Ciao, mi chiamo Marco, sono un ragazzo di 31 anni.
Qualche mese fa ho conosciuto Giulia, di 29, grazie ad amicizie comuni.
Ci siamo subito piaciuti e abbiamo iniziato ad uscire insieme.
Filava tutto liscio come l'olio, fino al momento in cui siamo andati a letto, perché è subentrata un po' di ansia da prestazione che non provavo da tempo e non è andata bene.
Lei non me l'ha fatto pesare, anzi, subito dopo mi ha chiesto di uscire un po', siamo andati a prendere qualcosa da bere e ci siamo coccolati in macchina quasi per tutta la notte.
La settimana dopo, però, complice la paura che succedesse di nuovo, non riesco nuovamente a raggiungere l'erezione.
La frustrazione mi porta a risponderle male durante una discussione, e lei in risposta mi dice "come pretendi che stiamo insieme se non ti funziona manco il pisello".
Vi dirò, questa frase mi ha freddato. Non tanto per il contenuto in sé, che potrebbe anche far sorridere, ma per lo sguardo con cui me l'ha detta, uno sguardo cattivo di chi vuole solo colpirti e farti male.
Per un po' non ci sentiamo, poi lei mi chiama chiedendomi scusa per la frase e chiedendomi se non le avessi parlato di qualche mio problema fisico.
Io le rispondo che non ho nessun problema fisico, anche perché mi sono sottoposto a tutti i controlli del caso a seguito di una operazione che ho subito.
Mi chiede di uscire, andiamo a mangiare una pizza e ritroviamo un po' di complicità.
Quando però la sera dopo io la invito a casa mi fa "scusami, ci ho pensato, forse il fatto che non riusciamo a stare a letto dipende anche da me, magari sono ancora legata ad alcune cose del mio passato e non riesco ad andare avanti".
Questo ovviamente mi ha gettato nello sconforto più totale, perché è una palese bugia per non dire direttamente "non voglio più vederti perché non riesci a fare sesso con me".
E mi ha provocato due problemi: il primo ovviamente riguarda adesso la mia insicurezza nei rapporti con le donne, pur essendo consapevole che sia solo un problema di testa, e l'altro riguarda proprio lei, perché da un lato ci tengo e grazie alle amicizie comuni potrei tentare di risolvere, e dall'altro però la vedo come la responsabile di questa mia sofferenza, quindi provo rancore nei suoi confronti.
È una situazione che non so più gestire, vorrei un consiglio sul come fare.
Grazie per avermi letto
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2 FEB 2023
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Marco carissimo, abbia la faccia tosta di essere sincero. Vada da questa ragazza e le dica che ha fatto tutti i controlli del caso e che fisicamente è in ordine. Le spieghi che normalmente va tutto bene e che forse il suo coinvolgimento la sta mettendo sotto scacco. Le chieda di darle ancora un pizzico di tempo per mettersi a proprio agio e questo nodo si scioglierà da solo.
10 FEB 2023
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Gentile utente,
lei è portatore di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che potreste affrontare i problemi qui esposti. Ne parli con la sua compagna, in fondo potrebbe esser una possibilità di crescita per entrambe, e farvi ritrovare maggiore equilibrio e serenità all' interno della relazione.
Cordiali saluti
Studio associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli
7 FEB 2023
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Caro Marco il focus della difficoltà nasce da come vivi la sessualità. Mi é sembrato di capire che in passato sei già incorso in questo tipo di difficoltà
che probabilmente si manifesta solo quando sei particolarmente coinvolto, ti suggerisco di affrontare l'argomento con un sessuologo per farti aiutare ad uscire dall'impasse.
Auguri
Dott.ssa M. A. Consalvi
Studio Roma/Online
1 FEB 2023
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Buongiorno , e grazie
per quello che ha scritto qui , in modo aperto.
Lei dice che è subentrata un po' di ansia da prestazione , che non provava da tempo.
Il rapporto con questa ragazza è andato bene fino al momento di andare insieme a letto ed avere rapporti sessuali .
Forse non dobbiamo pensare da chi dipende o chi ha colpe , ma in questo caso lei può fare un percorso utile a se stesso ,
e chiedere un supporto per gestire meglio l'ansia e in questo caso per comprendere altre emozioni e sensazioni legate
all'ansia che ritorna nei momenti intimi.
1 FEB 2023
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Buon pomeriggio. Ti sei chiesto cos'abbia causato la tua ansia da prestazione nei suoi confronti? Nelle precedenti relazioni hai mai avuto problemi del genere? Forse dovresti riflettere su questo. A volte può capitare di sentirsi insicuri, si ha paura di non essere in grado di soddisfare una persona che percepiamo come troppo esigente o come "troppo" per noi. Lasciarsi andare diventa un problema in questi casi e ci si può bloccare. Forse è il caso di parlare con lei e di fare le cose con calma, lasciando che arrivi il momento giusto. Nel frattempo non dovresti concentrarti sulla tua presunta incapacità, perché rischi di cronicizzare una visione negativa di te stesso sessualmente parlando e, di conseguenza, potrebbe accadere di nuovo. Lasciati trasportare dal sentimento che provi e dall'attrazione fisica, senza pensare di poter essere incapace. Spero di esserti stata utile. Un abbraccio.
1 FEB 2023
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Buon pomeriggio
Grazie della condivisione Penso che può. Capitare a tutti l 'ansia da prestazione.
Non se la prenda per le parole che gli ha detto la sua ex.
Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta, per analizzare , meglio le problematiche.
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
1 FEB 2023
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Buonasera Marco,
sento forte la tua preoccupazione. la tua esperienza con Giulia ha probabilmente attivato esperienze passate che ti hanno dato il blocco di cui parli. la tua intenzionalità è rimasta bloccata e non è libera di fluire.
con una terapia potresti riappropriarti delle tue "sensazioni" ed emozioni che permettano un libero fluire della tua vitalità.
per altro mi contatti
Cordialmente
Dott Giuseppe D'Amico
1 FEB 2023
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Gentilissimo Marco, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo i dubbi che ti sono sorti a seguito degli avvenimenti con Giulia. Credo che parlare con un terapeuta potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo le problematiche che stai riscontrando.
Resto a disposizione!
AV
1 FEB 2023
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Gentile Marco,
rispondo subito alla sua domanda: "E' colpa sua o mia?", la colpa è della dinamica che si è innescata. Tutto è nato da una semplice ansia da prestazione, che non necessariamente significa disfunzione erettile, ma semplicemente paura di "non essere all'altezza della situazione", proprio perchè si sta dando particolare importanza a quella situazione.
Chiaramente però questo ha creato una "profezia auto-avverante", ovvero, ciò che maggiormente temeva si è realizzato. Pertanto questo fatto ha innescato una reazione nell'altra persona, che sicuramente avrà pensato di essere lei la causa di quella circostanza, ragion per cui è arrivata a dire "scusami, ci ho pensato, forse il fatto che non riusciamo a stare a letto dipende anche da me, magari sono ancora legata ad alcune cose del mio passato e non riesco ad andare avanti".
Insomma, tutto questo circolo vizioso ha alimentato la situazione, fino a trasformarla in un vero e proprio problema, non tanto fisiologico, quanto relazionale.
Per tutte queste ragioni le consiglio di rivolgersi ad un professionista, per recuperare in primis il suo senso di virilità e di mascolinità, combattendo la sua insicurezza, dato che i suoi pensieri attuali la stanno facendo avvicinare al contatto intimo con ansia e forte stress, ovvero l’esatto contrario del piacere e del sentirsi a proprio agio, che sono aspetti fondamentali per un rapporto sessuale soddisfacente. Ma anche per affrontare l'aspetto relazionale con questa specifica ragazza.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca
1 FEB 2023
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Caro Marco, vai in terapia e risolvi il tuo problema legato all'ansia, anche perché se si è presentato si ripresenterà ancora, e verosimilmente questo accadrà (come accaduto) con le persone a cui tieni di più. Se non lo tratti rischi di entrare in un cortocircuito mentale per cui eviterai sempre di più il "problema" e quindi il contatto con chi ti interessa. Lei può aver detto anche qualche frase di troppo ma la comprensione che chiedi è difficile da mantenere nel lungo periodo e anche lei potrebbe chiedersi se c'è qualcosa che non va in lei. Siccome non è lei la tua terapeuta difficilmente potrà sobbarcarsi di questo peso per lungo tempo, di fatto non è neanche totalmente corretto chiederlo.
1 FEB 2023
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Caro Marco,
Paura, rancore, vergogna e colpa sono sicuramente emozioni che non facilitano un confronto sincero e aperto tra di voi, ma che comunque andrebbero esplorate meglio.
Dal suo racconto pare non ci sia mai stato un momento in cui vi siate dati la possibilità di conoscervi meglio nella vostra sessualità.
E' pensabile per lei provare ad esporre a questa ragazza come si sente in merito? C'è qualcosa che la preoccupa in questo rapporto? Anche l'avere questi amici in comune può fare sentire ancor più "responsabili"? Ricordiamoci che stiamo parlando di una relazione e ognuno dei due membri della coppia porta qualcosa di sé nel definire il rapporto, di qualsiasi natura sia.
Lei non ha colpe! Siate in due!
1 FEB 2023
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Ciao Marco,
grazie per aver condiviso la tua storia, nonostante non debba essere stato semplice dover ascoltare quelle parole.
Penso che tu abbia fatto esperienza di un'ambivalenza: inizialmente l'atteggiamento comprensivo con il quale Giulia ha accolto l'episodio, e successivamente il suo forte risentimento per l'accaduto.
Il non aver raggiunto l'erezione nei rapporti sessuali precedenti ha probabilmente evocato in entrambi vissuti molto forti: senso di impotenza, vergogna e colpa da una parte, rifiuto e inadeguatezza dall'altra.
Non è semplice gestire e stare con queste emozioni, senza che queste impattino sul rapporto.
Purtroppo non possiamo sapere con certezza cosa ha portato Giulia ad assumere questi comportamenti così altalenanti, e a tratti crudeli nei tuoi confronti, ma ciò su cui possiamo indubbiamente lavorare è il tuo personale vissuto al riguardo. Possiamo riflettere su cosa ha portato a sviluppare questa ansia da prestazione, sulla sofferenza, sull'insicurezza e sul rancore che ci porti e che ci racconti.
Ricorda comunque che si tratta di pochi episodi, probabilmente l'emozione del momento ha avuto il sopravvento: tuttavia, da queste prime esperienze, può innescarsi un circolo di evitamento che rinforza l'idea che ti stai costruendo di te come "non funzionante". Sarebbe importante ricevere un supporto psicologico proprio per evitare di cominciare a raccontarti in questo modo alla luce di episodi sporadici ma estremamente potenti.
Spero di esserti stata di aiuto,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi
1 FEB 2023
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Caro Marco,
Grazie per la tua condivisione.
Nelle tue righe sento il tuo disagio emotivo ed il desiderio di comprendere questa tua esperienza a due, esperienza che ti ha e ti sta facendo provare "qualcosa" di nuovo.
E in questi nuovi territori dove mente, corpo ed emozioni si intrecciano una buona "mappa" potrebbe aiutarti a scegliere la giusta strada.
Proprio il tuo dialogo interiore, potrebbe esserti d'aiuto definendo le tue priorità in questa tua esperienza duale. Qual è l'aspetto irrinunciabile? Quali sono gli elementi esperienziali, che possono passare in secondo piano?
Prova ad ascoltarti, fermati il tempo necessario per sentire i tuoi bisogni ed i tuoi desideri più profondi. Anche un confronto con un professionista potrebbe fornirti qualche spunto e riflessione.
Buon cammino!
Dr.ssa Ornella Peloso - Pedavena (Belluno)
1 FEB 2023
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Buongiorno Marco.
Grazie per la condivisione.
Da quanto scrive mi viene da domandare: in passato in altre relazioni o rapporti ha mai provato ansia da prestazione?
Riguardo a quello che domanda più che cercare un suggerimento pratico, io considererei di interrogare e mettere parola alle questioni che riporta in uno spazio psicologico.
Certo le parole di Giulia l'hanno colpita ma lei cosa se ne fa di quelle parole: "pisello non funzionante"? Perché quelle parole e quel suo guardo l'hanno freddata? Hanno toccato questioni della sua storia passata?
Spero di averle dato alcuni spunti di riflessione.