Doc o omosessualità? Sto male

Inviata da Paolo · 6 mag 2016 Orientamento sessuale

Buonasera a tutti, mi chiamo Paolo ho 18 anni e voglio fare una piccola sintesi di quello che provo che mi fa stare davvero male.
Allora devo dire che sin da piccolo ho avuto attrazione solo per maschi, mentre sentimentalmente ho sempre voluto avere una relazione con ragazze e anche ora. Solo che continuo ad avere vera attrazione sessuale solo per maschi guardo solo loro e fantastico su rapporti con loro, mentre le donne non mi eccitano. (Sono un ragazzo molto timido e insicuro). Da una parte penso di avere il doc omosessuale perché io sto molto male e continuo a provare forte ansia appena qualcuno pensa o mi da del gay e passo tutta la giornata a pensare a questa cosa. Mi faccio mille rituali mentali e discorsi per rassicurarmi, e quando sono a contatto con gay mi viene istintivo cercare di distaccarmi e in più passo la giornata a stare male e cercando rassicurazione con mia mamma e lei crede che io non lo sia. Avendo queste caratteristiche mi sono rispecchiato molto nelle persone che sono affette da "doc omosessuale", l'unica cosa che continua a farmi dubitare che non lo sia è queste vere attrazione ed eccitazioni solo per maschi che chi ha il doc generalmente non ha e che vorrei avere, però l'orientamento sessuale non comprende solo il sesso. Alcuni psicologi online mi hanno detto che potrebbe anche essere solo una perversione rivolta verso figure maschili. Io non so più cosa pensare, so solo che sto male tutto il giorno e un futuro io preferisco averlo con le donne, l'unica cosa è che ho paura che andrò con una donna e non sarò completamente appagato e non saprei come dirle che ho sempre avuto attrazione per maschi. Molte persone mi hanno detto che il mio potrebbe essere doc, ma io continuo a dubitare (caratteristica tipica del doc, perché sono molto informato). Mi piacerebbe avere un vostro parere, spero solo che non mi venga detto di essere gay perché ho ansia già adesso, l'unica cosa queste forti e veri attrazioni e desideri che ho per loro mi fanno dubitare che non vivo con ansia, per il resto tutte le caratteristiche mi appartengo al doc. (Ho letto che se uno fosse veramente omosessuale non si farebbe tutti questi generi di problemi, e c'e' una frase che dice: se hai l'idea che possa essere doc allora e' doc) e devo dire che ogni rassicurazione che ho mi sento meglio come i dockers. ringrazio e mi scuso per la lunghezza del messaggio, attendo vostra risposta.

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Miglior risposta 6 MAG 2016

Carissimo Paolo,
innanzitutto perché senti la necessità di dovere a tutti i costi trovare una definizione, anzi, una diagnosi? Una volta ricevuta che cosa cambierebbe?
Dalle tue parole emerge piuttosto confusione, paura di scoprire qualcosa che non sei pronto ad accettare. Accade più spesso di quanto tu creda, ma superare questa impasse, questo momento di stallo, è possibile.
Hai perfettamente ragione quando affermi che l'orientamento sessuale non comprende solo il sesso, è anche vero che una relazione sentimentale (che sia con una donna o con un uomo) deve poter essere vissuta in modo sereno e appagante...e questo varia da soggetto a soggetto...non c'è una regola generale per definire che cosa sia o meno appagante per qualcuno.
Certamente si tratta di argomenti delicati e importanti. Arrovellarti in pensieri non aiuta a trovare una soluzione.
Il mio consiglio è quello di rivolgerti ad un terapeuta, ti consiglio uno psicoanalista lacaniano. Un percorso personale, aiutato da un professionista, ti aiuterà a trovare la via per la serenità ed accettare ciò che ora sembra assolutamente impossibile, che sia in una direzione o in un'altra.Deve essere qualcosa che sia giusto per te, che tu possa sentire come tuo e possibile per la tua vita. Potresti scoprire che una definizione non serve, perché ciò che è importante è la tua particolarità soggettiva.

Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Fornari Daniela

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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10 MAG 2016

Caro Paolo,
sembra che in te ci sia una scissione tra la sfera razionale che sente il peso del pregiudizio residuo della gente e che ti fa respingere l'idea di poter essere omosessuale e la sfera emotivo-corporea che ti fa sentire attrazione sessuale ed eccitazione per i maschi.
Come giustamente mi sembra di capire che anche tu dici, chi ha il "doc omosessuale" è tormentato dal pensiero intrusivo di poter essere omosessuale ma non ha una vera attrazione sessuale omo.
Comunque, come ti è stato detto anche da altri colleghi, non è corretto fornirti una diagnosi online senza conoscerti e senza averti in carico e, d'altra parte, la tua ansia di avere una etichetta diagnostica servirebbe a poco perchè continueresti a portarti dentro i tuoi dubbi e la tua confusione relativamente all'orientamento sessuale.
Pertanto, la cosa migliore da fare è entrare in psicoterapia ed essere accompagnato per il tempo necessario affinchè i tuoi dubbi vengano sciolti in maniera completa ed egosintonica.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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6 MAG 2016

Buonasera Paolo, ciò che cerca (una soluzione e/o etichetta al suo "sentirsi") non è all'esterno (psicologi on line o dal vivo, persone significative, partner maschili o femminili, etc.) ma dentro di Sé. Sicuramente un esterno, soprattutto preparato professionalmente (ma più live che altro) la può aiutare in una migliore e più profonda comprensione. Tuttavia, alla fine, è sempre lei che si dovrà esporre facendo una scelta. Scelta che non dovrebbe essere presa per non sentirsi abbandonato, escluso, deriso, per compiacere o meno qualcuno, etc, ma per un personale benessere. Il fatto che lei, continuamente, dubiti non è, di per sé, un indicatore di disturbo Doc. Ma sono i significati emotivi che, eventualmente, farebbero diagnosi. Il fatto è che, mia ipotesi, a lei serva una diagnosi (dia-gnosis, ovvero "attraverso la conoscenza" o "attraverso dei segni), in quanto le darebbe un senso di Sé più certo e stabile (sebbene con etichetta negativa) piuttosto che continuare con quello sempre troppo contestuale e costantemente in dubbio (ad es., a seconda del contesto e della modalità relazionale, potrebbe percepire un Sé buono o cattivo). Attraverso un percorso terapeutico potrebbe far riemergere, comprendere meglio ed utilizzare dei criteri interni attraverso i quali percepire un Sé stabile e riconoscibile con cui "leggere" se stesso e la realtà che la circonda. Diventerebbe un comprendere la realtà esterna attraverso se stesso; ora, invece, sembra che lei legga se stesso attraverso l'ambiente (soprattutto emotivo) esterno. La sua, infine, non mi sembra tanto una confusione di identità sessuale (visto che ha chiaro che sta meglio con l'uomo piuttosto che con la donna) ma, piuttosto, una confusione su come poter aderire meglio a parametri esterni.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo-Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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