Come uscire da questo inferno?

Inviata da Berta · 5 feb 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, scrivo qui perché sono sfinita e non so più cosa fare per uscire da questo stato mentale in cui sono piombata. Ho sempre sofferto di ansia, ma negli ultimi 8 mesi la situazione è diventata insostenibile. Nel 2022 sono andata a convivere allontanandomi a 74 km da casa. Questo ha scaturito in me, fin da subito, una sensazione di "non sentirmi al sicuro" nonostante fossi insieme alla persona che amo da ben 14 anni. Tra alti e bassi, tremenda nostalgia della mia famiglia, ho faticato a costruire una routine nella nuova casa. Routine in cui metto molto amore nei confronti del mio compagno, ma che a volte mi "pesa" tremendamente. Fin qui niente di ingestibile, nonostante i miei pianti ricorrenti.
La situazione precipita ad agosto quando nonna, viene a mancare improvvisamente. Da quel 10 agosto qualcosa dentro di me è esploso: un dolore inquantificabile, un senso di smarrimento totale. La chiusura della casa dei nonni, il sentirsi di aver perso le proprie radici per sempre... A settembre scopro un melanoma in situ al braccio, per fortuna tolto in tempo senza nessun'altra complicazione. Questo secondo evento mi ha traumatizzata così tanto che ho sviluppato un'ossessione per i sintomi fisici miei e altrui. Un po' come se dovessi "osservare il più possibile qualunque potenziale pericolo" per tutelare me e le persone che amo. (Mi rendo razionalmente conto di quando sia disfunzionale ma non riesco a controllarlo) Mi basta veramente poco per scatenare ansia e attacchi di panico. Ho fatto qualche settimana di intervalli di xanax (mezz compressa da 0,25 per dormire tranquillamente) ma la mattina mi sveglio comunque in preda ad una forte agitazione (spesso anche di notte), tanto che poi ho smesso di prenderla.
Chiusa la parentesi melanoma, inizio a vedere le miodesopsie e lì, altro panico. Il medico mi fa l'esame del fondo oculare in cui riscontra una disorganizzazione del corpo vitreo e mi rassicura dandomi un integratore e dicendomi di bere molto. Pochi mesi dopo inizio a vedere anche un piccolo fulmine (fotopsie) ad occhi chiusi. Cerco di non dargli peso. Ma dopo una giornata particolarmente intensa, sentivo la vista offuscata, dolore orbitale e fastidi che non sapevo più quanto fossero reali e quanto amplificati dalla paura. Così decido di andare al Ps dove mi fanno un esame della retina all'occhio destro in cui non riscontrano alcun danno, viene confermata solamente la disorganizzazione del vitreo. Tutto ciò mi calma per appena 48h. Tra le miodesopsie di giorno e questo fulmine notturno che a volte percepisco pure di giorno, non riesco a stare tranquilla. So che non è nulla di mortale, che anche in caso di problemi si risolve prontamente. Ma sono in un costante stato di ipervigilanza estenuante che mi porta ad essere rigida come una corda di violino, sto iniziando anche a soffrire di secchezza oculare, senso di nodo allo stomaco, confusione mentale, senso di distacco dalla realtà, mi sento fuori dal tempo e dallo spazio.
Ho provato a camminare, stare con persone, cercare di calmarmi in ogni modo possibile ma sembra tutto vano. Riesco ad ossessionarmi in questo modo con qualunque "potenziale pericolo" mio o altrui. Soprattutto su mia madre e sul mio ragazzo.
Avevo chiesto al mio medico curante se potesse farmi accedere al CSM della zona, anche pagando solo il ticket ma non ha saputo guidarmi, mi ha liquidata con la richiesta in ricetta dicendomi di "rivolgermi" allo sportello Asp. Non posso permettermi di pagare le sedute, non sento le forze per andare, chiedere, tornare, prenotare ecc perchè ogni azione del genere per me comporta uno sforzo immenso. Percepisco come se ormai sia costretta a sballottolarmi da un medico all'altro senza mai un vero e concreto aiuto (soprattutto psicologico).
Mi sento sola, anche quando parlo con il mio compagno vedo il suo sguardo di impotenza, per quanto si sforzi non riesce a capire ciò che sto vivendo. Sto male e a breve dovrò ripetere i controlli inerenti al protocollo del melanoma e in questo stato non credo di potercela fare. Vorrei poter tornare a vivere senza tutta questa paura, senza sentirmi costantemente in pericolo o di pensare al peggio. Di avere paura di vivere. Salto in aria se ricevo una chiamata in orari "anomali" o se ci sono rumori improvvisi. Insomma, ormai mi sono invalidata la quotidianità, ho pensieri ossessivi continuamente, che quando non sono sulla salute sono sui cambiamenti climatici e la paura dell'incertezza sul futuro. Mi scatenano un'ansia assurda. Non riesco nemmeno ad avere intimità serena con il mio ragazzo, perché nemmeno in quei momenti riesco a "staccarmi" da questo stato mentale.
Perché sono diventata così? Se riesco a razionalizzare ed essere consapevole di quanto sia folle tutto ciò, perché non riesco a gestire questo malessere ? Sono molto scoraggiata...
Non provo più piacere per le attività, l'unica cosa che mi da sollievo è rifugiarmi nelle sensazioni del passato, guardando vecchi film/serie tv, cartoni che vedevo da bambina oppure nei ricordi dell'infanzia / adolescenza, quando il mondo e la vita non mi facevano così paura...

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