Come faccio a non rimanerne ferita?

Inviata da Claudia · 22 mag 2018 Violenza di genere

Salve, davvero non so a chi rivolgermi per chiedere un consiglio -oltre al fatto che non ho soldi per permettermi una seduta da un psichiatra dal vivo.
Voglio un cosiglio su come comportarmi, su cosa fare per questo mio problema familiare, di cui nessuno all’infuori di me sembra esserne vittima...

Per capire meglio credo sia giusto farvi un riassunto su com’è inziata.

La mia famiglia è composta da 5 persone in totale (io, mia sorella, mio fratello minore, mia madre e mio padre).
Tanto tempo fa eravamo una bella famiglia, una di quelle normali dove si poteva essere felici senza troppe pretese, questo almeno fino a quando i miei nonni paterni non sono morti. Dopo tale perdita è come se una parte di mio padre fosse morto con loro.
Mia madre dopo essersi ripreso dalla perdita, scopre che mio padre la stava tradendo con una ragazza più bella e giovane, nonché la ex di mio zio! (fratello di mamma) Lui gli mandava soldi, regali e flirtavano a notte tarda, scoperto ciò mia madre ebbe una crisi ma dopo una serie di fatti (minacce da parte di mamma) mio padre smise di sentirsi con l’amante ma ormai era troppo tardi. Orami non era più lui, non era più uomo. A casa iniziarono a volare insulti per ogni cosa, che erano sensate o meno mio padre iniziò addirittura a usare le mani, allora io e i miei fratelli eravamo troppo piccoli per intervenire e quando lui voleva mettere le mani addosso a mia madre ci rinchiudeva nella stanza. A questi fatti mia madre in un modo o l’altro riusciva a farmarlo convincendolo con le parole, ma con il cuore rotto invece di cercare conforto nel giusto scelse di iniziare a sentirsi anche lei con un amante.
Poi la rabbia di entrambi veniva sfogato su me e in particolare su mia sorella, solo su noi due visto che in casa mia c’è ancora la convinzione che un figlio valga di più di una figlia.

“Perché non divorziare?”
A quel tempo non credo lo volessero, e poi mio padre divenne sempre più possessivo e anche se ci insultava (e ci insulta tuttora con soprannomi come “figlie di **”/“tro*e e insomma questi insulti.) per lui mia madre è suo anche se la vuole morta (e non scherzo, ogni volta che siamo soli io e lui dice di voler menare a sangue mia madre con tono serio e guardo di chi non scherza. Disgustoso proprio).
In ogni caso con altri fatti mia madre smise di sentirsi con l’amante ma anche per lei era troppo tardi.
Sia mio padre che mia madre decisero di metterci una pietra sopra -causa? non lo so- ma ormai a casa non si respirava più, non eravamo più una famiglia.

Ora,
sembra che questo patto di non aggressione che li ha tenuti buoni per tre anni sia stato rotto di nuovo, grazie alla meravigliosa voglia di entrambi di trovare amanti. L’aggressione verbale è continuato ad esserci, insulti e parole amare sono il pane quotidiano, dovrei esserne ormai già abituata e invece mi ritrovo con l’ansia addosso e stress per ciò.
Mia sorella 17enne appena ne ha avuto la possibilità è andata a vivere nella seconda casa dei miei, da sola insieme alla famiglia di una amica di mia madre. Lei vive ancora nell’illusione che siamo una famiglia, che un giorno torneranno ad amarsi, che questa è solo una fase. Se chiedo a lei un cosiglio su questo problema di comportamento dei nostro genitori, e quindi darmi un aiuto su come comportarmi, (visto che io ancora vivo con i miei insieme a mio fratello) non mi risponde e la maggioranza delle volte evita di rispondermi cambiando argomento, preferendo non intromettersi e avere meno contatto con loro il più possibile.
Mio fratello è cresciuto nella culla d’oro, un ragazzino viziato che con l’età che porta ha ancora la mentalità di un bambino, non gli importa nulla se non la grazia di essere amato. Non lo dico per cattiveria, per carità che è mio fratello minore, ma i fatto che sia un ragazzino viziato lo dicono anche gli altri tra qui le sue maestre, amici e conoscenti di famiglia. Pertanto è impossibile per me chiedergli un consiglio.

Il carattere dei miei sono andati sempre peggiorando: bugie, falsità, ipocresia, arroganza, ira, egoismo, menefreghismo prevale su di loro ora, le parole non aiutano visto che sanno dire ora solo cose poco buone. In più mio padre è diventato molto maleducato verso chiunque, non rispetta più nessuno, detesta talmente tanto la famiglia da parte di mia madre (quindi i miei zii e i miei nonni) che non esita a mettersi in ridicolo sfogando la sua rabbia verso loro su di me, o sul nostro coinquilino di cui questo povero ragazzo sta ad ascoltare solo per educazione, dicendoci cose che ne io ne lui vorrei nemmeno sentire.
A me non interessa se li odia, se odia mia madre o me o mia sorella, ormai dopo tre/quattro anni passati così non mi importa più cosa prova verso di noi. Idem per mia madre, solo che lei è più sul lato del menefreghismo ormai fa come se mio padre non esistesse.

Tuttavia, sembra che più passa il tempo più la mia resistenza psicologica viene toccata -sarà causa del fatto che sono in piena fase dell’adolescenza?- non riesco più a sopportare i suoi sfoghi, tante volte rispondo a voce ma essendo di natura pacata (quindi una di quelle di cui raramente vedi alzare la voce) non oso mai dire nulla se non “stai zitto, ti prego”, tante altre volte lascio stare e annuisco solamente per farlo contento ma sembra prendersa di più e inizia a lamentarsi ancora e insultarmi insinuando che sono dalla parte di mia madre. Con mia madre il rapporto è un po’ più calmo, si sfoga anche lei su di me sul fatto della famiglia di mio padre e altro su di lui, solo che non è lagnosa tanto quanto lui -questo almeno fin quando non se la prende per davvero per i suoi gesti- perché almeno lei è consapevole di essere cambiata rispetto al passato. Una cosa che forse li accumuna ora è il fatto che entrambi sembrano ossessionati letteralmente dai soldi. Sopratutto mio padre, che ha un’amate da mantenere (e lo so perché quando mia madre non c’è non si fa tanti problemi a mostrare l’amante a noi figli che siano in casa, e poi ha pure il coraggio di dare della pu**na a mia madre.)

Una volta (pochi giorni fa) ho chiesto a mia madre cose ne pensava di tutto ciò, del cambiamento di lei e di mio padre e della nostra famiglia. E invece di rispondermi mi ha consigliato di lasciar stare e di andarmene appena posso di casa appena ne avrò la possibilità, così da liberarmi.

Ma io non voglio che finisca così. Perché nonostante non provi più per loro amore per essere la mia famiglia, sono ancora consapevole che sono i miei genitori, perché infondo infondo mio padre è un uomo geniale, sa fare molte cose e se vuole riesce ancora ad avere una conversazione normale con me (perché ormai mi parla solo per lamentarsi) e mia madre è simpatica, come un’amica di vecchia data. Nonostante tutto non siamo messi così male da chiamare qualche numero rosa/verde...
Ma.
Ho addosso a me stress e ansia continua verso loro due, visto e considerando che recentemente per loro le parole non bastano per ferirsi a vicenda. Io sono diventata il loro punto di sfogo e finché non lo soddisfano cercano di buttare su di me i loro pensieri negativi e sporchi. Io, visto e considerando l’età proprio non riesco a rimanerne ferita.

Come mi devo comportare? Cosa devo fare per far si che le loro parole non possano farmi cadere psicologicamente parlando?
Grazie in anticipo per i consigli che mi darete.

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Miglior risposta 23 MAG 2018

Cara Claudia mi dispiace molto per la situazione che descrivi fatta di aggressività e umiliazioni che attivamente e passivamente ti trovi costretta a subire. Non so se, oltre alla tua famiglia, tu abbia un'altra rete di parenti, amici, persone care. Se sì, passa del tempo con loro, racconta come stai a qualcuno di cui ti fidi moltissimo e non isolarti, creati dei "cuscinetti" emotivi e relazionali su cui cadere quando senti di averne bisogno. In seconda battuta, se non ha modo di vedere uno psicologo nel privato, ti consiglio di rivolgerti a un consultorio o alla ASL in modo da poter gestire al meglio questa situazione che per essere affrontata ti richiede davvero molte risorse. Un caro saluto. Luisa

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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