebbe aiutarla a capire meglio quali sono i meccanismi che si innescano, generando tutto ciò, e come poter vivere con più serenità la sua vita, sia scolastica che lavorativa.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio e/o chiarimento,
Un caro saluto,
Dott.ssa Silvia Brandini

Dott.ssa Silvia Brandini Psicologo a Roma

22 Risposte

26 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

16 FEB 2024

Gentile utente,
leggendo le sue parole il vissuto di malessere e difficoltà viene trasmesso vividamente. Il contesto che la circonda e le sue relazioni gettano “benzina sul fuoco” rispetto ad un problema che sembra risalire da prima dell’università. Mi chiedo come siano andate le cose prima delle superiori, dove abbia acquisito certi pattern comportamentali che lei descrive. L’aspetto di performance sembra primeggiare nel suo racconto, costellato da senso di colpa e critiche rivolte a se stessa che la imprigionano in un circolo vizioso di ansia e timori. Sono diversi gli aspetti che andrebbero indagati per permetterle di guardarsi e guardare il mondo rileggendo la sua storia con parole diverse.
Dal suo racconto si notano comunque motivazione e risorse per far fronte ad una fase di vita complessa e che è molto condizionata da ciò che è stato e da ciò che la circonda.
Un professionista potrebbe aiutarla a ritagliarsi un momento suo personale in cui esplorare queste risorse, in cui ripensarsi diversamente, accompagnandola in un percorso di riflessione. Credo davvero che in questo momento sia molto importante.

Resto sua disposizione
Cordiali saluti

Dott.ssa Jlenia Licitra

Dott.ssa Jlenia Licitra Psicologo a Milano

10 Risposte

8 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

Psicologi specializzati in Ansia

Vedere più psicologi specializzati in Ansia

Altre domande su Ansia

Spiega il tuo caso ai nostri psicologi

Invia la tua richiesta in forma anonima e riceverai orientamento psicologico in 48h.

50 È necessario scrivere 21900 caratteri in più

La tua domanda e le relative risposte verranno pubblicate sul portale. Questo servizio è gratuito e non sostituisce una seduta psicologica.

Manderemo la tua domanda ai nostri esperti nel tema che si offriranno di occuparsi del tuo caso.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Introduci un nickname per mantenere l'anonimato

La tua domanda è in fase di revisione

Ti avvisaremo per e-mail non appena verrà pubblicata

Se hai bisogno di cure psicologiche immediate, puoi prenotare una terapia nelle prossime 72 ore e al prezzo ridotto di 44€.

Questa domanda esiste già

Per favore, cerca tra le domande esistenti per conoscere la risposta

psicologi 26450

psicologi

domande 21900

domande

Risposte 140750

Risposte