Detesto mia madre

Inviata da Nefer · 4 ago 2023 Terapia familiare

Ciao a tutti, ho poco più di 30 anni, sono una donna e ho un compagno e una figlia. Sono figlia unica. I miei genitori vivono insieme anche se il loro rapporto è logoro da anni ormai. Fatte queste premesse, arrivo al dunque: io detesto mia madre.
Mia madre è una persona oggettivamente generosa, disponibile, allegra, cordiale. Mi ha sempre dato affettivamente l'impossibile e mi ha sempre aiutata sotto ogni aspetto psicologico, emotivo, pratico. Il nostro rapporto è buono. Ciononostante io non la sopporto, per niente. Innanzitutto non abbia alcun rapporto di tipo fisico, contrariato a ciò che vedo (e invidio) ad altre figlie. Questo vale anche con mio padre, ma vabbè. Io non le ho nai detto nulla di positivo, non mi piace il suo carattere, mi infastidisce quasi tutto quello che fa. Mi da fastidio come si siede, come mangia, come parla, i rapporti che ba con le persone (eppure tutti la adorano), mi da fastidio come tiene le discussioni, come sta in giro, come si veste. La trovo brutta, approssimativa, a volte stupida. Detesto davvero quasi tutto di lei ma poi mi sento in colpa, da madre. Mi fa schifo l'idea he una figlia possa odiare la propria madre, una madre che non mi ha mai trascurata, ignorata, trattata male. Mi fa impazzire ancora di più l'idea di non uscirne a capo. E se io fossi cosi? E se anche mia figlia crescendo dovesse pensare lo stesso di me? Che cosa brutta. Già mi sento una pessima madre. Penso a come si sente lei ogni giorno pensando che aua figlia, la sua unica figlia, pensa questo di lei

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Miglior risposta 6 AGO 2023

Gentile Nefer,
i motivi che lei adduce come spiegazione del disprezzo che prova per sua madre sembrano avere poca consistenza ed essere in contraddizione con la sua affermazione che il vostro rapporto è buono.
Ciò fa anche ipotizzare che probabilmente sua madre non è a conoscenza dei sentimenti ostili che lei prova nei suoi confronti e che sembrano poco comprensibili alla luce di quanto ha riportato.
Pertanto, il suggerimento è di intraprendere un percorso di psicoterapia per esplorare le cause profonde e quindi poco evidenti che hanno comportato la realizzazione di questa distanza emotiva.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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10 AGO 2023

Buongiorno, sono comprensibili i suoi dubbi dati i suoi sentimenti ambivalenti. Il fatto che sua mamma sia sempre stata disponibile non necessariamente le può appunto provocare simpatia. Comprendo che sia preoccupata per il rapporto con sua figlia, è importante quindi alla luce di ciò affrontare quello con sua mamma e capire l’origine dei suoi sentimenti con un percorso psicologico.

Dott.ssa Erica Farolfi Psicologo a Forlì

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9 AGO 2023

Buongiorno Nefer,

noto una contraddizione frà ciò che pensa di suo madre e il vostro rapporto effettivo.
Le consiglierei di intraprendere un percorso psicologico per fare chiarezza fra ciò che pensa e prova verso sua madre.

Resto disponibile.
Cordialmente.

Dottoressa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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8 AGO 2023

Buongiorno,
innanzitutto penso sia giusto che lei provi a normalizzare questo tipo di pensieri che ha.
Detto questo, penso che un percorso psicoterapeutico, meglio se ad orientamento psicoanalitico, possa aiutarla a trovare l'origine di questo tipo di pensieri. Spesso accade infatti che molti eventi per noi emotivamente traumatici accaduti durante l'infanzia vengano rimossi in qualche modo e non più accessibili coscientemente, ciò nonostante continuino ad avere un impatto sui nostri pensieri quotidiani.
Un percorso di tipo psicoanalitico è spesso d'aiuto per identificare questo tipo di eventi precoci e ridurre di conseguenza i pensieri automatici che ha ad oggi su sua madre.
Sperando di esserle stata d'aiuto,

Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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7 AGO 2023

Buongiorno i genitori non li scegliamo.li troviamo.
E non possiamo pensare di cambiarli.
Lo possiamo solo accettare.
Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta
Per superare le sue problematiche
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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6 AGO 2023

Ciao Nefer,
i conflitti madre/figlia sono un terreno molto delicato, sono tante le variabili che entrano in gioco e non sempre controllabili. Da quello che leggo, i sentimenti che nutri per tua madre, nonstante tu la descriva come una brava madre, stanno mettendo in discussione l'essere madre a tua volta generando insicurezze e paure che temi possano compromettere il rapporto con tua figlia.
Credo che tu debba pensare alla possibilità, avvalendoti di un tecnico, di ripercorrere le tappe del tuo rapporto con tua madre per comprendere l'origine dei tuoi conflitti in modo da dare una giusta collocazione a quanto stai vivendo.

Stella Corvino Psicologo a Foggia

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6 AGO 2023

Salve,
Forse c’è stato troppo materno, lei ha introiettato troppo di sua madre. Troppe immagini introiettate non fanno mai bene. Saturano e occupano spazi interni in cui ci si può sentire autonomi e liberi di esistere come più piace. Il materno come mondo simbolico è molto importante poiché accoglie e genera, la sua potenza inconscia è responsabile della dimensione creativa dell’individuo, espressiva e progettuale.
Senza un materno che cooperi, si sta in sofferenza e l’accogliere come modo di prendersi cura di sè si contrae. Quindi è importantissimo che la dimensione materna sia forte e viva.
Però dobbiamo anche dire che l’accoglienza del materno può diventare un segregare tutto il prezioso cui l’individuazione non può attingere per sviluppare l’originalità del soggetto. Cioè in quel caso il materno funge da spazio che ingoia tutte le differenze mettendole al suo interno e non donandole più. Quindi l’individuazione consiste nell’incontrare il mondo materno e tentarne una differenziazione. Questo è un processo complesso, che si snoda in una psicoterapia del profondo, in special modo junghiana.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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5 AGO 2023

Carissima Nefer,

e se ci fosse una certa invidia verso gli aspetti attraenti di sua madre e per questo la odia? Forse lei vive sua madre come inarrivabile anche se possiede i suoi difetti. Provi a riflettere su queste ipotesi.
Un buon percorso psicoanalitico potrebbe farle bene. Ci pensi.
Per il momento rimango a sua disposizione.
Un caro abbraccio.
Dott.Gabriele Lenti Psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

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5 AGO 2023

Buongiorno Nefer,
sa, tante volte l'odio può voler dire tante cose, nasconde rabbia, paura, gelosia e tante tante altre cose. Per poterla aiutare sarebbero necessari ulteriori elementi. Mi spiace per i suoi sensi di colpa, le consiglio di lavorare con un professionista in merito a questo tema, in modo da comprendere l'origine dell'odio e perdonarsi.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali saluti
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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5 AGO 2023

Salve Nefer,
mi spiace per la sofferenza che sta provando. Immagino non sia semplice, come figlia e come madre, riconoscere di provare dei sentimenti così contrasti per una figura che ha un ruolo significativo nella vita di un figlio, nel bene e nel male.
Sarebbe utile per lei ripercorrere, con un aiuto esperto e in un setting protetto, la storia della relazione con sua madre, non per cambiare ciò che è a accaduto, ma per provare a dare un senso a ciò che è avvenuto nel passato e che adesso la porta a provare questi sentimenti che la fanno così soffrire, anche alla luce della relazione che lei stessa sta costruendo con sua figlia.
Un caro saluto
Dott.ssa Moana Anna Ambroselli

Dott.ssa Moana Anna Ambroselli Psicologo a Formia

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5 AGO 2023

Ciao Nefer,
mi dispiace per i sensi di colpa che senti nel provare ciò. Al di là del fatto che, rispetto a quanto descrivi, all'apparenza sembra che non ti sia stato negato nulla (come figlia) è necessario approfondire cosa può aver scatenato in te pensieri e sentimenti di questo tipo nei confronti di tua madre. Credo sia opportuno un percorso, anche online eventualmente, per far sì che possa trarre il massimo dalla relazione con la tua famiglia di origine e con la famiglia che hai creato (sentendoti dunque a tuo agio sia nel ruolo di figlia che di madre). Ti invito comunque a riconoscerti come risorsa la tua consapevolezza su quello che provi e sull'importanza di agire per un cambiamento, se è questo ciò che desideri.
Un caro saluto
Dott.ssa Erika Antonucci

Dott.ssa Erika Antonucci Psicologo a Cagliari

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5 AGO 2023

Caro utente,

Comprendo che la situazione con sua madre sia molto complessa e dolorosa. I sentimenti che prova sono intensi e contrastanti, e sembra che stia lottando per capire da dove vengano. È normale sentirsi confusi e persino in colpa quando si tratta di sentimenti così forti, soprattutto quando riguardano una persona che ha avuto un ruolo importante nella sua vita.

Potrebbe essere utile cercare di comprendere l'origine di questi sentimenti. A volte, le emozioni intense possono essere legate a eventi o esperienze passate che non sono stati completamente elaborati. Un terapeuta professionista potrebbe aiutarla a esplorare questi sentimenti in un ambiente sicuro e confidenziale.

Nel frattempo, potrebbe concentrarsi su ciò che può controllare, come il suo comportamento e le sue reazioni. Anche se prova questi sentimenti negativi, può scegliere di trattare sua madre con rispetto e gentilezza. Questo non significa che debba ignorare o sopprimere i suoi sentimenti, ma può cercare di gestirli in modo costruttivo.

La sua preoccupazione per il futuro rapporto con sua figlia è comprensibile, ma ogni relazione è unica. Il fatto che provi questi sentimenti nei confronti di sua madre non significa necessariamente che sua figlia proverà lo stesso nei suoi confronti. Può concentrarsi sull'essere la madre che desidera essere e costruire una relazione positiva con sua figlia.

Infine, è importante trattarsi con gentilezza e compassione. Questi sentimenti complessi non la rendono una cattiva persona o una cattiva madre. Sono umana, e questi sentimenti sono una parte naturale dell'esperienza umana. Le auguro tutto il meglio nel suo percorso di comprensione e guarigione.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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