Di solito mi addormento verso le 22:30, poi alle 3 inizio ad avere nausea e diarrea, e non riesco ad addormentarmi. E' più di un mese che vado avanti così. Riesco a dormire solo se prendo un sonnifero, mi sento inadeguata, penso di non riuscire a cavarmela con mia figlia che ha sei mesi. Ho 40 anni, la mia alimentazione è poco varia.
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22 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara Caterina
vedi che ti sei già risposta da sola?
"Ti senti inadeguata" e questa insicurezza è causa dei tuoi sintomi.
La fine dell'allattamento segna un momento importante di distacco tra te e tua figlia e gli stessi compiti di una mamma cambiano e diventano più complessi.
Devi prendere coraggio e confidare nella natura che ti fornisce i mezzi e le risorse interiori per far fronte alla nuova situazione.
Considerato che penso tu sia anche stanca e un pochino stressata, non sarebbe male farti aiutare in casa e avere vicino qualcuno che ti dia una mano.
Il babbo della bambina cosa fa? E' presente? Aiuta?
Devi anche riprendere a nutrirti in modo sano ed adeguato.
Se il problema persiste un aiuto psicologico sarebbe utile e importante.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
25 DIC 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Carissima,
io comincerei a fare delle analisi per escludere una etiologia organica. Poi se il malessere persiste e non ha niente di fisico inizierei con una psicoterapia.
23 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Caterina,
occorrerebbe approfondire bene la sua storia per dare un senso ai suoi sintomi e trovare le giuste soluzioni.
Occorrerebbe anche capire che significato lei ha dato a questa sua maternità ed eventualmente come si è preparata psicologicamente ad essa insieme al padre della bambina.
Di sicuro, la maternità, soprattutto nel primo anno o nei primi anni di vita del bambino richiede alla madre, anzi alla diade madre-figlio diversi cambiamenti e adattamenti che non sempre sono facili. La neo-mamma è in una ovvia condizione di maggiore fragilità ed avrebbe bisogno di aiuto e collaborazione nelle diverse incombenze anche di tipo pratico.
Trovo perciò valido il suggerimento della Collega Fornari di partecipare a terapie di gruppo per mamme per apprendere come affrontare problemi di svezzamento o di alimentazione del bambino nel primo anno di vita ed è un pò la stessa cosa che si fa con la preparazione al parto delle gestanti.
Questo suggerimento è ancora più valido se lei non può contare sulla'aiuto e consigli di madre, suocera o amiche più esperte.
Altra cosa da valutare è se lei ha un buon rapporto coniugale e se riceve collaborazione e sostegno emotivo almeno dal partner.
Infine, siccome la salute in generale e quindi anche quella della neo-mamma, dipende da un buon equilibrio psico-fisico, le suggerirei un controllo medico-endocrinologico inerente alla componente biologica ed una psicoterapia di supporto per prevenire più seri disturbi di ansia o del tono dell'umore.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
19 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Caterina,
innanzi tutto le consiglio di consultare il Suo medico curante al fine di escludere qualsiasi complicanza di tipo organico.
Corpo e psiche sono comunque due aree non divisibili e il periodo dell'allattamento, così come quello dello svezzamento, hanno forti implicazioni emotive e relazionali per la coppia madre-bambino. A questo proposito, la invito a ripensare al periodo in cui ha deciso di svezzare la sua bambina, alle modalità e i tempi con cui lo ha fatto, a cosa accadeva e accade tuttora nella Sua vita "esterna" (sentimentale, lavorativa, famigliare) ed eventualmente trovare qualche elemento che Lei ha sentito come distante da Sé e dalla sua volontà rispetto alle decisioni che ha dovuto prendere e che ora la stanno "disturbando" con questi sintomi notturni. Il sintomo è un segnale d'allarme ma anche una grande opportunità che ci sta dicendo "ho bisogno di fermarmi a riflettere".
Per affrontare questi quesiti Le può essere di grande aiuto la consulenza diretta di uno/a psicologo/a.
Nella speranza di esserLe stata utile, resto a Sua disposizione e porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Silvia Baldi - Torino
19 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Caterina,
il periodo dell'allattamento salda maggiormente la simbiosi psicologica madre bambino e per la madre il sentirsi indispensabile al nutrimento del neonato soddisfsa anche carenze affettive pregresse. Ora che l'allattamento è terminato c'è per la piccola e per Lei un momento di cambiamento che ha bisogno di essere assestato in un nuovo equilibrio e questo non è immediato, nè è scontato, che avvenga con serenità. Il suo sentirsi inadeguata andrebbe investigato con calma e a fondo, per questo le suggerisco di rivolgersi di persona ad una psicologa psicoterapeuta in quanto è come se si sia risvegliato in Lei un conflitto profondo che ha radici antiche, probabilmente risalenti al suo vissuto di figlia. Importante, inoltre, che si prenda cura di se stessa dal punto di vista alimentare e che venga seguita dal suo medico curante.
Resto a sua disposizione.
Cordiali saluti
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Roma
19 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Caterina,
la maternità é un periodo bellissimo ma per certi versi altrettanto difficile.
A volte i neonati e le situazioni, nuove, che si vengono adeguati fanno sentire inadeguati. É una situazione del tutto nuova, madre.e.bambino si devono pian piano conoscere e a volte le cose sono difficili.
Solo alcune domande.
Fino all'allattamento le.cose come sono andate? Frequenti per caso gruppi di allattamento o svezzamento? Sono incontri con altre mamme che generalmente vengono gestito da ostetriche o psicologi nei consultori...potrebbe esserti d'aiuto frequentarne uno se già non lo fai...l'unione fa la forza e tra mamme ci si confronta e comprende.
C'è un compagno, un marito? Come vanno le cose con.lui?
Un altro passo potrebbe essere quello di rivolgerti ad un terapeuta, un aiuto a risistemare le cose, in una situazione.che muta radicalmente, può essere un grande aiuto.
Se vuoi puoi contattarmi privatamente.
A disposizione.
Un caro saluto
19 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Caterina,
Il postgravidanza e' un momento molto delicato nella vita di una donna. Numerosi cambiamenti fisici, psicologici possono generare uno stato ansioso depressivo. Per non sottovalutare i segnali che sta già ricevendo (ansia e senso di inadeguatezza) le consiglio di approfondire con uno specialista per intervenire adeguatamente e per tempo. Cordiali saluti
Dottoressa Barbara Manzo