Serio aiuto a capirmi
Sono una ragazza di 19 anni, premetto che sono stata dalla psicologa tramite i servizi sociali a 13-14 anni, poi basta.
Non voglio rivolgermi a uno psicologo, privato o pubblico che sia, perché semplicemente ho paura delle persone. Mi viene ansia a ritrovarmi anche solo con 4 persone sconosciute o conoscenti che siano, e parlare faccia a faccia con uno psicologo mi mette in soggezione; per questo scrivo qui: perché c’è l’anonimato e so che nessuno potrà mai scoprire che sono io (anche se ho paura del contrario). Vorrei solamente capire cosa realmente ho, vi elencherò tutte le cose che mi succedono, come sono io, tutto... ma sarà abbastanza lungo, spero in delle risposte...
Iniziamo:
- Ho paura di me o meglio, ho paura di ciò che potrei fare, anche se poi non lo faccio... per esempio o quando mi arrabbio MOLTO mi verrebbe da fare del male (fisico) all’altra persona, ma poi mi “contengo” e la offendo solamente e inizio, quando sono sola, a rompere cose.
- Inizio a piangere dal nulla, anche stanotte, senza motivo, poi si innescano tutta una serie di pensieri che mi portano a non riuscire più a smettere di piangere e duro ore con le lacrime, per poi calmarmi di punto in bianco, fare spallucce e dire “chi se ne frega”, per poi dopo massimo cinque minuti riniziare a piangere senza motivo, oppure riniziare a piangere pensando alle cose che si erano innescate durante la crisi di pianto precedente.
- Mi arrabbio molto facilmente, per esempio se una persona continua insistentemente a fare/dire una cosa che non mi va bene l’attacco senza problemi.
- Certe volte ho paura delle poche persone che mi sono vicine perché penso che mi possano prendere in giro/abbandonarmi/farmi del male di punto in bianco, altre volte dò moltissima fiducia a quelle stesse persone. Per esempio: una persona a me molto cara, purtroppo distante, dovrebbe venire a trasferirsi qui da me... certe volte penso che lo farà, altre volte invece che si spaventerà di chissà che cosa è non lo farà, così poi mi ci arrabbio.
- Ho paura a chiedere ciò che mi serve, e non lo faccio, ma quando poi mi arrabbio con la persona che, magari, doveva darmelo/farmelo glielo rinfaccio; oppure chiedo ciò di cui ho bisogno e se non mi viene dato/fatto mi arrabbio (da sottolineare, però, che non chiedo cose per voglia/sfizio, che sennò sembro viziata).
- Se una persona mi fa un torto, reale o “che a me sembra”, me la prendo in antipatia e niente al mondo può farmi cambiare idea: appena vedo/sento/capisco che è presente quella persona divento nervosa e vulnerabile alla rabbia, vorrei che quella persona sparisse, indipendentemente da chi sia.
- Passo dall’essere felice al piangere/all’arrabbiarmi in un battito di ciglia, senza che ci sia una ragione evidente.
- Mi arrabbio costantemente ed eccessivamente e quando lo faccio poi mi sento in colpa per averlo fatto, per aver litigato (o per non aver litigato) e inizio a strappare fogli, stropicciare tutto e rompere cose, vorrei gridare e piangere ma non ci riesco. Poi mi sento in colpa per aver rotto/strappato/stropicciato e cerco di risolvere l’accaduto, e se non ci riesco faccio peggio di prima.
- Ho paura di essere abbandonata, di perdere certe persone, ho paura che finisca la relazione attuale perché poi resterei totalmente sola. Per “tenermi” le persone a cui tengo sono in grado di fare qualsiasi cosa: dal litigare e allontanarmi da altre persone allo spendere un mucchio di soldi.
- Non ho amici, anzi ne ho tre, ma non ci esco mai perché ho la fobia delle persone, mi spaventano, mi mettono ansia, inizio a sudare e tremare e dentro di me mi sento come se una mano mi stesse stringendo il cuore, lo stomaco e i polmoni, a volte inizio a respirare a fatica... e ciò è un problema per la mia “vita sociale”, a cui però mi sono abituata nel corso degli anni (mi ritirai da scuola tre anni fa, anche per colpa dei professori che mi hanno fatto sempre sentire una nullità perché dicevano che era colpa mia... soffro di iperidrosi e bromidrosi, e loro continuavano a prendermi in giro davanti a tutta la scuola, alla fine rinunciai anche se avevo la media del 10 e da Settembre sto facendo una scuola privata con lezioni singole via Skype). Da tre anni a questa parte, esclusi circa 30 giorni (quasi continui) in cui sono uscita, sono sempre chiusa in camera mia. Uscire anche solo di casa mi fa paura, e uscire dalla mia camera mi mette rabbia.
- Cerco di non fidarmi delle persone, perché tanto alla fine prima o poi tutti girano le spalle.
- Non riesco a ricordarmi le cose, niente di niente, solo certe cose brutte che sono state ripetute nel tempo o che sono successe una sola volta. Le cose belle è come se il mio cervello le rifiutasse, idem per lo studio (che per me è una cosa bella); quest’ultimo una volta mi riusciva a calmare, ora non basta. Quando non riesco a ricordarmi una qualsiasi cosa entro in ansia, e mi sento in colpa perché magari era una cosa bella fatta con una persona e io l’ho completamente rimossa.
- Per calmarmi anni fa mi tagliavo, fumavo sigarette e altro e bevevo... poi ho smesso di bere e di fumare erba, ma ho aumentato i tagli e le sigarette. Da un anno e otto mesi (cioè da quando mi sono fidanzata) a questa parte ho cercato di togliere l’autolesionismo e le sigarette: ora non mi taglio da circa un anno e avevo smesso di fumare (per un anno non ho fumato), poi a Giugno ho riniziato e adesso è da circa 10 giorni che non tocco nessuna sigaretta.
- Sono totalmente apatica, e me l’hanno detto in molti additandomi. Non sento nulla. Non riesco ad essere felice, ma riesco ad essere completamente triste.
- Se so che una persona che mi sta antipatica è infastidita da una qualsiasi cosa allora la faccio ripetutamente, per darle fastidio e magari farla stare male.
- Sono sempre stressata e non riesco a dormire bene: mi addormento verso le 2 di notte e mi sveglio senza un orario: a volte alle 7, altre volte a mezzogiorno.
- Non ho sempre fame e il mio comportamento non è normale: quando ho fame non voglio mangiare e quando non ho fame mi obbligo a mangiare. Se sto malissimo mi abbuffo per poi sentirmi in colpa e arrabbiarmi con me stessa, molte volte insultandomi.
- Alcuni giorni sento come se potessi fare di tutto, ho un’energia indescrivibile e mi prefisso mille obiettivi sul lungo termine (che inizio subito quel giorno); mentre gli altri giorni sono come morta o spenta: già il giorno dopo butto via i buoni propositi e gli obiettivi e dico “non ce la faccio, perché ci provo? devo smetterla”.
- Faccio un uso assiduo delle parolacce: sono come la mia forma di espressione (e non scriverle qui mi da una sensazione stranissima ed è molto difficile).
- La “tranquillità” (sono senza pensieri e con la faccia sorridente), solitamente, la provo quando penso alla morte, ma pochi istanti dopo mi viene ansia a pensare di non esistere più e torno ad essere triste.
- Sulla sfera sessuale non so come non essere volgare ma ci proverò: ho sempre voglia, ma non voglia di fare l’amore, voglia dell’orgasmo; quasi sempre da sola (ho una relazione a distanza). Ho voglia anche più volte al giorno, ma ci sono momenti in cui mi faccio schifo per ciò che sto facendo, anche se sto avendo un rapporto con il mio fidanzato ed è come se morissi: di punto in bianco mi sento vuota, inutile, stupida.
- In certi momenti mi dà fastidio vedere film felici (come ora, che sto cercando un film in cui le persone si suicidano oppure ci sia comunque qualche forma di “mia felicità”), mentre in altri momenti se in tv c’è un film comico lo guardo volentieri. In momenti tipo quelli di adesso mi dà fastidio vederlo, nel senso che mi arrabbierei a vederne anche solo cinque secondi.
- Ho paura a parlare, a sfogarmi, a dire ciò che mi dà fastidio e tendo a rinfacciarlo quando poi si litiga.
- Mi da fastidio quando si ripete di continuo il mio nome, e se una persona lo fa tendo ad ignorarla completamente.
- Sto male senza una ragione apparente, mi sento semplicemente vuota, stanca.
- Se una persona decide, dopo una discussione, di chiudere lì il discorso io la mando a quel paese e non chiedo mai scusa, e non provo niente. Me ne frego totalmente.
- Se mi arrabbio con il mio fidanzato, invece, mi sento molto male e il 90% delle volte in cui litighiamo chiedo scusa. Di solito, però, non riesco a chiudere mai la videochiamata restando lì ad ignorarlo per poi, dopo 10/15 minuti riniziare a parlargli come se niente fosse accaduto.
- Riconosco di essere nociva per me stessa, per lui e per le relazioni (e le persone) in generale. Questa cosa mi fa star male, sapere che non posso aiutare (ma, anzi, faccio solo dei danni) mi fa sentire totalmente inutile e insensata.
Chiedi scusa per il papiro, ma ecco qui come sono. Spero in, almeno, una risposta (anche se sono stata lunghissima, ma per favore non ditemi nulla...).
Grazie in anticipo..